Sparate in rete. Blog di sinistra e Wiesenthal
di DAVID BIDUSSA
Due giorni fa, all'annuncio della morte di Simon Wiesenthal, Alberto Biraghi, informatico (giornalista in realtà - ndr) che politicamente si muove nell'area girotondina, ha deciso di aprire un thread (letteralmente filo, ossia una discussione in rete) sulle pagine del suo sito (www.onemoreblog.it) per celebrare la memoria del grande cacciatore di criminali nazisti. Il dibattito aperto con la parola "grazie", si avvita in una serie di luoghi comuni e inesattezze che fanno a pezzi l'immagine di Wiesenthal. Dopo 114 interventi scritti in 34 ore (questo giornale ne scrive a pagine7) Biraghi confessa la sua amarezza per come è stata trattata figura di un uomo "che per me (e per tantissimi altri ebrei o gentili) resta la prova provata che "i cattivi non la fanno franca".
Alberto aveva dato il via alla discussione pensando a un omaggio a Wiesenthal, forse vedendolo come il prototipo lontano e primigenio di una politica della responsabilità che ancora da noi stenta a venir fuori.
Nel corso del Thread, invece sono volate parole grosse, diverse da quelle che abbiamo tutti letto sui giornali di questi giorni negli speciali e nei profili dedicati a Simon Wiesenthal e che Alberto aveva sperato. Wiesenthal è diventato così un agente del Mossad, un personaggio descritto a tinte fosche, un attore politico poco simpatico. La caccia a nazisti è sparita, qualcuno che è intervenuto più volte con una sicumera notevole alla fine ha dovuto dichiarare la qualità inconsistente, per non dire ambiguità, delle sue fonti.
Si possono trovare molte ragioni per spiegare questo scarto e queste differenza. Prima di tutto la scrittura. Niente subordinate, molti errori di battitura uno stile che si schiaccia sul parlato. Da questo punto di vista il thread è un parente più modernizzato e aggiornato della vecchia rete di radioamatori che si danno un appuntamento fisso a una certa ora del giorno. Col passare del tempo diventa un luogo di ritrovo in cui dare sfogo alle cose che non si dicono. Spesso parlando di cose che hanno anche una scarsa relazione con l'argomento discusso Nella velocità ognuno espone ciò che sa e c comunica immediatamente ciò che pensa. Gli utenti dei thread si danno appuntamento come degli "affezionati" che si rincorrono e si scrivono uno sull'altro e uno contro l'altro velocemente.
E tuttavia è egualmente interessante seguire quanto è stato detto su Wiesenthal. Perché è un indicatore di molte cose. Del fatto che la protezione dell'anonimato o del nome in codice (ogni opinione viene firmata con uno pseudonimo) libera dal timore di essere scoperti. Nessuno si sente in obbligo di dichiarare le carte con cui sta giocando. Si può decidere di entrare e uscire, di intervenire possedendo più indirizzi di posta elettronica e ad ognuno dare un nome diverso e dunque moltiplicare in maniera fittizia l'area del proprio consenso spostando così l'asse del gioco.
Il fatto che Alberto abbia deciso di chiudere una discussione che stava degenerando è corretto e non è censorio In una pagina web che si colloca a sinistra, dove tutti i partecipanti hanno dichiarato di essere di sinistra, è imbarazzante leggere che anche la caccia ai nazisti diviene un argomento di scarso rilievo, un dettaglio, sulla scorta di una "sparata" del primo che capita che inizia a discutere di Mossad, con la conseguenza che tutti lo seguono dimenticando l'asse centrale della vicenda, semplicemente dimenticando la storia. Così come è preoccupante che una sinistra che spesso crede di sapere la storia e accusa la destra di disertare il confronto con le proprie radici culturali, alla fine per sua stessa ammissione dice che la sua fonte è una pagina web alquanti discutibile per di più sospetta di negazionisno di sinistra.
Intorno alla questione di Wiesenthal si è svelato un paese profondo che si nutre di luoghi comuni.
Non voglio ingigantire un sintomo. Tuttavia si tratta di coglierne gli aspetti profondi. Un thread solo apparentemente è come una riunione faccia a faccia. E' una partita costantemente condotta con le carte truccate in cui nessuno dei partecipanti fornisce la propria identità anagrafica, ma svela quella culturale e il proprio profilo personale. Forse il mezzo stesso favorisce la "sparata", in breve invita a dirla grossa, proprio perché nessuno ci mette la faccia. Ma anche così le questioni e il vuoto restano a indicare un paese che non riesce ad uscire dalla faciloneria e dal luogo comune. A destra, ma anche a sinistra.
molto bello e molto condivisibile. Del resto questi sono i rischi del blog. io, fossi in te, chiederei una registrazione a onemoreblog per intervenire. migliorerebbe la qualità, la civiltà e le persone si conoscerebbero meglio.
Squallido, superficiale e tendenzionso come non sarebbe stato se il post fosse stato dedicato a Simon Mac Flanagan, o Mario Antonioli, o Serjei Bubka.
Che schifo
Essendo io colui che ha iniziato thread, naturalmente ho il dovere-diritto di replicare al bidussa, tipico esempio di giornalismo nostrano, colui che dall' alto della sua eloquenza e dalla posizione privilegiata che occupa (quella di poter scrivere sulla carta stampata, dove tutti possono leggere ma nessuno naturalmente puo' controbattere) giudica, sentenzia, si offende e alla fine ottiene la sua vittoria di Pirro: "l' ultima parola" alla fine di un dialogo tra persone che la pensano in modo diverso.
Non voglio assolutamente tornare sul tema 'Wiesenthal', anche perchè forse facevo meglio a farmi gli affari miei, visti gli insulti che ho ricevuto, mentre io non avevo insultato nessuno, in particolare Wiesenthal.
Ma sono rimasto stupito del fatto che in questo blog, molto interessante per certi aspetti, soprattutto per le segnalazioni e i commenti ironici ed intelligenti dei vari lettori, x le sezioni esilaranti, alla fine è uscito fuori quello che rappresenta l' essenza del pensiero politico di Alberto e del suo compare Bidussa: la tipica logica italico-diessina-ex-comunista, quella di utilizzare un posto apparentemente libero, dove si dovrebbero esprimere le proprie idee, senza censura (naturalmente senza scadere nel razzismo, nell' atteggiamento da troll o nell' insulto), ma che alla fine si traduce nel: se non la pensi come me, o meglio: se non la pensi come uno di sinistra dovrebbe pensarla, allora o sei fascista (e naturalmente non è il mio caso) o sei uno di quei no-global anarcoinsurrezionalisti, quelli che se non ci fossero sarebbe meglio perchè cosi' il nostro piccolo mondo antico ex-comunista, oggi progressista, sarebbe l' unico spazio antagonista, l' unica opposizione vera, detentrice della verità e quindi sempre dalla parte giusta.
Purtroppo e per fortuna non è così: come me ce ne sono a migliaia, giovani che non sono cresciuti sotto l' ombra del monolite PCI-PDS-DS, ma che hanno fatto le loro lotte politiche al di fuori degli schemi, senza gerarchie, senza inquadramenti, senza preclusioni, senza pregiudizi, liberi di dire quello che pensano, liberi di leggere, di informarsi senza il limite imposto dalla sovrastruttura che la vostra generazione (penso di essere piu' giovane di voi, almeno culturalmente) e quella prima di voi, hanno subito da una sinistra italiana che ormai avendo tagliato le sue radici, non rapresenta neanche la brutta copia di se stessa.
Insomma, io faccio parte di un' altra generazione, quella che crede che l' 11/9 se lo sono fatto da soli, quella che non crede in Bin Laden e nella favola del terrorismo internazionale, quella ha sorpassato la religione, qualunque essa sia, come istituzione, comunità o comunque qualcosa di necessario. Insomma forse faccio parte di quella generazione che non crede più in questo mondo di merda occidentale, del quale voi siete parte, forse la meno peggio, ma comunque integrante, perche' disilluso dalle vicende che ne hanno segnato la storia passata, recente e quella futura (sempre se ce ne sara' uno).
Quindi vi saluto, augurandovi una buona permanza sulla rete, senza risentimenti o strascichi polemici, ma certo del fatto che ormai per voi non c'è più speranza!!!
P.S.
Attenti ai terroristi, ma non quelli della tv, quelli istituzionali!!
Nota di servizio: dite quello che volete, criticate finché vi pare, ma non battibeccate, altrimenti sego e chiudo anche questo thread. Tu Lestaat in particolare: argomenta se vuoi, ma non giudicare le persone, come da regolamento.
Tengo a precisare che David Bidussa è una persona di enorme cultura. Criticate le sue idee se volete, ma qualunque fesseria sparata a capocchia non passerà il mio filtro. Non mi va di rifinire sul giornale per un coro di galline che starnazzano, preferirei rifinirci per una discussione che serve a tutti per confrontare idee e conoscenze.
Spero di essere stato chiaro.
io sono cresciuto nella sinistra di classe e credo che state a di' delle gran cazzate.
basterebbe che chiedeste scusa...
Jello, vediamo di capirci. Già dicendo che io sono "compare di Bidussa" dici una cosa totalmente farlocca. David è un amico e soprattutto una persona che stimo molto. Ma il mio pensiero politico - che si può liberamente definire radicale, incazzato, antagonista, utopistico, eccetera (cfr per esempio il post su Mirabelli, ma ce n'è a bizzeffe), ma "progressista" proprio no - è anni luce distante dal suo. Se dovessi definirmi, userei forse la categoria "giacobino".
Quanto all'accusa di attuare la «tipica logica italico-diessina-ex-comunista» e di disprezzare «quei no-global anarcoinsurrezionalisti», è talmente assurda che non sto neanche a citare centinaia mie riflessioni che ti contraddicono. Prova a usare il motore di ricerca di OneMoreBlog scrivendoci dentro - che so - "Vitaliano" o leggiti la cronaca della visita all'Eicma con Albertini e Formigoni e poi ne riparliamo.
non so perchè devo chiedere scusa, ma se questo vi da sollievo, allora : SCUSATEMI.
x Alberto: mica ti ci ho fatto finire io sul giornale, ma la persona di enorme cultura(io non faccio di lavoro il pettegolo, ne faccio uno più modesto ma sicuramente più dignitoso).
Spero che oltre a ricordare a noi poveri utenti di rispettare le regole, consiglierai al tuo amico altolocato di non riportare quello che viene scritto su questo Blog sul suo giornaletto:
1)se uno non legge e non partecipa alle discussioni, ma apprende di queste da un quotidiano, potrebbe fraintendere e magari considerare il tuo Blog frequentato da razzisti e pazzi anarcoinsurrezionalisti.
pensa che figra di ca..a faresti con la questura?
2)le discussioni dovrebbero nascere, maturare e morire nel Blog (almeno così normalmete succede).
se escono da qui per finire strumentalizzate su un giornale (che ripeto: non è un luogo d'informazione e discussione democratica)allora tanto vale che smettiamo di commentare le notizie che inserisci nel blog.
x achab: la mia mail è vera e raggiungibile, non avrei problemi ad essere 'schedato', se questo ti rende più tranquillo.
Alberto guarda il problema è risolto da principio dato che questo è assolutamente il mio ultimo post su questo blog.
Bidussa non so nemmeno chi sia ma nell'articolo ha dimostrato superficialità.
Non devo chiedere scusa a nessuno essendo stato io ad essere insultato.
Parli di confrontare idee e conoscenze e poi come tutti sei sceso nel gioco chiudendo il 3d tirando anche tu in ballo il negazionismo, l'antisemitismo e tutta quella massa di porcherie uscite, attenzione, dai post di tutt'altre persone. Non voglio essere polemico, ma sono enormemente amareggiato per la reazione superficiale e vittimista che ho trovato, indegna di questo blog dove l'ironia e lo scambio di opinioni sono sempre stati al primo posto.
Deluso, molto.
Non ho detto una parola anti-semita o razzista, non ho tirato in ballo negazionismo, non ho fatto altro che dire quello che penso su un tale che era appena morto e che mi stava sulle scatole, non ho negato la storia della sua vita, ho solo voluto mostrare un aspetto di quel tale che mi aveva colpito in passato declassandolo da eroe a ometto qualunque.
Ho parlato invano di Rosenbaum e Friedman dei quali probabilmente nessuno sa qualcosa, e dei quali nessuno si è preso la briga di controllare quanto dicono di Wiesenthal.
Tutto qui.
Il link ad un sito negazionista o meno è venuto fuori molto dopo le accuse nei miei confronti, molto dopo gli insulti, quando ormai ero "anti-semita".
Non sapete di chi parlate e non vi siete minimamente impegnati a capirlo, anche se ve ne ho data più di un occasione. Se qualcuno si fosse preso la briga di controllare quello che dicevo, anche solo cercando nomi o fatti di cui parlavo si sarebbe accorto che non parlavo a caso, che era semplicemente l'altra faccia della medaglia, la vita che non era da copertina di Wiesenthal.
Ha fatto grandi cose? Forse, ma negli ingranaggi dei compromessi a cui è dovuto scendere ci ha rimesso la verità molto spesso, e dalla posizione privilegiata in cui si trovava doveva prendere una chiara posizione rispetto a quanto il suo governo stava facendo per poterlo elevare ad eroe.
Il tono di questo tuo invito alla calma Alberto mi ha fortemente amareggiato, rivolgerti a me è non aver nemmeno cercato di capire quanto ho detto.
Mi dispiace ma con questo si chiude il contributo a onemoreblog che una persona normale come me può dare.
Non sentirete la mia mancanza tanto.
PS
berja non hai sempre la verità in tasca sai?
Vorrei spezzare una lancia a favore di Lestaat.
Un conto è che venga accusato io di essere razzista (e me ne faccio rapidamente una ragione) ma dare dell'antisemita a Lestaat mi è parsa una cazzata da parte di molti.
E' stato aperto un post su Simon Wiesenthal e aprire un post significa lasciarci dei commenti, quindi è normale trovare opinioni diverse sulla medesima persona, chi ne pensa bene chi no. Lestaat ha espresso le sue perplessità sull'operato di Wiesenthal e questo ha scatenato un putiferio. Se uno non apprezza il modo di fare di una persona non lo apprezza e basta, che sia ariano, negro, ebreo , sioux ecc. ma non lo mette automaticamente tra i seguaci del Fuhrer solo perchè la persona criticata è ebrea.
Lestaat, sono sinceramente dispiaciuto della tua partenza. Come di quella di chiunque altro, con l'eccezione di chi ha l'unico intento di seminare zizzania (e mi è ben chiaro che non è il tuo caso).
Pur scrivendoci pochissimo, ho dedicato più tempo al post di Wiesenthal che a cento altri post. Ho letto ogni riga, ho controllato ogni riferimento. Non approvo una riga, una virgola di quanto hai scritto sull'argomento, ma non mi permetto di dare un giudizio sulla persona, giudico le opinioni. Per default giudico sincero chiunque non si sforzi di apparire ipocrita (e tu non lo hai fatto).
Per questo non riesco a comprendere la ragione di abbandonare un luogo di discussione che ha l'unico obiettivo di scambiare informazioni e chiavi di lettura della realtà. Al contrario, un'esperienza come questo thread dovrebbe insegnare a tutti noi a sfruttare meglio questo mezzo straordinario. Battibeccare non serve, non arricchisce. Al contrario, dibattere con persone lontane (in termini di distanza e di idee) è un'occasione che è criminale non sfruttare. Non rinuncio a pensare che se le stesse persone si ritrovassero ora in un thread altrettanto problematico, riuscirebbero a far tesoro dell'esperienza e a dibattere non per convincere gli altri o peggio per dimostrare di aver ragione, ma per esporre le proprie idee e dare agli altri un'occasione per riflettere.
Spero che tu ci ripensi e cambi idea.
anch'io
Sull'argomento Wiesenthal ho espresso un solo commento, mi è di avanzo.
Quello che l'articolo non scrive, ma secondo me è la ragione di questa attenzione, è che quando Lestaat, Italico, Jello e tanti altri (anonimi o meno) hanno l'accesso alla rete, loro verranno qui o in altri siti, a cercare notizie su Israele, Fazio, Kossovo, Genova, Milano, non certo sul Secolo XIX!
Insomma, non gli è parso vero di scoprire un punto debole nei blog che stanno portando loro via lettori e autoreferenzialità.
Nel merito, i tuoi commentatori sono liberi di esprimere le loro opinioni, anche quando non ti vanno, come lo sono io dopo 50 commenti, di esprimere il mio disagio per i loro toni. Se proprio qualcuno dovesse aver sbagliato, sei stato tu che hai dato lo stop a quota 114. Ma, come ti ho scritto in privato, questa non è una critica: ognuno decide da solo la linea da tenere e i principi che lo guidano.
mi dispiace per quello che è successo con Lestaat, perchè le sue posizioni e le sue idee sono state denigrate da alcuni che invece di rispondere alle sue argomentazioni e ai fatti che ha illustrato, a dire il vero molto interessanti, è stato insultato come in un qualsiasi Blog di Fans Oriana Fallaci. Spero che Lestaat ci ripensi e continui a postare su questo Blog, perchè è anche a chi come lui cerca di informare da un punto di vista differente, che questo Blog oltre ad innalzarsi nelle discussioni, è anche di fonte informazione non istituzionalizzata e di parte. Spero vivamente l' invito di Alberto gli faccia cambiare idea.
P.S.
x Alberto: comunque Al-Zarqawi è morto sul serio.
beh, mi pare che parecchi punti dell'articolo (ben documentato= sono condivisibili. pero': tra gli interventi su quel thread ce ne sono stati anche di piu' precisi e piu' profondi, senza fare i nomi, berja e turco (mi pare che l'articolo non ne tenga troppo conto); ci sono stati tentativi di portare la discussione su un piano piu' civile, sempre senza fdare i nomi achab (anche se lo ammetto, non troppo riusciti); e infine, con molta fatica, e con l'intervento decisivo di alberto, si e' comunque fatta chiarezza. scusate ma sono ottimista: se si vuole uscire dalla faciloneria o dal luogo comune, come ci si riesce senza confrontarsi? lo so che bisogna informarsi e studiare, ma diavolo, siamo o no degli esseri sociali? non voglio rivendicare il diritto di sparare scemenze, ma esprimere l'auspicio che dalle scemenze riconosciute per tali si possa fare un passo avanti. mi scusi bidussa, ma credo nella buona fede di molti di quelli che scrivono per OMB e mi scuso per il fatto che uso anche io uno pseudonimo (per inciso, e' colpa di un suo collega che gentiva un sito web, e se gli interessa gli raccontero' tutta la storia, molto istruttiva)
un altra cosa volevo dire, mi dispiace che bidussa sia cosi' preoccupato delle "carte truccate" e non si accorga del dato macroscopico: che i thread sono anche moderne assemble in cui ognuno ha diritto di dire la sua, e in cui si possano davvero sentire piu' campane (e rivendicare quando serve il diritto di non parlare o esprimere disaccordo). mi piacerebbe che l'informazione ufficiale (giornali o tv) si fossero con altrettanta attenzione applicati a stigmatizzare i toni che si sentono usare da qualche anno a questa parte nelle piu' alte assemblee della nostra repubblica. non voglio il cupio dissolvi, ma quanto a "carte truccate", voglio ricordare il fenomeno dei "pianisti", gli assenteisti sistematici, le continue mancanze del numero legale, in poche parole la mancanza di rispetto di forma e sostanza del parlamento. quanto invece alla faciloneria e alla arroganza, ognuno puo' giudicare da solo seguendo le dirette di radio radicale.
Non ho mai letto articoli di questo Bidussa, ma se è questa l'obiettività con cui è solito svolgere il proprio lavoro, sta messo parecchio male.
Un thread in cui 2 utenti esprimono un loro giudizio, vedendosi insultati di rimando senza nemmeno un minimo tentativo di argomentazione (se non molto più tardi, e dopo ripetute sollecitazioni andate a vuoto...) si trasforma nell'esatto contrario, in cui trolloni disinformati, sentendosi protetti dall'anonimato, biascicano falsità nei confronti del defunto. Ma non è questo che è successo. Tra l'altro particolarmente sgradevole l'accostamento tra il thread in questione e la tipica descrizione del trollone internettiano tratteggiata da Bidussa, quasi a intendere che quello ne fosse un esempio... certo qualche trollonata la si è vista, ma non certo da parte delle persone cui probabilmente Bidussa vorrebbe riferirsi...
Considerando anche che beppe, che ha scritto qui sopra, giudica, fra tutti, "più precisi e più profondi" i post di turco, il quale se non sbaglio si era limitato a vomitare ingiurie riferendosi al suo interlocutore con un simpatico "Herr Lestaat", mi pare di concludere che da quel thread (anche alla luce del tono del post di chiusura da parte dell'owner) si sia palesato un solo sintomo: che quando si tratta di difendere i propri amici, e gli amici degli amici, non ci si fa il minimo problema a falsificare la realtà, riuscendo anche a restare seri... e non è un problema di destra o sinistra, è solo questione di onestà intellettuale
Piena solidarietà a Lestaat, nun ce lassà :D
ciao davide, scusa se ti rispondo in ritardo. allora assumo tu non sia davide bidussa senno' il discorso cambia :) sulle prime cose che dici niente da aggiungere, anzi direi siamo d'accordo. sulla tua perplessita' al mio commento ti volevo spiegare perche' avevo detto quello. per prima cosa nota che non ho partecipato a quegli scambi di opinioni, li ho solo seguiti. pero' ti ricordo che e' stato lestaat ad ammettere ho preso il primo sito che mi e' capitato il che non mi fa pensare che avesse approfondito abbastanza l'argomento. la cosa di "herr lestaat" a me era suonata come una presa di distanza, come se io avessi iniziato questa lettera a te con signor davide; sara' perche' sono stato vari anni in germania per lavoro; mi sembra tu l'abbia percepita diversamente. io le ingiurie non le ho viste e non mi sembra che come invece dicevano altri turco gli abbia dato del nazista, ma magari ho perso qualcosa della discussione, e in quel caso ti cheido un aiuto. quanto alla cosa degli amici o amici degli amici, non ho il piacere di conoscere nessuno personalmente ma solo attraverso le loro opinioni, ad esempio con lestaat, mi e' sembrato una persona appassionata ed in passato gli ho rivolto elogi su questo stesso sito. anche come te io auspico che non ci lasci, e lo dico con tutta sincerita'. infine, forse la cosa piu' importante, io non faccio altro che esprimere le mie opinioni personali e anche se le difendo sono sempre disposto ad ammettere di avere torto con chi ha voglia di confrontarsi. ciao, beppe