Credo che in ultima analisi questo sia il punto focale di tutta la disputa politica degli ultimi anni. Rimpasti, voltafaccia, manovre sotterranee, atteggiamenti apparentemente schizofrenici, sono tutti figli del sistema elettorale. Criticare gli omuncoli che svendono giornalmente la loro dignità in favore di vantaggi politici è giusto ma inutile: tolti quegli omuncoli ne arriverebbero altri.
La vera domanda che ci dobbiamo porre non è come eliminare le storture, ma piuttosto quali storture siamo più disposti a tollerare. Preferiamo un maggiore livello di democrazia al costo di un'instabilità maggiore, oppure viceversa?
Io penso che il giusto compromesso sia quello di adottare una soluzione ibrida fra il sistema americano e quello italiano: due macro-schieramenti collegati alla base tramite primarie e altri strumenti di democrazia diretta, e però al tempo stesso un sistema parlamentare, senza presidenzialismo o assegnazione di troppo potere a qualsivoglia "despota illuminato". L'eliminazione dei singoli partiti renderebbe molto più difficile l'organizzazione degli esodi da uno schieramento all'altro.
proporzionale alla tedesca, con blocco serio al 5% - anzi, meglio ancora: al 4% del corpo elettorale.
Non aiuta, perché poi l'eletto può fare quello che vuole (e ci mancherebbe altro), ma aiuta.
il compromesso migliore sarebbe proporzionale senza sbarramenti con alleanze dichiarate prima del voto inscindibili pena la remissione del mandato dei rappresentanti, delega sottoposta a verifica veloce ogni 2 anni, maggiore ricorso alle autonomie locali, attuazione REALE dei titoli della costituzione (quella VERA del 1948) che descrivono poteri e prerogative di tali autonomie, compensazione forzosa della depauperazione del sud dal 1861 ad oggi, incentivazione alla permanenza nelle comunita' locali, grande piano di manutenzione e sviluppo delle vie ferrate e delle rotte navali, grande piano di sviluppo per le comunicazioni collettive ed individuali (interenet e satellite in OGNI casa), accesso per tutti alla produzione e diffusione di contenuti culturali, incentivazione della vita collettiva e comunitaria (consigli dei lavoratori, consigli di quartiere, di scuola etc etc).
ed ecco che comincio ad invecchiare.
sono chiamato (da me stesso) a ripetermi, segno evidente di senilità incombente.
cmq
vi ricordate il referendum sull'abolizione delle 5 (o 6?) preferenze? tutti noi (mi pare il 91%, percentuale mai vista qui) dicemmo "sì".
in realtà era "vaffanculo al pentapartito".
qualsiasi cosa ci avessero proposto avremmo risposto nello stesso modo.
solo che l'imbecille che ebbe la fortuna di incappare in questo consenso, mariotto segni, perseguiva una sua personale idea di sistema elettorale, di cui a noi non fregava un cazzo, ed avendo questo consenso tra le mani (poi dissipato) ci portò in questa situazione.
sì, il maggioritario non l'ha mai chiesto nessuno e infatti ci ha portato silvio, il nuovo beniticchio.
e il brutto è che quel demente di massimo d'alema persegue questa stessa strada. la stessa di mariotto, ora giustamente marginale dopo aver avuto l'itaglia in mano.
via dalle palle, ok?
mi inserisco anch'io anche se in questo sono piu' fuori luogo che mai ma
1) un applauso a rotafixa per l'articolo di sabato. mi sono commosso alla rievocazione dei concertini in biciofficina. grazie.
2)non credo nella democrazia delegata. ma so anche che questa va difesa a tutti i costi contro il totalitarismo. difenderla colle armi, ma anche sforzarsi di superarla per raggiungere la vera democrazia. che non e' certo questa.
3)trovo che sia rotafixa che berja abbiano ragioni da vendere. mi permetto di suggerire non un discorso, che sarebbe troppo lungo da affrontare visti tutti i distinguo che ci dovrei mettere, ma un libro.
La *democrazia : storia di un'ideologia / Luciano Canfora. - Roma ; Bari : GLF editori Laterza, 2004. - VI, 424 p.
il modo in cui delinea la storia di un'idea, e la sua applicazione, i dettagli storici e il SENSO delle cose mi sembra che facciano di questo libro una lettura imprescindibile per chiunque voglia affrontare il tema del maggioritario o del proporzionale visto da sinistra.
sono piuttosto sicuro che dopo la lettura mi ringrazierete per la dritta. soprattutto berja :-)
te pareva che non finivi come al solito a consigliarci Canfora...
sei e rimarrai sempre un marxista-leninista inconsapevole, caro toni_i
che ci volete fare, sono un canforiano nonostante dissenta con lui sulla guerra civile spagnola. ma la copia del suo libro ce l'ho autografa e con dedica in greco classico. altro che suv: questi sono i gioielli da ostentare e di cui meno vanto. :-D (sboroni ma con stile)
Canfora è Canfora. Che dice sulla guerra civile spagnola?
difende la linea: "prima la vittoria poi la rivoluzione", mentre per me (e una botta d'altri) la vittoria poteva accadere solo sostenendo la rivoluzione, dando una dimensione altra alla lotta.
la speranza che le democrazie borghesi aiutassero la spagna se questa non si mostrasse rivoluzionaria s'e' dimostrata fallace: nessuno ha aiutato la spagna. mentre al contrario i bush, gli hitler e i mussolini hanno sostenuto in tutti i modi le forze della repressione e dell'oscurantismo.
in orwell e ken loach si capisce bene dove sta la frattura tra le due posizioni in campo repubblicano. magari se si legge Abel Paz ed Enzensberger e' pure meglio...
insomma: quando la sinistra scimmiotta la destra e' ovvio che perda. se non ci credete guardate nel piccolo (ma piccolo piccolo) le elezioni di ieri in germania...