Gabriele Salvatores, un regista sovrastimato, sempre attento a compiacersi e a sottolineare la sua presenza dietro la macchina con inquadrature di maniera da che a volte sembrano piatti di alta cucina giapponese.
Grande alberto.
PS: aggiungo solo che i "piatti di alta cucina giapponese" in realtà sono solo penne alla amatriciana malamente camuffate.
A me è piaciuto. Forse non sara' il piu' bel film di Salvatores, che comunque rimane oggi uno dei migliori registi italiani, e quindi ha tutto il diritto di sentirsi migliore dei Vanzina o dei Comencini di turno.
Abituati ai noir americani, dove pistole, serial killer, fiche e trame insipide ci hanno veramente scassato i maroni, questo film ha invece qualcosa di hitchcock, soprattutto il finale non mi è sembrato cosi' prevedibile.Magari ad averne 100 di Salvatores in Italia....chi si accontenta gode!!!
Registi italiani decenti (e anche di più) in giro mi pare ce ne sia uno solo: Marco Bellocchio.
Ma io son di quelli "Muccino no grazie".
bellocchio: AH AH AH AH AH AH AH AH
un regista che ha fatto 2 film buoni (forse) e campa di rendita da 40 anni...
muccino sa fare il regista, il suo problema enorme e' che si ostina a scrivere le sceneggiature e a lavorare col fratello (che e' una pippa).
slavatores non ha nulla da invidiare ai registi americani, sa fare il suo lavoro, certo, anche lui fa qualche cazzata; ma se guardiamo il suo cinema con un respiro piu' ampio dell'asfittico e comatoso panorama cinematografico italiano ci accorgiamo che e' l'unico autore con una continuita' produttiva di un certo livello che possiamo vantare.
a me mediterraneo e tutti quei film fotocopia sull'amicizia degli anni '80 e '90 fanno cacare (tranne tourne'), pero' nirvana, denti e io non ho paura erano buoni film, non capolavori, ma buoni film si' (e non e' poco de sti tempi).
di fronte al panorama poco confortante del cinema italiano in questo momento, e' ancora piu' interessante scoprire che ci sono decine, anzi centinaia, di giovani che si cimentano con corti che non hanno nulla da invidiare a opere di registi gia' affermati come Salvatores e compagnia. a concorsi come quello di Arcipelagofilmfestival (festival di corti a roma) si trovano veramente tantissime opere di giovani autori alla loro prima esperienza che pero' non trovano spazio nel cinema italiano mainstream e che darebbero del filo da torcere a gente come salvatores.
berja, Bellocchio è uno dei più grandi registi italiani insieme a Olmi. Se a te da cacare perché non è abbastanza stalinista, e pensi che salvatores non ha nulla da invidiare ai registi americani (quali poi, non si sa, magari diccelo), penso che il tuo gusto cinematografico sia qualcosa che non mi conviene approfondire. devo dire che la cosa mi era già chiara... qualche post fa.
goditi nirvana, và. forse te lo meriti.
A parte il fatto che "Io non ho paura" concorre al premio "Finale più penoso" per gli ultimi dieci anni del cinema italiano, Berja dici bene quando affermi le qualità di Salvatores, ma mi sembra che queste non siano in discussione; piuttosto si stigmatizzava l'autocompiacimento che traspare da molte sue pellicole -a me a volte sembra tangibile, e dà un effetto soffocante al film-, la "leggerezza" non è sua.
muccino è paradigma di mediocrità (oltreché odioso a livello umano), ma se lui è convinto (parole sue) di essere "un regista sublime" che ha prodotto "un paio di capolavori della cinematografia italiana", la colpa è solo del suo ego o anche di altro, tipo dei pennivendoli recensionisti piuttosto che della bassa qualità reale del cinema nostrano che gli permette effettivamente di essere uno dei meno peggio in circolazione? Ha ragione Daniela: tutti coloro che hanno la fortuna di assistere ogni anno al festival di Torino avranno visto, specie nel 2004, più d'un giovane regista con molta qualità e molto da dire (altro che muccino); ma, più sentiti nominare, chissà perchè.
"Quo vadis, baby?" è un buon film a mio giudizio, forse "un po' meno regia" avrebbe fatto bene alla storia, avrebbe facilitato la partecipazione emotiva dello spettatore.
i miei gusti cinematografici derivano dal fatto che non vedo solo film col bollino "da intellettuale" percui ho parametri di giudizio diversi dai tuoi.
per te bellocchio sara' un mostro sacro per me no.
d'altronde dovresti perdere l'abitudine di leggere una riga si' e tre no, perche' non ho scritto da nessuna parte che bellocchio fa cacare (marcia trionfale e' un capolavoro).
nirvana non sara' un granche' lo dico anche io, se tentassi di andare al di la' di quelle due o tre idee preconcette che spacci per grande cultura, achab, vedresti che era la sfida lanciata al cinema di genere: -anche io regista "autorale" posso fare un filmetto di fantascienza che si regga in piedi-
beh, per quanto riguarda i film da intellettuale, l'ultimo film che mi ha emozionato davvero è stato episodio III e possiedo gelosamente una copia di "Titanic" in dvd.
tronando a Salvatores: ha fatto un film, uno, che mi ha detto qualcosa, "Sud": autentico spettacolo di pupi siciliani con uno straordinario silvio orlando. Gli altri li ho, al massimo, trovati, come quelli di muccino, dei prodotti da cassetta. nirvana in particolare l'ho trovato uno dei peggiori. pasticciato e con l'inspiegabile presenza di Lambert. Cosa volevi fare? Il blade runner dei poveri? Se è questo quello che intendi dire con "la sfida lanciata al cinema di genere: -anche io regista "autorale" posso fare un filmetto di fantascienza che si regga in piedi-" allora forse c'era riuscito.
A questo punto, meglio sicuramente "Denti": almeno abbiamo l'uso interessante di Vilaggio come folle sadico (cosa che sicuramente è nel retrogusto del suo carattere). Ma la questione di fondo è che mi ha dato fastidio il tuo giudizio tracante su Bellocchio. Il quale ha fatto 2 tra i film che reputo tra i mei preferiti in assoluto: "L'ora di religione" e "Buongiorno, notte". Idee preconcette non ne ho. Intolleranza quella sì. Certe affermazioni come "bellocchio: AH AH AH AH AH AH AH AH", che fanno da contraltare ad una apologia di Salvatores e Muccino non possono che farmi incazzare. Sopratutto, se fatte da te. Così come mi fece incazzare, e anche un po' intristire (a ripensarci oggi, dopo averti conosciuto e apprezzato con il tempo), vedere come giudicasti "The believer" "una stronzata", solo perché ti eri fermato a leggerlo come film sulla devianza sociale di un naziskin. "Idee preconcette" da te francamente fatico ad accettarlo.
achab dai giudizi di merito su cio' che conosci o capisci perfavore.
non ti seguo. pace, buona serata.
ho visto il film in dvd la scorsa settimana. non mi sembra meriti le acide critiche di cui al blog. non ne sono entusiasta ma vi ho trovato alcuni spunti interessanti nei personaggi (forse da scavare un pò meglio, oltre le semplici caratterizzazioni estetiche, nella progressiva scoperta della storia della sorella tramite il vhs e nella storia (anche se la coincidenza del professore quale amante delle sorelle era un pò forzata). l'ambientazione generale mi è piaciuta: tutto scuro ed umido...sicuramente già vista; ma quali altri nostri registi sono in grado di confezionare un prodotto analogo per buona fattura ed equilibrio? infine: ma davvero frega a qualcuno se muccino è simpatico o no o arrogante o chissà che altro?
Sono uno scrittore esordiente ed ho pubblicato un libro OYM, che pubblicato su www.altromondoeditore.com. Essendo una fanta storia completa delle foto degli interpreti, vorrei trovare un regista disposto a trasporlo in film. Grazie aliasjohnfly@virgilio.it