La Margherita e il caso Unipol
di Franco Monaco
Caro direttore, non ci rassegnamo all'idea che non si possa discutere civilmente tra noi rinunciando alle asprezze polemiche. Solo ci consenta di rilevare una bizzarria e un paradosso: noi, che abbiamo condotto una strenua battaglia e, sconfitti, siamo passati all'opposizione in Margherita per contrastare le derive centriste, ora saremmo tra i segreti registi di un grande Centro che emargini i Ds. Questo è offensivo anche per l'intelligenza. E solo perché abbiamo sostenuto in pubblico che non è bene che i partiti tifino per questo o quel gruppo economico-finanziario e che non ci convincono i metodi seguiti nella stessa scalata alla Bnl, nonché i legami intrecciati da Unipol con i disinvolti protagonisti delle contestuali scalate ad Antonveneta e a Rcs sulle quali incombe l'ombra di Berlusconi. È giudizio politico che non possiamo esprimere?
Siamo al punto che l'Unipol è come Garibaldi, non la si può criticare, come sembra suggerire la titolazione de l'Unità, secondo la quale «si attaccano i Ds per colpire Unipol», neppure viceversa! E se, su questo, la pensiamo diversamente da Fassino, commettiamo un reato di lesa maestà, ne mettiamo in discussione l'integrità e siamo sospetti di oscure trame centriste?
No, cari amici, siamo ostinatamente ulivisti, implacabili avversari di ogni manovra centrista, cultori convinti di un rapporto organico e strategico con i Ds, ma l'Ulivo cui lavoriamo non può essere quello del pensiero unico, bensì quello nel quale si può e si deve discutere su questioni cruciali come quella che attiene ai rapporti tra politica, partiti e gruppi economico-finanziari. Tema cruciale in sé, ma tanto più a fronte del patologico modello berusconiano e dei virus corrosivi da esso iniettati appunto nei rapporti tra politica e affari. Alla nostra libertà di pensiero e di opinione non siamo disposti a rinunciare, proprio per il bene dell'Ulivo e del suo progetto politico e di governo, che, sul punto in dicussione, non può non avere una visione e una pratica condivise, ma maturate attraverso un libero confronto.
D’accordo. Nemmeno noi siamo disposti a rinunciare alla nostra libertà di pensiero. E quindi: perchè mai dire che nella Margherita c’è chi si oppone strenuamente all’operazione Unipol-Bnl e accusa ingiustamente e pesantemente i Ds costituisce un reato di lesa maestà?