Elezioni, è tempo di migrare
di Corrado Stajano
Si riposizionano. Chi? I senatori, i deputati, i sindaci, i consiglieri regionali, provinciali, comunali, persino i consiglieri di circoscrizione della Casa delle libertà che stanno cambiando bandiera. Un buon segno per il centrosinistra, certo. Sentono l’aria cattiva e saltano il fosso. Lo fanno con la normalità di chi sente che il tempo berlusconiano sta per finire e si «mettono sul mercato». Come se trasmigrassero da un’azienda su cui pesa il rischio dell’amministrazione controllata a un’altra più solida e vincente.
I mediatori della controparte non disdegnano. Sono interessati, trattano, brigano, anche se a proporsi sono personaggi impresentabili. Significa, affermano, che l’esercito nemico è sconfitto. Nel 1882 Agostino Depretis pronunziò la famosa frase: «Se qualcheduno vuole entrare nelle nostre file, se vuole accettare il mio modesto programma, se vuole trasformarsi e diventare progressista, come posso respingerlo?».
Il polo di maggiore attrazione, la carta moschicida, è l’Udeur, ma non si ritraggono, pudibonde, le altre formazioni politiche, piccole e grandi. Mastella è gongolante, non vuol sentire parlare di Depretis, cita Carducci per dire che con l’esodo del 2005 non c’entra nulla - «non è quella roba lì» - lo scritto del poeta sul Don Chisciotte di Bologna del 4 gennaio 1883: «Trasformismo, brutta parola e cosa più brutta. Trasformarsi da sinistri a destri senza però diventar destri e non però rimanendo sinistri. Come nel cerchio dantesco de’ladri, non essere più uomini e non essere ancora serpenti; ma rettili sì, e rettili mostruosi nei quali le due immagini si perdono, e che invece di parlare ragionando sputano mal digerendo».
Moralismo o no è l’idea di politica a uscirne a pezzi. In un articolo pubblicato su l’Unità di lunedì scorso, Fabio Mussi accennava al suo incontro con un ragazzo prossimo alla laurea. «Dopo che cosa vuol fare?». E il giovane: «Il consigliere di circoscrizione». Mussi, meravigliato, vuol conoscerne le ragioni. «Perché si guadagna più di 1000 euro e resta il tempo di fare ciò che si vuole». Mussi è curioso: «Ma per quale partito?», chiede. Il ragazzo lo guarda come si guarda un tonto: «Per quello che mi candida, no?». Mussi non desiste: «Di destra o di sinistra?», chiede. «Nessuna risposta. La domanda viene ritenuta priva di senso».
Questo breve dialogo può essere utile a comprendere, senza generalizzazioni, quali sono le condizioni di una società moralmente e culturalmente depauperata e qual è l’immagine del consumo della politica. Lo spirito del berlusconismo, nutrito con i «valori» del denaro, del successo, della carriera, è penetrato profondamente nelle menti e nei cuori, al di là delle appartenenze. Il compito di chi, dopo, avrà le responsabilità di governare non sarà facile perché bisognerà ricomporre una tela disastrata non soltanto dal punto di vista economico e sociale, ma anche da quello morale e civile. La ricostruzione dopo una guerra.
Questa fine legislatura sembra torbida. Non bisogna peccare in ottimismo. Può accadere di tutto prima che arrivi la primavera, in un momento in cui anche il terrorismo può essere strumentalmente usato. Chi ha in mano le leve del governo e dispone di una forte maggioranza, adoperate in questi anni con tanta spregiudicatezza, è estremamente pericoloso. Sembra controproducente, dunque, cantar vittoria anzitempo. La campagna acquisti dei politici «pentiti» da considerare con giudizio, si svolge in un piccolo teatro dove gli elettori rappresentano l’ultima delle preoccupazioni. Si dimentica spesso che i cittadini sono diventati più esigenti di un tempo: il loro voto non è una cambiale in bianco. Certi dirigenti dell’Unione pensano davvero che gli elettori votino per uno come Sgarbi o per uno come La Ganga? Tengono in così poco conto l’intelligenza di milioni di persone che in questi anni di degrado berlusconiano hanno sofferto, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello civile rompendo consuetudini, amicizie, rapporti familiari per restar fedeli alle loro idee e ai loro principi?
Alle elezioni di primavera questi stessi elettori, che non sono pochi, non passeranno certamente nel polo opposto. Feriti e delusi dalle scelte dissennate di certi vertici politici che danno, chissà perché per scontata la loro fedeltà, resteranno invece dolorosamente a casa. È un esempio dell’«astensione selettiva» studiata da Ralf Dahrendorf, importante in un sistema maggioritario.
È necessario rivisitare i metodi della politica. Le vecchie pratiche care al notabilato di un tempo possono diventare dei boomerang. Si sa com’è difficile la nettezza dei comportamenti, si sa anche, però, come l’interesse di bottega, neppure troppo occulto e spesso meschino, guidi le scelte provocando danni gravi. Dopo la decisione della giunta comunale di Milano di porre una lapide in memoria di Craxi in piazza del Duomo 19, le reazioni della sinistra sono state blande, timide, complici, davvero insufficienti. Una targa posta proprio nel luogo della corruzione, dove corrotti e corruttori portavano al leader socialista le buste delle tangenti dal sabato al lunedì di ogni settimana, domenica inclusa, è una provocazione sciocca nei confronti dei cittadini onesti.
C’è anche un risveglio della questione morale che pareva assopita. Il documento firmato da Fabio Mussi, Giorgio Napolitano e Cesare Salvi, approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale Ds sulla necessità di rigore nella politica - la moltiplicazione delle poltrone, degli incarichi, degli emolumenti nella Regione Campana, Calabria, Lazio - è stato invece un gesto fruttifero, di politica pulita, capace di dare coraggio a chi fa quel che deve, un segno che vale per il futuro.
Così come il sindaco Veltroni un giorno arrivò a dire, papale papale: "mai stato comunista", così, nel post-elezioni, sentiremo tante dichiarazioni tipo: "mai stato berlusconiano".
Accetto scommesse.
ho 2 domande: chi cavolo sono questi dirigenti dell'unione che vogliono sgarbi? (poi, seconda domanda). qualcuno ha mica compilato la lista degli emails di tutti i parlamentari della margherita (dove sembra sgarbi potrebbe essere ospitato)? cosi' invece di scriverci tra noi, scriviamo direttamente a loro.
certo che un articolo (questo) datato luglio 1005... eri troppo in anticipo con i tempi, quando l'hai scritto!