«Mi ucciderò». Per tre mesi diario aperto sul blog
di Mario Porqueddu
Lodi, un ragazzo scambia centinaia di pareri e consigli: poi si getta nel vuoto. E in molti continuano a scrivergli
E' ancora su Internet, anche se la famiglia voleva che fosse oscurato. Si intitola «Primadipartire» e inizia il 18 aprile, con queste parole: «Questo è il diario pubblico di un aspirante suicida. Ormai le idee le ho chiare, so cosa farò e so quando lo farò... Sentitevi liberi di commentare quello che scrivo... Questo blog non è un' istigazione al suicidio. Non chiedo né consiglio a nessuno di seguire la mia scelta». Firmato: Luca K. I commenti sono stati centinaia. Da maggio in avanti la comunità dei blogger ha dialogato a lungo con l' autore di «Primadipartire», ha seguito per settimane questa storia e la commenta ancora, ora che è finita.Poche righe in cronaca: giovane suicida nell' Adda, aveva 26 anni, viveva a Lodi, si chiamava Ciro Eugenio Milani, si è ucciso buttandosi giù dal ponte di Paderno. Perché ancora non si sa del diario in rete. Non si sa che il 26 giugno ha scritto: «Stanotte ho fatto un sopralluogo preliminare al luogo deputato al mio salto nel vuoto... Devo risolvere un problema pratico: per saltare devo scavalcare un parapetto alto un metro e 60 centimetri. Non sono bravo a scavalcare ringhiere, come posso fare?». Gli risponde Fra. Scrive: «Il rimedio per il muretto alto secondo me è una di quelle sedie ripieghevoli, sono giusto quei 40 cm che ti mancano». Poi chiede: «Non hai paura di buttarti? Il mio piccolo catorcio sarà la mia tomba. A proposito volevo chiederti una cosa, per sigillare il tubo al finestrino secondo te devo usare solo nastro adesivo?». Fra scrive come un altro aspirante suicida, anche lui su Internet. Non è il solo, ma è quello che Ciro leggeva di più e prendeva sul serio. Sul parapetto del ponte di Paderno hanno trovato una sedia pieghevole.Il 7 luglio, l' ultima spesa. Si intitola «Malinconia a 4.99euro», che è il prezzo del Martini bianco. Lo scontrino: «Certosa 0,99, speck, 1,77... numero articoli 8, totale 16,50». Ciro scrive: «Ero al supermercato. Mi sono sentito malinconico. Ho comprato le solite cose: del pane, un po' di affettati. Ho preso una bottiglia di Martini. Magari questa è l' ultima volta che faccio la spesa, pensavo. E lo penso anche adesso: in casa ho cibo a sufficienza».Era un programmatore, ha ordinato al computer di mandare in rete i suoi messaggi anche quando non ci sarebbe più stato. Lo spiega la nota di un messaggio scritto l' ultima notte: «Questo e altri miei post potrebbero apparire nei prossimi giorni: ho impostato la pubblicazione in data futura». Poi saluta: «Ue' , ciao a tutti. Me ne sono andato. Scusate, ma sono le 2.25 e ho ancora un po' di cose da fare. Questi sono saluti alla spicciolata. A qualcuno di voi ho spedito cose. A qualcuno ho spedito email. A qualcuno ho preparato qualcosa. Io sono felice così».Era nato a Oggiono nel ' 79. Era iscritto all' Ordine dei pubblicisti dal febbraio ' 98. Sabato 9 luglio era stato in birreria con gli amici. Questo, invece, è un messaggio del 26 aprile: «Negli ultimi anni ho pensato a molte diverse modalità di suicidio. Alcune tranquille, altre intime, altre spettacolari». Come quella che presenta subito dopo: «Il suicida vuole suicidarsi in diretta, e vuole che ci siano persone a guardarlo (dai loro pc, ndr). Il suicida vuole suicidarsi qualora ci sia un numero di persone X a guardarlo, chessò, 100 persone. Il sito gestisce tutto: al raggiungimento del 100esimo collegato in contemporanea, l' iniettore (di una sostanza mortale, ndr) farà il suo dovere e il suicida morirà». Commento di Doria il 3 maggio: «Che blog spettacolare!». Il 20 Ciro scrive: «Io so e loro no. Continuo a vivere la mia vita di ogni giorno. Lavoro, amici, famiglia. Senza modifica alcuna, senza lasciar trasparire nulla... Ho deciso la data e intendo rispettarla». Il 1° giugno: «Meno uno. Manca soltanto un mese alla mia partenza da questo simpatico pianeta. Manca soltanto un mese al mio suicidio». Quel giorno apre un altro blog: «L' aspirante suicida chiacchiera» per chattare con chi lo sta seguendo. Il 24 mette in rete un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno «La chat-line lo salva dal suicidio» e avverte «Provate a farlo a me, e vi uccido». Il 27 risponde a un po' di lettori. Uno firmato TheSwon scrive: «Ammazzati. Levati dalle palle! Fai come vuoi! Ma che senso ha questo blog?». Ciro: «Scusami, ma se ti da così fastidio cambia pagina e leggi qualcos' altro». Un altro dice: «Non permetterti di insultare la vita in questo modo. Questo non deve esserti concesso». Ciro: «Cioè? Censurare la mia libertà di opinione? Ritieni non morale parlare di vita, morte, suicidio?». Lettore: «Sto pensando di denunciare questo blog alla Polizia Postale...». Ciro: «E' così pericoloso quello che scrivo, così pericoloso da meritare denuncia e censura?». La notte del 20 giugno Ciro è in chat con Temporale, che attacca: «Esibizionista. Il vero suicida non lo dice. Ma lo fa. Tu da quanto tempo progetti? I progetti sono parole, e le parole non valgono niente». Ciro: «Aspetta il 20 luglio e poi dimmi se sono parole». La data era l' unica bugia: si è ucciso la mattina dell' 11. Il suo blog, invece, va avanti. «Stiamo pensando di andare a trovare Ciro al cimitero. Dove possiamo prendere informazioni?» chiede adesso TheSwon.Mario Porqueddu IN RETE LA SPESA DI CIRO Certosa, 0,99. Speck, 1,77. Ero al supermercato. Mi sono sentito malinconico. Ho comprato le solite cose: del pane, un po' di affettati. Ho preso una bottiglia di Martini. Magari questa è l' ultima volta che faccio la spesa, pensavo. E lo penso anche adesso: in casa ho cibo a sufficienza IL MESSAGGIO POST MORTEM Ue' , ciao a tutti. Me ne sono andato. Questi sono dei saluti alla spicciolata. A qualcuno di voi ho spedito cose. A qualcuno ho preparato qualcosa. Io sono felice così. Nota: questo e altri miei post potrebbero apparire nei prossimi giorni: ho impostato la pubblicazione in data futura LA CONVERSAZIONE IN CHAT Sucide X (Ciro): «Sono un aspirante suicida» Polistena: «Ma non raccontare scemate. Motivo?» Sucide X: «Tutta una serie di motivi» Polistena: «Il primo più importante?» Sucide X: «Non sono soddisfatto della mia vita e credo non possa cambiare» L' AIUTO DI UN GESTORE DI BLOG Se la storia è vera e il ragazzo ha veramente bisogno d' aiuto, l' unica cosa che posso fare per lui è aumentarne la popolarità. Il giorno stesso lo inserisco tra le BlogStars. I visitatori sono interessati, tanto che il blog del ragazzo aspirante suicida figura nei Top 30 La vicenda CHI ERA Ciro Eugenio Milani aveva 26 anni, viveva a Lodi ma era originario di Oggiono (Lecco). Era un programmatore di computer e nel ' 98 si era iscritto all' Ordine dei pubblicisti IL DIARIO Il 18 aprile scorso Ciro inizia a scrivere un diario su Internet chiamato «primadipartire» in cui annuncia di volersi suicidare e chiede: «Sentitevi liberi di commentare quello che scrivo». Si firma con il nome di Luca K LE TAPPE Ciro racconta sul web le tappe che lo portano alla morte: le modalità per suicidarsi il 26 aprile, il conto alla rovescia il primo giugno, la minaccia a chi prova a salvarlo il 24 giugno, il sopralluogo al ponte il 26 giugno, l' ultima spesa al supermercato il 7 luglio LA MORTE L' 11 luglio Ciro va sul ponte di Paderno, sale su una sedia pieghevole, scavalca il parapetto alto un metro e 60 e si getta nel fiume Adda. Sul suo sito l' ultimo messaggio in cui annuncia la morte e saluta tutti I COMMENTI In rete arrivano commenti di tutti i tipi: da chi applaude la scelta suicida di Ciro a chi lo provoca minacciando di denunciarlo. I messaggi continuano ad arrivare, anche dopo l' 11 luglio
Mi ha colpito l'insensibilita' e la stronzaggine della gente che scrive su questo forum(qualche pagina prima lui stesso ha risposto).
sembra che il corriere spinga le posizioni di equidistanza fino a non prendere posizioni verso cose come queste... cruda descrizione della vicenda e amen, e' buon giornalismo? a me, piu' che altro fa male. e siccome non sono il corriere, continuo. durkheim sostiene che il suicidio e' la conseguenza della anomia, cioe' la mancanza di posizione nel corpo sociale. avviene nelle societa' poco coese. il blog e' una attivita' sociale, anche se un po' di estraniamento (anomia) lo da, come sempre internet; e ci sono blogs e blogs, mi sembra di poter dire. a me, il gestore del blog che lo mette tra le "blog stars" suona come una cosa tristissima. ma tu alberto stai sicuro: mi sento di poter dire che quelli che ricevono il calderoli non si suicideranno.
Non esiste nessun organismo complesso che viene alla luce in questo mondo con l'idea di morire.
Dalla semplice vita di una semplice cellula all'uomo c'è un'unica idea che prevale: l'immortalità.
Però sappiamo che la realtà è ben diversa.
Quando però la morte è voluta e cercata, beh è un fatto che ci scombina non poco...
Al tempo stesso non possiamo fare finta di nulla di fronte al fatto che il tema "suicidio" è un tema che affascina. Lo dimostra il fatto che ci sono decine e decine di film che trattano l'argomento. Per smitizzare? esorcizzare? Non saprei, sta di fatto che qui ci sono un pò di titoli sull'argomento:
L'albero di Antonia, Amata immortale, L'argent, Aria, L'attimo fuggente, Il buon soldato, Il caso Paradine, Il cielo sopra Berlino, Daniel, Il deserto dei tartari, Il diavolo probabilmente, Il dottor Mabuse, Il diritto del più forte, Full metal jacket, Il gabbiano, Gente comune, Il giardino delle vergini suicide, Harold & Maude, The hours, La legge del desiderio, Luci d'inverno, Il maestro di Vigevano, Miss Julie, Il mistero di Wetherby, Morte di un matematico napoletano, Non desiderare la donna d'altri, Non si uccidono così anche i cavalli?, Novecento, Once were warriors, Pentimento, Poliziotti, Il prestanome, Prima dell'alba, Una pura formalità, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Romeo e Giulietta, Sciopero, La scuola, Sei gradi di separazione, Storia d'amore, Tutte le mattine del mondo, Ufficiale e gentiluomo.
E molto tempo prima di internet, c'era il telefono amico...
Aleph, ho letto vari titoli da te riportati, molti film purtroppo non li ho visti. In questi film, il suicidio (a prescindere dalle ragioni) viene rappresentato come una cosa privata. Quello che mi lascia letteralmente di merda, è questo meccanismo malato di richiesta d'aiuto (forse...) e di protagonismo messi assieme. Comunque a me è rimasta solo una certezza, che è quella di non entrare nei siti di questi disgraziati per nessun motivo. Poi ci mancava anche lo spirito di emulazione...
" C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia.
Albert Camus "il mito di sisifo"
Luca, il grande Kubrik diceva che l'arte non crea realtà. La riproduce. E il cinema, considerato arte a tutti gli effetti, non si sottrae a questa definizione.
Dire che i film (qualunque film) tratta il suicidio come un fatto privato è un controsenso.
Se vuoi che qualcosa resti nel privato, non ne parli in modo pubblico. Nel momento in cui un libro, un film, una scultura, un dipinto parlano di un argomento, quell'argomento diventa pubblico.
Di privato resterà la nostra personale interpretazione, ma l'argomento è di pubblico dominio.
Dici bene: meglio non entrare in quei siti Internet è come la realtà: non è tutta rose e fiori.
Chapeau al grande Camus.
Errata Corrige: Kubrick
ops
scusa l'ignoranza matteo ma a me la frase di camus suona come una definizione della filosofia quale attacco radicale del pensiero sulla realta'. se e' cosi', mi pare una posizione semplicemente sbagliata: la realta' non si esaurisce con il pensiero. ognuno di noi si deve confrontare con la assurdita' esistenziale di sapersi votato al fallimento come individuo, e non possiamo che cercare scampo negli altri o nella idiozia. qualcuno si mette a far politica, qualcuno religione, e purtroppo qualcuno va fuori strada. mi puoi spiegare meglio matteo per favore?
scusate, ho fatto un po' di confusione. Stavo cercando di postare l'indirizzo di un forum dove avevano commentato questo blog e dove Ciro aveva risposto. Mi ha colpito, moltissimo, come i ragazzi della mia eta' e della sua reagiscono a questo tipo di realta': un loro coetaneo che rende pubblico il fatto di suicidarsi. La reazione e' di condanna, insulto, sfottimento, denigrazione. Sono intervenuto qui perche' leggo spesso questo blog e mi piace; questo fatto mi ha colpito piu' di tanti altri perche' sono passato attraverso le stesse cose per un periodo, ed ho risolto con gli antidepressivi e con l'aiuto psicologico. Ma c'e' stato chi mi ha spinto, gentilmente 'costretto', a cercare aiuto. Altrimenti....non so.
La cosa che mi stupisce sempre di queste cose e': Ok, Ciro ha fatto di tutto per non essere aiutato. Usava sistemi anonimi, etc. Ma un suicida lascia dei segni, anche se dice che non vuole farsi notare. Possibile che nessuno li abbia visti? Possibile che un collega non abbia intuito qualcosa? Un'amico? Una, una persona che gli potesse consigliare di prendere dei farmaci, almeno per fermare la crisi depressiva? Questo e' il dramma....il vero dramma. Le persone che ti sono 'vicine', non sentono nemmeno un'ombra di quello che ti passa per la testa?? Non capisco. Io mi sono salvato (che brivido a scrivere questa parola..) per mia sorella.
grazie e scusate l'intervento lungo...
Killer (ma un nik meno truce, no?)Flamingo, anni fa sono stato colpito al cuore da un suicidio di un amico più che caro. Insieme alle medie, insieme al liceo, poi lauree diverse, strade diverse, ma sempre in contatto.
Era il classico "spara-cazzate", una dietro l'altra, una battuta per tutti e per tutte le evenienze. Anche in chiesa, in tristi occasioni, sapeva tirar fuori il lato comico della vita.
Prima di farlo continuava a "sparare cazzate", l'aveva anche accennato di sfuggita alla possibilità di sparire definitivamente.
Nessuno gli credette.
Una mattina l'hanno trovato nel suo box con il tubo di scappamento nell'abitacolo...
Ancora oggi mi fa male pensarci, ma continuo a trovarlo un fatto inspiegabile.
ho appena letto un po' del suo blob.
penso soltanto una cosa: un suicidio si deve capire, comprendere, anche se è molto difficile, ma non si puo' condannare a priori.
ognuno ha una sua visione della prorpia vita e della morte. nessuno ha una certezza su questo, ma solo idee, convinzioni.
lui era lucido quando ha scritto il blog fino alla fine. forse vedeva in questo l' unica realizzazione della sua vita.
merita rispetto, anche se non si condivide il suo gesto.
ciao jello, capisco la cosa del rispetto e lungi da me l'idea di condannare, ma sinceramente ti devo dirti che rispetto molto di piu' "killer-flamingo" (a parte la scelta del tremendo nomignolo) e la sua sensibile sorella.
pure ammettendo come tu dici che le mie non son altro che idee e convinzioni, insisto a sostenere che uno dei problemi dietro a queste tragedie e' proprio l'ideologia individualistica della nostra societa'.
Non voglio dire se il Corriere ha fatto bene o ha fatto male a parlare di questo caso. Nella norma, noi giornalisti, e per la precisione, nella redazione dove lavoro io, preferiamo non raccontare questi tristi fatti di cronaca che si consumano sempre dentro quattro mura. Si ha timore che altri emulino, si ha rispetto di una decisione assolutamente personale e sofferta, dietro la quale si nascondono profonde lacerazioni psicologiche.
La depressione è purtroppo il male del nostro secolo. Non è facile intuire, e non è semplice aiutare chi ne soffre. Il cervello ha dei poteri imperscrutabili che nemmeno la Scienza è in grado di studiare.
Io ho avuto modo di scrivere un articolo sui suicidi: l'ho fatto perché è bene far sapere a chi vive accanto alle persone depresse, che non devono sottovalutare questi sintomi. Spesso chi scherza e ride, nasconde una malcelata inquietudine. Ma soprattutto si tratta di persone che hanno bisogno di tanto tanto affetto. Purtroppo ci sono pochi amici disposti a sacrificarsi. Io l'ho fatto. Ho una cara amica che è caduta in depressione per chissà quale motivo, da un giorno all'altro. Sono diventata la sua ombra affinchè non si buttasse dal sesto piano. Lei è bella e miliardaria. Ci pensate...
..il nomignolo viene da un disegno che un'amico fece una sera...un fenicottero con in mano una pistola. non ho per fortuna idee legate a omicidi o altro ;-)
usero' kurtz. (dajeee!! ;)
Aleph, mi ha colpito la storia che hai raccontato anche perche' ne ho sentite altre. In questo caso...mi chiedo solo come abbia fatto a nascondere cosi' bene quello che gli si muoveva dentro. Mi pare incredibile, da un certo punto di vista. Poi leggo il blog di Ciro e dico: no, si puo' anche fingere o chiudersi a tal punto da sembrare un'altra persona. Tipo lui con i colleghi.
Il dubbio che mi rimarra' sempre: Esiste la possibilita' che *nessuno* possa sentire quello che hai dentro? Esiste davvero?
ciao kurtz, secondo me quello che hai dentro viene fuori; solo, ci vuole pazienza. non importa che in molti non capiscano, mentre invece e' importante che qualcuno condivida quello che abbiamo dentro con sincerita' ed amicizia. per raggiungere questo ci vuole da parte nostra la giusta disposizione, entusiasmo e quando serve anche un po' di distacco. e soprattutto, sapere cercare negli altri non solo in noi stessi. (non so se era di questo che volevi parlare ma intanto ho provato a dirti la mia)
Vedete, io ho la sclerosi multipla e da quando ce l'ho ci ho pensato. Si, a "scappare / viaggiare...".
Poi rimasi incinta e ora mi faccio forte e da un paio d'anni che ho abbandonato l'idea, ma è bastato un incontro, durato 7 mesi, un amore importante che pensavo risolvesse la mia solitudine e, ecco di nuovo quel pensiero marcio, pungente, insistente.
Sarò ancora forte?... Ciao, firmato Sonia
Non mi sono spiegata bene: la S.M. cominciò dal Maggio 1990. Andavo ancora a sciare con mio marito. Avevo 27 anni. Poi via via la malattia mi toglieva le forze e l'uso parziale delle gambe. Ora sono in sedia a rotelle e/o deambulatore, se uso le stampelle mi ritrovo per terra, solo che non riuscendo più ad alzarmi, due anni fa ho deciso di essere più sicura.
Mi separai dal marito perché lo trovavo distante. La depressione però continua a farmi piangere e improvvisamente mi ritrovo in bagno per non farmi vedere. Io dico: io ho dei problemi che non sono marginali, ma reali e quando qualcuno per strada mi chiede se ho bisogno di una mano, è come se avessi avuto un regalo importante. Però basta un niente per farmi ricapitombolare nell'idea che forse potrei farla finita! A te che sei sano, che problemi fisici non ne hai, io ti dico: non buttare via questa vita. E' l'unica che tu hai. Fai come me. Piangi da solo x 5' e poi esci dal bagno e prova a parlare con la gente sorridendo e vedrai che anche loro ti sorrideranno. Non è facile. Sta a noi trovare e avere la spinta giusta.
Non riesco a non pensare a quel Ciro che si è suicidato buttandosi dal ponte di Paderno, vicino alla mia città e dico STRONZO, PEZZO DI MERDA che tu possa gemere per l'eternità.
Tu avresti dovuto prenderti una malattia come la mia, la sclerosi multipla, o altre infermità bestiali. Hai voluto solo farti solo pubblicità? Va' all'inferno e rimanici. Mi sento offesa da tale tuo comportamento e dal comportamento dei tuoi dementi, egoisti, menefreghisti, ecc... seguaci.
ciao sonia, volevo dirti grazie della testimonianza di coraggio. tanti auguri cari ed un abbraccio forte da un tuo coetaneo
Ciao Beppe, ti ringrazio di avermi risposto, ancora adesso sono amareggiata, perché tu sai come e quanto stiamo combattendo contro un nemico invisibile e perfido.
Sono amareggiata dal poco rispetto per la vita, unica, e mi incazzo solo al pensiero che ci siano dementi come lui che credono di risolvere qualsiasi problema uccidendosi. Qualsiasi problema sia, è vile e assurdo fare questo gesto.
Perché, piuttosto non vanno in ospedale ad aiutare i malati a mangiare, bere, fargli compagnia, ecc... io lo faccio anche se sono in carrozzina, non mi sento inutile, tuttaltro, molto ricca, piuttosto, nell'offrire a chi soffre la mia solidarietà, amicizia e, soprattutto, solarità e non costa niente, forse un po' di benzina, visto che i mezzi sono difficili da prendere. Un bacione forte, beppe.
ciao sonia, non e' che voglio lodarti o farti sentire bene a tutti i costi, ma magari potessi essere un tipo in gamba come te... poche volte purtroppo come adesso mi rendo conto di come riesco a sprecare le occasioni che ci da questa vita, e anzi, perche' lo devo dire in astratto? spesso mi chiedo perche' non mi prendo tutto il tempo che posso per stare con mia figlia e mia moglie! meno lavoro (e meno onemoreblog) non ne soffrira' nessuno, anzi. vale da oggi: alle 5 vado al compleanno dell'amichetta di mia figlia! ciao e grazie da "beppe" (mio nickname per parlare nel sito degli amici milanesi)
Fai bene, meno lavoro, la vita è questa, la tua, la mia, della gente comune, ammalata, che soffre...
Non sono sola, mi sento sola ma perchè lo voglio io! Piango: 5 minuti, non di più. Chiudo gli occhi, li riapro, sorrido e trovo l'arcobaleno, lo voglio trovare!
Solarità, sempre, comunicazione, sempre... Fa bene, a tutti. E ridere, la vita va presa così, simpaticamente. Amici, tanti, come se piovesse.
A volte non li trovi ma sono loro che scappano non tu, non io, io che sono bella dentro, loro sono ciechi e si accorgono di me quando rifletto loro la mia solarità e allora sparisce immediatamente il loro grugno. La vita fa sorridere, ti prende in giro e a volte ti mette alla prova. Ma gli esami di prova li ho passati, ma anni fa! Ciao.
Queste storie fanno si che la tristezza venga spazzata da un'altra emozione: La rabbia. Una rabbia incontrollabile nei confronti, oltre di questi cretinetti che l'aiutavano al suicidio, del suicida stesso. Forse è sbagliato, lo ammetto io stesso.
Io amo la vita in qualsiasi forma essa si presenti a me. Ogni cosa di essa mi provoca emozione, ogni respiro mi fa sentire vivo. Quando ho un dolore mi basta guardare attorno e scoprire che attorno a me c'è un mondo da scoprire e questo dolore svanisce come fumo nell'aria, il cui fumo dopo pochi attimi non lascia più nulla di se. Il vento sulla pelle mi fa sentire bene.
Io non capisco e mai capirò cosa spinge un essere umano al suicidio. Quali siano i pensieri d'un suicida. L'unica cosa di cui sono certo è che un suicida abbia una gran distorsione nella veduta della vita. Non so che altro dire.
Questo messaggio giunge qui dopo un anno di silenzio. Non facciamo il solito errore di piangere al momento e fregarsene dopo un pò. Non dimentichiamo.
ciao sono verena:
ho letto alcuni messaggi piu che altro ho letto quello di quella tipa che ha la malattia e ha insultato colui che si è suicidato.ora siamo nel 2006 due mesi fa mi sono lancita da 8 metri di casa mia. e ti dico non mi pento assolutamente di questo mio geso e ti diro di più lo rifarei in ogni momento. non sai il perche una persona fa un gesto di questo tipo e non si potrà mai sapere.
non è perche tu hai un a malttia e lui no che lo devi offendere ognuno ha un a cosa dentro di se e io dico solo c'è a chi si vede esteriormente e c'è invece a chi è nascosta dentro. ma tutti devono lasciare che le persone condividano e dicano le cose che vogliono sensa offendere.lui non ha offeso e non trovo giusto appunto il tuo accannimento nei suoi confronti.io mi sono solo salvata per una lampada attaccata al mio muro....mi dispiace della tua malattia e ti diro beata te che riesci essere forte ma ricordarti non tutti lo sono.....
le malattie non ci danno il diritto di giudicare e incazzarsi con un morto è molto da idioti... il suicidio è una cosa brutta ma smettiamola con la retorica.
io so come sono arrivato qui, e cosa ho digitato, so cosa significa volersi uccidere, c'ho pensato non so quante volte. non biasimo chi l'ha fatto. anche quando hai tutto, anche quando sembra non mancarti niente, non è la noia che ti uccide, ma l'avere tutto cio che vorresti che non è quello che gia hai, che magari potresti anche farne a meno.ciao.
A Verena, Christian e Francesco dico solo che il suicidio non risolve, tu potresti morire, non esserci più e cosa resta di te? Nulla, forse è quel nulla che ti senti addosso, la mancanza di uno scopo nella vita, un amore, di una passione..
Vorrei solo dirvi che se stessimo completamente da soli, senza nessuno intorno.. provate a fare l'eremita in qualche posto sperduto, scomparire dalla circolazione, magiare radici, bere acqua dove si trova, cosa ne pensate, voi che potete piuttosto di suicidarvi? o meglio ancora... fai compagnia agli anziani che camminano solitari sulle strade calde di ferragosto in città, oppure stringere la mano di un bimbo senza capelli, portati via dalla chemioterapia, o conoscere una ragazza dagli occhi blu alla quale fu amputato un braccio per il tumore e morta un Natale... perché?
A quasi due anni di distanza commento: ma non Ciro, cui non serve un commento, a questo punto commentatevi la gente che mangia peché ha fame e beve perché ha sete. Io commento le strabilianti parole di Konsuelo...guarda che non è che una persona ricca è andata vicino a una povera sventagliandogli un centone sotto il naso per poi bruciarlo via...un suicidio non è uno sputo in faccia a chi soffre. Credimi che se uno arriva a pensare (figuriamoci poi ad agire) cose del genere, tu e tutti i paraplegici e i terminali del mondo non siete nei suoi pensieri. Non siete il centro del mondo perché state male fisicamente. Ciro e chissà quanti altri vanno pensati e non dimenticati, ma non in nome della loro "brutta azione nei vostri confronti" (che bella persona che sei ad augurare sofferenze eterne a chi s'è ammazzato perché soffriva troppo a stare in vita): ma in nome di cosa si può fare per evitare che la LORO vita vada sprecata! Come si può fare perché il mondo non sia ostile ad un ragazzo che non ha problemi! Non perché se restano vivi a soffrire (perche per loro evidentemente restare vivi significa soffrire) sono utili come macchinari a fare volontariato o altre cose belle (belle per VOI)! La vita non è un investimento, non è un valore 'x' che se uno non lo vuole lo usa un'altra persona...è l'unica cosa su cui hai libertà. Figuriamoci poi se uno che ad alzarsi al mattino gli viene da piangere, non può nemmeno più ammazzarsi. Dovrebbe restare vivo a far che? A produrre 'valori affettivi'? Ad aiutare qualcuno ad attraversare la strada? Odiando ogni momento della vita che deve vivere perché sennò qualcuno si offende? Ma per cortesia...tu sei la normalità. Tu hai un problema. Tu soffri per il tuo problema. A te vengono in mente centinaia di motivi per cui vivere perché la tua vita non è fantastica. Sono i ragazzi come Ciro che devono essere al centro del mondo. Perché se persino chi non ha problemi qui non ci vuole stare, allora forse il vero problema è qui che fa schifo.
Vorrei aggiungere che io AMO la vita e che solitamente penso in positivo,ma sono convinto che ci sono migliaia di motivi tutti validi per cui uno si possa SUICIDARE!Io naturalmente non condanno il gesto del "Nostro" amico anche Lui i motivi li aveva senz'altro e ha Voluto condividere la Sua scelta con Noi.Per me morire non e' la fine del mondo,anzi vorrei poter decidere io la data della mia dipartita,al momento la piu' lontana possibile,tra qualche ora,giorni ,mesi,anni,chi lo sa'...per il momento ho SOLO voglia di vivere.Nel mondo globalizzato mettere in rete la propria vita e condividerla con sconosciuti che possono dissentire o approvare e' esperienza simile a quella di Colombo che parti' verso l'ignoto...quando lanci il Tuo messaggio in Rete non sai fino a che punto posso giungere...L'idea di andarlo a trovare al cimitero e' buona,chissa se sara' possibile organizzare una visita...SCAPPO il lavoro mi attende...Buonagiornata atutti da Zabriskye.