Washington, 9 set. - (Adnkronos) - Duramente criticato per la risposta tutt'altro che efficace all'emergenza provocata dal passaggio dell'uragano Katrina, ora si scopre che Micheal Brown, il discusso direttore della Fema, l'Agenzia federale per l'emergenze, aveva praticamente l'esperienza di uno 'stagista'. Secondo quanto riportato oggi dal 'Time', da un'autobiografia non ufficiale presente sul sito della Fema risulta che negli anni Settanta Brown ha svolto l'incarico di assistente del coordinatore cittadino con supervisione nei servizi d'emergenza a Edmond, Oklahoma, anche se, come ha precisato una portavoce dell'amministrazione della citta' di 70mila abitanti, si trattava di una mansione tutt'altro che di responsabilita', qualcosa ''di piu' di uno stagista''. Avvocato, Brown e' diventato capo dell'agenzia nel 2003. L'emergenza del dopo Katrina l'ha trasformato in una sorta di bersaglio mobile a causa dell'inefficienza dei soccorsi nei giorni sucessivi in risposta alle devastazioni provocate dalla furia dell'uragano. Ma non e' il solo. A quanto scrive oggi il Washington Post, l'inesperienza nella gestione di emergenza riguarda gran parte dei vertici della Fema, cinque su otto. In particolare e' emerso come il capo dello staff Patrick J. Rhode ed il vice Brooks D. Altshuler siano arrivati agli attuali incarichi grazie all'impegno durante la campagna presidenziale di George Bush nel 2000. Di Rhode, ad esempio, si sa che e' un ex reporter che lavorava per un'emittente televisiva giunto a Washington come responsabile della campagna elettorale di Bush ad Austin ed entrato nella Fema nell'aprile del 2003.''La Fema richiede una leadership forte e d'esperienza perche' le amministrazioni statali e locali contano sull'agenzia - ha dichiarato Trina Sheets, direttore della National Emergency Management Association, un'associazione con sede nel Kentucky - Quando non ci sono persone ben addestrate e qualificate per questi incarichi, e' l'intero programma a rise Contro gli attacchi ai vertici della protezione civile c'e' stata una levata di scudi da parte dell'amministrazione Bush, a cominciare dal presidente americano, che pure ha parlato di inefficienza in una prima fase dei soccorsi. A difesa di Brown, la cui testa e' stata chiesta dalla redazione del giornale della Louisiana ''Times Picayune'' in una durissima lettera aperta a Bush, si e' schierato anche il numero due della Casa Bianca, Dick Cheney, ieri in visita nelle aree colpite dall'uragano, ammettendo pero' la difficolta' nel trovare ''un giusto equilibrio'' tra le nomine politiche e ''i professionisti che vanno a ricoprire gli incarichi sotto di loro''.