Questa è una cosa che noto sempre anche io quando mi capita di venire a Milano: l'uniformità (non dico "conformismo" perché per notare quello occorrerebbe un'analisi più approfondita). Girando per Bologna, Firenze o Roma, si incontra un campionario di umanità davvero notevole (e per quanto mi riguarda, affascinante). Non dubito che anche a Milano ci siano tante diverse realtà sociali, ma l'impressione è che ci sia molta più segregazione, che siano confinate in zone che facendo dei giri "normali" non si trovano.
È anche vero che a Milano ci sono sempre venuto più che altro per lavoro, mentre nelle altre città più che altro per svago, e sicuramente le intenzioni condizionano molto l'osservatore.
Hai detto giusto Larry, anche sul fatto della segregazione, ma soprattutto riguardo alle intenzioni dell'osservatore.
Quando sono venuto a Milano 5 anni fa le intenzioni, che non erano solo lavorative, mi hanno fatto vedere una città piena di persone diverse (capirai, venivo dalla bigotta Verona...), e non solo di persone, ma anche di vita, di idee, di strade e di case, di musica, di giovani. Il problema è che è difficile vivere a Milano con intenzioni diverse da quelle lavorative: c'è una città a Milano che richiede troppi sacrifici per godersela - e non è la città dei locali da fighetti o della ricchezza e del benessere, ma quella della gente comune e la sua meravigliosa varietà, dei suoi problemi e delle sue lotte. Perché si deve faticare per ottenere ciò che le città dovrebbero offrire gratuitamente?
Mah, GP, c'è una Milano diversa, non è troppo costosa, ma va scoperta. E' una Milano "altra", molto no-profit, che organizza spettacoli (belli) per raccogliere quattrini per i bambini ebrei e palestinesi feriti o orfani. Oppure c'è il teatro Blu con Atomo Tinelli, la pedalata per la partigiana Lia con quel magnifico matto di renato sarti, la mia mostra di chitarre, i film all'Anteo con cena da Monica e Silvio a pochi soldi, il naviglio in bici, Critical Mass, Feltrinelli aperta di domenica, mille altri incontri e mille altre iniziative.
So che tutto questo è immerso nel ciarpame, è circondato da un esercito in divisa di Prada che ha un'erezione solo se sorretta da un V8 turbo, è assediato da mamme vaiassate che vanno in Smart a fare la spesa a 300 metri.
Ma tutto questo non riesce a inquinare più di tanto la Milano sana. Certo, per me che ci vivo da mezzo secolo è più facile, tu è giusto che provi Berlino, ci mancherebbe. Ovviamente invidio il tuo coraggio e le tue chances ;-)
sono stato a milano per un breve periodo nell'ottobre 2001, andavo in metro e mi ricordo ancora con raccapriccio di aver notato che tutti gli adolescenti avevano il medesimo harrington della lonsdale, tutte le donne erano in tailleur e tutti i maschi in grisaglia, ero abituato alla metro di Roma (operai studenti immigrati zingari) e' stato un impatto fortissimo con una realta' completamente diversa, uniformita' e' la parola giusta.
Mi ricordo anche il traffico terrificante, avevo rimediato un passaggio in macchina e ci mettemmo piu' tempo ad uscire da milano che per fare milano-bologna.
Mah...mi sembrano commenti un tantino prevedibili e scontati, tipici di chi non è soddisfatto della propria esistenza e che non riesce ad integrarsi. Io in 15 minuti di tragitto casa-ufficio stamattina ho visto a)fighettina in smart...sarà mica la sorella di una mia amica, guardo meglio, non non è lei ma le assomiglia, in ogni caso sorride divertita e risponde ai miei sguardi pensando forse che volessi provarci. b)maserati nero, sarà jacopo che l'ha ciulato al padre per
andare in studio...non riesco a vedere dentro ma la targa mi sembra che non coincida..comunque ha un sound che esce dallo scarico fantastico! c)gruppo di ragazzini cazzeggianti che fanno gli scemi con le loro compagne, penso beati loro che non c'hanno un cazzo da fare, nel frattempo canticchio mentalmente una canzoncina sentita chissà dove pensando che tra due settimane sono al mare. Ultimo pensiero, prima di parcheggiare, vado a bermi un cappuccino dalla barista un po' zozza! Insomma, non vedo tutto questo pessimismo intorno alla città e sincermante il fatto di non aver visto nè zingari nè punk non ha minimamente scalfito il mio buonumore, anzi;-)
il problema è che milano è una città vorrei, ma non posso, berja: vorrebbe essere come londra, parigi, ma anche barcellona, tanto è cambiata. Una metropoli europea. Attiva, composta, civile, che trasuda attività, cultura, spettacolo da tutti i pori, ma non ci riesce neanche lontanamente. E la cosa, in alcuni frangenti, assume toni perfino comici. Mantiene i difetti di Napoli, senza averne i pregi, e imita le qualità delle città più avanzate di lei. Il risultato è un ibrido. Ci sono aspetti che a me piacciono e altri che odio. Ho imparato a conviverci e a trovarci i miei spazi. Roma invece, pur ritenendola la più bella città del mondo, per me è troppo incasinata: farei fatica a trovare quegli spazi che trovo qui. Il traffico per esempio mi pare anche peggio di Milano.
Sì, hai ragione achab, però genova, come mentalità, è anche peggio (come clima non c'è paragone), sono rassegnati, sempre, al peggio. e un amico mi ha parlato male per tutto il fine settimana di firenze... noi italici siam dei provincialotti, pasiensa...
non capisco cosa dite, non capisco willy che potrebbe trovare le stesse identiche cose a roma, se solo Roma si limitasse a due o tre quartieri; non capisco achab che fa delle classificazioni in base a non so che (pre)giudizi, forse non e' mai stato nella napoli "inglese" di mergellina, del vomero e di posillipo, tuttaltra citta' dalla napoli dei quartieri; mi confermate, sinceramente, l'impressione che ebbi di milano 4 anni fa e che continuo ad avere tutte le volte che ci passo per caso, una citta' ricca ma provinciale e chiusa in se' stessa, con un aspetto finto-dimesso di una serieta' finto-teutonica, che vorrebbe essere europea ma che non riesce nemmeno ad essere italiana.
non prendetemi per campanilista, romani si divente e non lo si nasce e perdippiu' si tende ad essere legati in un modo o nell'altro al solo rione, quartiere o borgata che sia, milano e' troppo piccola territorialmente e troppo chiusa in se' stessa per potersi chiamare "una grande citta' europea".
e poi, porcaccio maiale, un po' piu' di stravaganza e di disomogeneita' mica fanno male, anzi!
Berja, hai perfettamente ragione. Milano è chiusa in sé stessa. I miei non sono pregiudizi: adoro Napoli, e so cosa è la parte di Mergellina di cui parli. Così come adoro Roma e penso che sia molto più bella di qualsiasi altra città iatliana. Penso però che il provincialismo di cui parli sia anche quello uguale dappertutto. Roma è una città che potrebbe fare come Parigi: costruire a fianco dei fori imperiali un centro Pompidou. All'entrata dei musei vaticani, la Piramide di vetro come al Louvre. Trasformare l'Eur, o parte di esso, con la creatività, in una piccolo quartiere tecnologico. Invece no. Perché? Perché guai a cambiare le cose. Gli italiani, anche quelli colti, sono provinciali. Chiusi in se stessi. Come Milano. Vai a Barcellona: guarda come si è trasformata negli ultimi 10 anni. Vai nel quartiere del Born, oppure all Barrochino, dove c'è il MACBA (quello, per esempio mai oserebbero costruirlo in Italia).Ti sei mai chiesto come mai Renzo Piano e gli altri architetti italiani vanno all'estero?
Perché qui in Italia siamo fermi. fermi in tutto o quasi: non c'è avanguardia. Né nell'arte, né nel costume. Non c'è voglia di aprirsi al futuro. Parliamo tanto degli "Itagliani" intendendo l'italiano medio, ma non ci accorgiamo che anche l'intellettuale italiano alla fine è figlio dello stesso modo provincialotto e chiuso di ragionare. Alla fine pensiamo tutti che l'Italia sia il paese più bello del mondo di default, e che quindi tutto gli è dovuto, e non si deve fare nessuno sforzo per cambiare e per "Osare". Ecco, l'Ialita è un paese che dall'arte, all'architettura, alla cultura, non osa. Oppure, osa poco. Cosa vuole alla fine l'italiano in vacanza? Gli spaghetti come a casa. E li vuole anche intellettualmente. E, concludo, forse davvero Alberto Sordi ce lo meritiamo molto di più di quando Moretti non pensasse (lui pensava di esserne immune, invece c'era e c'è anche lui dentro fino al collo).
Vabbè ragazzi ma ancora con sta storia degli spghetti e di alberto sordi...ma w gli spaghetti ed un grande plauso all'albertone. sarà mica simpatico Moretti, dai, uno che ci gode a fare l'antipatico per principio?! Lo snob intellettuale che gode a farsi deridere anche nei suoi film. Il mio consiglio che voleva trasparire era di sorridere alla vita per constatare che la vita ti sorride, tutto qua. A Milano, a Roma come a Napoli! E secondo me è davvero l'Italia il paese di gran lunga più bello del mondo, l'unico in cui potrei vivere.
achab: va bene dal tuo punto di vista ovvero dal punto di vista di un intellettuale con un poco di complesso di inferiorita' nei confronti degli altri paesi europei; io ho un punto di vista molto piu' basso, direi "a livello stradale" e ti posso dire che ne' Napoli ne' Roma ne' tante altre realta' "provinciali" hanno nulla da invidiare a qualsiasi citta' europea in quanto a vita culturale, certo in italia la cultura non e' tra le priorita' della politica da molti anni, ma al di fuori di un ridicolo e pietoso mainstream (quello degli alberoni e degli zecchi) abbiamo mille rivoli carsici in ogni campo.
anche (e soprattutto) a milano :-)
willy: cos'e' un rigurgito di patriottismo pastasciuttaro dovuto ad un fuorigiri del tuo catorcio?
No, è che a volte mi sembra che quasi si debba parlare male del nostro paese per sembrare intelligenti, colti, superiori alle piccole beghe del belpaese. E questo mi dà fastidio, è un afflato snobbistico ingiustificato. Ho solo precistao che personalmente, ma è un parere e come tale opinabile, trovo che l'Italia offra un buon compromesso tra una serie di caratteristiche per me importanti. Non vivrei mai in Germania o in Inghilterra, forse in Francia. A volte sembra che anelare all'estero debba essere un diktat imprescindibile per un certo tipo di persona. Insomma critico l'Italia e ammiro gli altri paesi europei perchè sono moderno, aperto, di sinistra. Che bello Dusseldorf, che figata Londra, ah la civiltà scandinava ma poi vai lì e vedi che anche se tutto funziona meglio, dopo un po' di tempo ti verrebbe da spararti un colpo. Io sono stato una settimana in Germania e i primi due giorni pensavo che tutto era pulito, ligio, perfetto, insomma sembrava il migliore dei mondi. Al terzo giorno non ne potevo più, desideravo vedere la cartacce per terra, le strade un po' più sporche, le piante meno curate, le case meno uguali, della musica a tutto volume, le macchine più indisciplinate, la gente meno educata, insomma sognavo la peggiore delle nostre città, non ne potevo più di questo lindore, di questa educazione formale e francamente insopportabile. E' paradossale lo so, ma anche significativo.
Berja, devo dire che hai abbastanza ragione: sono appena stato a Parigi e mi sono intristito non poco a vedere le loro librerie, i loro parchi, il loro traffico, la loro intelligenza ed educazione. Ecco vedo l'italia come un paese pigro e seduto su se stesso, che guai a parlarne male "che cazzo dici l'italia è il paese più bello del mondo, gli spaghetti sono buonissimi, gli italiani sono simpaticissimi, alberto sordi è un genio della recitazione, cazzo! Bene, se è così, l'istinto mi spigne a pensarla all'opposto. Questione di sopravvivenza.
Hee Willy, capisco credo perfettamente quel che vuoi dire, d'altronde è impossibile conciliare tutto, le meraviglie dell'ordine con gli stimoli del disordine e così via.
Però passa un po' di tempo a Berlino e l'illusione di aver trovato tutto, proprio tutto, ti si parerà davanti agli occhi, e faticherai a convincerti che è un'illusione, e forse cercherai col lumicino i difettacci che devono, devono esserci (e ci saranno, sicuramente), e con una lente deformante, molto più deformante di quella che di solito uso per trovare pregi tricolori laddove bisogna inventarseli, cercherai un dettaglio che ti faccia dire alla fine che tutto sommato preferisci l'Italia, ma saprai che alla base del tuo confortarti non ci sono più oggettive motivazioni razionali, ma solo comprensibilissimo amore per il posto dove sei nato e vivi, e -anche- per i suoi difetti.
Perchè ti assicuro che puoi trovarvi "la musica a tutto volume" anche senza "le cartacce per terra" (oltre ad una multiculturalità autentica e spiazzante, l'impressione non è quella di precisione e freddezza ma di un melting-pot riuscito), e se ci passi un po' di tempo, e dismetti il pensiero basato su affetti e nostalgie, non è male..!
(Tra qualche settimana saprò dirti se anche in Assia e in Renania siamo su livelli simili)
comunque, da ciclista urbano, berja, anche io ho un punto di vista "a livello stradale" e tutti sappiamo perfettamente come sono le piste ciclabili tialiane...
Basta mettere da parte l'orgoglio e l'invidia (alternativa interessante per "La rabbia e l'orgoglio") e si accetta che di strada da fare ne abbiamo tanta. Ma tanta. Il resto son palle.
oppi, ha ragione. E' ovvio. E' che a Berlino, Amsterdam, Londra, Parigi bisogna andarci per davvero. E andarci con curiosità e voglia di scoprire cose nuove.
devo dire che non trovo assurde le parole di willy, pero' io tutta sta perfezione non l'ho trovata da nessuna parte, sara' che a parigi stavo in un condominio vetusto della banlieue rouge (di quelli tipicamente francesi coi cessi AL PIANO) abitato solo da neri e infestato da enormi sorci, a londra sono stato in un b&b a shepherd bush gestito da una immigrata yugoslava (esisteva ancora la yugoslavia), a copenaghen mi hanno aperto il camper parcheggiato in centro e rubato quello che c'era dentro etc etc.
insomma, "a livello stradale" l'unico posto veramente gagliardo era la svezia ma ancora non c'era la superfetazione di motociclisti nazisti che c'e' ora, per il resto ovunque c'era un po' piu' di civilta' in giro ma c'erano anche svantaggi.
capisco willy quando dice che l'italia e' l'unico paese dove vuole vivere, in fondo lo penso anche io.
certo se il pelato rimane al governo, se la chiesa acquistera' ancora piu' potere, se le cose peggioreranno ancora penso proprio che andarsene sara' indispensabile.
Bè ma si sta commentando pacificamente, non è il caso di arrabbiarsi. Allora, premesso che come potete immaginare a me delle piste ciclabili e della multiculturalità non interessa molto, a quel punto devo dire che clima e cibo hanno il sopravvento. E io dopo tre giorni all'estero, sia anche ai caraibi un buon piatto di pasta lo devo mangiare. Si', sarò itagliano medio, banalmente sottoacculturato, volgare e tutto quello che volete ma il mio è un desiderio fisiologico peraltro condiviso dal 99% dei nostri conazionali, insomma la massa, non certo l'elite culturale, me ne redno conto e per questo farò una lunga serie di mea culpa, sforzandomi di parlare in finnico in Francia per non rischiare che mi si possa scambiare - o mio dio- per un itagliano (non so in questo caso ci vuole il gl...illuminatemi!)
Dicesi innato amore per la mamma, berja.
infatti berja io trovo importante dividere tra situazioni contingenti e, forse, di passaggio e uno snobismo...di default. (giusto?)
poi non lamentatevi se i referendum sulla procreazione assistia finiscono come sappiamo, se vi superano quando fate la fila all'ufficio postale, se il premier invita ad evadere le tasse.
E' interessante notare come tutto ciò che non è alberto sordi, spaghetti, auto, sia immediatamente messo all'indice e "stigmatizzato" come pericoloso comportamente intellettuale, da reprimere sul nascere e giudicare immediatamente, prima che possa fare pericolosissimi proseliti...
E' interessante notare come tutto ciò che non è bici, politica, pippe mentali, sia immediatamente messo all'indice e "stigmatizzato" come pericoloso comportamente, da reprimere sul nascere e giudicare immediatamente, prima che possa fare pericolosissimi proseliti...
PS poi non lamentatevi se non ci sono più le mezze stagioni....
scusa achab, una volta tanto che willy e' stato pacato ed anche larvatamente autocritico, perche' ti incazzi tanto?
perche' ti dice che sei snob?
nel rivendicarsi la pastasciutta non ci trovo nulla di male, non e' possibile che gli intellettuali italiani invidino la coscienza civile e patriottica dei francesi, la capacita' imprenditoriale degli spagnoli (oddio, sarebbe meglio "degli abitanti dello stato spagnolo" euskal herria askatu!), la tolleranza e l'autocontrollo degli inglesi e non capiscano che la nostra identita' nazionale passa per la pastasciutta, la mamma, ed il familismo amorale.
in fondo si ha quel che si merita.
una volta un mio amico parlando del pericolo dell'avvento di un regime antisemita in europa diceva: "ma dove dovrei andare? in israele a fare il poliziotto dei palestinesi? in america a fare il padrone dei negri? in francia dopo vichy? in inghilterra dopo l'impero? il problema e' che in italia mi trovo bene e ci vorrei crescere i miei figli, se le cose rimanessero decenti"
stiamo parlando di vita quotidiana, achab, non di massimi sistemi
bici, politica, pippe mentali? Mbè? Che te fanno?
alberto sordi, spaghetti, italiani? Mbè? Che te fanno?
eh, berja, è una storia lunga.
Una storia lunga...? Bè piacerebbe saperla anche a me, sai a me piacciono le storie che non finiscono mai ;-)
Bravo, willy.
Ehehe, bel thread...
Per quel che mi riguarda, posso fare tranquillamente a meno della pasta, però il mio neo d'italianità è il CAFFE', inteso non come la broda che si beve pressoché dovunque. Mi accontento in ogni caso dell'onesto surrogato che si puo' bere in certi bar provenzali o a Lisbona :-)
Per l'Italia paese piu' bello del mondo... POTREBBE diventarlo, il giorno che smettiamo di essere solo ottimi come individualita' e cresciamo come popolo. Altrimenti siamo solo il regno del rimpianto e delle occasioni mancate.
Berja, la pastasciutta e la pizza sono i miei piatti preferiti. Di Matteo in via dei Tribunali, a Napoli è l'indirizzo che consiglierei a chiunque venga in Italia e voglia capire cosa è davvero la cucina napoletana.
Detto questo, cosa ci posso fare se non mi sento orgolgioso del mio paese? Non lo faccio né per motivi di politically correctness sinistrorsa (vengo accusato sovente di essere di destra da persone di sinistra e di sinistra da persone di destra), né per altri motivi intellettualoidi. Lo faccio perché istinitivamente sneto molte cose che mi van strette, strettissime in Italia. E che all'estero sento molto più vicine e adeguate alle mie esigenze. Non mi inorgoglisco quando vedo Alberto Sordi, ma questo non mi impedisce di vederne un bravo attore che in motli film mi ha fatto pisciare dal ridere. Mi dispiace invece pensare che all'estero l'italiano venga identificato spesso con lui. I francesi sono sicuramente sciovinisti. Ma perché lo sono? Perché hanno un'identità culturale, aritistica e anche della vita quotidiana forte, precisa e che va al di là del souvenir della Torre Eifell. Noi italiani possiamo dire altrettanto? secondo me no. Anche nella vita quotidiana. C'è molto menefreghismo, furbizia e si tende spesso a far passare per migliore e esemplare il comportamento del furbo o al massimo di quello che si fa i cazzi suoi. Spesso all'estero questa immagine dell'italiano è molto forte. Perché dobbiamo crogiolarci dentro, berja, invece di ammettere limiti e migliorarci?
Solo questo cerco di dire. SOlo questo. E se il dirlo, finisce per essere additato come comportamento snob e intellettualoide, beh allora sì, sono uno snob intellettualoide che adora la pizza, gli spaghetti e ride per alberto sordi. E che per di più adora anceh il calcio.
Strano tipo snob intellettualoide
He he Achab :)
E' proprio di vita quotidiana che si parla, Berja. E meno male: ché se si parlasse di "massimi sistemi" se ne uscirebbe proprio a pezzi. O vogliamo davvero passare a discuterne, non confrontarci più sugli esempi di civiltà urbana ma, che so, sulla qualità della classe politica, sulla coscienza civica, sul sistema dell'informazione?
E sorvoliamo sull'affermazione finale del tuo amico, cazzo vuol dire? E' ovvio che ogni paese ha le sue porcate nella storia e anche nell'attualità, ma cosa vuol dire? Che non puoi crescere i tuoi figli in Inghilterra o in Francia per gli orrori che hanno compiuto? E che, noi siamo secondi a qualcuno? E soprattutto, vogliamo metterci a fare le classifiche e scegliere in base a queste cose qual è il paese dove la popolazione è più civile, anzichè valutarlo su quei fattori attuali e molto più concreti che ci dà proprio la quotidianità?
E scusa Berja, ma nomini la quotidianità e poi te ne esci con pensieri che ne sono più che mai lontani. Non tiriamo in ballo la storia (per una volta), ché davvero non c'entra (altrimenti dovremmo trasferisci -per restare in Europa- tutti in Grecia?).
Io veramente disprezzo l'italia come nazione e disprezzo gli italiani come popolo, non disprezzo l'italianita' in genere, non sono orgoglioso di essere italiano pero' devo dire che non sarei orgoglioso nemmeno di essere francese, inglese, tedesco ne' tantomeno spagnolo.
del resto l'italia e' stata per anni (molti anni) il paese piu' attento alle minoranze etnico-linguistiche d'europa, certo lo era per via della minoranza tedesca sudtirolese, politicamente molto potente, pero' i vantaggi c'erano per tutti, in quale altro posto trovereste i cartelli scritti in ladino? e il rispetto di minoranze incredibilmente antiche come quella albanese?
insomma, a parte il patriottismo pastasciuttaro che ho irriso (benevolmente) in willy, nel luogo comune dell'inferiorita' italiana non mi ci ritrovo.
Per me, Berja, nessuna inferiorità "storica" (e chi, al mondo, potrebbe vantare una "superiorità"?), d'accordo con te, ma in quanto a cultura e senso civico l'inferiorità c'è, la vedo inequivocabilmente e ne patisco quando mi reco all'estero, pur partendo da una posizione fortemente non-esterofila.
Il giorno che accetterete il fatto che siamo una specie di messicani casualmente trapiantati in eurasia, vivrete meglio, credetemi.
Anche i complessi di inferiorità (o superiorità invertita) più o meno dichiarati cesseranno di esistere.
Ma vedi Berja che parli al passato. L'italia era, l'Italia faceva. Ma tu vivi in Italia oggi. L'italia di oggi è sotto molti aspetti un paese provincialotto. Non solo culturalmente, ma anche e sopratutto come comportamento nella vita quotidiana. ANche io vorrei essere orgoglioso di essere italiano. Non ci riesco.
E sicuramente, fossi francese, tedesco, o anche spagnolo, lo sarei di più. Non ti facevo così patriottico. Forse vienei fuori la romanità che c'è in te e che io, da milanese, non posso avere.
Non è vero: la mediterranietà vale anche per la Spagna. Eppure gli Spagnoli sono più evoluti di noi italiani. Pur essendo stati, fino a molti anni fa molto più indietro. L'italia è ferma e seduta. non si schioda. Vive sempre sotto l'ombrellone di se stessa, della sua storia e del suo rivendicare continuamente di essere il paese dove si sta meglio. Finché non ci si rimbocca le maniche, continuerete a sbalordirvi e incazzarvi quando all'estero vi vedrete guardati dall'alto in basso.
non riesco a farmi capire e me ne spiace.
non capisco dove sia sembrato patriottico (cosa che, sinceramente aborro), non approvo l'abitudine italiana di autocommiserarsi e di crogiolarsi in luoghi comuni anche se probabilmente e' l'unica forma di identita' nazionale che possa essere condivisa dagli italiani.
a me invece non piace l'abitudine italiana di crogiolarsi in altrettanti luoghi comuni in difesa dello status quo: "nessun paese ha la nostra storia", "In italia si vive benissimo", "Gli Italiani sono simpatici" ecc.
Beh, questa non e' solo una peculiarita' italiana... Anche francesi, tedeschi e inglesi, coi luoghi comuni non scherzano affatto...
Bene, seguo il blog dal quale è nata la discussione, vedo che dopo aver messo in croce Milano (giudicata a quanto pare la peggiore città italiana), si è passati a mettere in croce l'Italia (giudicata il peggior paese europeo).
Ritengo che molte cose lette siano dovute a poca esperienza con le culture straniere, tanto mitismo e un atteggiamento provinciale (quello si!) di chi per far sembrare più verde il proprio orto (o le proprie idee), inveisce se quello del vicino.
Milano ha tanti difetti, e l'Italia anche, ma all'estero non se la passano meglio, alla fine siamo tutti uguali.
Esempio:
in svizzera se parcheggi in divieto o superi il limite ti multano, e se non paghi la multa non esci dalla svizzera...beh non mi sembra un atteggiamento da paese civilizzato, mi sembra un atteggiamento da paese che "impone" le proprie leggi.
Gli svizzeri vengono in Italia, corrono a 200 all'ora sulla Milano-Como, parcheggiano ovunque (marciapiedi compresi) ci sia il posto per mettere la macchina, incuranti di strisce pedonali, divieti per handicappati o altro, lanciano sigarette, fazzolettini o pacchetti di sigarette vuoti dal finestrino.
Certo, lo fanno perchè sanno che la multa in Italia non gli vieterà di tornare indietro, al loro paese, la multa gli arriverà (forse) a casa...ma intanto loro potranno sfogare le loro frustrazioni qui, perchè da loro sono prigionieri in casa.
Altri esempi...siamo l'unico paese al mondo, credo, dove finalmente nei locali pubblici (specie nei ristoranti) il mefitico fumo da sigaretta è bandito.
Sono stato a Nizza di recente, e mi sono stupito parecchio quando l'odore della sigaretta del tizio del tavolo accanto al mio mi ha sfiorato.
Sono stato in Danimarca, bel paese, un po' triste forse, però loro i portacenere li hanno persino nei bagni sulle statali...assurdo, come fa uno a fumare e orinare (o altro) contemporaneamente...igiene ZERO!
Tornado al topic, credo comunque che Milano non abbia molto da invidiare alle altre città italiane o europee, e proprio il fatto che tanti ne parlino male è sintomo che Milano è vincente, come dice il proverbio? "Tanti nemici tanto onore", vero?
Sarà una cazzata, però fin da piccolo mi hanno insegnato che più sei forte/bravo/bello e più avrai nemici/delatori/invidiosi, e quando leggo giudizi negativi su Milano dovuti a questo non posso che inorgoglirmi.
Io al ragazzo del blog citato in questo topic ho risposto (tempo fa), credo che lui abbia riposto in Milano troppe aspettative, che abbia "bucato", e che ora stia solo cercando stimoli altrove, e per farlo nel migliore dei modi affossa tutto quello che ha fatto finora.
Milano è cara come le altre città, se hai un lavoro, se guadagni bene, ti compri la casa come in qualsiasi parte d'Europa.
Non siate ipocriti, se volete criticare fatelo, ma a ragion veduta, e non per partito preso, non per moda o tendenza, perchè quando siete all'estero, nessuno vi sputerà in faccia perchè siete italiani (a me mai successo), passare davanti in una coda non vuol dire essere italiano ma maleducato, e di maleducati è pieno il mondo.
Ultimo appunto:
siamo un paese tendenzialmente di bigotti, di cattolici repressi, però fa un certo effetto passare per le vie centrali di Monaco (bellissima città!) o Francoforte e vedere i negozi con cabine per film porno, è una tristezza, è una tristezza pensare che ci entrino ragazzini, ragazzi e padri di famiglia, è sintomo di una vita frustrante, quadrata, dove lo sfogo giornaliero (anche di mattina) è andare a chiudersi dentro uno sgabuzzino e "andare di mano".
Per favore, meglio la mia Italia e i miei Italiani.
saluti
L'Italia è rimasta ferma al rinascimento, se non ci svegliamo e non ricominciamo ha correre usciamo anche fuori dall'Europa e dal G8.
L'Italia negl'ultimi anni è peggiorata moltissimo sul piano morale e civile per non parlare di quello politico e della chiesa che sta riprendendo il potere temporale, se volete fare gli offesi fatelo, ma il resto del mondo va avanti e l'Italia sta rimanendo al palo.