C’è resistenza e resistenza
di Marco Travaglio
Il direttore del Tempo Franco Bechis chiede di ridiscutere, dopo Londra, «le libertà di movimento e di pensiero». Per quella di movimento non sapremmo che dire. Ma, per quella di pensiero, c'è chi s'è portato avanti col lavoro. E ha risolto la faccenda nel modo più semplice: rinunciando a pensare. Prendete il ministro Gianduja, al secolo Calderoli. L'ultima volta che, diversi anni fa, un pensiero gli passò per la testa, lui tentò di castrarlo con le forbici. Lui infatti non parla: sfiata. Tanto sa che, qualunque cosa dica, non verrà preso sul serio. Uscire dall'euro per tornare alla lira, insultare Ciampi perché ci ha salvati dalla bancarotta, sparare agli immigrati, torturare gli scippatori, tagliar le palle agli stupratori, preparare la bara a Papalia, denunciare i giudici che scioperano, depenalizzare il razzismo, stato di guerra contro Bin Laden, prossimamente allarme atomico contro i cinesi e conversioni forzate dei musulmani al culto celtico. Chi lo dice, un ministro? No, Calderoli. Ah, beh, allora. Ogni tanto perfino Bossi lo trova eccessivo e lo cazzia: «L'altro giorno - raccontò Gianduja a Sette - sull'aereo pieno di parlamentari Umberto mi ha visto e ha urlato: “Calderoli, da quando ti ho fatto 'saggio' (per le riforme, ndr) ti sei rincoglionito!”. Ha riso tutto l'aereo». Fa piacere, in frangenti così drammatici, sentirsi in buone mani.
Poteva mancare una sua dichiarazione sull'intervento della gip Clementina Forleo in difesa dell'extracomunitario malmenato dalla polizia a Milano? No che non poteva, anche se è arrivato prima l'altro grosso pensatore padano, Mario Borghezio. S'è fiondato alla conferenza stampa di un sindacato di polizia e ha tuonato contro questa giudice «giuridicamente insulsa» e «mentalmente squilibrata». Lei ha risposto che il suo equilibrio mentale è già stato accertato dai test per entrare in polizia, essendo lei un ex commissario di Ps, per nulla buonista o di sinistra. È semplicemente un magistrato e, diversamente da Borghezio e Calderoli, conosce la legge e la rispetta. Sa che magistratura, come dice Havel, è «il potere dei senza potere»: esiste per difendere i cittadini inermi dai soprusi dei potenti. L'altro giorno, in piazza Duomo, le han detto di «farsi gli affari suoi». Ma lei sa che proprio quelli sono affari suoi. Per questo il regime vuole separare le carriere: per produrre magistrati che, di fronte a un abuso, si voltano dall'altra; per calamitarli nell'orbita del potere, affiancarli alla polizia e inculcargli la cultura del risultato. Vince chi «produce»: più arresti, più condanne. Oggi tira il terrorismo? Giù condanne per terrorismo, senz'andare troppo per il sottile. Domani va lo scippo? Giù condanne per scippo, con encomio governativo incorporato. Dieci agenti saltano addosso a un magrebino che ha tentato di prendere la metro senza biglietto e ha aggredito il controllore? Un giudice di regime accorre sul posto e gi dà qualche pedata in più nei denti, pronto a coprire le violenze dei tutori dell'ordine. La Forleo ha fatto il contrario: s'è fatta identificare per testimoniare al processo chi ha riempito il tizio di lividi. Dimostrando sul campo quant'è preziosa l'indipendenza dei magistrati e perché il regime si scalda tanto per cancellarla. Dopo nove anni di bicamerali e bombardamenti, è l'ultimo brandello di Costituzione che ci resta.
Ma, direbbero Borghezio e Calderoli se avessero la parola, insultare la polizia e opporvisi è reato: oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Roba da fucilazione, in tempo di guerra. Tolleranza zero, linea dura. Se l'imputato è extracomunitario. Se invece è italiano, anzi padano, allora non è grave. Si dà il caso, infatti, che gli onorevoli Bossi, Calderoli, Borghezio, Maroni e Caparini siano stati processati per gli stessi reati del magrebino di Milano: oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale per aver insultato e picchiato gli agenti della Digos venuti a perquisire la sede di via Bellerio a Milano, il 18 settembre '96. In primo grado Bossi fu condannato a 7 mesi, gli altri a 8. In appello la pena fu ridotta a 4 mesi. La Cassazione la confermò per Maroni e ordinò un nuovo appello per gli altri. Bossi e Borghezio invocarono l'immunità europea, ma il Parlamento di Strasburgo, la settimana scorsa, l'ha negata a larga maggioranza. «Fatto gravissimo», denuncia Calderoli, parlando della mancata impunità, non certo delle botte leghiste agli agenti. Quando li commettono loro, l'oltraggio e la resistenza a pubblico ufficiale diventano reati di opinione.
"Che parlino bene o male non importa, l'importante è che parlino di me" (O. Wilde)
Mi domando: perché dare questa soddisfazione al dentista...?
Eppure Wilde parlava chiaro, limpido.
Grazie ancora una volta al re dei sicofanti, al sultano dei guitti, al califfo degli spudorati.
Grazie ancora a Marco Travaglio, abilissimo manager di se stesso (a proposito Marco, quanto dichiari nella denuncia dei redditi? E dai diccelo suvvia...), posturato come una popstar di grido, sempre pronto a far qualche capriola di fronte al trono dei potenti, quelli veri: quelli di cui il popolo, del quale ti fai illegittimamente portavoce, ha davvero paura.
Ma ancora non ti si è consumata la lingua a forza di leccare i togati deretani? Che è, sei forse ricattato per qualche multa non pagata?
Ancora a cianciare di magistratura delegittimata, di oscurantismo berlusconiano, di abuso di potere. Ebbasta dai!!
Ma andiamo con ordine:
1)Il cittadino italiano oggi non teme l'abuso da parte del politico: Berlusconi o chi per lui non incide sulla libertà personale dell'individuo, non ne decreta la morte civile (o fisica), non ti sbatte in "carcerazione preventiva" per 2 anni (e questi sarebbero esperti esegeti della procedura penale?!? Ma non farci ridere!!).
Il "magistrato" può fare tutte queste cose. Autonomamente. Senza risponderne a nessuno. Senza pagare quando sbaglia. Anzi, in uno Stato che sorride sempre più alla perversa idea laicista siamo riusciti a ricostituire la divina infallibilità regia, a favore della magistratura (che sbaglia solo quando assolve Andreotti: 10 anni di processo, 2 milioni di pagine tra verbali, memorie, fascicoli. Ma chi mai le avrà lette tutte?).
Ora, se l'abuso di potere politico è senz'altro un comportamento deprecabile e dannoso, ma improduttivo di tangibili conseguenze nella sfera dei diritti soggettivi del cittadino, l'abuso di potere giudiziario è invece assolutamente distruttivo, immediatamente e perversamente efficace, non riparabile.
Che cosa credi, quindi, che il cittadino tema di più: le putative tangenti che tu, mitomane più che mai, vedi dietro a ogni angolino, oppure ti sorge ogni tanto il dubbio che il cittadino abbia sviluppato un razionale e, ahimè, giustificatissimo timore della propria innocenza?
Abbiamo trovato il coraggio della paura, e non permetteremo mai più di vedere il nostro diritto di voto contaminato dal manipulitismo.
E' una favola tragica arrivata alla fine.
A tempo debito garantiamo che ci sarà il reddere ationem...noi abbiamo la memoria lunga, al contrario di te che "non ricordi alcun suicidio connesso a mani pulite". Hai provato a mangiare un pò di pesce ogni tanto? Passi la faziosità, ma pisciare sulle tombe di chi ha subito anni di tortura giudiziaria ingiustificata no!!
E, sempre a proposito di terapia alimentare, tu che parli degli "sfiati" del divertente Calderoli, dovresti assumere un bel vagone di carbone vegetale, perchè se il di lui cervello "sfiata", il tuo peta.
2)Univocità e unidirezionalità: due parole d'ordine a quanto vedo.
Noi ci facciamo le leggine ad hoc, mentre il martire di Pietro non ha strappato un seggio al Senato per evitare di essere processato.
No no, ma figuriamoci se possiamo mettere in dubbio la "onestà" "intellettuale" (una sola coppia di virgolette non basta proprio) di cotanto paladino della libertà.
3)"Insultare Ciampi perché ci ha salvati dalla bancarotta". Sono allibito. Qua hai davvero superato te stesso.
Non solo ti schieri apertamente a favore del più patinato esponente dell'ex Partito d'Azione, braccio politico della Massoneria (ma non sarà che anche tu il Sabato sera porti il grembiulino?), ma dimostri una volta di più di avere urgentissimo bisogno di una cura ricostituente a base di fosforo: quando Ciampi fu superministro dell'economia noi beoti italici plaudivamo come scimmiette il fatto che la Lira conservasse la parità nei confronti del Marco. Peccato che per far questo l'attuale Presidente della Repubblica avesse svuotato le casse della Banca di Italia.
La profasis della attuale situazione di depauperamento delle tasche di noi Italiani medi, che non abbiamo il tuo profumato stipendio da poeta di corte, va proprio ricercata in quel frangente.
Ma in fondo a voi dandy della nuova Versailles giustizialista, che ve ne frega?
Per ora potete ancora contare sulla slot machine della piaggeria che fa Jackpot ad ogni giro...ma il 14 Luglio potrebbe in futuro non rimanere solo festa nazionale francese...
4)Uhhhhhhh!!! La Forleo!! Che antidepressivo formidabile questa fiera pasionaria che gira per le strade di Milano in guisa di novello Robin Hood al femminile, declamando, non richiesta, titoli e benemerenze manco fosse una nobilotta di provincia caduta in disgrazia. Mi divertono i superbi, come soleva dire quel grande artista che fu Pietro Ardito, mio conterraneo recentemente scomparso. Qual gentilezza da parte della Forleo spiegarci amorevolmente che la differenza semantica intercorrente tra "terrorista" e "guerrigliero" è profonda, significativa, imprescindibile. Penso che tutti i cittadini italiani dormano sonni molto più tranquilli dopo questa magistrale lezione (che ora rischia di trasformarsi in un ciclo di seminari, se non ho capito male...) di grammatica giudiziaria.
Chissà se gli attentatori di Londra e Sharm fossero "Terroristi" o "Guerriglieri"...purtroppo sono saltati in aria insieme a 140 INNOCENTI (!!!), quindi è un pò tardi per appurarlo.
Però potremmo sempre promuovere l'iscrizione dei futuri "martiri" della religione della pace al succitato corso di perfezionamento linguistico, in modo da saper con chiarezza e per tempo a quale delle due categorie appartengano.
A questo proposito cerco di spuntare anche io qualche beneficio: c'è un vigile cattivo cattivo che mi multa sempre quando parcheggio davanti a casa. Se mi spalmo un pò di lucido da scarpe in faccia e mi faccio pinzare con un chilo di tritolo nel portabagagli posso sperare di essere affettuosamente difeso dalla italica Stella della Senna?
5)Che ti piaccia o meno, quindi, noi Italiani non abbiamo alcuna fiducia in una magistratura che, al contrario di quanto tu sostieni, non è "il potere dei senza potere".
E' il Potere senza ulteriori aggettivi.
Caro il mio fasciotroll, ti faccio notare che Marco Travaglio - che ne ha dette di tutti i colori su Berlusconi e la sua banda bassotti - ha avuto un paio di querelucce marginali che verranno probabilmente archiviate. Non so quanto tu abbia letto dei suoi libri, immagino nulla visto che descrivi mondi altri rispetto a Travaglio. Ma con poca fatica puoi leggere Carta canta su repubblica online. E' l'esempio perfetto di come lavora lui: non scrive una riga di commento, si limita a citare fatti e dichiarazioni, che a distanza di tempo assumono il gusto di satira e denuncia. Avercene di giornalisti cosiì.
Caro Alberto,
per quanto possa avere il phisique du role per fare il Troll (credimi sulla parola), ci tengo a sottolineare, come già ho avuto modo di fare in altri post, la mia TOTALE estraneità al Fascismo.
Detto questo non vedo quale eroismo si possa riscontrare nel comportamento di un giornalista che parla male di Berlusconi.
Non è eroico, non è originale, tutta la stampa "ostriche e Crystal" lo fa.
Non dubito inoltre che le querele di cui è stato oggetto Marchino saranno OVVIAMENTE archiviate...penso tu ricordi che cosa è il giudizio "inter pares" di sapore alto-medievale (con tutto il rispetto per un periodo storico ingiustamente bistrattato)...sai quella roba dove i Duchi giudicano i Duchi, i Baroni giudicano i Baroni, i pendagli da forca giudicano i pendagli da forca, i "magistrati" giudicano i "magistrati" (CSM docet...). Quindi, niente di nuovo sotto al sole.
Ben felice che Marco "Tramaglino" possa scrivere e giornalisteggiare, e mi trovo completamente in accordo con te quando dici "Avercene giornalisti così": più ce ne sono e più scrivono, più mettono, gratis, cartucce nel nostro "fucile" (metaforicamente parlando, sia chiaro)...
Non è Travaglio che parla male di Berlusconi (a parte qualche nomignolo, ma è satira). Sono le gesta di Berlusconi che parlano male di lui, il suo malaffare, le sue collusioni mafiose, i suoi conflitti d'interesse. Travaglio non fa che raccontare fatti.
concordo con aleph. aveva ragione Wilde.
ciao bubbidolo, che non ti piaccia travaglio, nessuno lo mette in dubbio, ma sinceramente hai letto qualcosa di lui? a me il criterio che enunci per metterlo da parte (non e' eroico non e' originale) mi pare davvero troppo generico per garantirti il diritto di giudicarlo (non giudicare per non essere giudicato, si diceva). ora: non ti ta bene la magistratura, il giornalismo indipendente nemmeno, la gente di altra posizione politica la prendi a pesci in faccia, impili metafore guerriere una sull'altra; con questo, non ho intenzione di insultarti dandoti del fascista anch'io, ma oso credere che quando gesu' diceva "beati i miti" o "beati gli operatori di pace" aveva in mente un tipo di cristiano un po' diverso da quello che, se capisco, sei. non che queste posizioni mi lascino stupito (ho visto una puntata di excalibur), ma, ti diro', ero abituato e mi piace di piu' l'altro tipo di cristiano.
Umm...dunque...vediamo: "Malaffare, collusioni mafiose, conflitti di interesse". Stai dicendo, caro Alberto, che il popolo italiano che lo ha eletto due volte è fatto da pazzi o da criminali?
Chiarisci la tua posizione (prendine una insomma), te ne prego.
Che cosa siamo noi elettori di Silvio (fino al 2001 maggioranza)?
In secundis, la communis opinio del pueblo non mi basta per condannare senza appello un uomo.
Vorrei una volta tanto che qualcuno non mi rispondesse piccato "Ma come?!?!? Lo sanno tutti che è un mafioso tangentista!!" quando chiedo perchè sarebbe colluso etc etc blablabla...
Ma tutti chi? Travaglio? Di Pietro? Pippo, Palla e Pertica? Tutti tranne me?
Eppure fino al 1994 sembrava a tutti (de Benedetti escluso) un galantuomo...boh...o tempora o mores...
Riguardo al post di Beppe:
parafraso Alberto dicendoti che io non voglio delegittimare la magistratura: essa fa già tutto il necessario per delegittimare se stessa.
Se per stampa indipendente intendi il Manifesto o ciarpame simile no, non mi piace, ma non ho nulla da ridire su chi lo legge e lo apprezza.
Se intendi Libero (il cui Direttore ha fatto più "esecutivo" di Berlusconi in certi frangenti) o il Foglio allora si, mi piacciono, così come il Riformista. Oppure loro non sono indipendenti perchè calciano i dentini smussati delle ideuzze radical-chic della sinistra "repubblichina" (nel senso di "La Repubblica")?
In particolare Ferrara riscuote il mio plauso: adoro gli ex comunisti, perchè, come disse Whittaker Chambers, ex capoccia del Partito Comunista Americano negli anni '30, "Rappresentano l'arma più formidabile contro il Comunismo: nessuno è stato vicino quanto loro alla reale natura del Male", quindi nessuno lo conosce meglio.
Per quanto riguarda "le posizioni politiche prese a pesci in faccia", ritengo che Travaglio non abbia una posizione politica, bensì una "posizione economica". Me l'ha detto lo stesso uccellino che va in giro a dire che Berlusconi è mafioso...
Riguardo alle Sacre Scritture potrei dirti che oltre ai Vangeli con Cristo che bastona i mercanti nel tempio c'è un Antico Testamento col Singore delgi Eserciti, ma io sono semplicemente Cristiano. Non Cristo.
Non ho troppa voglia di chiarire alcunché se chi mi chiede di farlo è evidentemente provocatorio, ovvero attribuisce idee che mi sono del tutto estranee. Ma cosa cazzo c'entrano le malefatte di Berlusconi con la fedina penale (o morale) di chi l'ha eletto?
Quanto alla tua ignoranza dell'enorme carico di illegalità che pesa sul groppone di Silvio, sarà mica colpa di Travaglio no? Entra in una qualsiasi libreria, troverai decine di libri con atti processuali, raccolte di testimonianze, retroscena svelati. Altro che Pippo Palla e Pertica, qui sono stati accertati e giudicati crimini belli e buoni, una frazione dei quali sarebbe sufficiente a interdire la carica di bidello, ma non quella di Presidente del Consiglio. Leggiti il tutto, dopodiché se continuerai a venire a scrivere le tue idiozie in casa mia, delle tre l'una: o sei scemo o sei colluso o ci provi gusto. Accetterei la prima, ma seconda e terza mi indurrebbero a pregarti di andare a esternare altrove.
Libri e "retroscena svelati" (ma ti rendi conto di cosa scrivi TU?!? Che ***** di gergo da Novella 2000 è questo?!?) non fanno una condanna penale passata in giudicato. Lo sapevi?
Per "voi" (a sto punto il plurale collettivo ve lo meritate proprio), è indispensabile che Berlusconi sia mafioso, colluso etc etc., altrimenti non avreste più alcuna ragione di esistere, scrivere, votare.
Provoctaoria o meno che fosse, alla mia domanda non era così difficile rispondere.
Se Berlusconi è UNIVERSALMENTE riconosciuto come il bieco criminale la cui fedina putativa "Voi" starnazzate ogni due per tre, chi lo vota non deve essere una persona troppo pulita, intelligente, affidabile. Che facciamo? Gli sospendiamo il Diritto di Voto per indegnità morale? Oppure continuiamo a offendere la sua intelligenza per poi mendicargli il voto?
Io a tanto non arrivo. Al di là di un pò di salace ironia, non darei mai neppure del cretino a chi vota Rifondazione.
Sul fatto che tu non voglia chiarire la tua posizione, forse avrei dovuto nutrire meno speranze. Mi hai deluso. Anche tu, come tanti tuoi compagni di lotta (e io questo merito ve lo riconosco, pur non condividendo i vostri ideali), quando sei messo un minimo ai punti svicoli, cominci a parlare in termini generici ("si sono accertati e giudicati crimini belli e buoni"..."si sono" chi? Da soli? Ah bè, alla faccia dell'autoreferenzialità!! Chi li ha "accertati"? Quale è la statura morale di questi "accertatori"? Al controllo di quale Potere dello Stato sono sottoposti?) e, soprattutto, ricadi, soffusamente, nello slogan tipico della sinistra liberal americana, tutta lustrini e politically correct: l'avversario politico "non capisce", gli mancano proprio i cromosomi per sviluppare un adeguato (l'adeguatezza o meno la giudicano loro...bello! Si scrivono la partitura, se la suonano e poi si fanno i complimenti da soli) apparato intelletivo. Di fronte a queste forme di onanismo psichico non posso che dire: "Beata ignoranza".
P.S.
Per quanto riguarda le librerie ti ricordo che a fianco ai libri di Travaglino ci posso trovare quelli della Fallaci (quelli che qualche discolaccio non ha fatto sequestrare, almeno...), Mein Kampf di Hitler o il Mare della Fertilità di Yukio Mishima. Hanno tutti lo stesso valore? O qualche lumino caricato a neon metafisico brilla su quelli di Travaglio indicando una netta superiorità dell'autore e dei suoi "versi"?
Se nel 2006 spedirete via Berlusconi, continuerò a trovare una tale verietà di pubblicazioni oppure qualche solerte "manovale del Diritto" si prodigherà, vedi caso Fallaci, affinchè io non debba tediarmi inutilmente a esercitare il MIO diritto di scelta?
Ogni tanto dovreste dirci come lo volete e come lo immaginate il post-Berlusconi.
Invece parlate stranamente solo del suo passato giudiziario.
E il vostro futuro politico?
Penso che interessi di più agli elettori che, come Alberto sostiene, la fedina penale dell'Ottavo Nano già la conoscono a menadito (e poi lo votano..mah!! Continuo a "non capire").
Quello che ancora non sanno è cosa la Sinistra ufficiale voglia fare dell'Italia.
Cominciate dalle cose semplici: magari Alberto potresti dirci cosa ne pensi di Tassa Patrimoniale e Tassa di Successione.
O rispondere è troppo difficile anche stavolta?
E' evidente che se neghi qualunque punto fermo non puoi più appigliarti a nulla, ovvero puoi dire qualunque fesseria in totale libertà. la "statura morale" degli accertatori non è in discussione qui. Esiste un ordine democratico, composto dai tre poteri che per diritto costituzionale sono indipendenti l'uno dagli altri. Di questi fa parte il potere giudiziario che ha condannato Berlusconi e i suoi sodali.
Se tu lo neghi - legittimo - sfaldi le fondamenta democratiche, ma a quel punto restano solo i cazzotti per decidere chi ha ragione.
Tutto questo non ha nulla a che fare con Berlusconi, che è un pregiudicato faccendiere colluso con la mafia, il quale è stato illegittimamente (grazie all'escamotage di passare le quote Mediaset a Confalonieri) con la complicità di un centro sinistra imbelle. Questo è indiscutibile.
Quanto ai libri, non so perché continui ad attribuirmi Travagli che non mi competono. Se scrivo "libri" intendo "libri", non "libri di Marco Travaglio". Quindi delle due l'una: o vuoi discutere come una persona civile e sei benvenuto o vuoi fare il brillante e allora vai sul sito di Forza Italia che trovi anche qualche pirla che ti dà ragione.
x Alberto, Erano indipendenti l'uno dall'altro...
penso che di Mishima segui solo lo sconforto per il tradimento del linguaggio a cui tu contribuisci con l'uso che fai delle parole. non c'e' dubbio, l'onanismo e' il tuo. frugando tra cio' che scrivi e necessariamente utilizzando un setaccio a maglie larghe, si rimane con pochi concetti sostanziali.
Su Berlusconi sono i fatti che parlano, non Travaglio (question:che c'entra la Fallace con Travaglio o Mishima?). L'aver eletto per ben due volte un uomo del genere non fa altro che evidenziare, a chi ha il timore per cio' che potrebbe accadere o almeno il solo interesse, in che stato e' la coscienza di un popolo. naturalmente la maggioranza non e' solo fatta di gente che, come te, approva il Duce, ma e' anche vittima del livello d'informazione e della lobotomizzazione che la caja tonta (guidata da chi?) e' riuscita a perpetrare. La maggioranza della tua maggioranza(mi accuserai di arroganza) se ne sbatte di Travaglio, non sa nemmeno chi sia. Non sa nemmeno cosa abbia fatto berluscon o dell'utri. sono colpevoli d'"ignoranza" e menefreghismo.il loro metro immediato e' la tasca propria. Ma chi, che come te, sembra avere una conoscenza molto al di sopra della media (della mia almeno), per poter sostenere il governo, il suo capo, gli effetti devastanti che stanno producendo, economicamente e culturalmente, devi per forza essere colluso. di sinistra (quella vera) non hai nessun valore. scusa per l'intromissione alberto.
Prego sensi, non avrei saputo esprimere meglio i concetti, che condivido al 100%
Sensi, come fai a porre sul piano morale la questione elettorale che, a mio giudizio, dovrebbe rimanere confinata all'ambito politico?
"Lo stato in cui versa la coscienza di un popolo"? Guarda che dalle parti di Monaco nel 1933 si parlava esattamente così.
Ma che vuoi, cambiare gli elettori, oltre ai candidati e all'attuale esecutivo?
Vuoi fare la palingenesi di tutto il sistema politico, moralizzando a piene mani?
E con che diritto scusa? Riferendoti inoltre a quale sistema morale?
LA nostra coscienza uscirà dallo stato di degrado in cui versa attualmente quando cacceremo Berlusconi?
Ma dai, se è così facile quasi quasi non lo voto più nemmeno io...
P.S.
Chi giudica quale è la "sinistra, quella vera"?
Troppi, troppi dogmi ragazzi, mi dispiace...
Districarsi tra le tue parole che mescolano concetti tanto diversi e' come uscire da un dedalo. Non penso che eliminando
1)Berlusconi eliminino il problema ma, che ci vuoi fare, accanirsi contro i simboli e' piu' semplice: Bellachioma e' il simbolo di cio' che io combatto.
2)Che importanza ha come si parlava a monaco, fermati ai miei concetti, non c'e' bisogno che ti avventuri oltre. se ho ben capito dagli altri post che hai scritto non ti piace che lo facciano con te. usa lo stesso metro.
3)cambiare gli elettori? no, cambiare le loro coscienze forse, anzi contribuire a cambiarle...questa si chiama anche politica.
4)la morale? la mia..a ognuno la sua, il problema sorge quando la si vuole imporre.
Un dubio rimane: quali sono i tuoi valori? perche' voti berlusconi. Ha gia' stancato la cazzata "sono di sinistra, cristiano etc etc.", questi sono solo titoli. in pratica, puoi dire qual e', se c'e' il tuo ideale di societa'?
Nota dell'editore: lo scrittore bubbolo mostra una certa maestria con le parole, riuscendo ad apparire capace delle piu' ardite acrobazie intellettuali, mascherate dal suo stile prosaico.
Nonostante cio', quello che rimane leggendolo e' solo un iniziale stato di smarrimento e confusione, che, una volta superato fa capire quanto di nozionistico e vuoto ci sia dietro questa firma. noi editori sempliciotti ci nutriamo anche di ideali terra terra, utopie che ci fanno muovere, che non ci condannano ad accettare un mondo cristiano di sinistra governato da berlusconi (sic).
P.S. scrittore? aspirante?
P.S. scrittore? aspirante?
e perdona il bubbolo, volevo scrivere bubbidolo ma e' piu' forte di me. scusa
OK, qui il discorso si fa davvero interessante:
1)Verissimo quanto affermi: accanirsi contro i simboli è decisamente più facile. Qualche volta mi chiedo quanto sia anche proficuo e razionale.
Mi hai detto contro chi combatti, ma non per cosa combatti.
Non si può fare esclusivamente una politica "contro". Anche perchè in questo caso, finiti i "simboli", finita la politica...
2)Ho semplicemente notato curiose similitudini, nulla di più...
3)Pienamente d'accordo con te, se cambiare le coscienze significa fornire gli strumenti per una reale libertà di scelta (etica, politica, religiosa). Non altrettanto d'accordo se cambiare le coscienze significa omologare il pensiero per fini strumentali all'abbattimento dei "simboli" di cui sopra.
4) Il problema inerente all'imposizione della altrui morale è decisamente scottante e serio.
L'unilateralità è il primo passo verso la dittatura morale, dal mio punto di vista.
Cerco di spiegarmi con un esempio che ho già adottato in altri post su "non fu guerra civile".
Noi viviamo in uno Stato Laico, ovvero non confessionale. Nel nostro paese chiunque può secgliere liberamente la Religione che più gli aggrada (Cattolica, Calvinista, Islamica, Bhuddista, Gnostica e Agnostica, etc. etc.) e l'etica che preferisce (nei limiti imposti dalla Legge, ovviamente) senza che questo comporti discriminazioni, limitazioni dei propri Diritti Soggettivi, censure.
Ciascuno poi può nutrire le proprie personali simpatie o antipatie nei confronti di un determinato credo religioso (o politico) senza che questo comporti le conseguenze negative di cui sopra.
Viviamo in un sistema non perfetto, ma sicuramente pluralista ove tutte le correnti di pensiero (politico, etico e religioso) sono rappresentate, un sistema che non produce scelte politiche aderenti ad un'unica Morale Oggettiva superiore (abbiamo floppato il referendum sulla legge 40, vero, ma abbiamo introdotto aborto e divorzio a suo tempo, senza che questo causasse uno scollamento istituzionale o, peggio, l'anarchia).
Trovo invece preoccupante da questo punto di vista chi attacca le posizioni divergenti dalla propria dal punto di vista ontologico, ovvero mira alla cancellazione gratuita delle idee dell'oppositore, qualificandole assurdamente come illiberali, fasciste (antifrasi a go-go e vecchia strategia da scuola di partito: accuso l'avversario dei miei crimini), tese alla censura.
Questo è l'aspetto più preoccupante della quetione morale in Italia, secondo me.
Non dico assolutamente che ti sia proprio, nè ti accuso di essere illiberale, ma, solo a fini esemplificativi, cito quanto ho sentito più volte uscire dalle boccucce di rosa dei no-global a proposito di "deligittimare il G8, delegittimare il Governo, delegittimare le Istituzioni". Delegittimare le espressioni della Democrazia Rappresentativa senza averne alcun titolo?
Questo è paradigmatico dell'atteggiamento di aggressione ontologica di cui parlavo sopra, e che io ritengo espressione di un pensiero che non possiamo neppure più definire, gramscianamente, unico, bensì unilaterale. Mi preoccupa vedere che spesso il tentativo di imporre un codice morale unificato venga proprio da parte di chi sostiene di battersi per la libertà.
5)La mia società ideale? Uhhh...qui il discorso si farebbe lungo e, con tutta probabilità, noioso.
Ti spezzetto qualche considerazione di massima.
Credo nel libero mercato e nel capitalismo, ritenendoli entrambi espressione di un sinistra realista (vedi Michea "Il vicolo cieco dell'economia"), in quanto strumenti più adatti per promuovere le elementari aspirazioni dell'Uomo (di tutti gli Uomini) riconoscendone la diversità e la specificità individuale.
Non mi piace il veterocapitalismo dirigista sul modello FIAT, così come tutte quelle realtà economiche apparentemente liberiste-capitaliste che in realtà non producono nulla se non cassaintegrati e tensione sociale ma che risultano intoccabili per via di tabù feticisti ancora oggi insormontabili.
Così come non sopporto i Montezuma, i Cuccia (cattiva-anima), e i de Benedetti, che mendicano costantemente denari e prebende all'esecutivo (di qualunque colore politico) come se non ne avessero abbastanza, che attraverso il loro impero mediatico (Berlusca al confronto è solo uno scolaretto discolo, dai) hanno perpetrato per oltre 40 anni ricatti politici che fanno sfigurare Jimmy Hoffa, che riescono (vedi caso SME) a spuntare risarcimenti multimilionari quando dovrebbero invece stare alla sbarra.
Ma soprattutto non mi piacciono per il disprezzo e il menefreghsimo giacobino che dimostrano nei confronti dell'Uomo.
Sono Cattolico e proprio per questo mi batto anche per garantire il legittimo diritto a non credere degli altri (che poi io consideri l'ateismo una scelta poco razionale riguarda solo il mio foro interiore e lì resta confinata).
Ritengo che la tolleranza sia un principio positivo, ma che non possa coincidere nè con lo stupro della propria identità, nè con l'apologia di reato. E che vada inoltre commisurata a quella dell'interlocutore del momento.
Auspicherei, se non la ritenessi quasi impossibile, una riforma dei sindacati italiani volta alla reale tutela del lavoratore, non alla preservazione oltraggiosa dei propri scandalosi privilegi (una curiosità: I sindacati Italiani sono infinitamente più ricchi dei partiti politici, ma per il loro particolare status giuridico di associazioni non riconosciute non sono soggetti alla legge sul finanziamento pubblico ai partiti, nè lo Stato può minimamente ispezionare i loro conti o ingerire nella loro gestione economica...).
Mi piace l'idea di riforma del sistema bancario proposta (e qui mi lapiderai, credo) da Giulio Tremonti, perchè nel nostro attuale sistema bancario trova piena declinazione l'affermazione di Engels "il vero ladro non è chi deruba una banca, ma chi la fonda". Anche a questo proposito varrebbe la pena dilungarsi e chiedersi come sia possibile che TUTTE le banche italiane oggi siano di proprietà di fondazioni (i cui conti risultano quindi "iningeribili" da parte dello Stato o della Consob o chi per loro, come i Sindacati).
Suggerisco a tal proposito la lettura di un interessante editoriale di Ferrara risalente a qualche giorno fa titolato "Quante banche ha Dalema".
Non sono statalista e credo nel principio di sussidiarietà perchè nessuno può operare miglioramenti sul territorio (sociali, economici, a livello di welfare) meglio di chi il territorio lo conosce, perchè ci abita e ci lavora.
A questo proposito ti inviterei a visitare un piccolo blog che ho creato avente ad oggetto principale ma non esclusivo il pensiero di MArvin Olasky (link: "http://compassionate.blog.excite.it/.).
Non mi piace la guerra (a chi piace, io mi chiedo?) ma ritengo che il brocardo latino "si vis pacem para bellum" valga oggi più che mai (purtroppo, ma è così), perchè la Pace, per essere reale e non fittizia, necessita di essere difesa. Anche con le armi.
Ho appoggiato e appoggio Berlusconi fondamentalmente per un debito di onore che ho con lui contratto nel 1994 e che non considero a tutt'oggi estinto.
Vengo da una famiglia di lunga tradizione democristiana che nel 1994 si è ritrovata orfana di qualunque referente politico. Berlusconi, con la fondazione di Forza Italia, ha dato a me e tantissimi come me la possibilità di scegliere, di non essere costretti a votare per Occhetto o, peggio, scheda bianca.
Questo non mi impedisce di essere assolutamente critico nei suoi confronti, soprattutto quando si dimostra meno berlusconiano di quello che dovrebbe.
Forse Forza Italia non è il mio partito ideale: troppi laicisti, troppi massoni, mancanza di una struttura organizzativa decente, inesistenza sul territorio, zero legame col corpo elettorale.
Ma di sicuro è quello che maggiormente rispecchia le mi idee politiche.
Del resto la perfezione non è di questo mondo...
P.S.
Un ultimo appunto: ritengo che una convergenza tra "Destra" e "Sinistra" sia possibile e auspicabile al fine del miglioramento generale delle condizioni del nostro Paese.
Certo, questo risulta possibile quando da entrambe le parti si imbocca la strada della trasversalità e si rinuncia al proprio bagaglio ideologico...
concedi tempo.
gracias
Leggevo altrove in questo blog che Veneziani è chiamato "gioiello di famiglia" della destra italiana. Notoriamente però i gioielli sono due, e, per il secondo posto, il nostro Bubbidolo è certamente un serio candidato.
Tralasciando il discorso sui massimi sistemi a cui si è giunti negli ultimi post, torno a monte, laddove non esita a scagliarsi su Travaglio con furia e disprezzo... ma tra tanto dispiegamento di vocabolario e consecutio temporum, l'accusa più infamante che riesce a formulare è quella di "leccare i togati deretani" (!!)... poi vi stupite se vi chiamano forzaitalioti, ma dico io, sarà forse questa un'accusa da prendere anche minimamente sul serio??
per tacere della sublime provocazione "(a proposito Marco, quanto dichiari nella denuncia dei redditi? E dai diccelo suvvia...)"... no dai, diccelo tu, sei Renato Farina in incognito, non c'è altra spiegazione... solo lui è in grado di mescolare a quintali di prosa aulica allusioni tanto puntute e ficcanti, che potrebbero essere tranquillamente sostituite con un "gne gne gne" e il discorso non perderebbe nemmeno un centesimo della propria portata intellettuale...
Fino a poco fa pensavo che un giornalista andasse giudicato per il suo operato, per la sua indipendenza, per la veridicità delle notizie che da... hai forse citato una qualche falsità scritta da Travaglio? hai forse snocciolato qualche condanna per calunnia a suo carico? no, perchè non ne ha (solo una per diffamazione, querelante Previti, ma è un discorso lungo su cui al momento non mi soffermo, ma c'è sempre tempo...)
insomma la sua colpa è quella di riferire fatti di cronaca a te sgraditi, fatti veri, ma non ha importanza, non è più questo il metro con cui si giudicano i giornalisti nell'Italia del Biscione...
Altra perla, la magistratura che spaventa il cittadino comune, e il potere politico innocuo ed inerme... ma in che mondo??
Il magistrato può sbattere in galera chiunque (forse...), ma in nome di che leggi? Di quelle che il parlamento gli consente di impugnare, o sbaglio? Che lo faccia autonomamente, beh se ti pare strano, dillo a Montesquieu, lui ne sa qualcosa... del resto non mi risulta che quando il parlamento legifera, ne debba rispondere a chicchessia (al Quirinale, sì, che ne verifichi la costituzionalità, oh, che scandalo !!)... che un governo non possa incidere sulla libertà personale dell'individuo è questione alquanto opinabile... che la magistratura lo possa fare in maniera maggiore, è ancora più opinabile (se non hai guai con la giustizia nessun magistrato ti mette i bastoni fra le ruote, se ne hai è probabile che ce ne sia una ragione, non mi risulta che gli indagati vengano estratti da un'urna... per tutti gli altri casi, errare humanum est...).
Infine sull'immancabile Berlusconi, il nostro si supera. Gli deve eterna gratitudine, dice, per aver fondato un partito donandogli la libertà di scegliere... fa nulla se il partito l'ha fondato per non finire in galera, come confessò a suo tempo a Biagi e Montanelli... sei elettore di destra ed ex-democristiano, probabilmente 15 anni fa questi due li avresti citati come tuoi giornalisti di riferimento... ma ora sono finiti anche loro nel girone dei peracottari, nulla possono due vecchietti contro il supereroe in cerone, bandana e rialzi sotto le scarpe (questa è banale, lo so, me ne scuso :D )
Poi dice che a confronto di De Benedetti è un discolo, De Benedetti alla sbarra !!
Ma come, garantista ad oltranza con il Cavaliere, e spietato giustizialista con l'Ingegnere?? Oltretutto le grane giudiziarie di De Benedetti riguardano solo l'ambito finanziario, quelle del Silvio arrivano a toccare la corruzione di giudici, la falsa testimonianza e perfino la collusione con la mafia !! Resto basito...
Una lancia però la spezzo a tuo favore, non ha alcun senso darti del fascista, sia perchè non vedo tendenze di questo tipo in nessuna delle tue argomentazioni, sia perchè il giorno in cui conoscerò un fascista dotato di una tale sintassi, dovrò rivedere completamente al mia visione del mondo (questa detta con simpatia :D )