Il messaggio di Ciampi a un'atleta sotto censura
di CEO CONDINA
«Auguri per la nomina alla vicepresidenza del Coni. Sono certo che saprà trasmettere, nel suo nuovo incarico di dirigente sportivo, quelle doti di tenacia, passione e sacrificio che hanno caratterizzato il suo prestigioso impegno nello sport agonistico». Così ieri il presidente della Repubblica, Azeglio Ciampi, si è congratulato con Manuela Di Centa, dopo avere firmato il decreto che la poneva ai vertici della massima istituzione sportiva italiana. La famosa Di Centa, l'eroina dello sci di fondo azzurro negli anni `90, è arrivata dunque alla sospirata vicepresidenza del Comitato olimpico nazionale italiano. Ebbene, che c'è di male? In fondo si tratta di una pluri-medagliata olimpica. E di un'atleta cui il sorriso e la bella presenza hanno spesso garantito il successo, eccetto che alle ultime elezioni europee, quando si è presentata tra le file di Silvio Berlusconi senza essere eletta. Ma la Di Centa, nello sport e nella vita, è donna tenace. Nonostante la sconfitta è rimasta sulla barca del Cavaliere: ancor oggi è responsabile nazionale dello sport di Forza Italia. Un ruolo che non l'ha certo ostacolata nella corsa alla vicepresidenza del Coni. Corsa in cui è stata invece ostacolata (peraltro ad elezione avvenuta) da un articolo del Corriere della Sera di sabato scorso. Articolo legittimato da prove inoppugnabili: la Di Centa, come altri 32 atleti azzurri è stata censurata dalla procura anti-doping del Coni per la frequentazione del professore Francesco Conconi. Insomma, il Coni ha eletto una vicepresidente su cui nel 2004 - in una circolare interna - aveva espresso giudizi tutt'altro che benevoli.
Ma chi è Conconi? Negli anni `90 era il guru del doping: favorì e incoraggio l'uso dell'Epo, sostanza illecita che aumenta il numero di globuli rossi nel sangue. Il Tribunale di Ferrara assolse Conconi dall'accusa di frode sportiva soltanto per prescrizione dei termini. Ma poiché i discepoli di Conconi erano atleti azzurri, la procura anti-doping del Coni fu costretta a prendere in mano il dossier. E accertato che, per decorrenza dei termini, gli stessi atleti non potevano essere puniti per doping, emise un provvedimento d'archiviazione dai toni violentissimi. E' la famosa circolare interna, dove si parla della Di Centa e degli altri 32 sportivi (senza fare nomi), come di «atleti i cui nomi sono o sono stati di alta risonanza e che si sono prestati a fungere da cavie umane, sottoponendo a gravissimo rischio la propria salute». E ancora, «il quadro d'assieme è sconsolante, soprattutto se si pensa che larga parte degli sportivi seguiti da Conconi sono stati atleti di rango internazionale e che molti di essi, ancor oggi che non svolgono più attività agonistica, rivestono incarichi dirigenziali fino a rappresentare lo sport italiano ai massimi livelli in consessi internazionali».
La Di Centa, per la cronaca, si è ritirata nel 1998 e oggi, oltre ad appartenere alla giunta esecutiva del Coni, è membro del Cio, il Comitato olimpico internazionale. Come spiegare dunque il messaggio di congratulazioni di Ciampi? Probabilmente il presidente era all'oscuro della storia della Di Centa, altrimenti non si giustificherebbe il tono utilizzato. Altra domanda: come è finito nelle mani della stampa la circolare interna che censurava la nuova vicepresidente del Coni? C'è da supporre che, all'intero del Coni, l'elezione della Di Centa non sia andata giù a qualcuno. E quel qualcuno, a conoscenza della famosa circolare, abbia agito di conseguenza.
Infine, che ne pensa della nomina della Di Centa la sua vecchia rivale sugli sci (e non solo) Stefania Belmondo? «Non voglio fare polemiche - taglia corto lei - Mi dispiace per l'altra candidata alla vicepresidenza: Diana Bianchedi, un'amica e una persona valida». Una frase di circostanza, che tradisce la volontà di non mettersi contro i poteri forti dello sport italiano.
Con un imprenditore sotto inchiesta a capo dello Stato, direi che un'atleta sotto censura a capo (quasi) del Coni mi sembra il minimo.
Scherzi (+ o -) a parte, anch'io non sapevo della faccenda di doping riguardante la di centa (che mi era antipaticissima già quando gareggiava, c'è poco da fare, li riconosci a pelle a volte), è forse plausibile che non lo sapesse nemmeno Ciampi ma magari poteva informarsi un minimo la sera prima.
Cosa dire del prof.Conconi che è addirittura Rettore all'università di Ferrara?