storie di ordinaria "Libertà individuale"...
Almeno citiamo il vero autore dell'articolo: www.beppegrillo.it
Aspetto un'identica indagine per le Michelin; e per ogni altra marca di pneumatici.
Nel fattempo elimino Bridegstone/Firestone dalla vendor list.
Ha ragione Larry qui sopra, il post è di Beppe Grillo sul suo blog, ogni parola fino all'ultima virgola.
Caro Alberto, "Cicciuzzo" sembra soltanto un improbabile indirizzo e-mail, al livello d'informazione e di credibilità del tuo blog, non sarebbe stato più corretto scrivere ?
lascia invece intendere che l'abbia scritto da qualche parte, prendendone la responsabilità, però non indichi dove l'avrebbe scritto, e cliccando sul nome viene fuori soltanto quello strano indirizzo - sembra quindi una mail privata.
Tante scuse per la pedanteria, ma qui difendiamo le nostre fonti (d'informazione)!, un saluto, palmasco
Manca una riga, sostituita dal punto interrogativo.
Diceva: non sarebbe stato più corretto scrivere "mi scrive cicciuzzo"? "Scrive Cicciuzzo" lascia invece intendere...
ciao, palmasco
OK, ora cambio lo script in modo che dica "Cicciuzzo scrive a One More Blog"
scusate eh, ma questa roba si chiama capitalismo e ci da' da mangiare a tutti quanti, chi piu', chi meno.
non esiste il capitale buono.
percui o si fa una critica radicale al capitale in se' oppure sono le solite lagne che non portano a nulla.
ve lo ricordate chico mendes, voi?
sì, ce lo ricordiamo chico mendes. e c'è del vero in quel che dici, berja. tuttavia viviamo in una situazione, noi presi singolarmente, che è impossibilitata a vivere senza capitalismo. Allora che si fa? Si può consumare criticamente, oppure consumare senza la minima remora. Io son convinto che un consumo critico sia diecimila volte meglio e che degli effetti ne produca. Che certi prodotti puoi nel tuo piccolo rifiutare di comprarli e invitare a fare la stessa cosa ad amici e parenti. Che le risorse naturali puoi usarle con coscienza: l'acqua la spegni quando non la devi usare, l'automobile la lasci più che puoi parcheggiata (in città sempre, se puoi). Le gare di formula 1 magari, dopo che vieni a sapere di certe cose, non le guardi e non ti dici: beh, è solo uno sport. E via discorrendo. Ci sono piccoli comportamente che sono alla nostra portata: seguendo il tuo ragionamento non ha senso seguirli, a meno di rifiutare la propiretà privata in toto. Cosa che ritengo impossibile e nemmeno del tutto giusta. Insomma, io sono per un consumo critico. Preferisco chiamarlo critico più che responsabile. Nel senso che il secondo termine è conseguenza del primo: prima bisogna interrogarsi su ciò che si consuma, sulle abitudini che abbiamo. Questo è quello che gli italiani non fanno, come detto nel post sul referendum. Poi si sceglie il consumo, laddove possibile, responsabile. E' comunque meglio del chissenefrega. Io la penso così e così cerco di comportarmi, per quanto posso. E ovviamente, non posso non criticare chi non lo fa: altrimenti il mio stesso comportamento non avrebbe senso.
Insomma Berja, tu consumi o ti astieni in toto dal consumo? E se consumi, allora come cosa fai, te ne freghi perché tanto è tutto solo un piagnisteo velleitario? Secondo me no. E allora perché essere così critici verso un post che contrinuisce a venire a conoscenza di cose che possono essere la molla verso un consumo critico, e quindi, poi, responsabile?
Forse sono stato un po' criptico, oltre che critico...
il vero consumo critico e' destabilizzante per il grande capitale, e sono d'accordo, ma e' osteggiato in tutti i modi dallle catene distributive.
chiedere alla ferrari di cambiare gomme non cambia un cazzo, chiedere alla ferrari che studi un autobus che voli e che consumi 5 grammi di carburante al km cambia molto.
secondo te la ferrari accetterebbe mai la seconda ipotesi?
no, ma tu puoi smettere di sguire la ferrari. e di aiutarla indirettamente.
E smettere di comprare le Ferrari ;-)
noto che non sono riuscito a farmi capire: non seguo la ferrari ne' la sostengo in alcun modo, e come me presumo un mucchio di altra gente, visto che la ferrari fa prodotti destinati ad una clientela ridottissima.
oercui il problema morale specifico e' mal posto, come si fa chiedere il consumo critico riguardo la ferrari?
e' come chiedere di non consumare caviale iraniano o di non volare in business class con la singapore airlines...
il consumo critico (e qualsiasi altra forma di mobilitazione e protesta) ha senso solo se di massa
appunto, come ben sai, il problema non si pone neanche.
;-)
Scusate, ma il consumo critico non dovrebbe essere nei confronti dei prodotti Bridgestone/Firestone, che si usano dalle utilitarie alle supercar?
Hai ragione, berja. Eppure, indirettamente puoi contribuire a mettere in crisi uno status symbol, la notrietà del marchio ferrari, l'importanza che ha nell'immaginario collettivo. E io parlavo del concetto ferrari, non dell'oggetto.
Nessno o quasi (forse willy) può permettersi la ferrari qui dentro, e, sopratutto, nemmeno la vorrebbe. Eppure è pieno di gente che adora la formula 1 e Shumacker. Magari sapessero che "La Liberia è il terzo esportatore al mondo di caucciù.
E non c'è una sola industria della gomma, nè un articolo in gomma in tutto il Paese.
20.000 lavoratori incidono gli alberi e riempono secchi di caucciù tutto il giorno per 20 dollari netti al mese, meno di 1 dollaro al giorno.
I lavoratori vivono in baraccopoli senza servizi "I più sono costretti a vivere (con moglie e figli) in povere abitazioni con una singola stanza, in piccoli accampamenti di 50 famiglie, serviti da dieci latrine-bagni comuni, senza acqua corrente nè elettricità..." e che indirettamente anche loro contribuiscono a questo, sarebbero consumatori più critici dello sport e della televisione. E il marchio comincerebbe a subirne le coseguenze. Siamo tutti consumatori di massa di qualcosa che indirettamente influenziamo e che ci appartiene. Pensa al calcio e SKY.
Lo sconforto di questi giorni mi porta a pensare che anche se i fans sapessero, perseverebbero.
Sempre più tendo a vederla così: menefreghismo imperante.
Perchè, del presidente del consiglio non si sa tutto? E non si sapeva già prima? Eppure è lui.
La cultura imperante in italia specie da silvio in poi sta portando moltissime persone a non cercare nemmeno più spiegazioni o scusanti per i loro comportamenti egoisti e socialmente dannosi, ma ad ostentare il "me ne frego", il "mi faccio i cazzi miei" ("tanto non cambia niente" è l'unica alternativa edulcorata e forse ipocrita).
Il post sulle gomme è fuffa.
Sono un consumatore critico dai chewing-gum all'automobile, da anni; ora, parlare del consumo critico è ottimo, informare ed informarsi a vicenda sarebbe molto bello, prendere a casaccio un'azienda delle migliaia di multinazionali criminali esistenti non è un granchè; inoltre una appartenente ad un settore tra i meno boicottabili, e -mi informerò- dubito le altre aziende del settore acquistino il caucciù da nazioni ricche e forti.
Se copi le cose dal blog di Beppe Grillo, almeno cita la fonte...