Se permetti, caro Flores siamo noi la società civile...
Cara Unità, ho riletto due volte la lettera di Paolo Flores d’Arcais e una sola - mi è bastata - la risposta di Padellaro. Mi ha colpito, la forza e la convinzione nell'asserzione della bontà esclusiva dei rappresentanti della cosiddetta «società civile», e il livore nel citare il nome - fra gli altri - del segretario Piero Fassino. Ora, premesso che Piero non ha certo bisogno della mia difesa, se permetti caro Flores ,vorrei presentarmi, sono pinco pallino, uno dei tanti, delle decine di migliaia, che nella vita hanno deciso di occuparsi oltrechè della propria famiglia, della vita sociale e politica. Siamo quelli che discutono nelle sezioni e che danno vita al corpo del partito, che decidono i gruppi dirigenti e che nei congressi si appassionano, quelli che soffrono quando perdiamo e che gioiscono e piangono quando vinciamo, siamo quelli che finanziano il partito con le feste sacrificando il proprio tempo libero, che fanno i conti giorno per giorno con risultati e man mano che sono buoni dicono: ecco con questi abbiamo i soldi per la sezione, con questi per la federazione e alla fine con questi abbiamo i soldi per le primarie e la campagna elettorale del 2006... Dall'alto del tuo intelletto, ci spiegheresti per quale motivo, noi ed i nostri dirigenti, non saremmo espressione della società civile? Dal canto mio ti direi: noi il candidato premier lo abbiamo scelto, tu vuoi un candidato? Bene, allora trovati la persona, i militanti per sostenerlo, le risorse economiche per la campagna, questa è la democrazia.
Pippo Calandra
Unità di base Ds Villadossola
ragazzi, troviamoci una "selva lacandona" (io proporrei le boscose montagne della Sila), proclamiamola Zona Libera dai Partiti e ricominciamo da lì, chè non vedo alternative
dalla lettera emerge chiaramente che la visione politica e' confinata al metodo per raccogliere soldi. agghiacciante.
come dire: difenderemo i valori e i principi di chi e' abbastanza ricco per comprarsi la liberta' di poterli esprimere e far valere.
mi ritengo opposto per valori a questa gente.
Scusate, ma non ha tutti i torti.
Io penso che moltissime persone in assoluta buona fede e con sacrifica e passione lavorino nelle sezioni dei partiti in tutta italia.
dal loro punto di vista non si può scindere il mondo in paretiti e società civile, escludendo chi lavora nei partiti dalla società civile. cosa sono loro, figli di nessuno?
anche loro sono la società civile e la contrapposizione società-partiti è inutile e falsa.
quante delle persone che lavoranoi nei partiti si sentono società civile?
Darwin
In parte dò ragione a Darwin. Io sono stato attivista del PC prima e dei DS poi per anni e vi posso assicurare che c'è molta "società civile" anche all'interno dei partiti, che poi tali sforzi siano in qualche modo sprecati per una classe dirigente assurda è un altro discorso, ma credo che molti di quelli che si fanno il culo nelle piccole sezioni meritino comunque rispetto. Io ho lasciato il partito quando dopo le prime primarie della storia, la base votò Veltroni e il partito ci impose l'uomo più a destra d'Italia (Dalema). Quel momento secondo mè è stato il punto più basso della storia di un glorioso partito nei rapporti con la propria base.
come dire: cornuti, mazziati e contenti!
Sono convinto che tanta "società civile" sia impegnata alle feste de l'Unità, nelle sezioni, eccetera. C'è un signore anzianotto che vedo sempre, con il cappellino PCI-falce e martello, che mi fa una tenerezza enorme. Il problema è che tutte queste brave persone oggi sono strumentalizzate da una cricca di potere che da un lato sfrutta il loro impegno con qualche contentino retorico, dall'altro si toglie le proprie dal culo facendo manfrine con colannini e consorti "pro domo propria". Mentre il signore anzianotto spilla vino rosso fino alle due di notte, i portaborse di D'Alema accedono a finanziamenti e facilitazioni per fare giornali, televisioni e portare acqua al mulino del loro padrone.