Il ministro Granturismo
di Marco Travaglio
Gianni Alemanno è il miglior ministro del peggior governo della storia repubblicana, e fors'anche monarchica. Ma, da quanto rivela L'Espresso nel silenzio generale della stampa, delle tv e della politica, è anche il più smemorato. Il 28 dicembre 2002 il ministro dell'Agricoltura partì con la moglie Isabella Rauti (figlia d'arte e consigliera alle Pari opportunità) e il figlio M. per una sontuosa vacanza a Dongwe, paradiso terrestre nell'isola di Zanzibar. Purtroppo dimenticò di pagare il conto, piuttosto salato: 14 mila 253 euro. Ma la Parmatour della famiglia Tanzi fu ben lieta di saldare al posto suo, pur avendogli regolarmente fatturato il viaggio. Proprio il 28 dicembre 2002, quando si dice la combinazione, la Guardia di Finanza ha scoperto che si conclusero i lavori della seconda commissione interministeriale, che aveva appena dato il via libera al latte microfiltrato Parmalat, il mitico "Frescoblu" (che proprio fresco non era, visto che veniva imbottigliato in Germania anche due settimane prima della vendita). Il 1° marzo 2003, poi, anche la segretaria particolare di Alemanno, Alessandra Lippello, partì in missione vacanziera per le Seychelles a spese di Parmatour. Sempre secondo le Fiamme Gialle, anche lei dimenticò di pagare il conto (3900 euro):al ministero dell'Agricoltura la smemoratezza dev'essere contagiosa. Ma i Tanzi non fecero grane. Anzi, dopo il felice esito della controversia Frescoblu, regalarono alla rivista "Area" della corrente Alemanno 85 mila euro di pubblicità.
Ora su questa vocazione turistica di Gianni e dei suoi cari indaga il Tribunale dei ministri, a cui la Procura di Parma ha trasmesso i fascicoli relativi ad Alemanno e al collega forzista Enrico La Loggia: anche lui è sospettato di aver ricevuto soldi camuffati da consulenze legali, sempre nell'ambito della partita Frescoblu. "Ho attivato La Loggia - dice Tanzi ai pm - perchè intervenisse su Alemanno, provvedendo poi a finanziare La Loggia con una consulenza legale conferita dalla Parmalat".
Tutto, come scrive L'Espresso, comincia alla fine del 2001. Il secondo governo Berlusconi è insediato da pochi mesi, grazie anche ai generosi finanziamenti elettorali di Tanzi a Forza Italia dell'amico Silvio e ad An. Parmalat sommerge l'Italia con una raffica di spot sul Frescoblu. I produttori concorrenti insorgono. E, sulle prime, il governo si schiera dalla loro parte: "Se il latte dura più di quattro giorni - sentenzia lapidario il sottosegretario leghista all'Agricoltura Giampaolo Dozzo - non è fresco". L'ispettorato antifrode del ministero multa la Parmalat. A quel punto Tanzi incarica uno dei suoi elemosinieri, Romano Bernardoni, commerciante d'auto a Bologna, di agganciare Alemanno. Questi intanto, il 13 marzo 2002, diffida la Parmalat dal distribuire il Frescoblu, ma d'intesa con Sirchia e in polemica con Dozzo istituisce una commissione per studiare la cosa. E scrive a Tanzi di inviargli tutta la documentazione utile. Tanzi invia, e il 17 maggio la commissione approva la microfiltratura del latte. Il 4 giugno Alemanno parla alla Camera e sostiene che forse il latte microfiltrato si può pure chiamare "fresco". Ora, secondo gl'investigatori, fra il marzo e il dicembre 2003 si registrano oltre 200 telefonate fra Bernardoni e le utenze di Alemanno, della segretaria particolare, del direttore generale, del capogabinetto e del sottosegretario Teresio Delfino (Udc). A Natale si abbatte sul ministero una grandinata di pacchi dono: due Cachepot da 270 euro più Iva ad Alemanno e al direttore generale; vasi, portaombrelli e centinaia di pacchi alimentari per funzionari e impiegati. Niente di paragonabile al regaluccio riservato a un amico di La Loggia, l'avvocato palermitano Gianfranco Amenta, promosso consulente Parmalat per un parere sulle arance siciliane (47 mila euro) e uno proprio sul Frescoblu (63 mila euro). Il 28 dicembre la Commissione chiude, favorevolmente per Tanzi, i suoi lavori. Lo stesso giorno Alemanno e i suoi cari partono per Zanzibar. Nel febbraio 2003 il latte ottiene la lunga scadenza di 11 giorni. E il 1° marzo si libra in volo per le Seychelles la segretaria del ministro. Il 22 maggio 2004, in piena indagine sul crac Parmalat, Alemanno cambia idea: "Il marchio Frescoblu Parmalat non potrà più essere utilizzato". Tanto la Parmalat non è più dei Tanzi.
Alemanno rimane il miglior ministro del governo Berlusconi. Figuratevi gli altri.