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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Pierfrancesco Majorino
Davide Corritore, amministratore delegato di Swg, è uno che sulla politica ha idee chiare e strumenti per sostenerle. Insomma, andrebbe ascoltato con attenzione. Ieri
ha detto al Corsera la cosa che tanti milanesi pensano:
«Chiedere ai milanesi, che il 7 e l'8 ottobre prossimo saranno chiamati alle primarie per scegliere il leader nazionale dell'Unione, di esprimersi anche sulla necessità o meno delle primarie per il sindaco. C'è una grave crisi di scollamento dalla politica, visto che oltre il 75 per cento della popolazione non ha fiducia in entrambi gli schieramenti. La risposta deve essere di svolta: adottare le primarie come strumento per creare la nuova classe dirigente di cui abbiamo bisogno. Il sindaco non deve essere solo espressione di alcuni luoghi e di alcuni interessi, non deve essere scelto nelle segrete stanze. E se uno che aspira a questa carica non ha il coraggio di sottoporsi a una consultazione allargata, credo non sia la persona giusta per diventare la guida autorevole e morale della città».
Pare una buona idea no?
Niente affatto, secondo il segretario dei DS, Pier Majorino, quella di Corritore è «una proposta bizzarra. Io sono da sempre favorevole alle primarie, ma sarà il cantiere in settembre a decidere se e come organizzarle. Adesso lavoriamo su altro».
Immaginiamo che dopo questa bella prova di capacità comunicativa, condita dal superbo «ragazzino lasciaci lavorare», il 75% di sfiduciati sia già salito al 101. Assegnamo quindi con entusiasmo al giovane notabile diessino il suo secondo Prestigioso Premio Verde.