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Alberto Biraghi
La ballata di Jolie Blon
Gli "Acadians", un piccolo popolo francesi stabilitisi in Canada attorno al 1600, in seguito a un esilio si trasferirono in Luisiana attorno al 1700. Qui il loro nome vebbe trasformato in "cajun" dai neri con cui si mesolarono, generando una delle
comunità più pittoresche, fantasiose, misteriose d'America. Dave Robicheaux, protagonista di questo
intrigante noir di James Lee Burke, è un detective cajun che vive cercando di sfuggire ai propri fantasmi: Vietnam, droga, alcol e il duplice assassinio di moglie e madre. Ci riesce bene, anche se a volte i suoi metodi sconfinano oltre i limiti del regolamanto. Un duplice omicidio e un personaggio inquietante (Legion Guidry, reduce razzista e arroigante del Sud schiavista) sono la matassa che Dave deve sbrogliare.
Ci riuscirà, attraverso avventure che lo porteranno a navigare sui
bayou (i fiumi paludosi della Louisiana) tra fango e coccodrilli e ad ascoltare musica blues, creola e zydeco.
Una lettura perfetta per la spiaggia. Un libro corposo (416 pagine), che si legge d'uni fiato, calati in un'atmosfera che sa di gumbo, jambalaya e palude. Scorrevole, mai eccessivamente cupo né pulp (cosa rara per un noir moderno), La ballata di Jolie Blon perde a volte un po' di mordente quando si sofferma sulle crisi del protagonista, che ogni due per tre scappa alla più vicina sede degli Alcolisti anonimi o si ritira a pregare in qualche chiesa. Niente di male, anche se l'insistenza nella percezione del cattivo come creatura diabolica (con tanto di puzza di zolfo) fa cadere un po' la tensione. Peccato veniale comunque, che non diminuisce il gusto della lettura.
Da consumare in fretta, come una birra ghiacciata mentre si ascolta un disco di
Jimmy "cajun" Newmann in un locale di Lafayette.
27.06.05 00:12 - sezione
libri