E' una lettera bellissima, e mi ha tolto le parole di bocca. la lettera e matteo con il suo invito.
Ci sono due paradossi che mi piacciono molto quando si parla di bambini e di figli. Il primo è proprio quello su cui si interroga la lettera e che io vivo esattamente nello stesso modo tutti i giorni: Mi domando se non sia di più quello che lui dà a me di quanto non si quello che io dò a lui.
Il secondo è questo: non abbiamo ricevuto la terra in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli.
Un figlio è un tesoro, il più grande che si possa avere.
scusate il momento ciellino. colpa di quella lettera.
Io gli ho scritto :-)
Salle collega (padre) e omonimo. Adele ha 12 anni, e continua a dare
quello che mi dava quando ne aveva due, credo molto di piu' di quanto le
do io, nonostante ogni impegno a fare il padre meglio che posso.
La tua bella lettera mi ha ricordato quegli anni felici, cosi' mi e'
venuto voglia di dirti di non credere a quelli che "goditeli adesso che
sono piccoli". Perche' non e' vero che poi e' peggio, continua, qualcosa
si perde, qualcosa si trova. Ma a saper guardare, e' sempre una gioia
immensa.
Cioé, avete deciso di farmi venire i lucciconi?
Visto che la stragrande maggioranza delle persone hanno dei figli o dei nipoti, perché non si rendono conto che il nostro dovere è quello di trasmettere loro questo mondo in uno stato migliore (ormai non si può più dire 'pari a' sarebbe un brutto tiro) di quello in cui l'abbiamo trovato? Tanto per non dimenticare SUV, guerre e politica (il calcio invece non importa un fico, quindi...)
Io sono fra quelli che si godono di più i bimbi più grandi, però non sono arrivato ancora all'adolescenza....
Questo Riccardo mi sembra un po' troppo tranquillo per essere una fissione nucleare, ma sono convinto che nella testa di suo padre, fortunatamente, sia proprio così. Mi associo con Alberto, seppure per me niente si è perso dell'infanzia dei miei figli, ma trasformato con la crescita, loro e mia (soprattutto).