Veronesi candidato a sindaco di Milano? Sì, nì, forse
L’oncologo si proclama “indipendente”. L’Unione s’interroga sulla fattibilità della cosa
S’ingarbuglia la candidatura di Umberto Veronesi a sindaco di Milano per il centrosinistra. Giorno uno: il famoso oncologo si dice disponibile alla sfida elettorale. Giorno due: in un’intervista alla Prealpina chiarisce che tipo di primo cittadino vorrebbe essere, vale a dire «indipendente, né di destra, né di sinistra». Giorno tre: tra imbarazzi e rifiuti l’Unione s’interroga sulla fattibilità della cosa. Tanto più che lo scienziato ha avuto parole di stima nei confronti dell’attuale sindaco Albertini, (che infatti ringrazia «è una personalità talmente al di sopra degli schieramenti per dignità morale e profonda intelligenza, che appartenere all’uno o all’altro ne diminuirebbe la personalità») e del presidente della regione Formigoni per la politica sanitaria.
Decisamente troppo per Rifondazione Comunista: «Le parole di Veronesi mi rafforzano nella convinzione che la sua sia una candidatura sbagliata, e a questo punto diventa alternativa alla costruzione di un programma unitario». Come dire: se c’è lui, noi corriamo da soli. In allarme anche il Pdci: «Prendiamo atto che il potenziale candidato esprime elogio verso le politiche del centrodestra - puntualizza la segretaria milanese Francesca Corso - cosa inusuale per un candidato che dovrebbe essere sostenuto dalle forze del centrosinistra che stanno lavorando per un cambiamento a 360 gradi». Ma le perplessità non sono esclusiva dell’ala più radicale della coalizione, tanto che anche la Margherita (il cui fronte cattolico era già in allarme per l’impegno con cui l’oncologo si era speso a favore dei referendum sulla procreazione assistita) usa toni poco conciliatori. «Come pensiamo di poter candidare una persona che rappresenti i nostri valori se poi la stessa persona può tranquillamente abbracciare i valori del centrodestra?» si chiede il senatore Nando Dalla Chiesa. Ancora una volta la patata bollente tocca ai Ds: per il segretario provinciale Mirabelli «è inutile fare sterili polemiche su candidature di questo valore», per quello cittadino Majorino «la collocazione di Veronesi nell’area laica, socialista e di sinistra è indiscutibile». Si sbilancia lo Sdi: «Evitiamo di fare harakiri, la sua candidatura rappresenterebbe un fatto di straordinaria importanza - dice il senatore Roberto Biscardini - sia per Milano sia per il centrosinistra». Sempre che l’oncologo non ascolti il fondatore dell’ospedale S.Raffaele, don Luigi Verzè: «Voglio bene a Umberto Veronesi, ma deve smetterla di fare il sindaco. Deve fare lo scienziato». Nel tentativo di dipanare la faccenda è stato convocato per domani un vertice tra tutti i segretari cittadini dell’Unione. Sul tavolo tutti i nomi dei possibili candidati.
Ha ragione Verzè: non perchè non si possa arrivare alla politica da percorsi diversi, ma una volta che ci si dedica lo si fa completamente. Veronesi per suo profilo e caratteristiche non ne è in grado, mentre come sappiamo è ricercatore e medico di prima grandezza e può sicuramente svolgere altri incarichi compatibili con la sua esperienza, come è stato per esempio con il ministero della sanità. In un certo senso bisognerebbe ringraziarlo per aver chiarito da subito la sua inadeguatezza.
Quindi non mi sembra nemmeno una questione di gradazione ideologica è proprio che rappresenta una concezione della cosa pubblica deteriore e vagamente autoritaria che abbiamo già sperimentato con amarezza in questi anni: il sindaco come notaio, come podestà al di sopra dei cittadini e dei partiti, nobile, distaccato e disinteressato. Certo rispetto ad un Albertini avremmo una garanzia di indipendenza dato che non ci sarebbe nessun padrino alle sue spalle e di intelligenza, ma francamente Milano si merita di più dopo tutto quello che ha passato.
Io voglio qualcuno che si schieri, che sia pronto ad assumere le sue scelte e a difenderle, che con società, partiti e cittadini si confronti e si scontri, consapevole di essere vincolato a un mandato, che sia pronto a buttarsi a capofitto nel suo lavoro, possibilmente non ottuagenario, possibilmente proveniente dalla sinistra e per quanto mi riguarda dalla politica (di partito, di sindacato, dall'amministrazione o dalla militanza che sia).
Se invece questa sarà la candidatura faccio da subito dichiarazione di non voto: o meglio mi aspetto un candidato alternativo dagli altri partiti.
ciao
Sono d'accordo con Antonio, solo che a Milano io voterò, eccome. Il sindaco conta, ma ancora di più conta la composizione della giunta. Milano è una città terzista e cafona, in cui l'affare spesso va a braccetto col malaffare. Anche un sindaco centrista e cialtrone (non mi riferisco a Veronesi, ma a tanti nomi di polisti saltaquaglisti) non può fare granché se ha una giunta solida e decisa a imporrsi.
Io sono un elettore DS, ma se i DS confermassero il loro sostegno a Veronesi non avrei dubbi a dare il mio voto a Rifondazione: Farina Occhi, Tinelli & C sono persone coerenti. Quindi dare più forza a loro significa metttere le briglie al più inciucista dei sangalli.
E poi Atomo Tinelli, oltre a essere un cristo tanto quanto matto ed è pure il personaggio più divertente della giunta, sembra inventato da Sandrone Dazieri. Non sarebbe un voto a perdere.
Milano, 6 set. - (Adnkronos) - I vertici milanesi dell'Unione si incontreranno domani nel primo pomeriggio per decidere una posizione comune sulla scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni comunali della prossima primavera. Al vaglio dei partiti c'e' anche la modalita' della scelta del candidato, in particolare i partiti dovranno decidere se fare o meno le elezioni primarie. La discussione sulla scelta del candidato sindaco ha avuto una improvvisa accelerazione venerdi' scorso a Cernobbio, quando l'ex ministro della Sanita' Umberto Veronesi ha annunciato di aver ricevuto una proposta per la candidatura a Palazzo Marino, proposta che l'oncologo sta valutando. Il primo effetto dell'annuncio di Veronesi e' stato il 'ritiro' di Ferruccio de Bortoli, il direttore del Sole 24 ore che piu' volte nel passato era stato indicato come possibile candidato dell'Unione per la successione a Gabriele Albertini. De Bortoli infatti, sempre a Cernobbio, ha confermato la sua decisione di non candidarsi a sindaco.La disponibilita' di Umberto Veronesi ha un po' colto di sorpresa le forze politiche milanesi dell'Unione che avevano previsto un percorso piu' lungo per la scelta del candidato sindaco attraverso il 'Cantiere', l'organismo istituito per preparare il programma e dialogare con le associazioni cittadine. Il percorso deciso dalle forze politiche milanesi prevedeva che la scelta del candidato arrivasse tra la fine di settembre e la prima meta' di ottobre. A sostenere Veronesi, e a chiedere agli alleati di non ripetere le divisioni delle passate elezioni comunali in cui ci furono tre candidati del centrosinistra, ci sono soprattutto i Democratici di Sinistra che considerano Veronesi un ottimo candidato per conquistare Palazzo Marino dopo tanti anni di opposizione e i socialisti dello Sdi che vedono nell'ex ministro un rappresentante ideale della tradizione riformista milanese.
appena pochi giorni fa, ho sentito dire a Filippo Penati che dopo la sua elezione alla Provincia, si era ad una svolta per Milano. Il ritorno dei candidati politici, che vengono dai partiti ...
Sì intendevo astensione da Veronesi e da chi dovesse sostenerlo, non dalle elezioni.
Una precisazione: niente di male se qualcuno ritiene che una candidatura debba essere indipendente, che sia necessario superare la formula degli usuali schieramenti nazionali; alle elezioni locali spesso capita di presentarsi con una lista civica e a volte ha senso.
Però, a Milano queste cose sono già state tentate e non hanno avuto fortuna: il vuoto di identità lasciato dalla crisi dei partiti non è stato colmato dal ricorso alla società civile, e alle varie candidature fuori dai giochi, anzi. E poi se quella è la via chi la propone ha l'onere di convincere gli altri, mettere su una lista, formulare un programma o almeno un manifesto. Mica dichiarare che si è indipendenti quando poi la carretta te la tira la base dei vituperati partiti.
Diciamo pure che hanno gioco facile a calare un candidato dall'alto (Versonesi, Penati, inserisci il nome che vuoi) visto che l'alternativa è la Moratti. Vi immaginate la Moratti sindaco di Milano per n anni?
Per deprecabile che sia il candidato di 'sinistra' va votato comunque. Certo che l'incazzatura è notevole...