"...circondando il percorso della sfilata militare ufficiale..."????
cala, cala!
alla manifestazione a roma contro la guerra si era in 3 milioni (almeno). uno e mezzo per la questura.
quei 4 burattini militaristi assetati di sangue e petrolio e i loro lacche' riescono a essere in maggioranza solo alla tele. nella vita reale non esistono.
tanto e' vero che persino il regime padronal fascista continua a far finta che l'esercito non sia in guerra ma in una "missione umanitaria"...
Caro Tonii, ti segnalo un pregevole sito:
http://www.fotolog.net/anti_comunista/
Cosa volevi dimostrare con quel cesso di sito caro P Koch? quanto la tua mente e` limitata? allora ci sei riuscito in pieno
ha ragione tonii, che vi descrive perfettamente:
``burattini militaristi assetati di sangue e petrolio `` (che chiamano eroi i 14 carabinieri uccisi a nassirya, mentre sono solo povere vittime - vostre vittime, morti per colpa vostra burattini)
Per commentare la grettezza di quel "sito" non ho le parole adatte.
Ci si può forse scatenare sul "pregevole"! Tralasciando, ripeto, i contenuti vergognosi, mi piacerebbe che qualcuno con competenze tecniche che io non possiedo spiegasse quanto fa schifo (è orribile a vedersi e non funziona nulla).
Volevo proporre una citazione in "sitesthatsuck" ma forse merita solo la pattumiera, sotto ogni punto di vista, ripeto
uno dei problemi della futura costruzione di una governance globale multipolare e multilivello, che se ben strutturata sarebbe una mano santa per tutti i popoli della terra, è proprio il perdurante ruolo egemone degli stati uniti nella politica internazionale. finchè l'Unione Europea rimarrà, soprattuto per le questioni di politica estera e di difesa, un organo che decide a livello intergovernativo e non un organo federale, finchè non nasceranno in altre regioni del mondo altri enti sovranazonali creati attraverso la parziale (ma reale) cessione di sovranità degli stati sovrani, e finchè le DANNATE NAZIONI UNITE non diventeranno un organo più forte, legittimo (mai sentito parlare di accountability) e democratico (in democrazia non esiste qualcuno PIU' UGUALE degli altri, come i 5 membri permanenti del consiglio di sicurezza), purtroppo dovremo continuare ad avere a che fare con una super-potenza egemone a livello politico, militare e tecnologico. quindi, in attesa del luuuuuungo processo che porterà altri regioni del mondo a poter competere con gli USA, perchè naturalmente sarà solo allora che gli states perdendo lo status di egemoni avranno convenienza ad abbandonare l'arrogante atteggiamento unilaterale, ci tocca considerare che se quelli si incazzano sono volatili per diabetici, e siamo costretti, almeno un minimo, a scendere a compromessi...perlomeno dal punto di vista formale!!
la volete definire realpolitik??...perchè, da quando è giusto fare politica solo a livello normativo senza tener conto della realtà positiva?
L'ultima cosa che dici è un assunto, Simone. E sugli argomenti che porti consiglio a tutti la trascrizione del discorso tenuto recentemente da Galtung (purtroppo sono molto impreciso e non ricordo dove fosse, nè so indicare un indirizzo da cui scaricarlo ma so che si trova con facilità in rete) "Nessun impero dura per sempre: verso il crollo degli USA". Ho trovato le sue teorie (che si sono già rivelate in passato azzeccate ed anticipatrici dei fatti, ricordiamo) ottimistiche e realistiche, insomma una rarità.
mah,di pareri ce ne sono tanti caro oppi; Held, Krasner, Keohane, Gilpin, Walzer...giusto per fare nomi autorevoli. si studia, si analizza la realtà e ci si fa un'opinione propria. la mia è questa. e ci tengo a precisare che non è un'opinione pessimistica, semplicemente la una governance mondiale (ribadisco: multipolare e multilivello) che integri quella degli stati nazione (che sono delle brutte bestie dure a morire) è, a mio parere, un assetto necessario per il futuro del mondo e la si può realizzare solo attraverso alcuni lenti, difficili, progressivi passaggi. uno di questi, ma non il solo, è mettere gli stati uniti nella condizione di essere costretti a patteggiare, mediare, dialogare, costruire con il resto del mondo; anche perchè non so su quali dati si basi lo studio di Galtung, ma gli USA non mi sembrano il classico ritratto di una potenza in declino. e attenzione...chi accomuna la globalizzazione contemporanea ad una nuova forma di imperialismo, incappa in un grosso equivoco: i grossi imperi coloniali erano pieni di magagne, fragili e disuniti; pian piano sono caduti perchè era fisiologico. i principali attori del villaggio globale contemporaneo hanno invece risorse inimmaginabili e sanno perfettamente quali possono essere i fattori destabilizzanti per lo status quo.