A parte il fatto che sabato sera sono stato tirato fuori di casa proprio dall'aria condizionata del cinema rispetto all'afa del tinello :) (e a proposito della mia visione: da Alberto me lo aspetto quanto prima, un commento su questo "Kung Fusion"!), "Notting Hill" è un film sul quale sono partito pieno di pregiudizi ma sul quale ho dovuto ricredermi: un bel film, come dici tu, che forse non rende appieno la realtà londinese in cui è ambientato.
Non so abbastanza dell'uomo Hugh Grant, ma quel che vedo al cinema mi dà sempre la sensazione che i personaggi siano tagliati su di lui; credo sia un dono sublime, il suo (o forse i personaggi che interpreta sono abbastanza simili? Mah...forse, ma credo che sia più il suo merito la causa). Il personaggio che gli ho visto meglio addosso forse è stato in "About a boy".
La "regola Biraghi" non si smentisce quasi mai... Infatti "Notting Hill" è un film molto brutto, decisamente mal riuscito nonostante la ricetta fosse quella della casa di produzione Working Title che aveva prodotto "4 matrimoni e un funerale" ed altri: ma la sceneggiatura non si regge in piedi, le battute sono rarissime, il tutto stereotipato - nel campo della commedia sentimentale è un fiasco abbastanza riconosciuto. Dove siano le "situazioni esilaranti" mah, è tutto da scoprire. Forse è un quiz.
Oops, Alberto... "Kung fusion" l'avevi già recensito. Scusa il lapis!
Alessio, quale sarebbe "la regola del biraghi"?
La regola del Biraghi dovrebbe essere questa:
se Al dice che un film è bello, allora quel film è una boiata delle peggior specie.
Se Al dice che un film fa ribrezzo, allora bisogna correre seduta stante al cinema per non perdersi un capolavoro.
Giusto, no?
Ma ci sono anche persone - come me - per cui la regola Biraghi non vale sempre. Per Episodio 3 sì, ad esempio, ma per Fame Chimica invece siamo d'accordo: ha entrambi non è per niente piaciuto.
mi fa skifo la roberts
e grant è un puttaniere