Le avventure di Supergnocchi
Come porto in salvo la barca di D'Alema
di Gene Gnocchi
Ore 8: mi telefona Sandro Bondi in lacrime. «Ma perché piangi Sandro, perché il tuo libro non l’ha comprato neanche Elisabetta Gardini?». «No, fosse quello... Lo sanno tutti che la Gardini mi odia perché voleva essere lei la prima portavoce donna di Forza Italia. Il problema è molto più serio. La barca del miglior alleato di Berlusconi si è incagliata al largo dell’Isola del Giglio. E il premier non sa che fare. Solo tu puoi aiutarci». Rispondo perplesso: «Non sapevo che Fini avesse la barca». «Infatti non è Fini, è la barca di D’Alema». «Accidenti Sandrino, non c’è un momento da perdere. Intervengo subito». Grazie ai miei superpoteri localizzo D’Alema all’Isola del Giglio mentre, sprezzante del pericolo, sta seduto sul ponte principale e prepara una nuova bozza di bicamerale per cui il Premier può continuare a nominare i vertici della Rai però prima deve trovare un’ampia convergenza, e cioè dev’essere d’accordo con suo fratello Paolo e col figlio Piersilvio. Aspetto diligentemente che Massimo finisca di scrivere, e quindi mi fermo lì per una ventina di giorni perché tra una pagina e l’altra D’Alema è solito concedere un’intervista a Massimo Giannini di Repubblica nella quale fa il punto sull’intervista precedente. Alla fine, al solo scopo di spazientirlo e distoglierlo dal lavoro, gli chiedo: «Ma è previsto che per i vertici Rai si esprima anche un membro dell’opposizione?». «Certo - mi urla Massimo dalla barca, con un grosso megafono da skipper -. Pensavo a Fedele Confalonieri». Decido che il tempo è scaduto, devo salvarlo subito. Collego il suo Ikarus al mio Superpedalò, trainandolo a Formentera. Ora il Premier può dormire sonni tranquilli. D’Alema non mi ringrazia esplicitamente, ma nei suoi occhi leggo tanta di quella riconoscenza che alle prossime elezioni potrei candidarmi nel collegio di Istanbul. È sera. Mi allontano in volo, mentre Massimo, sorseggiando un Daiquiri, inizia a elaborare un nuovo progetto di riforma istituzionale insieme a Sandy Marton.
Ma il miglior alleato di Berlusconi è Bertinotti, senza di lui la sinistra sarebbe al governo...;-)