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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Il bravo Ganzer è (ovviamente) sereno
«Sono tranquillo, non mi dimetto». Ovviamente il generalissimo
Giampaolo Ganzer, comandante del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri, accusato di associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e peculato ha
«la coscienza a posto», altrimenti - dice - si sarebbe dimesso anche prima. I giudici non la pensano esattamente allo stesso modo e sono convinti di aver messo le mani su una cellula deviata (deviata da che?) dei carabinieri, che da sei anni aveva impastito un narcotraffico di enormi proporzioni.
Assieme al simpatico Ganzer, omino nero che più nero non si può, saranno alla sbarra con le stesse accuse il colonnello Mauro Obinu (ex Ros e oggi ufficiale dei servizi segreti Sisde), il pubblico ministero bresciano Mario Conte e altri 26 ufficiali e sottufficiali dei carabinieri. Da sottolineare il fatto che per due imputati minori è stata già emessa una sentenza con rito abbreviato: sono Fiorenzo Vismara (sei anni e otto mesi) e Gabriella Casavola (quattro anni). L'edificante vicenda che getta nuova gloria sulla cosiddetta Benemerita su
Repubblica,
l'Unità,
Corriere.