dal gazzettino:
A un anno dall'improvvisa scomparsa del padovano Tom Benetollo, nato a Vigonza nel 1951, presidente dell'Arci nazionale, la città di Padova ricorda con orgoglio il suo prezioso e indimenticabile impegno per la pace, la libertà d'informazione e la riforma della politica. A lui è dedicato un momento pubblico commemorativo domani mattina alle 11.30 nella sala consiliare di palazzo S. Stefano (piazza Antenore). Per l'occasione interverranno Marina Bastianello, presidente dell'Arci Veneto, il sindaco Flavio Zanonato e il presidente della Provincia Vittorio Casarin. Nel corso dell'incontro verrà anche proiettato il video "Ciao Tom , grazie" realizzato da Bruno Agostino e Luigi Baro per conto dell'Arci Nuova Associazione di Padova. A seguire il video "Per quello che si è, credi", realizzato grazie ai contributi audiovisivi delle Arci di tutta Italia: per ripercorrere le numerose iniziative promosse da Tom Benetollo, le tappe importanti della vita associativa di questi anni e momenti significativi di incontro con personaggi nazionali e internazionali del mondo della politica e del terzo settore. «Tom ha lasciato in tutti noi e in chi l'ha conosciuto un vuoto incolmabile. Non potremo mai dimenticare la sua grande generosità di dirigente e di uomo, il suo quotidiano impegno per costruire i percorsi della pace, per promuovere l'integrazione, la riforma della politica, la libertà d'informazione - dice Marina Bastianello, presidente dell'Arci Veneto - La sua disponibilità all'ascolto, il suo vero interesse a capire le ragioni dell'altro, la sua curiosità umana e culturale, il suo equilibrio politico, ti portavano a immaginare e a vedere possibile un mondo dove la persona è sempre un valore prima e al di sopra di tutto. La sua autenticità, la sua vera passione per la politica vera, il suo impegno e i continui stimoli per favorire l'unità della sinistra sulla base dei valori comuni della pace, della partecipazione, di un modo nuovo e più autentico di fare politica, il suo mettere in primo piano sempre l'autonomia delle associazioni e la produttiva dialettica tra soggetti diversi, ci hanno insegnato tanto e restano per noi un modello importante da seguire e da tener vivo». Continua Bastianello: «Dal suo instancabile lavoro di relazioni e reti abbiamo imparato che nessuno può ritenersi autosufficiente, che la cultura del limite è un valore e un antidoto contro l'arroganza dei poteri».