Ma va? E io che pensavo che fosse solo la polizia italiana a menare....
ma le avete lette le cronache da edimburgo? polizia cattivona e black bloc agnellini in lizza per il Nobel per la pace? a me sembra che la difesa ideologica di chi dietro passamontagna e caschi da moto semina il panico per le vie del centro di edimburgo, lanciando oggetti, strappando insegne e alberi, distruggendo tutto ciò che c'è da distruggere sia un atteggiamento irresponsabile e, fuori dai denti dai, idiota. Questi qua hanno detto addirittura che riconoscono come nemici gli appartenenti alle Ong presenti, come ad esempio "Make Poverty History", che magari saranno anche degli ingenuotti da far paura, ma che non mi sembrano capitalisti sfruttatori e schiavisti. I veri fascisti sono questa marmaglia che si trincera dietro la sigla black bloc. Anarchici? ma per farvore, non bestemmiamo. Gente come Stirner, Malatesta o anche il "furfante" Bonnot tirerebbe il collo a sti dementi. E la polizia se ha anche ecceduto ("se", perché dalle prime cronache non mi sembra lo abbia fatto), sapete cosa vi dico? ha fatto be-nis-si-mo. Tiè!
giudicare in base a cosa si legge sulla stampa borghese e' esattamente fare cio' che vogliono farti fare.
posso dire per quello che so, perche' ho visto con i miei occhi, che la realta' del bb e' varia e c'e' di tutto e il contrario di tutto. e che puo' essere usato senza troppi scrupoli per molti fini. ma da qui a dar ragione alla polizia ce ne passa.
ma, mentre di questo bb non possiamo dire in che percentuale fosse di poliziotti et similia, della polizia lo possiamo dire al 100%!
e sulla funzione della polizia come cane da guardia del privilegio e della sopraffazione non occorre aggiungere altro. no?
Personalmente la penso come Corrado.
Anzi dirò di più. Da anni non approvo l'idea di quella parte del movimento che vuole organizzare certe manifestazioni in occasione dei G8 (come quella di Genova, dove, sono d'accordo che la polizia italiana si è comportata in maniera nazista e molti poliziotti e dirigenti meriterebbero la galera, ma dove molte componenti del movimento hanno comunque la responsabilità di avere alimentato inutilmente la tensione).
In queste occasioni, si sa, ci sono maniche di provocatori (forse non tutti "genuini" ma piazzati sapientemente da qualche governo), falsi movimentisti, gente che non vede l'ora di scendere in piazza per spaccare tutto.
E allora, tutto ciò a chi giova?
Al movimento no global (o new global che dir si voglia) no di certo., anche perchè agli occhi dell'opinione pubblica diventa un tutt'uno con black bloc e similia.
Sono dell'idea che andrebbero promosse, come già si fanno, delle iniziative più costruttive e che la protesta andrebbe diluita (tra l'altro senza arrivare a stupide provocazioni che non servono proprio a niente).
Ma tant'è, senza fare nomi, lo sapete anche voi, c'è gente che sul movimentismo no-global ci campa, anche qui a Venezia leader ormai stipendiati che parcheggiano il BMW un po' più in la del Centro Sociale per non farsi vedere. Mi fanno schifo.
A Tonii: stampa borghese???? ma in che anno siamo? nel 1974? ma come si fa a parlare ancora di stampa borghese? perché "Liberazione" cos'è per caso? Non si prende i miliardi di contributi statali in quanto giornale di partito?
A gerry: ottima la tua testimonianza. E il tuo commento.
1974??
veramente la distinzione la fece traven nel 1919:
la stampa borghese e' tutta quella stampa che accetta la pubblicita', e come tale e' ricattabile perche' basa i suoi incassi sulla benevolenza dei padroni e non sulla convinzione dei lettori.
e non mi pare che dal 1919 a oggi ci sia stata una evoluzione in meglio. anzi.
non capisco. e' l'utilizzo del termine borghese che ti spaventa? boh. se vuoi la chiamo stampa padronale. cosi' ci metto dentro anche la stampa di partito, che di padroni ne ha a volte tanti, ma padroni restano.
Il riferimento al 1974 era per il linguaggio tipico di quel periodo. Se la discriminante è la pubblicità, allora restano solo i tazebao, i ciclostilati in proprio e poca roba altro. Ma siamo seri dai.
Il termine borghese non mi spaventa affatto. Come può spaventarmi un termine che semplicemente non esiste?
Gerry, rispetto il tuo punto di vista, ma non posso condividere la frase "molte componenti del movimento hanno comunque la responsabilità di avere alimentato inutilmente la tensione". A Genova l'unica "responsabilità" del movimento è stata quella di volerci essere. Per il resto, è stato un gioco di gatto e topo. I comportamenti di tutte le polizie sono stati pilotati dall'ala più fascista del governo berlusconi (Fini, Scajola, ecc) e dettati sempre e comunque dalla volontà di provocare la rissa e pure il morto. Ci sono riusciti.
corrado: dazibao, riviste semiclandestine e ... la rete. non e' molto ma non e' poco. diciamo che e' gia' qualcosa.
aime' sulla borghesia: e' stato abolito dal linguaggio accettato il termine. ma le differenze di classe sono rimaste tutte. il fatto che l'impero sovietico sia caduto e che il marxismo teorico e applicato sia in rovina non vuol dire che i problemi del capitalismo siano risolti.
sta a noi trovare nuove vie d'uscita. e non chiudere gli occhi sulla realta'. no?
Bè .... perchè bisogna entrare a tutti i costi nella zona rossa? perchè certe dichiarazioni e atteggiamenti da guerra (guarda com'erano bardati) di alcuni "disobbedienti"?
insomma per me ci sono inutili atteggiamenti provocatori
io non difendo la polizia, anzi concordo con quanto tu dici sul suo comportamento (e l'avevo già scritto)
dico solo che il movimento dovrebbe avere sempre una chiara e univoca strategia nonviolenta, non per fare contenti i "borghesi" che amano l'ordine a tutti i costi, ma proprio per non farsi infinocchiare da Stato e Mass Media
mi rendo conto però che non è possibile perchè nel movimento c'è qualcuno che, non lo dice, ma lo scontro fisico evidentemente lo vuole
lo ripeto andare a Genova come altrove per il G8 lo ritengo uno sbaglio ... meglio alcune manifestazioni simboliche di pochi a Genova e tante manifestazioni in giro per l'Italia e nel mondo (magari assediando centinaia di basi militari), magari dei Forum come quello di Firenze
ma non andiamo dove si aspettano che andiamo, non facciamo quello che si aspettano che facciamo, spiazziamoli facendo cose del tutto diverse
secondo me, con queste manifestazioni, invece, si fa il loro gioco
c'è poca fantasia al potere ma, porco giuda, pochissima anche al contro-potere!!!
gerry: spero tu non dica a me. io ero in quel manipolo che ha urlato di non andare a genova. c'hanno preso in considerazione solo sparagna (frigidaire), deaglio (diario sezione buonsenso) e dario fo. (pochi ma buoni).
la zona rossa era meravigliosa: si erano creati una TAZ repressiva e s'erano messi dentro. che bisognasse lasciarli soli la' dentro era, ti dico, stato detto dalla mia combriccola prima che succedesse quello che era stato scientemente progettato succedesse.
ma questo non inficia il giudizio sul ruolo della polizia. anzi.
Sono d'accordo con Gerry e Corrado.
Alberto: su Genova non si può dare una visione così manichea, la ragione non sta mai da una sola parte. La polizia ha avuto le sue colpe, ma i manifestanti in quell'occasione hanno degenerato più che altre volte. All'epoca vivevo lì, e ho visto la città letteralmente sfasciata. Chi è che ha fatto le devastazioni, la polizia? Se la polizia si comporta male, distruggere tutto non è la risposta, specie da parte di chi si dichiara pacifista. La verità è che una piccolissima parte del movimento era composta di vandali delinquenti che il resto del movimento non ha voluto/saputo isolare, anzi spesso ha coperto, dando così riserve immense di fiato alle trombe dei vari Fini e Scajola. Negli anni '70 i movimenti come LC avevano dei propri servizi d'ordine che evitavano che queste cose accadessero.
"Chi è che ha fatto le devastazioni, la polizia?"
nooo. ma che dici!!!
non ti verra' mica in mente che si siano travestiti vero? chi? la polizia italiana? i tutori dell'ordine!
NON CI POSSO CREDERE!!!!
:-)
Si, i tutori dell'ordine. Anche illegalmente a quanto pare. Infatti il signor X, ex vicecommissario a Vigevano aveva diversi fucili o comunque armi da fuoco detenute illegalmente ora che è in pensione e faceva parte della famosa polizia segreta di cui si parla in questi giorni. Loro fare robe di nascosto? loro? ma no..
segnalo un articolo, da Libero di oggi credo (non la pravda dei noglobbal, apparentemente) tanto per documentare. ah a proposito: il signore in questione è invischiato a quanto pare anche nei fatti di Genova. E non come bb, cari claudi e tanzi vari. Vivere a Genova non vuol dire aver visto cosa succedeva in piazza. Anche la mia ragazza era li ma a parte il clima di terrore per i vandali in arrivo che avrebbero lanciato bocciette di sangue infetto non ha avvertito molto nitidamente la realtà. Io invece quando passiamo dal lungomare di Corso Italia certi brutti ricordi, reali e non inventati, ce li ho di rigurgito. Ma si sa, piace molto e a molti parlare per sentito dire, fa figo. Bello vedere come lentamente e subdolamente i giudizi da tg1-5-4 vi hanno penetrato il cervello. Inutile dire che se non usaste la tele queste cose non accadrebbero.
Io ricordo, visto in televisione, un genovese con la motoretta, aveva a destra i bb che spaccavano vetrine e a sinistra la polizia.
Urlava alla polizia perchè non intervenite?
Cosa aspettate che spaccano tutto?
A Genova ricordo perfettamente Casarini dire: infrangeremo la linea rossa!! con gli occhi fuori dalle orbite.
L'ho detto e lo ribadisco: in manifestazione si danno e si prendono. Ho in testa una cartina geografica per le manganellate prese, ma mai mi sarei sognato di andare a piangere dalla mammina e dirle quanto cattivi sono stato i celerini. Basta questa solfa della polizia violenta...lo è sempre stato e sempre lo sarà, dove sta la notizia?
Pienamente d'accordo con Corrado.
NOn so cosa sia successo di preciso ad Edimburgo, nè cosa possa succedere nelle prosisme ore.
Detto che ci sono stati sicuramente dei vandali fra i manifestanti a Genova, la differenza fra loro e i poliziotti è che i secondi li pago anch'io-popolo e quindi DEVONO FARE QUELLO CHE VOGLIO IO-POPOLO.
Concludo augurando ai corradi & co. di venire arrestati ingiustamente e torturati; in pratica, secondo il loro metro di giudizio, gli auguro una situazione perfettamente normale.
lungi da me difendere i disobbedienti
ma
ma va detto che erano bardati per prenderle, non per darle. tutto il loro armamentario di gommapiuma era per attutire i colpi. non avevano la minimerrima arma da offesa (ero dentro il carlini e li ho visti).
difatti - dopo le cariche che hanno subito aggratis - alcuni si sono presi tutto quello che trovavano per la strada per difendersi.
non era una manifestazione stile anni 70. questo era chiarissimo. la volonta' di violenza era tutta da una sola parte.
ho criticato - duramente - e continuo a criticare i disobbedienti per mille motivi. ma non posso stravolgere il dispiegarsi dei fatti reali.
resta il fatto che ho passato 2 ore dentro il bb per vedere come funzionava e ho scoperto cosi' che ero nel posto piu' sicuro di genova. chissa' come mai. chissa' come mai ho visto passare tranquillo il furgoncino dei bb (guidato da gente col passamontagna nero che distribuiva mazze e molotov) per tutti i posti di blocco (ore 15e30 sul lungomare verso quinto).
chissa' come mai le cose che ho visto io nessun giornalista le ha viste ne' raccontate. bastava avere una bici e degli occhi (e un po' di adrenalina per farsi passare la fifa blu)
Claudio: tutto il G8, dalle fioriere a piazza Alimonda, è stata una provocazione voluta e organizzata con grande impegno. Un governo arrogante e presuntuoso ha voluto dare una prova di forza. I poliziotti hanno obbedito (probabilmente molti di loro con gioia, ma questo conta meno) a ordini precisi che arrivavano da molto in alto (vedi Fini in caserma), ma sono stati pedine. Biechi finché si vuole, ma pedine.
E' chiaro che una situazione di quel genere, con un'altissima presenza di infiltrati nel bb (e non solo), non poteva che degenerare nella devastazione.
Ma l'unica responsabilità del movimento è essere caduto nella trappola, andare a Genova. Tutto il resto è conseguenza di un paio di registi da repubblica delle banane a cui a un cero punto il gioco è scappato di mano, diventando guerra vera.
Se la sono voluta, l'hanno cercata, l'hanno ottenuta. Hanno provocato la devastazione di Genova e il crollo di un buon rapporto tra cittadini e forza pubblica.
Quello che fa incazzare è vedere i registi (Canterini, Fini, Perugini, Scajola e altri) che continua a girare con la cravatta e l'espressione di quello che pretende di essere considerato una persona per bene.
aiuto! credo di essere rimasto indietro.
Quando è scomparsa la borghesia?
Qualche anima pia si vuol prendere la briga di informarmi?
Poi, scusate, è vero che una certa Giorgiana Masi perì sotto le raffiche di aria fetida che saliva dal tevere?
(poco) caro andrea elMac: non so tu, ma io non vedo mai né Tg1, né TG5; né TG4. Non so proprio cosa siano. Quindi i loro giudizi e le loro cronache non possono essere entrate nel mio cervello. Nè amo guardare la televisione. Di solito passo le mie serate in compagnia di un libro. Forse sulal televisione mi puoi dare qualche lezione.
A Q: Io in Portogallo sono stato portato dentro. Non sono stato torturato, ma diciamo che una certa ruvidezza della polizia l'ho assaggiata, mettiamola così. E non avevo fatto un beato cazzo. Quindi, non servono le esperienze personali per farmi un'opinione, anche perché non essendo un cavallo non potrei allora mai farmi un'opinione sull'equitazione. e ho partecipato a una montagna di manifestazioni politiche da fine anni anni Settanta al Duemila che solo io so cosa ho respirato in certi momenti. Non so tu ma io so cosa significhi darsela a gambe con uno che ti corre dietro con un manganello in mano. Solo che a un certo punto della mia vita (nel 2000, manifestazione per impedire di far dare la parola ai nazisti di Forza Nuova assiepati all'Alcatraz e al de sade di Milano) ho capito manifestazioni del genere non portavano a niente. E che stavo manifestando insieme a gente di cui ti raccomando lo spessore democratico. Quello che è successo alla Diaz spero venga punito con la massima pena possibile, perché credo che la repressione abbia ancora un suo valore nei confronti dei criminali. E in quella circostanza i criminali furono gli agenti di polizia incrimanti (e magari qualcuno che è sfuggito all'attenzione della magistratura). Ma ci credo poco. Anzi nulla. Verranno assolti. ha ragione Aleph: la polizia è violenta, dove sta la notizia? Ma l'episodio della Diaz fu un capitolo a parte, autonomo rispetto alla manifestazione che in piazza alimonda portò a quello che sappiamo. Ma niente mi sposta dalla mia convinzione che le manifestazioni contro i G8 siano un'enorme e inefficace messa in scena, utile solo a chi non vuole cambiare le cose. Che in effetti non cambieranno mai. Come qualche intervento in questo blog riporta, anche io sostengo che oggi il movimento no global sia ormai infettato. Marcio. In gran parte fascista. Utile al potere. E le testimonianze di quanto successo a edimburgo me lo confermano. E penso che devastare una città è quanto mai contro ogni responsabile e civile volontà di rendere più umano questo mondo. Ci basta avere dieci cento mille carli giuliani martiri (con tutto il mio più pietoso rispetto verso la sofferenza bestiale che i suoi genitori hanno dovuto e stanno ancor ora sopportando)? Mi auguro solo che piano piano qualcuno di voi capisca che finché andrete in cerca di figurine nuove con cui fare nuove bandiere non andrete mai da nessuna parte. E che sarete sempre una pedina mossa dagli altri. All in all you're just another brick in the wall.
Quindi secondo il vostro ragionamento anche Carlo Giuliani era un poliziotto infiltrato???
Chiunque ha sfasciato e fatto casino a Genova era un poliziotto infiltrato, oppure c'erano anche dei manifestanti veri tra quelli che sfasciavano?
Mah. Corrado forse sul movimento no global mi sembra che esageri.
Forse io ignoro molte cose ma non mi sembra che esso abbia una rappresentanza ufficiale o che sia riconducibile ad un gruppo determinato.
Tantopiù non mi sembra neppure che si possa ridurre a chi partecipa alle manifestazioni del G8 (inquinate da elementi estranei a tale movimento e forse monopolizzate da quella parte del movimento che più ci guadagna o crede di guadagnarci nello scontro, nel clamore di piazza, nel caos mediatico conseguente)
Il Movimento No global è forse qualcosa di più magmatico e composito ... ci sta dentro veramente di tutto. Anche movimenti che ad esso non si richiamano esplicitamente, ma che si battono per singoli problemi sociali, ambientali, ecc.
Io ne colgo la parte più sana, i tanti aspetti positivi, costruttivi, di speranza concentrata nello slogan "un altro mondo è possibile".
Ed è l'aspetto più propositivo di questo movimento che il mondo politico, in particolare la sinistra, dovrebbe saper cogliere e cercare di realizzare.
A proposito dei "buoni propositi" dei capoccia No Global:
«SFONDEREMO ZONA PROIBITA» - I manifestanti tramite internet hanno invitato i simpatizzanti alla prudenza e a risparmiare le forze per dare mercoledì un «degno benvenuto» ai leader del G8. Francesco Caruso, uno dei leader dei «Disobbedienti» italiani, ha fatto sapere che, come a Genova nel luglio 2001, anche a Gleneagles si cercherà di oltrepassarare la zona risevata. «Quando il G8 comincerà noi saremo là e romperemo le linee della polizia. Non è il momento delle parole o delle proposte. Solo l'azione diretta e la lotta sono i mezzi per essere ascoltati», ha detto Caruso a un reporter del quotidiano inglese «Daily Express».
La polizia inglese intanto annnuncia: «Azione robusta contro la violenza».
Poi però non lamentiamoci si beccano mazzate...
Dai Claudio, non dire fesserie per favore, c'abbiamon già gli europarlamentari, evita. Nessuno ha detto né scrtitto le cose che dici tu. Se vuoi discutere, diuscuti, se vuoi provocare e fare zuffa vai altrove, oggi non è giornata.
gerry tu scrivi: "il Movimento No global è forse qualcosa di più magmatico e composito ... ci sta dentro veramente di tutto". Ecco la sua sconfitta in nuce. Un movimento così composto è sconfitto in partenza. Perché ha realizzato quell'unica trasformazione che un gruppo siffatto può fare: trasformare le idee in ideologia. E far morire lo scopo per cui è nato. E il potere gongola. E te lo scrivo senza provocare né mandare tutto in burletta. Per rispetto tuo, mio e di tutte le persone che partecipano a questo blog. E te lo dico con gran dispiacere. Perché sogno un movimento molto più pratico, privo di ideologie, e per niente violento (con o senza agenti intrusi, il movimento contiene una radice violenta e rappresentanti che non perdono occasione di interpretarla). Non me ne faccio niente di pagliacciate alla Live8 (come in un'altra sezione di questo blog si parla con acuti interventi). Ma neanche di questo misero spettacolo che il movimento è capace di offrire. Così facendo il movimento cesserà per autoconsunzione. Molto presto.
corrado, io non sono cosi' pessimista.
il movimento s'e' autodefinito movimento dei movimenti non a caso. nasce dal sovrapporsi di tematiche diverse e approcci diversi che a un certo punto dei loro percorsi si accorgono di parlare linguaggi diversi ma che individuano nella globalizzazione alla wto la causa di gran parte dei problemi che cercano di risolvere. siano essi la preservazione dell'ambiente, la tutela animale, la salvaguardia delle risorse idriche, la lotta alla fame e alle malattie nel mondo o semplicemente una giustizia sociale.
fintanto che le cause del movimento rimangono sul tappeto e' inevitabile che ci siano voci critiche. se queste prevarranno si potra' iniziare a correggere la rotta. altrimenti la rotta si correggera' da sola, ma a prezzo di catastrofi per cui una sommossa popolare sembrera' un giochino da ragazzi.
a rapa nui sono finiti a mangiarsi gli uni con gli altri. a noi potrebbe andare anche un pochino peggio. btw: non e' ancora stato tradotto dall'inglese ma vi consiglio Collapse : how societies choose to fail or to succeed di Jared Diamond lo stesso di Armi, acciaio e malattie : breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni
Alberto: la mia non era una provocazione. Solo non accetto l'idea che a Genova la colpa sia stata SOLTANTO della polizia, che quelli che sfasciavano erano poliziotti infiltrati, ecc ecc.
Mi sembra un modo troppo semplice di nascondere certe responsabilità. Solo riconoscendole, stigmatizzandole e isolandone i responsabili, quel movimento può essere credibile. Cose che voi mi sembra rifiutate a priori di fare
claudio: li' in piazza alimonda s'era appena scatenato l'inferno poliziale. gratuito e violento, immotivato e barbarico. la manifestazione doveva ancora arrivare alla zona rossa e gia' era stata falciata dalla polizia. le scene che hai visto sono solo reazioni rabberciate su colle prime cose che hanno trovato in strada.
chiunque avrebbe reagito molto piu' violentemente. il movimento e' stato sin troppo calmo. questa e' la storia. poi se vogliamo raccontare pippe facciamolo, ma fregnacce restano.
Claudio: leggi bene. Non sono certo un casariniano (anche se quando sbuffoneggio Ignazio LaRutta in TV mi fece pure ridere) ma a Genova il movimento subì provocazioni pesantissime. E reagì, quel poco che potè reagire, per la rabbia di sentirsi aggredito e violentato davvero a tradimento. la prova di quanto fu responsabile il governo viene da Firenze, dove pochi mesi dopo la stessa gente - tranne uno, assassinato dai carabinieri - manifestò senza il minimo problema. Ma c'era voluta la morte di carlo e le reazioni di tuttga l'Italia (non solo del movimento) per far capire ai mandanti che la corda si può tirare fino a un certo punto, poi si spezza. Avessero continuato a provocare, avrebbero rischiato la guerra civile.
ieri queste sedicenti tute nere a edimburgo hanno afefrmato che "edimburgo sarà un'altra genova" e che "non è più tempo di parole ma solo di fatti e lotta". e altre amenità che personalmente mi hanno stancato. qui la polizia non c'entra un fico secco, c'è solo una gran voglia di iniziare lo show dei "riots" . una volta sciascia parlò dei "professionisti dell'antimafia" (poi un po' se ne pentì ma non è questo il discorso), qui siamo di fronte ai "professionisti degli scontri", visto che hanno condotto veri e propri addestramenti. toh, come i campi hobbit dei fasci negli anni 70. mica mi stupisco. stessa faccia stessa razza. i potenti ringraziano, perché è meglio avere come avversari un amnipolo che incute paure alla popolazione che gente sana di mente che accende l'intelligenza e crea un movimento di pensiero libero con azioni che piano piano entrano nel cuore e nella sensibilità della gente vera, quella senzo volto e senza nome che si fa un culo così per guadagnarsi un'esistenza degna. spesso ridicolizzata sul posto di lavoro e poi offesa da guerriglie urbane che, giustamente, legittimamente, non capisce. un movimento che davvero esereciti azioni magari di boicottaggio, tanto per dirne una. ma quello vero però e non semplicemente urlato e poi disatteso, come ho modo di vedere le volte che vado (sottolineo: che vado, non che andavo) al leoncavallo o al conchetta (mi tengo il nome storico) di milano quando guardo per terra e vedo un fiorire di piedi firmati adidas o nike (boh, forse si tratta di marche no global). resto della mia idea: questo movimento così concepito (e diretto, alla faccia dell'anarchia) è un vuoto pneumatico diretto in modo fulgido a un solo traguardo: la conservazione. perché la conservazione dà da vivere. questo lo hanno capito. mica fessi. loro.
Corrado, sei un mito.
Io ne sono profondamente convinto, ci sono delle idee e delle proposte valide, c'è gente valida che ci crede e lavora coerentemente per realizzarle (magari conscia di tanti propri limiti e contraddizioni), però questa gente è un po' ovunque, sia nei movimenti alternativi che nelle istituzioni, nei centri sociali che nelle parrocchie, nelle cooperative e nei movimenti ecclesiali, nelle associazioni ambientaliste che nelle strade, nei partiti che nelle piazze.
E poi questi stessi luoghi pullulano di ignavi, di altre persone che seguono i loro leader come pecoroni, per moda, per convenienza, per tradizione o per sentirsi alternativi, quello che volete voi.
Bisogna veramente imparare a pensare con la propria testa, distinguere, dialogare con tutti, altrimenti non se ne esce fuori.
Io resto dell'idea che cercare lo scontro a tutti i costi sia sbagliato, sempre sbagliato. E' giusto protestare e indignarsi per fatti come quelli di Genova (e le punizioni purtroppo non arriveranno abbastanza in alto), però, Alberto, è sbagliato, soprattutto da parte dei leader del movimento, anche solo ipotizzare che lo scontro ci sarà, inevitabile, come reazione, perchè lo sanno benissimo, lo sanno a priori come si comporteranno quei bastardi della polizia, aizzati da un sistema che vuole dimostrare che il movimento no global (io preferisco new global) è un'accozzaglia di semi-terroristi e di violenti (loro vogliono che la gente pensi "ma che vadano a lavorare").
Allora o hai una strategia nonviolenta molto chiara, che cerca di evitare gli scontri inutili e che, quando subisci la repressione, faccia trasparire in maniera evidente ed inequivocabile che il tuo è un movimento utile e costruttivo che, nel caso, è vittima di un sistema ingiusto, oppure il tuo movimento è destinato a rimanere marginale, a non conquistare il cuore e la mente di tanta gente normale (come quella citata da Corrado).
Per quello che mi riguarda, come convinto seguace Gandhiano, preferisco il "lavoro costruttivo" che la protesta di piazza. Credo che il movimento guadagni più consenso se fa delle cose utili (e ce n'è a migliaia di cose da fare, ma veramente migliaia) piuttosto che proteste generiche.
Poi la Piazza e la Protesta mi vanno benissimo, ma devono essere inserite in una campagna nonviolenta, in iniziative precise, dove si sa dove si vuol arrivare (si individua nella Piazza, nella Protesta un momento importante in una scaletta di iniziative diverse altrettanto importanti).
Queste proteste incasinate ai vari G8, sinceramente, in che campagna, in quale strategia si inquadrano? Bo!!
L'unica cosa che non capisco è questa: perchè in un post che mette sotto accusa la polizia alcuni si affannano tanto a prendersela solo con i manifestanti? VOgliamof orse evitre di parlare degli "1,2,3 viva pinochet", delle dita squarciate etc.? Perchè se non si deve parlarne basta dirlo e mi unisco a voi a parlare di altro...
deve trattarsi di par condicio dalemian/berlusconiana:
ai manifestanti diamo le aggravanti di essersi difesi colla violenza alla violenza (anche se al 90% questo NON e' successo e alla violenza s'e' risposto pacificamente), alla polizia diamo le attenuanti di aver fatto violenza cieca, gratuita e barbarica ma dietro ordini del potere legittimo.
al pubblico poi raccontiamo la favoletta che piu' ci piace e ci conviene. tanto quelli si sono bevuti pure la favola dell'imprenditore che si e' fatto da se' e unto da dio. berrebbero qualsiasi cosa. al limite gli diamo il calcio in tv tutte le sere.
Perchè forse dare sui denti alla polizia e continuare con questa menata del poliziotto disumano è continuare ad andare imperterriti fuoristrada. Pinochet? Io scrissi a Jack Straw quando Londra lo rispedì in Cile con la motivazione della demenza, feci la notte sotto il consolato inglese gridando la mia vergogna, ho imparato lo spagnolo anche sui testi di un certo Victor Jara (Te recuerdo Amanda), mi veniva un groppone alla gola mentre leggevo la sua biografia scritta dalla moglie Joan, ho letto il possibile su e di Salvador Allende, ritengo la partecipazione dell'Italia di Coppa Davis di tennis nel 1976 a Santiago l'episodio più schifoso dello sport italiano. Vedi "Q" che il movimento delle idee è molto più autonomo e autenticamente anarchico (anarchia come libertà non come caos) del tuo "o di qua o di là"?
Perchè, caro Q, non si onora la Verità e non si va avanti nella storia e nella politica SOLO accusando gli errori degli altri. Anche, come nel caso che citi, quando la protesta è doverosa e sacrosanta, perchè di crimini si tratta.
Bisogna ANCHE capire i propri errori, intendo non quelli personali (o non solo) ma quelli del movimento politico-culturale più o meno ampio al quale in qualche modo ci si riconduce, per capire qual'è eticamente e strategicamente la strada migliore da percorrere.
Altrimenti, se preferisci, continua così, fatti dettare la linea da "loro" (cioè dal potere, o meglio da un certo tipo di potere): quando si riuniscono o fanno qualcosa manifesta, quando ti picchiano protesta, quando parlano grida, ecc. ecc.
Ma, la gente si chiederà, per che cosa?
Cioè, in definitiva, cosa proponi di diverso?
Rischi di metterlo definitivamente in ombra.
Gerry, ti suggerisco la lettura del meraviglioso libretto sulla Piazza venduto fino a poco tempo fa con Unità, manifesto e Liberazione e recensito qua. E' molto istruttivo e ti insegna il valore della Piazza, che è luogo di democrazia per eccellenza. Per questo il potere ne ha sempre paura. E reprime.
La Piazza è un magma, in cui i leader contano poco o nulla. E' un insieme di individualità, ciascuna con il suo sentire, le sue emozioni, le sue reazioni. "Forze dell'ordine" degne di questo nome dovrebbero comportarsi di conseguenza. Invece agiscono come la Piazza fosse un'entità univoca, da lasciar passare, fermare, punire. Colpiscono uno con l'idea di colpire tutti. Sparano in faccia a un ventenne mascherato e credono di sparare in faccia a tutti. E non capiscono che suscitano una reazione, ma cento, duecentomila reazioni: paura, tristezza, ferocia, rabbia, follia. Tutte assieme, in un cocktail micidiale. Ma è colpa loro, i Caruso e Casarini sono solo individui, magari un po' più chiassosi. Ma contano comunque per uno.
Insomma, per fare un esempio, pensa a Critical Mass... ;-)
perdonami alberto ma il passo che hai citato di quel mi sembra così intriso di dietrologia da far paura.
dietrologia?????
scusate ho sbagliato: dietrologia e retorica.
DIETROLOGIA: [1974] s.f. (iron.) nel linguaggio politico e giornalistico, ricerca di supposte motivazioni nascoste che sarebbero all'origine di un avvenimento.
RETORICA: arte e tecnica del parlare e dello scrivere con efficacia persuasiva, secondo sistemi e regole espressive varie a seconda delle epoche e delle culture
zingarelli
proprio quelle due.
umile cronista.
Corrado, non è da te giudicare un libro da una mia citazione :-)
alberto, visto che lo hai illustrato non in due battute due e sapendo che non leggi roma per toma ho pensato che quel libro dicesse proprio le cose che hai scritto.
puoi indicarmi quale frase e' dietrologica?
"Invece agiscono come la Piazza fosse un'entità univoca, da lasciar passare, fermare, punire. Colpiscono uno con l'idea di colpire tutti. Sparano in faccia a un ventenne mascherato e credono di sparare in faccia a tutti."
non vedi anche tu le motivazioni nascoste? quelle che, secondo questo passo, la polizia avrebbe "dietro" per colpire la piazza.
a me sembrano piuttosto davanti.
quando mi sono svegliato con i mitragliatori puntati, quando il digossino m'ha urlato "domani vi ammazziamo tutti"... a me parevano cose reali, concrete e palesi. nessuna dietrologia. solo bestiale voglia di massacro.
Se ho l'occasione di trovarlo, Alberto, seguirò il tuo consiglio.
Solo che forse non mi hai capito.
Io non ce l'ho con la Piazza, intesa come luogo di manifestazione popolare, anzi. Ribadisco che sono di idee Gandhiane e Gandhi, mi sembra, non disdegnava la Piazza, o no?
Ho scritto solo che per me non deve essere solo quella, non deve essere solo di reazione, solo visceralità se vuoi, ma stare dentro in una "strategia" più ampia dove basilare è, come diceva Gandhi, il "programma costruttivo".
Tutto qui. Lungi da me l'idea di dire che non si deve andare in Piazza.
L'ho fatto tante di quelle volte (e, come sai, specialmente in bici).
Non sono d'accordo sul fatto che i leader non contano nulla. Se chi promuove una manifestazione la organizza bene, evita slogan truci, bardamenti da guerra, isola i facinorosi, o, meglio ancora, immette gruppi di persone addestrate alla nonviolenza ... forse si eviterebbero danni inutili (le ossa rotte non servono a nessuno) ed una eventuale aggressione ai manifestanti da parte della polizia potrebbe diventare per il Governo una vera e propria Caporetto.
ps: su Critical Mass sai benissimo come la penso, mi piace che ci sia ma penso che da sola non basterebbe, servono associazioni propositive come la FIAB, servono cose concrete come le ciclofficine, serve gente che aiuta la bicicletta ad esserci (e, se la pensassi diversamente, sarei in contraddizione con tutta la mia storia).
ps2: mi dispiace di non essere stato alla Ciemmona di Roma, sai perchè non potevo (adesso sto un po' meglio).
tonii, senza ironia, chapeau alla tua battuta
Ok, parlaimo pure di altro allora, però secondo me sarebbe corretto che faceste aprire una nuova discussione ad Alberto sulle colpe dei movimenti.
Ripeto, mi trovo molto a disagio a fare del benaltrismo di fronte a quei pezzi di merda in divisa.
Q ricordati le parole di Pasolini su studenti e uomini in divisa. Definitive perché il PCI lo allontanasse idealmente da sé. Io sto con Pasolini.
Corrado, tanto di cappello a Pasolini ma basterebbe avere qualche anno in più e aver fatto qualche "piazza" in più.
Mi pare di capire che anche tu, come me, non sei più giovanissimo (sic!) e di piazze ne abbiamo fatte. Ricordo perfettamente le manifestazioni negli anni '70 quando noi studenti non vedevamo l'ora di scendere spalla-a-spalla con i "compagni operai" per manifestare con loro.
Pochi però si ricordano come i "compagni operai" ci vedevano come il fumo negli occhi; quante volte mi sono sentito dire in tutti i dialetti d'Italia frasi tipo: tornate a scuola e non rompeteci i coglioni con i vostri casini! noi abbiamo una famiglia da mantenere!
E questa è storia. Noi andavamo con i sampietrini negli zaini, i katanga si presentavano con elemetti, manganelli con anima di piombo e passamontagna.
Agli operai interessava qualche lira in più in busta paga. Noi odiavamo tutti. E basta...
Non mi pare che sia molto cambiato da allora.
Eh sì Corrado, però il movimento ng ha davvero poco da spartire con il PCI. Specie con la sua monoliticità.
Infatti, tra le sue componenti, quelle che cercano lo scontro per lo scontro (oltre a essere quelle meno propositive anche a livello contenutistico) sono poche. E, Aleph, mi pare proprio che non ci sia niente a che fare con l' "odio" adolescenziale, e che ci sia ben poco da raffrontare tra gli studenti di allora e i ng di oggi, anche solo perchè questi ultimi non sono un movimento di giovani, né nei fatti (anche se a maggioranza forse sì) né tantomeno nelle intenzioni
hai ragione aleph, sembra che proprio non sia cambiato nulla se non il tempo cronologico. c'è stato un mometo in cui credevo di poter fare la mia parte perché la nostra generazione cambiasse il mondo almeno sotto il profilo della giustizia (figurati te che ero sicuro che anche una canzone rock potesse farcela da sola, pensa un po' che ingenuo). e ha ragione anche oppi, PCI e ng non sono entità assimilabili, proprio per quello che hai detto. e penso anche che che tu abbia ragione quando affermi che i professionisti dello scontro siano in minoranza nel movimento. Quei ragazzi/e (o adulti) al limite mi possono far paura fisicamente se mi trovo nei paraggi di una manifestazione degenerata in violenza. quello che non riesco a mandare giù sono gli altri. quelli che li difendono a oltranza, quelli che una volta avrebbero detto "sono compagni che sbagliano". e se la sinistra (parte politica a cui ho sempre dato il mio voto e spinta culturale che mi ha permesso di avere in antipatia ogni forma di ortodossia) non si leva questo cappotto giustificazionista (e penso che non ci riuscirà mai), allora ritengo che anche questa lotta sarà persa. Che non riusciremo mai e poi mai a far nulla di buono collettivamente, salve piccole azioni individuali che al massimo però tolgono un sassolino dal sentiero, ma non ad attraversare tutta la montagna intera. Se mi passate questa metafora un po' elementare, io la penso così.
Corrado, credo che la sparata di Pasolini sia l'ultimo dei motivi epr cui il PCI "governativo" lo abbia allontanato. Al PCI penso desse più noia il Pasolini del quale non parli, quello feroce contro la DC e contro i cattolici, nel momento del compromesso storico.
Poi, tornando ai merdosi del 2001, non ci vedo niente, ma proprio niente, di proletario nei fighetti con le ciglia curate che inneggiano al duce giusto per passare un po il tmpo e giustificare i soldi a sbafo che prendono da noi.
Epperò "Q" quella sparata sul Corsera creò dentro al Pci parecchio marasma. nessuno si aspettava quella difesa. Il pci credeva di avere il monopolio dei giovani, ma scoprì che anche un totem come Luciano Lama poteva essere ridotto al silenzio.
Quanto ai merdosi, se ti riferisci ai poliziotti, no, il suo pensiero è ancora attuale oggi. c'è ancora tanto proletariato nelle caserme di polizia e carabinieri. quello duro e magari spesso ottuso, non dico di no. ma comunque strato sociale che cerca un'occupazione come sostegno economico vero e proprio. altro che fiction televisive con poliziotti portatori di situazioni sociali e famigliari edulcorate.
vabbe', proletari. e allora?
forse che nei lager a fare da cani da guardia c'erano dei tedeschi borghesi?
proletari non vuol dire nulla se e' a giustificazione della violenza di chi li paga per farla.
mi limitavo a rispondere all'intervento di Q. E' vero tonii, proletari non vuol dir nulla se è a giustificazione della violenza di chi li paga per farla. infatti io non giustifico i vostri tanto difesi black bloc o leader no global, professionisti degli scontri che si sono inventati questo ruolo per campare. Li vedremo presto in ruoli istituzionali o istituzionalizzati vedrai. Dai tempo al tempo...
Vorrei sinceramente complimentarmi. Io non sono di sinistra - non voto nemmeno Berlusconi ma non sono di sinistra - e però non posso non complimentarmi con persone che - è la prima volta - leggo confrontarsi su un tema spinoso come il G8 senza troppi complimenti, pur appartenendo ad un'area politica ben distinta.
Vorrei solo, se possibile, e senza polemica, dire la mia su alcuni aspetti.
1) I poliziotti, o altri membri delle forze dell'ordine, che si sono resi responsabili di violenze, sono da condannare, sempre e comunque. Trovo comunque fastidiosa la doppia lettura di una magistratura ad un tratto "fascista" (quando non persegue od assolve presunti "fascisti, oppure quando condanna i "compagni"), ad un tratto "democratica" (quando fa il contrario). Mi ricorda molto l'atteggiamento che ha Berlusconi nel suo doppio ruolo di inquisito - premier.
2) Sarebbe questa l'occasione per suggerire una decisa riforma della polizia di Stato (quelli con la divisa blu per intenderci) di cui da quando ho l'età della ragione leggo e apprendo sempre il peggio possibile. Forse si potrebbe addirittura abolirla. Abbiamo già i carabinieri che saranno anche tonti ma almeno sono un po' meglio addestrati e a modo.
3) Il caos accaduto a Genova a mio parere fu dovuto essenzialmente (come in molti altri ambiti in Italia, purtroppo), alla improvvisazione dilettantesca del governo ma non ad una vera e propria strategia di repressione.
4) I poliziotti colpevoli di abusi e torture non subiranno alcun male secondo il principio - ahimé - che tutela comunque anche molti altri "servitori dello stato" o pubblici dipendenti, e cito medici, infermieri, magistrati, manager pubblici ecc. ecc. grazie ad una tutela del pubblico impiego voluta e difesa da un sindacato di sinistra che scende in piazza "per la pace" e "per Carlo" ma non ha il coraggio di ammettere il licenziamento di un agente o di un infermiere (dico per dire) inadeguati al ruolo, prima ancora che criminali.
5) Io sono di Genova e ricordo alcune cose:
- pochi mesi prima del G8 in Svezia si svolse una manifestazione di stampo politico non dissimile. Potrei ricordami male ma credo che ci furono vittime.
- ricordo il fatto che Agnoletto fosse in qualche modo (e senza smentite da parte di nessuno, se non da qualche movimento cattolico) il portavoce di tutti i manifestanti, ad un tempo assumendosi la gloria dell'evento e dall'altra evitando accuratamente ogni responsabilità
- ricordo le parole decisamente poco "non violente" dei disobbedienti e delle tute bianche
- ricordo il fatto che tra i manifestanti "tutti pacifici" (parola di Agnoletto, oggi stimato deputato europeo per Rc) ci fossero anche avanzi di galera, pluripregiudicati, appartenenti a frange violente delle tifoserie calcistiche, come verificato dalle indagini giudiziarie
- ricordo il fatto che il giorno 19 luglio, prima delle violenze, l'inviato del TG5 avesse intervistato, sul magnifico panorama da vacanza del Porto Antico, una ennesima "portavoce" del movimento, una ragazza di cui purtroppo non ricordo il nome, la quale giustificava l'esistenza e i metodi dei black block con i quali più o meno auspicava un dialogo (su tale intervista non ricordo smentita o polemica)
- ricordo il fatto di aver letto sul sito Internet di un giornale inglese, pochi giorni dopo, la corrispondenza di un giornalista inglese "infiltrato" lui sì, a sua volta, nei "fantomatici" black bloc: in quel caso un gruppo di estremisti inglesi, di sinistra, sì, comunque votati alla violenza "antiborghese" sempre e comunque, carichi di birra e di stratagemmi. Il detto giornalista fu pestato dalla polizia (non sorprendentemente), per lo meno - da quanto scrisse - non fu torturato ed anzi dopo le botte lo medicarono.
- Ricordo che il famoso "uomo della trave", finito poi in grane giudiziarie per altri motivi, dichiarò ad un giornale locale, più o meno: "quel giorno ero andato al mare, poi qualcuno mi disse che c'era questa manifestazione, allora andammo a vedere". Ricordo che mi chiesi che tipo di gente c'era in piazza Alimonda. Da una parte e dall'altra.
Non voglio aggiungere altra carne al fuoco. Non sarei comunque sceso in piazza in quell'occasione per mie precise opinioni polithce: mi limito a pensare che qualunque tipo di manifestazione, movimento, idea, se affronta la sfida del pubblico (e dell'ordine pubblico) deve avere idee precise e coerenti e per quanto possibile non ammettere intrusi. Infatti io - sarà irriducibilmente "borghese", bel termine senza senso che qualcuno cita con piacere - detesto le manifestazioni di piazza perché non voglio essere trascinato in situazioni del tipo "io contro loro". Ricordo ancora, infine, che Gandhi fu capace di muovere centinaia di milioni di indiani, non certo laureati ad Harvard, sulla strada della non violenza, semplicemente dando un esempio straordinario.
Ultima nota, puramente storica: Pasolini fu cacciato dal Pci nel 1949, se non erro, o comunque negli anni '50, per omosessualità. Come altri hanno detto bene, al di là del valore che si può attribuire all'artista o al politico, Pasolini non ebbe mai paura delle sue idee né mai ebbe bisogno di ricorrere a parole d'ordine o a semplificare la sua indagine e visione della vita dividendo il mondo in "fascisti" e "democratici". O meglio ne ebbe il coraggio.
Saluti
A