C'era una volta la Darsena di Milano, con la sua fauna di personaggi multicolori, con il casino di notte e la tranquillità di giorno, con i paperi che proliferano e i tramonti che si riflettono. Da lunedì tutto questo sparirà, non si sa per quanto, non si sa perché, non si sa come mai. La Darsena verrà devastata per la costruzione di una follia, settecento posti di
parcheggio inutile e sbagliato, voluto ferocemente da un'amministrazione becera e dirigista, imposto dall'alto a una città che non lo vuole, che non ne ha bisogno, che non capisce.
Sembra incredibile, ma lo spiazzo che ospita la Fiera di Sinigallia una volta era un parcheggio libero molto usato nei giorni feriali. Poi hanno chiuso l'entrata nord e messo un'omino all'ingresso sud su piazza XXIV Maggio, a chiedere un paio di monete: da allora il parcheggio è sempre vuoto. Il nuovo parcheggio sarà
a rotazione (salvo cambi di rotta in corso d'opera, con gente come Albertini e Goggi bisogna aspettarsi di tutto), quindi non è chiaro chi li occuperà, visto che le persone non usano lo spiazzone per risparmiare le due monete. Deduzione: i 700+ posti auto sotto la Darsena andranno a vantaggio solo di chi farà quattrini costruendoli. Uno scempio a tutti gli effetti, che si sta consumando alla faccia del buon senso e della democrazia.
L'opposizione sostiene di essersi fatta "
un discreto mazzo" per bloccare il progetto. Non so, a me sembra che la vicenda si di tale enormità da meritare azioni alla Greenpeace, con persone incatenate, assalti alle attrezzature, televisioni, latte di vernice, canti balli e megafoni, altro che un ricorsino al Tar.
Lunedì 1 agosto, in occasione dell'inizio delle verifiche archeologiche (come sempre Albertini i suoi blitz li fa quando sono tutti in vacanza) ci sarà un presidio, organizzato dagli abitanti di zona, a partire dalle 9,30 in avanti. Chi può, venga.
Nel frattempo chiudo il pugno per rivolgere un saluto ammirato ai ragazzi del Centro Sociale La Cueva, che stasera erano scesi sulla riva della darsena con birra e musica, riappropriandosene alla faccia di una giunta cialtrona che vuole imporci una cittù a misura di Cayenne.