Scrive Marco Campione:
Caro Biraghi, di ciò che segue ne ho scritto anche su champion.ilcannocchiale.it,
ma vista la posta in gioco, mi interessa cosa ne
pensa anche una platea come la tua.
La lettera che Rutelli ha scritto a Repubblica a mio avviso è molto importante
perché ribadisce una considerazione che aveva già fatto al Consiglio Nazionale
del suo partito e che mi aveva portato ad intravedere una speranza, una via
d'uscita possibile che personalmente riassumerei con due slogan:
"Ripartire dalla Federazione" e "No all'Ulivetto" (la lista
unitaria senza la Margherita).
Egli afferma: "l'idea che questo processo si blocchi se non c'è una nuova
lista unica significherebbe buttare via il bambino con l'acqua sporca" e
"non capisco perché si debba lanciare una sfida spericolata di forzata
unificazione anziché costruire dalle fondamenta una casa comune".
A quest'uomo è nostro dovere rispondere positivamente, troncando ogni ipotesi di
"Ulivetto".
Qualcuno dirà che Rutelli sta bluffando. A chi la pensa così dico che sarebbe un
motivo in più per andare a vedere le sue carte e far partire il lavoro degli
organismi della Federazione a livello nazionale, regionale e provinciale: sedi
di elaborazione politico-programmatica e di decisione politica sui temi
demandati alla Federazione.
Per quanto mi riguarda rimane una differenza di fondo con il Rutelli-pensiero
(dovremo approfondire, ma facciamo un passo alla volta: ora la priorità è
evitare il disastro). Egli infatti parla di un generico "Partito
Democratico".
Bisogna intendersi, perché pensare che il soggetto che anche lui ha descritto
possa collocarsi fuori dalla tradizione del Socialismo europeo è velleitario,
antistorico e miope. Ovviamente ho in mente un "socialismo nuovo"
(rimando al
mio blog per un pensiero più articolato) di cui la Federazione sia
il motore anche in Europa.