Magari c'è là fuori un cinefilo che mi può aiutare a capire il senso di queste quasi due ore di vita sprecate. No, perché dopo 104 minuti di film e un'oretta di arrovellamenti, ancora non mi riesce di scoprire in base a quale bislacca pensata
un regista che ha fatto cose buone decide di fare un film così. Con tutto il rispetto per il problema delle donne mature che hanno difficoltà a trovare da fare sesso (che già, come dire, con la quantità di bambini che muoiono di fame ogni giorno non sembra un argomento di importanza primaria), non è dato di capire perché diavolo per parlarne occorra tornare nella Haiti degli anni '70 in pieno regime di Duvalier.
Se poi all'assurdità della scelta storico-geografica aggiungi una regia lenta e scontata, una fotografia così così (alla faccia di luoghi da incanto), qualche Toyota dei giorni nostri intrufolata tra i rottami d'epoca, poi condisci il tutto con dialoghi soporiferi, ottieni uno dei film più inutili della storia. Unico lato notevole del film, l'interpretazione di
Karen Young (purtroppo sopravvissuta alle pallottole dei
Soprano), che mette in scena un personaggio, Brenda, che tira lo spettatore a saltare nello schermo per riempirla di schiaffi, sputi e fichi marci tant'è intollerabilmente idiota.
PS: In realtà il film potrebbe non essere così male come l'ho descritto qua, perché la recensione si riferisce a circa 52' di pellicola, più o meno la metà. Negli altri 52 minuti potrebbero anche essere successe cose da Mille e una notte. Purtroppo non lo saprò mai, perché ho fatto tesoro di quei minuti per ricuperare un po' di sonno arretrato.