Io, Jovanotti, ci sarò Politici datevi da fare
di Lorenzo «jovanotti» Cherubini
Caro Sindaco ti ringrazio per questa lettera.
Al «Live 8» ci sarò, ho lavorato da subito perché questo evento fosse una data storica, una tappa fondamentale di quella «Long Walk to Justice» di cui si parla da anni. Tu hai a cuore la causa della lotta alla povertà e sai quanto può essere controproducente spendersi in parole senza che queste parole ottengano una risposta politica nei luoghi dove davvero si possono cambiare le cose. Uno di questi è il prossimo G8.
Il grande concerto «Live 8» è nato come una grande manifestazione dei paesi «ricchi» per fare pressione sui propri governanti affinché la questione dei paesi poveri diventi una priorità politica reale come non è mai stata fino ad oggi. A me dispiace dover parlare di questo perché io amo stare su un palco a fare musica, far ballare il pubblico, sudare dietro a un ritmo, trovare un canale verso lo spirito, come si fa con la musica, fare insomma il mio mestiere. E capisco anche un certo fastidio del pubblico quando un artista si spende per cause come quella di cui stiamo parlando. Non dovrebbero essere i cantanti a convincere i politici, c'è qualcosa di stridente in questo. Ma sono tante le cose stridenti nel mondo. Dunque eccoci qua a chiedere a voi politici ancora una volta una risposta, un gesto vero, un passo avanti verso la Giustizia.
C'è molta distanza tra i politici e il popolo, ce n'è sempre di più, ma questa volta questa distanza deve accorciarsi per una causa importante, non ha senso che oggi nel mondo muoiano così tante persone per malattie curabili, per fame, per estrema povertà, non è giusto perché non esiste una causa naturale perché ciò accada, esistono cause politiche ed economiche ed è necessario che la politica e l'economia vivano questa emergenza con tutte le proprie forze migliori, cercando una soluzione che oggi per la prima volta nella storia è possibile e non fa più parte della sfera delle utopie e di certi idealismi.
Voi non potete fermare i terremoti ma potete migliorare i mercati, la distribuzione dei medicinali, alleviare le sofferenze dovute a economie disastrate, imporre regole alle case farmaceutiche e alle multinazionali che nei paesi poveri ottengono la loro ricchezza, sperimentare vie nuove e più giuste al commercio con il sud del pianeta, colonizzato, sfruttato, lasciato solo. Il «Live 8» nasce per parlare di questo, non deve essere una raccolta fondi, deve avere una natura etica ed «energetica», perché non si può parlare di Giustizia se non si cerca la giustizia in sé, deve avere i conti trasparenti e resi pubblici per chi li vuole verificare, deve coinvolgere le associazioni che da sempre lavorano a contatto con la povertà, deve coinvolgere gli artisti e il pubblico perché non sia solo una bella notte dell'estate romana o berlinese o londinese. So che tu lavorerai per questo e ti chiedo di fare di tutto perché anche gli altri coinvolti nell'organizzazione lavorino per questo, e ti chiedo di tentare di coinvolgere le forze politiche al governo, di consegnare a loro il batticuore dei milioni che assisteranno al «Live 8» e di portarlo ad Edimburgo come un mandato al quale non ci si può sottrarre.
Ci vediamo a Roma. Porterò il mio ritmo (il mio grande debito verso l'Africa), che ognuno porti il suo.
Una cosa dovrebbe spiegare Jovanotti: perché il suo disco è cvenduto a un prezzo superiore agli altri? Almeno a Milano. L'ho controllato alla Fnac, Ricordi e Messaggerie Musicali. Laddove il furto ...ops...prezzo di un disco appena uscito è di 20.60 euri, il suo è di 21.25 euri. La copia normale intendo, poi l'edizione deluxe (arrrrrrrgggggggg)costa di più.