a me viene in mente il verso di una canzone:
"e quel lontano 25 aprile, compagno non lasciare il tuo fucile"
troppo presto abbiamo lasciato quel metaforico fucile.
oppure mi viene in mente "in certi momenti" di Pierangelo Bertoli, una grande canzone.
"volevo dedicarti quattro righe per quanto puo' valere una canzone - credo che tu abbia fatto qualche cosa, anche se questa e' solo un'opinione - che lascerai il tuo segno nella vita e i poveri bigotti reazionari dovranno fare senza peccatrici saranno senza scopi umanitari"
beh..."[credo che in certi momenti]
il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare"
sia una frase della stessa canzone che si adatta molto bene a quello che ruini e i suoi lecca come farina sono riusciti a provocare nelle masse.
Per alcuni si tratta di "certi momenti", per farina e altri è una condizione perenne :)
anche se avesse votato il 100 per cento
e il risultato fosse stato un no al 99 per cento
il fatto che si impedisca l'eterologa
anche a una sola persona
e' segno della barbarie trogloditica
dei ciucciatonaca e papisti
che vogliono comandare le nostre coscienze
dall'alto dei loro scranni flatulenti
in questo momento mi viene solo da dire
fuoco alle chiese - guerra al cattolicesimo, ai suoi membri e ai suoi simboli
Ero in Francia all'indomani dell'esito dei referendum e mi sono divertito a leggere le opinioni dei francesi su di noi.
Il commento più azzeccato, secondo me, arriva da un editoriale del Figaro: i transalpini (cioè noi) hanno fatto al solita figura dei pasticcioni per una serie di motivi.
Il primo e credo il più vicino alla realtà, è che non si può lasciare al popolo la responsabilità di decidere questioni che mischiano scienza, etica e morale.
A questo proposito il giornalista transalpino (cioè il francese - potere della relatività...) citava con orgoglio il fatto che in Francia vi fu una lunga e violenta discussione parlamentare che portò nel 1994 alla legge sulla bioetica e l'uso conseguente delle biotecnologie. In Francia la questione è tutta chiara ormai da un decennio e nessuno si sognerebbe, in Francia, di mettere queste questioni in mano ai votanti. Giusto? Sbagliato? Fate voi, io credo che sia giusto il "metodo francese".
Altro punto dell'editoriale: troppo potere in mano alla chiesa cattolica. Ma non è una novità. Non lo si scopre certo con questo referendum. Quando preti e prelati spendo fior di parole nell'omelia domenicale, c'è poco da fare...
L'ultimo punto è un'osservazione acuta e, ahimè, vera: il fronte a favore del sì è stato troppo frammentario. Ben altro spessore aveva il PCI nel mobilitare i suoi uomini. Vista dalla Francia la sinistra italiana di oggi è una "cosa" poco comprensibile: c'è di tutto e di più e senza una linea chiara e condivisa da tutti farà poca strada.
***non si può lasciare al popolo la responsabilità di decidere questioni che mischiano scienza, etica e morale.***
Sono in totale disaccordo! Su cosa dovremmo decidere, altrimenti? L'istituto referendario nasce proprio per le questioni talmente importanti che non possono essere esclusivamente delegate agli istituti della democrazia (ehm) rappresentativa.
Etica e morale? Dovrei lasciare a Rutelli & C. il compito di prendere per me decisioni che implicano aspetti etici e morali, cioé che attengono alla mia sfera più intima e personale?
Pensaci su.
che i francesi pensino ai cazzi loro, per conto mio non ho complessi d'inferiorita' di sorta.
sottoscrivo le parole di charlie e aggiungo "se non sari te, chi sara' per te?"
Vero quel che dice Charlie, i referendum da proporre sono invece proprio questi, non certo quelli sulla separazione delle carriere dei giudici.
Berja, i francesi hanno ragione su una cosa: la visione della nostra sinistra.
Charlie, personalmente ho votato 4 sì e resto convinto che pochissimi di quelli che l'hanno fatto avevano ben in mente le questioni scientifiche correlate. Ho dovuto scartabellare i miei vecchi testi di biologia per ricordare la differenza tra mitosi e meiosi; quanti, per esempio, sanno qual'è la percentuale di organuli definiti morule che superano in modo naturale il loro stato per iniziare il percorso di riproduttivo vero e proprio?
E quando di sconfina nell'etica e nella morale, beh lì non c'è confronto con il potere di compattezza mediatica dei porporati. Lì entriamo nel limbo della credenza e non ci sono più motivazioni razionali che tengano. Solo con l'aborto e il divorzio sono stati battuti, ma ai tempi Pannella e i radicali erano giovani e forti...
A Berja volevo dedicare un antico proverbio orientale:
"Chi si addormenta col culo che prude
si risveglia col dito che puzza."
Proverbio cinese (tradotto da Bérurier)
Aleph, forse perchè sono stanco dopo tante ore di lavoro (ed un po' di onemoreblog), ma non ho capito bene cosa volessi dire in quest'ultimo commento. Mi riservo di rileggerlo domani.
Quella del proverbio è divertente, sebbene non sia riuscito a contestualizzarla. Non so, ti potrei rispondere "Se la mela cade, l'albero resta" (G. Berardi), ma non so quanto sarebbe inerente.
e che vuol dire?
Berja, con il proverbio rispondevo a questa tua affermazione:
"che i francesi pensino ai cazzi loro, per conto mio non ho complessi d'inferiorita' di sorta."
E' inutile che ci nascondiamo dietro a un dito, che mettiamo la polvere sotto il tappeto, che cerchiamo di nascondere i nostri difetti più palesi (il culo che puzza). Arriverà sempre il momento che qualcuno se ne accorgerà perché il nostro dito inizierà a puzzare. Poi tu mi dirai: ma il culo puzza a tutti. Vero. Ma ci sono situazioni in cui nemmeno un buon sapone è in grado di mascherare l'olezzo...
Il risultato dei referendum è stato osservato e commentato all'estero non solo dalla Francia, io ero lì per caso e ho riportato un commento che mi è sembrato sensato.
Poi tu puoi dire : me ne frego! (che brividi...)
Liberissimo di farlo. Ma la faccenda non esaurisce facendo spallucce.
.. mitosi... meiosi ..morule
Ma scusa Aleph, da quando per pronunciarsi su una questione di diritto, morale, etica, scientifica etc. uno deve essere una sorta di luminare in materia?
La nostra Costituzione esclude il referendum abrogativo solo per le leggi di bilancio, tributarie, di amninstia ed indulto, di ratifica dei trattati internazionali; e non mi dilungo sul perché.
Tutte le altre leggi, qualunque branca dello scibile umano tocchino, possono essere oggetto di referendum. Ciò, lungi dall'essere un'arida previsione normativa è perfettamente coerente con il comma 2° dell'art. 1 della Costituzione per il quale "la sovranità appartiene al popolo...". La SOVRANITA', cazzo!
E' dunque DIRITTO/DOVERE del popolo pronunciarsi sulle questioni più importanti, ovvero quando c'è il dubbio che chi ha legiferato si sia discostato dal mandato ricevuto, ovvero quando l'orientamento popolare sia cambiato.
In un ottica di diritto privato, si potrebbe dire che il popolo si riserva comunque le decisioni che vanno oltre l'ordinaria amministrazione; non calza a pennello, ma mi serve a rendere l'idea.
Lasciare a governo e parlamento il compito di decidere sempre e comunque, è solo deresponsabilizzazione acritica (scaricabarile) e menefreghismo, non una scelta di delega oculata.
Per capire cosa votare bastava andare su internet, leggere giornali, guardare servizi tv, cercando di farsi un'opinione soggettiva, dopo aver ascoltato le ragioni di ciascuna delle parti.
Chi dice che era una materia troppo difficile o delicata mente (forse anche a se stesso) o è troppo pigro per impegnarsi: dunque in malafede o ignavo.
Il tizio francese sbaglia e alla grande: non possiamo mica solo decidere chi sarà il prossimo nominato ad uscire dalla casa del grande fratello, eccheccazzo!
guarda aleph che da quelli di mururoa, dell'affondamento del rainbow warrior, dell'eccidio degli algerini a parigi con papon e del velodrome credo che non abbiamo granche' da imparare.
"me ne frego" mettilo sulle labbra a qualcun altro perfavore.
questo e' un paese di merda, ma che sia di merda ce lo diciamo da noi, non abbiamo bisogno delle lezioni d'oltralpe.
ognuno pensi alle sue puzze ed alle sue dita.