No.
Peggio per te ;-)
Penso proprio che mi commueverò troppo a vederlo. Ci sono dentro tutti i sogni dei miei venti anni. Si può anche rimanere fedeli ai propri ideali nonostante le tentazioni del liberismo e i voltagabanna dei conoscenti, ecchecazzo!
Ascoltavo su RadioPop un ragazzo calabrese che aveva aperto una fabbrichetta di cialde dolci nel suo paesello con grandi fatiche e dato lavoro a ben 5 persone. Incendiata poco dopo l'apertura. Ecco Cuba è come quella fabbrichetta in mezzo al nulla dell'assistenzialimo e della coruzione e della merda del Sud America con le sue favelas
e i suoi colonnelli fascisti, desaparecidos e re della coca. Da fastidio vero? Da fastidio un paese con sanità e istruzione per tutti? Il cibo è poco è vero, esistono le solite menate dei negozi in dollari, esiste una prostituzione altissima, ci sono stati errori tremendi con oppositori e con i gay (grandissimo film Fresas y Chocolate) e con quant'altro. Ma Cuba è comunque un paese assediato da anni, vittima dell'ipocrisia di chi fa affari con la Cina fucilatrice ma storce il naso quando si tratta di collaborare con "il regime Castrista". Ma non rifiuta di aiutare Pinochet, Videla, Stroessner e Noriega, Papa Doc e quant'altri hanno depredato quel continente. Quando smettero di piangere per "Agronomist" mi compro un altro pacco di Kleenex (quelli esselunga neh!) e vado a godermi il Comandante. Ho nel cuore la frase che dice Ibrahim Ferrer (Buena Vista), dopo aver mostrato la sua modestissima casa : fortunatamente "nostros los cubanos no somosos por las cosas" a sottolineare il distacco dalle cose materiali che rende meno penosa la loro durissima vita. Forza Cuba.
Guillermo Cabrera Infante, scrittore, Raul Rivero, giornalista, Reinaldo Arenas, scrittore, poeta, omosessuale.
Io, nutrito in gioventù di spirito castro-guevarista ho smesso da un bel pezzo di mangiare in quel piatto. E odio la doppia moralità di cui ci a sinistra ci vestiamo, quando dobbiamo affrontare il “caso Cuba”. Quando un regime (e già questa definizione dovrebbe chiudere ogni speculazione) arriva mette i ceppi a un poeta, perseguita un intellettuale solo in quanto omosessuale, incarcera un giornalista perché apre un giornale che chiede solo più libertà d’espressione (come se Giovanni Paolo II avesse fatto lo stesso col cardinale Carlo Maria Martini perché chiedeva più collegialità nella Chiesa cattolica), allora qualcosa non va.
Gli enormi meriti storici di Castro sono a disposizione di chiunque voglia vedere il Novecento con distacco. Ma quella castrista è appunto una parabola. A un certo punto curva verso il basso. E la repressione senza fine; il pervicace attaccamento al Potere; lo sfinimento del proprio popolo; la negazione del minimo dissenso; l’accettazione dell’altro solo come soldato fedele, immarcescibile credente ed esecutore dell’Ideologia e non la sua naturale legittimazione solo in quanto essere umano (Joseph Goebbels: “Il popolo tedesco soffre? Significa solo che non crede abbastanza nel Terzo Reich” ); la considerazione del proprio popolo come gruppo di sudditi e non insieme di persone mi fa orrore sia che venga dalla Cancelleria di Berlino, da Villa Torlonia, dalla foresta cambogiana, sia che abbia il profumo di un sigaro dell’Avana. A Cuba Castro non è affatto amato. È solo temuto. Castro è stato un liberatore. Da tempo è né più né meno che un dittatore. Bravo, questo sì, a sfruttare l’embargo americano. Fine politico da questo punto di vista, quasi da togliersi il cappello per come riesce a portare a suo vantaggio questo (s)garbo di Washington. Così come è bravo a soffiare fumo guevarista negli occhi degli europei. Che poi una grossa fetta della popolazione cubana sia convinta che Guevara sia stato ucciso proprio da Castro questa non è propaganda americana. Magari si tratta di un’esagerazione che nasce dalle viscere del popolo, ma è un punto di vista che è firmato da una così grande quantità di cubani che potremmo elevarlo a idea di stato. Invece Castro continua a parlare del suo amico Guevara. Per il popolo cubano, che muoia il tiranno.
E' solo una curiosutà, Corrado. Che ne pensi di Guantanamo ed Abu Grahib?
Di Guantanamo e Abu Ghraib penso tutto il peggio che sia pensabile. Orrore al cubo. Ma due orrori compiuti da ideologie lontane anni luce restano due orrori. Uno non cancella l'altro. Uno non legittima l'altro
L'uomo è un dio quando sogna e un pezzente quando riflette. (Holderlin)
sì, credo che me lo vedrò anche io questo film. Per un motivo molto semplice, che tu, alberto, hai ben espresso: ho voglia di vedere cuba al di là dei luoghi comuni. e provare a capirla.
Il sogno che ha avuto il comunismo è un sogno bellissimo. Si potrebbe fare della facile ironia dicendo che è stato solo un sogno. ma la destra, il "Pensiero" della destra può dire altrettanto? La destra, il suo pensiero, la sua filosofia in cosa consistono o hanno consistito storicamente? nella discriminazione? Nella difesa dei privilegi? Nello spirito reazionario (cioè un anti-progresso, un anti-modernità)? Possono questi dirsi sogni? No che non possono. Eccheccazzo.
il pensiero della destra consiste storicamente nella discriminazione, nella difesa dei privilegi e nello spirito progressista????????????
mi sa che nei libri di storia su cui hai studiato, achab, manca qualche pagina. contento tu di fornire una visione distorta e parziale del destra pensiero...
a quelli che pensano che cuba davvero sia la prova concreta che "un altro mondo è possibile", voglio ricordare le accorate e indignate dissertazioni sulla difesa della costituzione della REPUBBLICA DEMOCRATICA ITALIANA (che c'avrà i suoi difetti e le sue inefficenze ma, è per fortuna ancora in parte democratica), e mi permetto di invitarli ad andare a visitare l'isola di persona più di una volta e per un periodo ragionevolmente lungo. altrimenti non sanno di cosa stanno parlando.
E' vero, Castro e' temuto ed odiato da gran parte dei cubani, a Cuba non ci sono democrazia e liberta' (ma dove sono in sudamerica?), a Cuba si muore di fame (ma si studia a gratis), a Cuba molte donne (e non solo loro) si prostituiscono (ma altre donne hanno una indipendenza e delle possibilita' sconosciute nel resto del sudamerica); ma il Lider Maximo e' comunque riuscito a dare al suo popolo ed al suo paese cio' che nessun altro politico sudamericano e' riuscito a dare per cosi' lungo tempo: dignita', indipendenza, cultura, sviluppo (quello vero).
gli unici che possono reggere il confronto con Fidel sono Chavez, Ortega, Allende e forse Lula, ma non ci credo molto.
e mo mettetece 'na pezza.
bentornato sami, eri in heretz israel?
simone, prova a dirmi tu in cosa coniste il "pensiero" della destra.
ci provo io a dire cos'e' il pensiero della destra:
camuffarsi da "benpensanti" o da "arruffapopolo" (a seconda della convenienza un po' Doppiopetto un po' Manganello) per mantenere a tutti i costi le diseguaglianze sociali.
Essere pagati per fare il cane da guardia degli interessi innominabili.
Essere pronti a leccare la mano del potente e azzannare il debole.
Et voila', la destra e' tutta qua! :-)
sta cosa sul pensiero della destra e' totalmente off-topic, pero' se posso dire la mia io credo che il fascismo abbia rovinato la destra italiana bloccandone qualsiasi sviluppo possibile.
la destra italiana ed il suo pensiero sono bloccati al fascismo, non esiste una destra liberale, laica, democratica in questo paese e non credo che possa esistere a breve termine.
siamo condannati ad avere una destra nazionalista, reazionaria, clericale, servile e demagoga.
Grazie Berja. No ero a Milano a inventarmi storielle per ingegneri!
Achab non è facile definire che cos'è destra. Ma c'era quella vecchia cavolata divertente su: prosciutto crudo di destra, cotto di sinistra. Bagno destra, doccia sinistra. Ti sono stato d'aiuto?
berja, io non mi riferisco alla destra italiana del dopoguerra. Io mi riferisco alla destra in quanto tale. So che è una riduzione parlare di marcocategorie come "destra" e "sinistra", ma se per la seconda si può citare una vera e propria filosofia e categoria di pensiero di appartenenza, sintetizzandone in una frase l'indole, perdonate la riduzione (siamo già OT, meglio essere sintetici, a costo di pagare qualcosa in approfondimento): "gli uomini son tutti uguali", per la destra mi pare non si possa dire altrettanto. Chi sono, storicamente, i pensatori della destra? Le fonti di ispirazione? in cosa di può sintetizzare l'idea di fondo che ha animato il pensiero conservatore nella storia? C'è una frase? C'è una corrente di pensiero? Secondo me no.
Mi scuso con Alberto, per l'OT. Anche se secondo me di vero e proprio OT non si tratta. In caso chiedo venia e accetto l'accetta (della censura)
un ricordo e una preghiera per tutti i morti, gli esuli della rivoluzione cubana. Un pensiero particolare a Reinaldo Arenas!!! :-))
achab non sono d'accordo e qualsiasi liberale degno di questo nome potrebbe citarti decine e decine di nomie teorie.
ma di liberali in italia ne vedo pochi, anzi nessuno.
per il gioco di Sami posso citare due film: "Caruso Pascosky di padre polacco" di F. Nuti 1988 (il suo ultimo GRANDE film, malgrado la burt) e "maledetti vi amero'" 1980 di M.T. Giordana (esordio eccellente)
tu dici pensiero liberale. Ma così dai per scontato che il pensiero liberale sia il pensiero della destra. non so se è davvero così.
Per quanto riguarda il gioco di sami, io in realtà volevo esser serio. ma se vogliamo buttarla sul ridere: battisti è di sinistra o di destra? Lucio eh, non Cesare. :-)
solitamente la destra responsabile e decente si rifa' al liberalismo, le altre destre non sono altro che una delle reincarnazioni della reazione.
aho, io sono comunista, marxista-leninista, eh! Pero' se dobbiamo morire democratici e parlamentaristi, beh pretendo di avere degli interlocutori con cui ci si possa scambiare qualcosa di meglio che legnate o pallottole.
In italia non ne vedo, visto che solitamente sono loro per primi a voler legnare o fucilare me e quelli come me.
destra=accettazione della sovranità della "mano invisibile". Stato ridotto ai minimi termini, forte nella difesa della proprietà privata, semi assente nella redistribuzione della ricchezza: il "laisser faire, laisser passer" aggiusterà tutto secondo le capacità individuali di ognuno. Non "da ciascuno secondo le proprie capacità a ciascuno secono i propri bisogni" ma a ciascuno secondo le proprie capacità con il risultato di rendere effettiva quella supremazia dell'uomo sull'uomo che, in nome del liberalismo e, soprattutto a parole, è così ostentatamente rifiutata; ma ciascuno di voi provi a mettere la propria bancarella sull'osannato mercato globale al fianco di quella, per esempio della General Electric (circa 280 miliardi di capitalizzazione), così, tanto per vedere l'effetto che fa.
A proposito dell'argomento principale: che foto ragazzi!! ditemi voi se non ritrae due persone che guardano ad una meta, ad un progetto, forse lontano, forse irraggiungibile, ma almeno "guardano".
Un'altra considerazione importante è quella sui gay che, evidentemente, vengono discriminati solo a Cuba.... è bellissimo occultare una realtà machista che è presente in tutta l'america latina, mitico retaggio delle mitiche colonizzazioni dei mitici cattolici spagnoli.
Per concludere...
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=7058
Credo che andrò a vedere questo film, sicuramente Fidel Castro è un personaggio interessante e da capire.
Di fronte alle nefandezze commesse dalla destra fascista e capitalista nell'America Latina, credo sia difficile non aver guardato con simpatia ed interesse ogni tentativo di creare un'alternativa, sia essa la rivoluzionaria Cuba o la socialdemocratica e disarmata Costarica.
La rivoluzione cubana ha infiammato giustamente molti cuori, per le ingiustizie combattute e per l'elevatura morale di personaggi come il Che (ammetto che non sono un suo grande conoscitore, ma a Cuba ho vistitato un museo in sua memoria e ho letto alcune sue lettere, rimanendone profondamente ammirato).
Sono poi abbastanza d'accordo con Corrado nel condannare l'involuzione antidemocratica della Revolucion Cubana, una involuzione che però forse va anche compresa storicamente; cioè Fidel aveva reali alternative a quella di consegnarsi nelle mani del blocco comunista-dittatoriale sovietico?
Comunque stiamo ai fatti ... nonostante le recenti aperture Cuba è diventata una dittatura dove i dissidenti sono stati messi a tacere ed imprigionati (e dissidente erano considerati anche i preti cattolici, fino alla famosa visita di Giovanni Paolo II).
Certo, a fare il confronto con altre Paesi, qui c'è più dignità, non ci sono bambini stracciati e derelitti agli angoli delle strade, la gente è istruita. Questo è innegabile.
Se Cuba vanta istruzione e sanità, però nel mio recente viaggio all'Avana sono venuto a sapere che non è tutto così scontato, cioè anche qui ci sono molte situazioni difficili, persone emarginate, barboni e senza tetto, malati che soffrono per mancanza di cibo o assistenza adeguata.
Mi sembra che la mancanza di democrazia e di una maggior libertà economica soffoca i possibili miglioramenti.
In definitiva, detto da sinistra, qualsiasi cosa si pensi di Cuba e della sua Rivoluzione, credo che nessuno di noi si auguri venga riconsegnata nelle mani del neo-liberismo capitalista dominante, e che invece possa traghettare verso la democrazia senza abbandonare del tutto il socialismo (magari in compagnia di altre nuove esperienza latino-americane).
Non ho visto il film, e magari verrò smentito, temo però che gli errori e la rigidità di Fidel Castro la possano far precipitare in tutt'altra direzione.
il buon berja stavolta ha ragione su tutti i fronti...soprattutto quando dice che oggi in italia non riesce a scorgere neanche l'ombra di interlocutori di destra coerenti e credibili, anzi, di interlocutori di destra e basta. se proprio vogliamo fare chiarezza, la differenza tra le due grandi famiglie politiche, destra-sinistra, la si trova nella diversa concezione della qualità e della quantità dell' intervento dello stato nella società civile; ovvero: sinistra = statalismo = più intervento dello stato. destra = liberalismo (soprattutto economico) = meno ingerenza dello stato = stato minimo. tutte istanze, come ricordava perfettamente berja, tipiche della tradizione liberale da Locke in poi, ovvero le radici della vera destra politica. che poi in italia non sia mai esistita una destra vera è un'ipotesi storicamente valida; nel nostro paese il fascismo ha significato per il pensiero destrorso quello che, fatte le dovute differenze, il leninismo e lo stalinismo hanno rappresentato per la dottrina "pura" del marxismo: mere degenerazioni.
immagino che achab non sarà soddisfatto dalla mia definizione...e immagino che se gli chiedessi la sua opinione sull' effettiva tangenza del pensiero dell'attuale sinistra italiana con le istanze sociali storiche della sinistra, avrebbe qualche difficoltà a rispondermi in buona coscienza.
tonii poi, che è in perenne guerra con il mondo che lo circonda, probabilmente a ragion veduta, ha tutta la mia più sentita e sincera solidarietà.
al buon alberto, estasiato autore del post, mi preme ricorare che qualche tempo fa disse che credeva fermamente nel valore di ogni sincretismo...che sincretismo culturale e sociale potrebbe mai concretizzarsi in uno dei paesi piu isolati e isolazionisti del mondo? altro che oasi felice, altro che mondo alternativo possibile!!
cuba è un paese i cui abitanti sono stati costretti a trasformare la propria terra in un parco giochi dell'occidente, per sfuggire alla miseria più nera; il tutto grazie alla gestione, illuminata e illuminante a parer tuo, di Fidel.
boh...e poi mi vieni a parlare di sana inefficienza della democrazia.
non sono mica tanto d'accordo simone: lo statlismo mi pare anzi un valora cardine anche a destra. Il fascismo non era statlista? Le dittatura di stampo fascista non lo son state?
Locke è un discorso particolare: è un filosofo che non ha mai parlato di un progetto politico. Mentre invece, a sinistra, trovi Marx. Marx è chiaramente un filosofo la cui filosofia è paradossalmente una traduzione nella pratica del pensiero. Ed è il filosofo della sinistra, l'origine, se vogliamo, del pensiero della sinsitra. di Locke e di tutto il pensiero liberale puoi dire lo stesso per la destra? Non so, non credo, ne dubito molto. Forse si può scorgere un barlume di pensiero sistematico (quello di Marx lo è palesemente) nel romanticismo e nel protoromanticismo. Fichte, Shelling, Hegel. O nella concezione romantica della società e dell'arte: in Goethe, in Holderlin, in Rilke. in una certa qual concezione aristocratica del pensiero, insomma. Ma è qualcosa di molto lontano, anzi quasi anti-tetico (si pensi all'idea hegeliana dello stato, come immanenza dello spirito) al liberalismo. Non è fatto per la destra la non ingerenza dello stato nell'economia o il libero mercato il cardine teoretico. Anzi, mi pare molto più vicino ad alcune conquiste progressiste. Non dico "di sinistra" per non sembrare eretico, ma quasi.
No, non credo sia il pensiero liberale il cardine della sinistra. Quello al massimo è il cardine del capitalismo, che non necessariamente si identifica con la destra, pur essendo per molti versi antitetico alla sinistra. Vallo da dire a Rauti o ad Almirante che il pensiero della destra è "= liberalismo (soprattutto economico)": quest'ultimo potrebbe rivoltarsi nella tomba.
"No, non credo sia il pensiero liberale il cardine della sinistra"... ovviamente intendevo "della destra". :-)
Sull'ultimo pezzo del tuo intervento, invece, mi trovi abbastanza d'accordo: quello su Cuba per intenderci. Eppure, eppure riconosco una parte di verità anche in quello di chi difende Cuba al di là dei luoghi comuni. Chissà perchè quando sento i figli di papà che van là in vacanza e quanto tornano ti dicono "lì non c'è democrazia, e tutti odiano Fidel" mi viene un qual senso di nausea sartriana. chissà, vorrei chiedergli, che idea di democrazia hanno in testa loro.
questione di opinioni...io rispetto la tua achab, mi piacerebbe che ti mettessi nelle condizioni di rispettare la mia leggendo con attenzione i miei commenti. mi pare di essere stato abbastanza chiaro ed esplicito quando ho detto che secondo me il fascismo è una degenerazione che ha poco a che vedere con le istanze tipiche della destra liberale.
la differenza, probabilmente irriducibile, tra me e te è che tu quando pensi alla destra pensi al fascismo e viceversa, io invece no.
Ma la destra e la sinistra non sono entità astratte, o, per lo meno, non sono solo quello. E allora, pensando alla destra, a cosa devo pensare. Se penso alla sinistra, penso al Comunismo e a Marx, se devo compiere una rozza riduzione eidetica e arrivare all'osso. Ma se penso alla "destra"?
Guarda che il non essere riducibili all'osso, può anche essere una qualità.
scusa, in ogni caso, se ti sono apparso un po' "aggressivo", mi spiace: apprezzo sempre molto i tuoi interventi, mai banali.
e in ogni caso se il fascismo è una degenerazione, non lo è del pensiero liberale. E' di qualcosa d'altro, e che cosa? pongo solo domande, non ho risposte. La mia è più una provocazione. Se penso al comunismo reale come degenerazione di qualcosa, so subito di cosa esso è generazione: del pensiero marxiano. Ma se penso alle dittature o ai regimi totalitari di "destra", di che cosa devo ritenerli degenerazione? Di quale dottrina?
Solo domande, simone, solo domande. E, ricordi Heidegger? Abitare la domanda, non rispondervi.
giusto...il pelatone col liberalismo e liberismo ha sempre avuto poco a che fare. se proprio ci vogliamo sforzare di trovare una matrice, la possiamo trovare nel passato politico di mussolini; il fascismo è una degenerazione fanatica e violenta di un socialismo distorto contaminato dal superomismo; di un socialismo stravolto dato, anzi concesso dall'alto dai super camerati e non prodotto dal basso. un frankenstein osceno di autoritarismo violento, fanatismo, militarismo e stato sociale "sui generis". secondo me il duce aveva le idee parecchio confuse...e ha finito di confondersele con l'oscena pubblicazione delle leggi razziali, scellerata mossa politica più che ideologica che lo ha irrimediabilmente condannato agli occhi della storia.
i risultati di questo "sincretismo" non mi sono sembrati esaltanti... (scusa alberto per il sarcasmo gratuito e probbilmente fuori luogo in questo contesto, ma quella frase buttata lì un po' di tempo fa in uno dei tuoi commenti, che detta come l'hai detta tu, in senso assoluto, suona un po' vuota, ancora non mi è scesa, dato che ti considero una persona troppo intelligente per aver scritto una simile baggianata) ;-)