A tempo perso viviamo tutti i giorni
Le dinamiche di un gruppo di ventenni di periferia, che si trascinano tra liceo, birra e stupefacenti di ogni genere. Una vita spericolata governata dal vuoto esistenziale,
«ragazzi che sopravvivono nel deserto di un qualsiasi posto del Nord, maschi che vanno all’avventura sulla Riviera romagnola, giusto per rimediare una puttana e una rissa in riva al mare, ragazze che reggono il bullismo, si tuffano nel vortice, stemperano amicizia e amore nella tavolozza della casualità» (Ernesto Milanesi,
il manifesto). Dopo la straordinaria
Paola Presciuttini, ecco
Ronnie Pizzo, nuovo talento scovato dall'intuito di Giulia Belloni per
Meridiano Zero, pronto forse a riempire il vuoto delle promesse non mantenute di Enrico Brizzi.
Una prosa secca, dura, che sa immergere il letttore nelle dinamiche di un mondo sconosciuto a chi non lo sta vivendo in diretta. Un avvio mozzafiato quanto la corsa in auto che descrive (sembra di essere seduti nella nuova Tipo lanciata a 180 all'ora), uno svolgimento frenetico e un finale durissimo, anche grazie alla scelta di usare la forma a dialogo. Un autore («ventisei anni, biondo, confuso, celibe, lavoratore part-time, narcolettico, batterista amatoriale, orgoglioso, egoista e impulsivo, cerca lettore/lettrice, anche fuori provincia. Disponibile a viaggiare, può ospitare») che è molto più di un esordiente.
27.08.05 19:10 - sezione
libri