il problema è che la sorte del sistema europa sembra alla maggior parte dei cittadini ancora un problema distante, poco sentito. se ci aggiungiamo il crescente disinteressamento alla vita politica e la crescente sfiducia nelle istituzioni il quadro è ancora piùchiaro. per quanto riguarda poi i più informati e sensibilizzati alle questioni dell'Unione Europea, la loro defezione è ancor più giustificata: la carta costituzionale proposta è il frutto di troppi compromessi, un documento mal strutturato e che non risponde alle vere esigenze dell'Unione; il passo avanti in direzione federale che si sarebbe dovtuo compiere con questo documento non solo non è stato fatto, ma si è voluto preservare come dominante l'orientamento intergovernativo, il vero cancro dell'unione. come la metti la metti, francesi e olandesi hanno fatto benissimo a non ratificare! dubito, però, che questa reazione popolare produca risposte positive da parte dei governi europei, che come al solito si metteranno a litigare e a fare scaricabarile!
Bhe allora la citazione la darei più meritatamente a Tremonti che ieri esponeva estesamente queste posizioni. Almeno credo perchè la sua voce pigolante e la vista contemporanea di un rutellone e di un belpietro mi impedivano di stare sul canale per più di qualche secondo.
Comunque a parte la banalità delle dichiarazioni di Tajani, la colpa casomai è dei governi che non vogliono cedere di un passo le loro prerogative, dare corpo alle istituzioni, dare al parlamento il peso che gli spetta. Sono loro i responsabili del rigetto, anche gente appunto come Tajani e Tremonti o Blair per dirne un altro e lo stesso governo francese.
La burocrazia europea è esigua, piccola rispetto a quella degli stati nazionali.
Invece, secondo me, il commento perfetto al risultato francese (ma vale anche per quello olandese) viene dal blog Pfaall: cavalcando paure e pulsioni becere qualcosa si porta sempre a casa.
Si è votato no perchè "mamma li turchi!" e "mamma li polacchi!"; e si è fatto campagna elettorale per il no perchè era un comodo espediente per racimolare consensi (in patria, al diavolo l'Europa) e così salvare o guadagnare la poltrona. E infatti, guarda un po', ora vengono fuori quelli che il referendum è diventato necessario anche in Italia, anche se abbiamo già ratificato, anche se nel nostro ordinamento questa cosa non esiste.
Per come la vedo io, i cittadini olandesi e francesi hanno la grande responsabilità di essersi lasciati prendere dalle emozioni (nonché per i fondelli). I politici europei hanno, da parte loro, la grande responsabilità di aver voluto rischiare a chiamare "costituzione" questa cosa di 400 pagine senza che ce ne fosse alcun bisogno; di non aver voluto puntare più in alto; di aver sottoposto a referendum questa "cosa" senza spiegare davvero in che cosa consisteva e puntando invece tutto sulle pulsioni becere necessarie a puntellare la poltrona.
Dovevamo andare verso un'Europa federale? Fosse per me, ci andrei anche domani.
Ma, a prescindere dall'autorevolezza della mia opinione, chi la vuole questa Europa federale? La Francia, che dovrebbe piegarsi alla volontà degli altri? La Gran Bretagna che dovrebbe rinunciare a fare l'euroscettica e la sorellina degli Stati Uniti? I Paesi dell'est che osannano Bush e la sua politica? Con queste premesse, ringraziamo che ancora esistono l'unione doganale e il mercato comune.
P.S. Per inciso, non mi si venga a dire che il problema sta nel fatto che un trattato internazionale tra 25 Paesi comincia con "Sua maestà il re dei belgi"