Un libro sul suicidio. Ovvero, un libro sul valore della vita. Questa volta, dopo il discusso How To be Good (
Come diventare buoni), Nick Hornby mette a segno un buon libro. Benché distante anni luce dalla freschezza di High Fidelity (
Alta Fedeltà), questo A Long Way Down (
Non buttiamoci giù è il misero titolo tradotto) è un libro interessante, a partire dalla situazione. Capodanno: i quattro protagonisti si incontrano sul tetto di Toppers' House, gettonato luogo di suicidio ad Archway, North London. Invece di buttarsi di sotto e farla finita, JJ, Jess, Martin e Maureen danno inizio a una interazione che li porterà a interrogarsi sulla loro scelta suicida e sul valore della vita.
Interessante l'impostazionea narrativa, con i quattro protagonisti che si alternano a narrare in prima persona, in parte presentando gli stessi eventi dai diversi punti di vista, in parte narrando se stessi e iul vissuto che li ha portati a considerare la scelta estrema. Purtroppo l'incapacità di rinunciare ai suoi pallini narrativi ("liste", abitudini ossessive e un irreale atteggiamento distaccato dei protagonisti, già usati in High Fidelity e
About a Boy) portano Hornby a far cadere il dramma di un percorso suicida in farsa, anche a causa delle psicologie dei quattro personaggi, che a dispetto della diversità di linguaggio, a volte fin troppo marcata, finiscono per sovrapporsi troppo spesso.
Il risultato è un libro né carne né pesce, che a volte diverte e a volte fa pensare, ma che non riesce mai a convincere del tutto, nonostante le buone intenzioni e alcuni spunti notevoli (per esempio l'idea che il suicida è una persona che ama la vita più degli altri e non sopporta di vedere la propria chiusa in un vicolo senza possibilità di ritorno).
Solita considerazione sulla traduzuione: leggendolo in inglese ci si domanda come sia possibile rendere in italiano ciò che non è impèeccabile nel testo originale. Uno sguardo all'edizione tradotta conferma i dubbi: alla dificoltà intrinseca del lavoro, il traduttore ha aggiunto del suo, devastando lo spirito del libro. Una scorsa ai giudizi dei lettori su
Internet Book Shop confermano l'impressione.
Due link: la recensione su
Guardian Unlimited e la pagina sul sito della
Penguin.