Facciamo gli auguri a Silvio? Va bene , grazie Silvio perchè ci tieni in vita. Senza di te la sinistra sarebbe ormai tutta sparsa nei vari ordini religiosi e nelle missioni. Vorrei aver scritto una poesia come ha fatto Bondi , in tuo onore per i tuoi 69 anni. Ma non ho la vena di Bondi. Non l'ho neanche letta la poesia di Bondi perchè ho pensato che il penultimo gradino verso l'inferno arebbe stato comprare Vanity Fair.
Seduto sul mio water ho pensato molto a te Silvio ed ho sbattuto la testa contro il muro. Perchè non era un sogno....Auguri Silvio.
mah... non capisco, è un thread ironico, o un omaggio all'Equipe 84?? Nel primo caso, ok... nel secondo, grasse risate, hanno pure una entry sulla wikipedia, non ci posso credere, si è davvero toccato il fondo...
senza offesa eh, de gustibus come sempre, ma stiamo parlando della brutta copia nazional-popolare dei Beatles, il cui leader è finito da Costanzo a cantare il revival insieme a Umberto Smaila, non so se rendo l'idea :D
Grandi Battisti-Mogol.
Per il genetliaco: prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrhhhh
cosa c'è di male ad avere una entry sulla wikipedia?
Chi c'era negli anni '60 sa benissimo che erano brutte copie dei Beatles, ma l'allora gioventù si divideva tra l'Equipe '84 e i Rokes...
Sì, come l'odierna si divide fra Gemelli Diversi e Tiziano Ferro... e anche loro avranno la loro entry, se non l'hanno già... non c'è nulla di male, solo che la cosa mi mette tristezza
E infatti io ero per gli inglesi, "Ma chi colpa abiamo noi" rules!
Dissento totalmente dall'idea che l'Equipe fosse un Beatles-clone. Erano ben altro, traducevano e riproponevano - in alcuni casi con qualità - più roba americana (Bang Bang, Stay, ...) che roba inglese, con qualche po' di surf che non guasta mai. Ebbero anche il merito di dare fama ad Auschwitz, facendola uscire dal ghetto dei cantautori che all'epoca erano ai minimi storici di gradimento.
Usavano chitarre splendide (Gretsch, Rickenbacker, Stratocaster, una splendida Gibson Firebird e soprattutto le Vox, compreso il Guitarlin che mi faceva sognare).
Che poi Maurizio Vandelli si sia ridotto a un clone incartapecorito di se stesso, nulla toglie all'importanza e - perché no - alla (relativa) grandezza dell'Equipe 84, che negli anni '60 disse davvero qualcosa di nuovo in un panorama musicale molto omologato.
non Beatles-clone, diciamo un "tutto ciò che andava di moda in Usa e UK"-clone, ok
tra l'altro fai bene a ricordare che la gran parte dei loro pezzi erano cover, il che rimpicciolisce ancor più, se possibile, il loro status di artisti
sostenere che "dissero davvero qualcosa di nuovo" è francamente ridicolo, dai... Vandelli e soci non hanno inventato nulla, anzi, non ci provavano nemmeno, e cantavano pezzi già scritti da altri.
Auschwitz, al di là del significato politico e sociale, non mi piace come canzone, e non mi piace, come cantautore, chi l'ha scritta, quindi ancor meno posso dar merito a chi (insieme a mille altri, comunque) l'ha solo interpretata... ma cmq questa è solo una questione di gusti musicali, non intendo pontificare
Non solo Vandelli ma anche Shapiro rilegge se stesso ormai da tempo, così come i Dik Dik, Camaleonti, Giganti e via dicendo. Fa parte del gioco. Vivono sugli allori di allora ma siccome il tempo passa per tutti, a volte diventano patetici.
Qualche anno fa ho assistito al concerto di un gruppo per il quale stravedevo: gli Yes.
Sono bastate un paio di canzoni per farmi ricordare che stiamo tutti invecchiando...quella generazione, quella musica, quelle atmosfere, oggi non sanno più di nulla, se non nei nostri ricordi e nei dischi in vinile che ancora conserviamo gelosamente. Ciò non toglie che gli Yes hanno segnato un solco indelebile nella storia della musica pop/rock contemporanea, così come l'Equipe ha fatto nella musica italiana.
veramente nel beat italiano c'erano moltissime cose interessanti e fortemente innovative rispetto al panorama culturale dell'epoca, appena uscito da 20 anni di dittatura fascista e dai tremendi 12 anni di cultura clericale democristiana, liquidare una musica che fu importantissima per l'epoca con paragoni imbarazzanti (per chi li fa) o con apodittiche pietre tombali incrostate d'ignoranza non mi pare una gran cosa.
chi non ha memoria non ha futuro.
io sono quel che sono, non faccio la vita che fai, io vivo ai margini della citta' non sono come voi...
erano i corvi ma la vedrei bene come cover OI!
Mi alzo in piedi per la citazione del "Ragazzo di strada", straordinaria nonostante il povero volatile legato sulla paletta del Precision Bass
Ma la musica italiana nel settore pop-rock è sempre stata, lei stessa, una brutta copia, a volte addirittura ridicola, di quella Oltreoceano e Oltremanica. Con pochissime eccezioni. Lo è ancora oggi, del resto.
Quei gruppi che hai citato Aleph non c'è dubbio che abbiano fatto successo in Italia, ma non facevano altro che riciclare ciò che allora faceva tendenza. Così come ora centinaia di pseudo-artisti italiani scimmiottano le tendenze attuali, che sono, in ambito pop, per lo più hip-hop e R&B.
Poi anche io preferisco 100 volte Vannelli o Shapiro a DJ Francesco, ma è una questione, anche questa, di gusti musicali: meglio del pessimo rock rispetto alla pessima dance o al pessimo hip-hop... ma sempre di artisti pessimi si parla.
Se penso a quali gruppi calcavano le scene internazionali a quei tempi (senza essere assolutamente un nostalgico anni '60-70, anche per questioni di età), non riesco a prendere sul serio i loro contemporanei italiani, esponenti di una nazione e di un movimento tendenzialmente "provinciali"
Berja, parli della cover di “I ain’t no miracle worker” dei Brogues? :-)
se ti alzi in piedi ti posso citare allora i mitici Judas di bologna al cui cantante Martò i Nabat dedicarono un grande pezzo.
vabbe Berja, il fatto che la si butti sempre in politica, è un problema vostro, non mio.
Io parlo di musica, e trovo imbarazzante (per te) definire il beat italiano "importantissimo"
i paragoni ti sembrano fuori luogo per una semplice tendenza al "rispetto per gli anziani", ma non è l'anzianità l'unità di misura con cui misurare la qualità.
E' vero, chi non ha memoria non ha futuro, ma se i ricordi sono questi, meglio dimenticare...
non so se avete mai visitato l'ottimo sito di musica italiana www.lisolachenoncera.it
Caro Davide, nel 2005 è un esercizio sterile mettersi a fare gli esperti musicali degli anni '60-'70. Credimi.
Pochi, pochissimi sapevano che "Sono bugiarda" era un pezzo suonato dai Monkees ma composto da Neil Diamond e sicuramente oggi qualche ragazzino dirà che è un pezzo degli Smash Mouth. Ma non è questo il punto.
Il punto è che l'ambiente musicale di allora era estremamente vivo e attento, e l'intuzione di riprendere brani inglesi o americani e riproporli in italiano è stata geniale. Ti piaccia o no, questa è la nostra storia musicale.
Aleph, il ragazzino dirà che I'm a believer sta alla fine di Shrek. So what?
Ci sono state cose belle e cose brutte, tipo "Gianni fa le pizze e i tosti al Superbar, Lilli canta al club del Ragno Blu" (lascio a voi scoprire chi l'ha cantata e di quale brano sia la cover. Non vale guglare).
Beh, sono d'accordo, il mondo è pieno di ragazzini ignoranti che non hanno mai ascoltato "Clouds Taste Metallic" dei Flaming Lips, che ci possiamo fare...
cmq Aleph, sono d'accordo, questa è la nostra storia musicale... e a me non piace :)
davide permettimi di non essere d'accordo, nel tuo definire "provinciale" il panorama culturale italiano hai perfettamene ragione, ma mi hai fatto rammentare quando all'universita' studiavo il confronto "centro/periferia" nella storia dell'arte (chi ne ha scritto? forse venturi? boh!), c'e' sempre un dialogo tra centro e provincia, uno scambio.
quando poi lanci questa accusa di "buttarla in politica" mi fai parecchio ridere, cosi' come l'accusa di basarmi su un perbenista "rispetto per gli anziani", non e' cosi', e mi pare troppo facile (e superficiale) giudicare la musica degli anni 60 e 70 oggi.
temo di non essere nelle simpatie di davide (a propos, ti ho risposto sull'affaire bidussa) ma posso testimoniare che negli anni 70 c'erano nel panorama musicale italiano un profondo e diffus sentimento ed una grande vivacita'. qualche mese fa, ascoltando un pezzo di allora, ho sentito quasi con dolore la mancanza di qualcosa, il che e' stato tutt'uno con il chiedersi: sono io che sono cambiato, o e' il mondo? la conclusione ovvia, entrambi, ma il mondo (il senso della musica italiana) e' davvero cambiato. quello che sentivo nelle canzoni di allora (e adesso non sento piu') sto ancora cercando di capirlo, ma credo che fosse una qualche speranza nella musica. in un certo senso, la svolta di "sono solo canzonette" di bennato mi ha fatto piu' male di quello che ha fatto craxi.
beppe il mio tono è sempre polemico, ma non ce l'ho con nessuno, ho letto la risposta per la questione Bidussa, anche lì la mia non è altro che un'opinione... peace & love (azz questo è molto anni '60 :D)
Berja ho detto che la butti in politica perchè per giustificare l'importanza di questo movimento musicale hai tirato fuori il fascismo e il clericalismo, ma il mio discorso riguarda solo e soltanto la qualità della produzione musicale, che giudico globalmente infima, con pochissime eccezioni ripeto (un nome su tutti, Battisti).
Come "rispetto per gli anziani" intendo la tendenza a salvare "tutto" di una certa epoca passata, quasi per riverenza nei confronti di personaggi ormai "storici" (nell'accezione meno laudativa del termine), mentre io sostengo che la qualità media non si sia abbassata... la qualità media è SEMPRE tendenzialmente bassa, cambiano solo i generi e le mode... e i pagliacci di allora sono i pagliacci di adesso, solo che si vestono e cantano e suonano molto diversamente.
lo stesso beppe conferma la mia tesi... dici che non senti più nella musica odierna ciò che sentivi allora... ma cazzo (in rigoroso ordine cronologico) gli U2, i REM, i Nirvana, i Pearl Jam, i Radiohead... con tutti i gruppi che sono usciti in questi ultimi 25 anni, c'è ancora qualcuno che ha nostalgia di Edoardo Bennato???
hai vinto tu davide, ed io ho solo confermato (con la mia ignoranza) che faccio parte dell'italia di berlusconi
"Gianni fa le pizze e i tosti al Superbar, Lilli canta al club del Ragno Blu"
Non ricordo chi l'ha cantata ma so che è una orrida cover di Obladi-Oblada (perché purtroppo l'ho sentita... :P
Un saluto
esterofilia, malattia del provinciale, caro davide.
citi gruppi musicali notissimi ed impostici dall'industria culturale anglosassone globalizzata.
i miei gruppi preferiti degli anni '90 sono gli "erode", "i fichissimi" ed i "kenze neke" un pugno di dischi all'attivo.
facevano cover?
"citi gruppi musicali notissimi ed impostici dall'industria culturale anglosassone globalizzata."
hahahah mamma mia, come pensavo, il prototipo del vetero-comunista incapace di affrontare qualsiasi discorso senza parlare di fascismo, globalizzazione e complotto atlantista.
Ho citato grandi gruppi, che hanno fatto successo pubblicando album eccezionali, come prima di loro fecero Beatles, Pink Floyd e Led Zeppelin... o anche loro ci furono imposti?
Se non sai distinguere fra Britney Spears e uno qualsiasi dei gruppi che ho citato (e molti altri...), buttando tutto nel calderone della musica "imposta" dalle major, dico io che parli di musica a fare?
Esterofilia stacippa, il rock è nato là, e da là vengono i suoi migliori interpreti... detto questo, non disdegno un ascolto a De Gregori o a De Andrè... non è questione di nazionalità, ma di qualità, almeno per me.
Lungi dal fare analisi dell'epoca dell'Equipe 84, mi limito a dire solo una cosa: a me "29 settembre" piace di più cantata da Battisti :-)
"Berja ho detto che la butti in politica perchè per giustificare l'importanza di questo movimento musicale hai tirato fuori il fascismo e il clericalismo..."
Davide, al sottoscritto viene l'orticaria quando sente mischiare musica alla politica. Ma devo dare ragione a Berja (una pomata per cortesia!! mi sta venendo un attacco...!!!).
Dimostri superficialità a liquidare così questo argomento. I musicisti e la musica italiana degli anni in questione ('60-'70) hanno eseguito un lavoro enorme per gli anni a venire.
La commissione d'ascolto della RAI ha messo enormi bastoni fra le ruote agli artisti più significativi di quegli anni: nel '63 vennero censurate due bellissime canzoni di Luigi Tenco ("io si" e "una brava ragazza"); una delle più belle canzoni di quegli anni (Resta cu' mme di Domenico Modugno) venne censurata dalla RAI perché cozzava contro la moralità putibonda dell'epoca. E questa è politica...
E non parliamo della censura a De Andrè...sino ad arrivare al paradosso di "Dio è morto", censurata dalla RAI ma trasmessa da Radio Vaticano.
Questo per dire che non erano tutte rose e fiori e spesso ci si scontrava con una mentalità politica e di costume che ci derivava dagli anni precedenti. Questo è.
E poi piantiamola con 'sto fatto che tutto va salvato di quell'epoca.
La Marisa Sannia la immolo volentieri.
Domanda per Davide, scusa ed in che cosa i gruppi che citi sono diversi da Britney Spears? a parte i tuoi gusti ovviamente
Aleph ma l'importanza di cui parli tu, su cui non ho nulla da ridire, è di tipo politico-sociale... ma anche qui, riconosciamo che la mentalità che ha consentito la rivoluzione del costume è stata importata: dove è nata la beat generation? A Londra o a Sassuolo?
Io non sto liquidando l'impatto che certa musica italiana ha avuto sulla nostra società, sto semplicemente esprimendo un'opinione negativa, mi ripeto, sulla qualità globale della produzione musicale.
Io piuttosto considero superficiale liquidare gruppi come quelli che ho citato (cercando di fare nomi noti proprio per chiarire meglio ciò di cui sto parlando... non adoro certo gli U2, per esempio, ma ne riconosco la grandezza) parlando di musica imposta e globalizzata... è un attimo, e qualcuno dirà che Michael Stipe è uno dei mandanti occulti dell'omicidio Moro...
Simi, dimmi tu piuttosto in che cosa sono uguali, così vediamo da quali presupposti si parte...
scusa davide ma almeno critica cio' che scrivo e non cio' che tu postuli che io scriva.
forse dovresti seguire un pochino meglio i modelli di produzione dell'industria culturale prima di sputare certe sentenze.
ma infatti, critico ciò che scrivi. Sappiamo tutti l'influenza che hanno le major sulla musica che va in TV, sulla programmazione delle radio, e di conseguenza su ciò che la massa ascolta e compra.
Detto questo, parlare di musica imposta e globalizzazione di fronte ai nomi che io ho fatto (e senza entrare nel merito, ne potrei fare 100 altri, poi dire quale è meglio o quale è peggio, sta alla singola persona) è una cosa che non posso accettare, perchè artisti di un tale livello non hanno bisogno di essere "imposti", questo è il punto.
Anzi, certi dischi che hanno fatto la storia, sono passati inosservati sui principali network radiofonici (in particolare qui in Italia, anche in fatto di radio c'è un'arretratezza che ha del vergognoso), per non parlare di MTV e compagnia, e nonostante questo grazie al passa parola hanno conquistato pubblico, divenendo pietre miliari... e solo in seguito l'industria musicale se n'è appropriata, dando carta bianca per le produzioni successive.
Ben venga, dico io, stiamo parlando di arte, ed è un fatto positivo che un artista abbia a diposizione i mezzi per esprimersi al meglio.
Purtroppo molti altri mediocri dispongono di altrettanti mezzi, ma d'altronde la perfezione non è di questo mondo.
ma ci credi veramente a cio' che scrivi?
-artisti di un tale livello non hanno bisogno di essere "imposti"-
ma ti pare?
allora come spieghi la nascita di tormentoni e come spieghi il mistero dei passaggi radiofonici?
vasco rossi se non fosse supportato dal battuage pubblicitario avrebbe fatto la fine di fanigliulo.
non capisco perche' fare cover o ispirarsi ad altre culture sia sbagliato o deteriore.
dovremmo forse ballare saltarelli e tarantelle e cantare stornelli e tammuriate per non essere "infimi"?
Davide, putroppo su queste cose sono...come dire: un precisino. Praticamente un rompicoglioni.
La beat generation non è nata né a Sassuolo né a Londra. Ma soprattutto non c'entra nulla con la musica. E' Kerouac il primo a parlare di beat(battuto) non certo riferendosi alla battuta musicale, bensì con tutt'altro significato. Non so perché ma se penso alla Beat Generation, mi vengono in mente Jack Kerouac e Allen Ginsberg, non certo i Rolling Stones o i Beatles.
E comunque è San Francisco la culla di tutti i movimenti (letterari, giovanili, studenteschi, etc.) che hanno caratterizzato il dopoguerra.
A Londra si faceva swinging...
aleph ti sei dimenticato ferlinghetti e corso (eccheccazzo)
berja per favore, parliamo della rettore o amedeo minghi, ma vasco rossi no! facciamo finta che non esista, per favore.
concordo con Beppe su Vasco Rossi.
berja, scusa ma di che/chi stai parlando? Tormentoni radiofonici? E' così che definisci canzoni come Paranoid Android, Lithium, o Wish You Were Here e Immigrant Song, per andare indietro negli anni?
Se mi parli di vasco rossi, o di qualsiasi altro fenomeno da baraccone nostrano o estero, è un conto... ma io ho fatto ben altri nomi, ne potrei fare altri e ne potresti fare anche tu, ma non è questo il nocciolo... ti è così difficile ammettere che qualcuno possa raggiungere la fama mondiale grazie alla qualità della propria produzione? Ovvio che poi, una volta raggiunto un certo status, il battage mediatico aumenta, e la gente compra sulla fiducia... ma questo è un altro discorso.
Aleph fai bene a precisare, il mio punto era che comunque tutto ciò in Italia è arrivato dopo. Non c'è nulla di sbagliato nel mutuare da altre culture, l'importante è che poi, quando si tirano le somme, si sappiano distinguere i grandi dalle loro pallide imitazioni.
:0)
Mitico Gregory, pace all'anima sua...ma allora anche Burroughs e Orlovsky!
la rettore era divertente quando ha fatto delle cosette ska, come andava di moda alla fine delgi anni '70; minghi con i suoi arrangiamenti cafoni e pomposi lo ignoro peggio di vasco rossi.
Forse dimenticate l'unico genere in cui l'Italia ha eccelso: il Progressive nei '70.
PFM e Banco sono stati (e, in misura minore, lo sono ancora) gruppi dal successo planetario, massimi esponenti di un filone musicale in cui il Bel Paese non ha avuto niente da invidiare alla famosa Inghilterra.
davide non ci capiamo proprio, torniamo all'argomento principale: l'equipe 84.
perche' dovremmo dimenticarci di canzoni tipo "pomeriggio ore 6"?
la prima volta che l'ho ascoltata avevo passato da un pezzo la maggiore eta' eppure avendo saputo in che anno e' stata edita (1969) mi sono fatto delle grasse risate alla faccia di perbenisti e preti.
dire che gli equipe84 sono da dimenticare e' come dire che elio e le storie tese fanno schifo perche' "imitano" Frank Zappa.
Con la differenza che l' equipe84 faceva cover a bizzeffe mentre Elio di Zappa "imita" un po' lo stile.
Non conosco tutta la discografia di Elio, ma non mi pare che abbia mai riproposto in italiano "Bobby Brown geos down" o "my guitar wants to kill your mama" o che so io....
Un saluto
berja, come ho specificato nel mio primo post, de gustibus.
Io ritengo l'Equipe 84 trascurabile perchè ritengo trascurabili i loro pezzi, e non do merito per l'interpretazione di canzoni scritte da altri.
Nessuno inventa niente, ognuno trae ispirazione da qualcuno che è venuto prima, ma, come fa notare Gaetano, un conto è prendere spunto (e lo si può fare molto bene, o molto male), un conto è ricantare le medesime canzoni, o proporne una sbiadita spaghetti-version.
"divenendo pietre miliari... e solo in seguito l'industria musicale se n'è appropriata, dando carta bianca per le produzioni successive."
Mi dispiace Davide, ma sono in musica sono peggio di una macchina da guerra...
No, non è vero quello che dici. Le case discografiche hanno sempre mantenuto ben saldo il potere sul mercato. Sempre. Anche quando, alla fine degli anni '60, si resero conto che quella musichetta melensa per wasp stava lentamente perdendo quote di mercato. Si guardarono in giro, annusarono e dalla West Coast arrivò la risposta che cercavano. I più importanti eventi musicali che il rock possa ricordare, sono stati organizzati dalle industrie discografiche più potenti di quel momento. Mi riferisco al Festival di Monterey nel '67 e poi quello di Altamont e quindi Woodstock. I festival attiravano sempre più giovani e sempre più i guadagni incrementavano nelle tasche di certi "freaks" che si accorsero che in fondo in fondo erano americanissimi business men...
Nel 1969 il mercato discografico valeva qualcosa come 2 miliardi di dollari. E 2 miliardi di dollari non si lasciano in mano a sconvoltoni dai cappelli lunghi...
Anche sui libri sacri si legge che fu proprio questo spirito commerciale a distruggere l'idea originale di una musica nuova, di rottura col passato, e che la gigantesca speculazione di Woodstock seppellì la gloriosa civiltà hippie.
Non è un caso che musicisti geniali e innovativi (primo fra tutti Zappa), dovettero fondarsi un'etichetta indipendente per dire-fare quello che davvero sentivano.
berja: non mi ricordavo di fanigliulo! Non lo fanno più vedere nemmeno di notte.
Davide: che radio ascolti? Paranoid Android un tormentone?
Aleph, evidentemente mi sono spiegato male.
In effetti tutte le "pietre miliari" a cui mi riferisco sono state edite da major o da loro succursali, ma c'è una bella differenza fra il budget a disposizione, per esempio, dei Nirvana pre- e post-Nevermind. Da band underground conosciuta a Seattle e dintorni, a fenomeno globale... era tutto pianificato? Non credo proprio.
Stesso dicasi per i RH pre e post-OK Computer e per molti altri casi nella storia della discografia mondiale. E ripeto, io faccio nomi noti, diciamo paradigmatici, perchè non mi interessa in questa sede discutere su chi sia meglio o peggio, nè mi interessa mostrare quanto "so fighi i miei gusti musicali".
Che lo spirito rivoluzionario originale del rock sia globalmente andato perso, nessuno lo mette in dubbio... che per mantenere un'indipendenza artistica si sia costretti ad autoprodursi, è vero solo in parte... c'è chi se lo può permettere pur rimanendo alle dipendenze di una major: quando garantisci pubblico e miliardi, ti si da carta bianca senza troppi problemi, questo me lo concederai, almeno.
massimo mileti, forse non hai letto bene la frase... intendevo proprio il contrario
magari fosse un tormentone veramente :D
Post e commenti (alle ore 17,25):
"Controinchiesta su pzza Alimonda" = 3 comm.
"Come si fa" = 7 comm.
"29 settembre" = 47 comm.
Qualcuno se la sente di commentare ciò?
io, certosina, "vogliamo il pane e le rose"!
oppure
"riesco a rinunciare a tutto meno che al superfluo"
io non considero la musica, nè altre forme d'arte, superflue.
Cazzo compagni, ha ragione Certosina!
ps: Berja, devo iniziare a preoccuparmi...?
detesto il moralismo, aleph
e poi sono uno di quelli "ama la musica, odia il fascismo".
davide, da ciò che aveva scritto berja, questo capisco della tua risposta. I pezzi che tu citi, per belli che siano, li possiamo considerare classici, ma non tormentoni. In effetti i tormentoni raramente nascono da un passa parola, e qui entra pesante il discorso, centratissimo, che ha fatto Aleph. L'industria discografica è da sempre quella dove i manager hanno sempre fatto le figure degli asini, e tranne Ertegun con la Atlantic e John Hammond all CBS (come major), tutti i nomi noti sono appassionati che hanno dato vita a storie esaltanti, ma brevi. Vedasi Chess e Stax, o Creation, Stiff ed altre piccole inglesi. Non dimentichiamoci che anche Elvis ha realmente sfondato solo dopo essere passato alla RCA, mentre la Sun lentamente moriva. Forse solo i Beatles riuscirono a muovere un volano enorme da soli.
In ogni caso gli artisti rock hanno sempre vissuto un pre e un post successo, a livello di budget e produzioni faraoniche. E' una delle leggi non scritte di questo ambiente. Cito: Pink Floyd post Dark side, U2 post War, Bowie post Hunky Dory, Queen (ohi) post Bohemian Rapsodhy e un milione di altri a seguire.
Non entro nel territorio del pop inteso come musica commerciale, dove gli uffici marketing contano ben più di una voce da cinque ottave. Però purtroppo anche questo serve affinchè continuino ad esistere gli appassionati che si sbattono a preservare quel poco di rivoluzionario c'è ancora nella musica. Che spero non muoia.
berja, oggi sono con te
massimo, ma perchè mi metti in bocca cose che non ho detto?
"berja, scusa ma di che/chi stai parlando? Tormentoni radiofonici? E' così che definisci canzoni come Paranoid Android, Lithium... ?"
E' italiano questo, o sbaglio? E' una frase così criptica? Dal momento che Berja ha parlato di tormentoni, e non io, e dal momento che io avevo fatto nomi che con i tormentoni c'entrano come i cavoli a merenda (proprio per evitare che la discussione andasse sulle Britney di turno, sulle quali siamo tutti d'accordo, credo), mi sono stupito e ho citato canzoni che NON considero tormentoni, chiedendo a Berja, in maniera retorica, se secondo lui lo sono.
Non vedo dove vada a parare tutto il resto del discorso, non ho mai negato che l'industria discografica monopolizzi il mondo della musica, ma, come tu stesso dici, c'è un pre e un post successo: ed è quel PRE che conta, è lì che se uno non ha nulla da dire, si ferma, perchè nessuno gli regala nulla. Poi per quanto riguarda il POST, ogni gruppo sceglie la sua strada: chi rimane nel limbo buttando lì un album ogni 2-3 anni per ricordare alla gente che esiste, chi si commercializza spudoratamente, e chi invece... incide "Kid A" :D
torniamo ab ovo: le cover.
quanti di voi hanno ascoltato (e magari ha anche gradito) gwen stefani che canta "if i was a rich girl"?
quanti di voi sanno che e' una cover di un omonimo brano giamaicano che a sua volta e' una cover di un brano del notissimo musical "the fiddler on the roof"? ("if i was a rich man" cantato anche da moni ovadia in un suo spettacolo)
chi ha a che fare con la musica giamaicana sa che le cover (version dicono i giamaicani) sono una cosa comunissima, anzi la musica giamaicana stessa (cosi' coem la conosciamo)nasce negli anni '50 con versions di gruppi r'n'b statunitensi, avete presente "guns of navarone" degli skatalites?
quale e' la versione migliore?
"noi facciamo solo cover" cantavano i fichissimi nel 1994 e sono stati i PRIMI (altro che mai dire gol) a fare una cover di "ricominciamo" di pappalardo.
la cover puo' essere geniale.
è vero berja, e ti farò anche un esempio, anche se sono certo riderai: il buon Marilyn Manson, artista mediocre buono a scandalizzare i puritani, ma innocuo quanto Pupo, ha comunque tirato fuori una gran cover da "Sweet Dreams" degli Eurythmics, facendone una versione marcia che più marcia non si può, eppure secondo me stupenda. In seguito ci ha riprovato, e ha prodotto due cover indegne di "Tainted Love" e "Personal Jesus"... insomma, qualche volta il gioco può riuscire, ma alla lunga si rischia di sbroccare...
Io credo che le cover possano essere in alcuni casi dei piacevoli e doverosi omaggi ad artisti e/o canzoni che si ammirano, ma se diventano la regola e non l'eccezione, sminuiscono l'artista, poichè, in quanto artista, si assume che il suo ruolo sia quello di creare, e non ricavare nuove versioni di qualcosa che già esiste.
continuo a non essere d'accordo, davide, senza cover non avremmo lo ska, il reggae, il dub; senza beat italiano staremmo ancora a natalino otto e il trio lescano.
"binario tristi parallele della vita"
(questo era il reuccio, pero', un grande)
"senza beat italiano staremmo ancora a natalino otto e il trio lescano"
E allora? Cos'hai contro lo swing italiano anni '50? Io lo trovo semplicemente fantastico.
Davide, a parte i miei personali gusti, Berja ha ragione. Senza le varie Caselli, Dik Dik, Equipe e via dicendo, avremmo impiegato altri 10 anni prima di venire a contatto con la musica anglosassone.
Oggi se vuoi il nuovo CD di Wonder che ancora deve uscire ( e che io considero uno dei più grandi autori contemporanei insieme a Jobim), ti basta scaricarlo da qualche P2P e il gioco è fatto.
Negli anni 60 la faccenda era un pò diversa...
egregio, io ADORO il jive e lo swing, ti ricordo che sotto al fascismo erano generi semi-vietati e che il jazz italiano (gorni kramer uno dei suoi grandi nomi) dovette rinominare il genere dei suoi pezzi in "sincopato".
pero' il melodico italiano, genere tipicamente anni '50, mi sa di ristrettezza mentale, di sacrestia, di "mamma solo per te la mia canzone vola", di ex fascisti riciclati (come beniamino gigli, appunto), insomma meglio "gli urlatori" ed il beat, sempre.
Non capisco il vostro discorso... senza il beat anglosassone, non avremmo avuto Caselli, Dik Dik e gentaglia varia, senza il blues non avremmo avuto il beat anglosassone, senza Beethoven... bla bla bla...
Ma tutto ciò cosa c'entra? Io ho semplicemente detto che il beat italiano è, per buona parte, spazzatura. Musicalmente parlando, spazzatura. Se non siete d'accordo su questo, ci può stare. Ma spostando il discorso sull'importanza politico-sociale, non si va da nessuna parte, e fra l'altro io personalmente non ho nulla da obiettare da questo punto di vista.
"Senza cover non avremmo lo ska, il dub, il reggae..."
Va bene, ma se la genesi dello ska è quella, ciò non significa che ogni qualvolta viene eseguita una cover, ci si trovi di fronte a un evento pionieristico... nello specifico, le cover degli Equipe84 cosa hanno dato alla musica? Versioni italiane identiche a quelle inglesi in tutto tranne che nelle parole? Versioni di canzoni italiane identiche in tutto all'originale? Musicalmente, che importanza ha tutto ciò? Se "29 settembre" la scrive Battisti, ed è perfettamente in grado di cantarla, che cazzo ne guadagna la musica se Vandelli ne propone una versione identica? Ci guadagna il conto in banca di Vandelli, e quello di Battisti grazie alle royalties... punto e basta! Tutto ciò non ha nulla a che fare con le tradizioni musicali giamaicane.
davide, in tutta gentilezza, continua ad ascoltare radio dj e lascia la musica ai grandi.
della importanza delle cover ne riparliamo tra una decina d'anni.
sei un pagliaccio berja.
radio dj l'hai ascoltata molto più tu di me.
non riesci a portare a termine una discussione in maniera civile, e dai sempre per scontato che il tuo interlocutore ne sappia meno di te. a volte però, come in questo caso, non è così.
no, ho fatto radio, ma non era radio dj ed ho anche lavorato nella produzione discografica e non era per le major.
io non sono civile e non sono assolutamente in grado di portare avanti una discussione, verissimo, sono fazioso, ebreo e pure comunista ma il mio peggior difetto e' che detesto a morte supeficialita', pressapochismo, presunzionee moralismo.
viva le cover, viva il beat italiano!
allora detesti te stesso, berja, e questo è un grosso problema
mi sa che stiamo decadendo nel battibecco, se riuscirai a speigare in amniera sensata e senza posizioni "ideologiche" perche' il beat italiano sia da dimenticare ti posso pure stare a sentire, se continui a ripetere a pappagallo le stesse cose mi sa che per me le ultime parole definitive e sicuramente migliori di quelle che posso scrivere io le ha scritte l'ottimo aleph, non ho altro da aggiungere.
avide, tutto va contestualizzato. Non puoi dire "le cover degli Equipe84 cosa hanno dato alla musica?" Senza aver presente il panorama musicale, sociale, politico di quegli anni.
Trovo noioso tirar fuori titoli ed esperienze individuali che sanno tanto di :"Lei non sa chi sono io", tipico del borghese piccolo piccolo.
Da parte mia posso dirti che bazzico nella musica da ormai 35 anni e non mi sogno di dare nessuna perla di saggezza perché sono il primo a sapere che in questo campo le opinioni personali equivalgono a leggi auree.
Però occorre contestualizzare...e facendo ciò la mia opinione è che le cover degli Equipe (qui lo dico e qui lo nego: Vandelli è uno degli individui più antipatici e spregevoli del panorama italiano: è arrogante e presuntuoso come pochi), dicevo che le cover degli Equipe hanno dato alla musica italiana molto di più di quello che i Gun's n' Roses hanno dato alla musica internazionale con la loro cover di Knookin on heavens door.
berja, che fai dai la colpa a me per il battibecco? Se ad un mio post di 20 righe, rispondi mandandomi ad ascoltare radio dj, non puoi certo biasimare la mia reazione.
Io le mie argomentazioni le ho date, paragonare la genesi dello ska alle cover vandelliane mi pare un'eresia, ma se tu non mi ritieni degno di cotanta discussione, puoi anche andare tranquillamente a farti fottere. Io rispetto se vengo rispettato, altrimenti ognuno per la sua strada.
Vedi Aleph, tu stesso non riesci a levare quei 2 termini, "politico" e "sociale"... non posso dire "cosa hanno dato alla musica" senza aver presente il panorama musicale, sociale e politico?
No, no, questo è concettualmente sbagliato: per dire cosa hanno dato alla MUSICA, mi è sufficiente conoscere il panorama MUSICALE, tutto il resto lo lascio a chi ne sa più di me.
Io dico che il panorama MUSICALE ha ricevuto un contributo del tutto trascurabile dall'Equipe84 e simili: sia il panorama mondiale, perchè sono arrivati con quasi 10 anni di ritardo, senza proporre nulla di interessante... sia quello italiano: nessuno ha bisogno di "Sognando California" dei Dik Dik se già può ascoltare l'originale California Dreamin'... nessuno ha bisogno di 'Senza Luce' se c'è già "A Whiter Shade of Pale" ... cazzo !!!
E nessuno ha bisogno di Knockin on Heaven's Door ricantata dal peggior cantante della storia, leader di uno dei gruppi più inutili e sopravvalutati, per fortuna spariti dopo 3 album, giustamente travolti dalla salvifica ondata grunge.
Ok, parliamo di figa. Forse ci riesce meglio...
e' ufficiale davide, non capisci un cazzo.
"nessuno ha bisogno di "Sognando California" dei Dik Dik se già può ascoltare l'originale California Dreamin'... nessuno ha bisogno di 'Senza Luce' se c'è già "A Whiter Shade of Pale" ... cazzo !!!"
voglio proprio vedere come sarebbero riuscite ad arrivare le versioni originali di questi pezzi nell'italia degli anni '60, tutti parlavano quasi solo il dialetto, c'era solo una rai paludatissima (forse la rai di quegli anni se la sono potuta immaginare quelli che hanno ascoltato la radio di stato di un opaese del socialismo reale), i negozi che vendevano dischi di importazione erano pochi e malforniti.
non puoi fare la critica della musica degli anni '60 vivendo nel 2005 con il punto di vista di uno del 2005.
no, sei tu che continui a non capire.
musicalmente quelle canzoni non hanno dato nulla!
il fatto poi che fossero l'unico modo per "fare arrivare" il pezzo, è un altro discorso. il fatto che l'Italia fosse arretrata, che mancassero i dischi d'importazione, è un fatto sociale, non artistico.
Tu sostieni che i Dik Dik, o l'equipe, o altri come loro furono dei grandi ARTISTI? io ti dico di NO! e il paragone con le cover ska, tu stesso lo confermi con ciò che dici, non c'entra un'emerita cippa!
Sostieni che furono fondamentali per far conoscere la nuova musica proveniente da oltreoceano? Certo, e chi lo nega! Ma questo non è essere artisti, questo è essere filantropi, se vuoi... filantropi involontari però, perchè la realtà è che prendevano canzoni già scritte e le traducevano: successo assicurato, 90% del pubblico convinto che sia un originale, e soldi a palate: molto più comodo che non mettersi attorno ad un tavolo e buttare giù spartito, accordi e arrangiamenti partendo da 0.
PS. prova scrittura corsivo... non ci avevo mai pensato, che sia sufficiente usare i tag html? proviamo :P
Pensi sig. Berja, quell'idiota di Van Gogh ha inziato a dipingere pedissequamente Millet e Van Bargue.
E solo perchè doveva imparare, ma soprattutto perché amava la pittura agreste di Millet, e guarda caso molti suoi dipinti maturi parlano di campagna.
Che coglione quel Van Gogh...
e infatti Aleph, Van Gogh viene ricordato e ammirato per le copie dei dipinti di Millet, vero?
e soprattutto, visto il sottointeso paragone che fai, i Dik Dik fecero la cover dei Procol Harum perchè dovevano "imparare", vero?
Trovane di migliore, dai... come si dice, ritenta sarai più fortunato...
Davide, se devo avere un nemico preferisco averlo colto e acuto. Te lo dirò l'ultima volta, poi per me la faccenda è sepolta.
I Dik Dik, malgaro loro, non hanno imparato a suonare facendo cover, hanno insegnato a noi sbarbati di allora ad ascoltare ed apprezzare una musica nuova. Un'intera generazione ha conosciuto la musica pop inglese e americana con quelle canzoni ri-cantate in italiano. Questa è la grandezza e l'importanza di quelle cover.
Poi se vuoi parlare genio artistico musicale e di come Charlie Parker abbia influenzato tutta la musica con la sue caratteristiche superimposizioni di settima dominante sugli accordi minori, io ci sto.
Ma è un'altra faccenda.
Io invece gradirei interlocutori colti, acuti e in grado di fare 2+2... questo per evitare di arrivare al 70esimo post in un thread ripetendo le stesse identiche cose allo sfinimento, senza capire che non è quello il nocciolo del discorso.
La grandezza e l'importanza di quelle cover non ha nulla a che fare con la qualità artistica di chi le ha interpretate, lo stai dicendo tu stesso, ma non lo vuoi ammettere.
Capisco la tua gratitudine ai Dik Dik, gli sarò grato pure io che ho la fortuna di far parte di una generazione che può fruire più facilmente di ciò che il mondo della musica offre (in realtà fino a 5 anni fa per ascoltare l'ultimo album dei Death Cab for Cutie sarei stato costretto a prendere il primo aereo per New York, ma non sottilizziamo...), ma resta il fatto che erano artisti mediocri. punto.
Sono grato anche alla mia maestra delle elementari, che mi ha insegnato le tabelline e i tempi verbali, ma non per questo arrivo a sostenere che sia una luminare di livello internazionale...
Infine, gradirei parlare di musica con gente che non si sia fermata al 1980, considerando buono per radio dj e ragazzini brufolosi tutto ciò che è venuto dopo, ma forse pretendo troppo...
Non so se è l'età o la sfiga del momento...
Ieri sera mio figlio mi parlava di "emo-rock"
Scusa? Ho chiesto, che è 'sta roba?
E giù un panegirico interminabile di concetti triti e ritriti.
Poi mi fa ascoltare. Resto deluso: niente di nuovo sotto il sole.
Ora tu mi parli di indie-rock...
Se Bach avesse avuto un bassista e un batterista, la musica si sarebbe potuta fermare lì.
Bye!
Passo e chiudo-
aleph non e' perche' ti hanno fatto girare i coglioni che devi dire zozzerie reazionarie, eh!
bach non avrebbe mai scritto "if the kids are united" o "guns of brixton".
comunque una volta si chiamava "emo-core" ma mi sa che sto a diventa' vecchio pure io.
emo-core, emo-rock... il nome ha poca importanza, evidentemente tuo figlio apprezza i Jimmy Eat World e i Brand New... niente di nuovo sotto il sole, ovvio... ma che concetto trito e ritrito anche questo, ogni volta che vai da un cinquantenne con molto più che un principio di alopece, con in mano l'ultimo CD acquistato dicendo "toh, senti questo, non è male", ottieni sempre la stessa risposta:
"Bah, niente di che, tutto già sentito"
evidentemente l'Alzhaimer avanza, e il non-più-giovane dimentica che i suoi stessi genitori storcevano la bocca di fronte a quello che lui ascoltava 20 anni prima, e non ne rimanevano affatto impressionati.
Non male quella di Bach, potrei anche essere d'accordo.
non e' esatto davide, una volta i genitori disprezzavano la musica dei figli perche' non la capivano, ora i genitori disprezzano la musica dei figli perche' l'hanno sentita 20 anni fa.
radicalmente diverso, no?
Berja, questa è davvero bella. da incorniciare.
mmmm sì ma è molto superficiale definire "già sentito" un sound che è completamente diverso da quello di 20 anni fa, sia esso emo, grunge, alt-rock nel senso più vasto del termine o trip-hop (quando ascolti i Massive Attack ti sanno di già sentito? Ma rispetto a chi, a cosa e a quando?)
e tu detesti la superficialità, vero berja?
Mmmmh, mi pare che Ten dei Pearl Jam sia del 93, Badmotorfinger dei Soundgarden anche. Forse non 20, ma 12-13 anni fa, davide.
da quanto la musica è ferma? Io dico 10 anni. Quindi sì i genitori di oggi che avranno certament ascoltato le grida cartavetrate di un tipo che ha finito per spararsi un colpo in testa, oggi ridono quando ascoltano i vari Muse, Franz Ferdinand, Travis, Coldplay e via.
In fondo, nemmo Nick Cave è più quello di dieci anni fa.
White Stripes...emersi da una cantina...oggi
Vedo che sono rimasto schiacciato in mezzo ad un'allegra combriccola di hippies dei tempi che furono
mi fa piacere, siete simpatici, vi date le pacche sulle spalle, ma attenti a non usare troppa forza, a una certa età può essere pericoloso :D
cmq, le rispettive posizioni sono chiare, è il caso di chiuderla qui, meglio per me, per voi e per il server...
pace a voi
fatte le dovute eccezioni, davide, pero' ti devo dire che da ascoltatore fanatico di dub non trovo i massive attack cosi' originali come credi tu, mi piacciono e li apprezzo pero' mi piace ritrovare nella loro musica il filo rosso che conduce alle musiche che sono venute prima.
facevo un esempio generalizzante e descrittivo per sommi capi, non ci capiremo mai davide...
White Stripes: uguali a Led Zeppelin, Stones post Exile on main street e con in più Wallpaper e MTV dalla loro. White Stripes: sommersi nella cantina.
ah Achab, aspetta, allora forse tu i 40 non li hai ancora raggiunti... già mi salvi i Pearl Jam, i Soundgarden... beh già qualcosa
Però nel 97 è uscito Ok Computer, che mi sembra un qualcosa di molto diverso dal grunge dei primi anni '90
nel 2000 è uscito Kid A... non aggiungo altro, chi lo conosce sa di cosa parlo
per il resto Muse, Coldplay, White Stripes... nulal di che, concordo con voi... ma i Coldplay a chi si sono ispirati? non certo ai Pearl Jam... il nome Radiohead ti dice nulla?
ora come ora, negli ultimi 5 anni vedo i Queens of the Stone Age che sono usciti con 3 album ottimi, hanno toppato con il quarto... certo, bisogna ammettere che anche loro sono un retaggio dell'epoca grunge, visto che nascono dalle ceneri dei Kyuss... ma insomma, la situazione non la vedo così tragica... il rock non è morto, almeno per me.
Io rispetto i progenitori, voi abbiate un minimo di rispetto per i nipotini che se ne dimostrano meritevoli...
Sbagliato davide. Probabilmente ho la tua età se non meno. Ma quando ascolto i Massive attack mi viene da ridere a pensare che siano "innovativi". Forse perché ho visto i Motorpsycho al Bloom di Mezzago troppe volte. O perhé ho ascoltato i Kyuss per troppo tempo. O forse più semplicemente perché quando vedo Mark Lanegan imbracciare la chitarra e sussurrare con quella voce una sola sillaba, mi vengono i brividi come a un bambino. Non è una questione di età, è una questione di qualità. Scarsa quella di oggi nel panorama indie. Indie poi parola che penso sia morta con "Second coming" degli Ston Roses e con le mitiche serate Spookie Weirdo a Baggio.
Ten dei Pearl Jam è del '91, ho visto solo ora
è per la precisione, non ho usato gooooogle :D
achab, che stracazzo c'entrano i Massive Attack con lo stoner rock??
ma a me sono piaciuti anche i white stripes.
bella l'idea di suonare in due con le sovraincisioni e gli effettacci.
mau se leggi sappi che continuo a preferire la versione dei corvi, quella dei brogues e' un po' troppo rock, quella dei corvi e' piu' scura, piu' "stradaiola".
Davide mica li freghi così... Sono veramente dei "vecchietti" saccenti e attaccabrighe :)))
oh! sto scherzando, calma...
"Kid A" dei Radiohead a cosa lo paragonate?
Ehhhh...no.
Uguali ai Led Zeppelin...magari.
Il talento è grande, il genio non c'è.
Ma: cosa vuol dire "uguali a..."? Che fanno lo stesso genere di musica? Certo, e allora? Mica dico che facciano un genere nuovo: tutt'altro! Intendevo proprio dire, con "emersi dalla cantina", che ripropongono una musica conosciuta, per fortuna la fanno con un minimo di originalità e bene.
MTV di certo non spalleggia il loro genere di musica, però, questo no (l'altra parola non so bene cosa intenda).
Comunque, da qui a "seppellirli"...non vedo perchè non ascoltarli, sono molto bravi, tutto qua. Senza paragoni o ricerche...sono bravi, gran bei pezzi, stop.
I radiohead sono il gruppo più sopravvalutato degli ultimi anni novanta, questo è quello che penso. QUindi puoi immaginare da solo cosa penso dei Coldplay.
Ok computer è i Pink Floyd in versione pop. Kid A ha alcune cose interessanti. Bei dischi tutti e due, ma assolutamente nulla di nuovo.
Bravo Luca!!!
I Radiohead stanno alla musica d'oggi come Syd Barrett stava a quella della sua epoca. Cioè...fuori.
E comunque, caro Achab, giusto per ribadire il mio concetto...anche l'ultimo Rolling Stones è un bel disco! :D
Che poi sempre che vogliamo solo parlare del sacro fuoco del rock...se no, negli ultimi anni, in altri generi ne sono uscite di produzioni eccellenti, spesso anche molto originali (magari non rivoluzionarie, ma io la Beta Band non saprei dove inserirla, ad esempio) o forme comunque particolari di generi ampiamente affermati (Belle&Sebastien, per esempio, soavi ed originali nei loro pezzi pur non avendo "riscritto le regole" della musica...non è che si possa farlo ogni 4-5 anni, no?)
I white stripes sono quanto più di moda ci sia, oppi. Con il video fatto da Spike Jonze, se non sbaglio. La mia era una provocazione.
Luca, anche lì, per me Kid A è eccezionale, coem eccezionali sono i Radiohead.
Ma se vogliamo fare le pulci, nemmeno lì è stato inventato nulla... Autechre, Aphex Twin avevano già sperimentato certe tecniche ben prima... però cazzo, chi se ne frega?? Io ascolto Idioteque e godo, come ho già detto, prendere spunto da ciò che è già stato fatto, creando arte sublime è il massimo che ci si può aspettare da un artista.
I Radiohead all'apice del successo hanno buttato tutto nella spazzatura, e hanno tirato fuori dal cilindro un album spiazzante, di un genere indefinibile, mettendo nel calderone tutto il meglio del pop, del rock alternativo, della techno alternativa, e chi più ne ha più ne metta.
E questo nel 2000, 5 anni fa. Di che mi dovrei disperare?
Achab rispetto i tuoi gusti, ma OK Computer sta ai Pink Floyd come un ananas sta ad una pera... è sempre frutta, ma non c'entrano proprio un cazzo.
Sul nulla di nuovo, ho già detto come la penso, è un'obiezione banale, e vale per qualsiasi artista sulla faccia di questa Terra.
bravo, davide, non c'entrano proprio un cazzo...
dovremmo parlare per ore, ma non ho il tempo.
a me i radiohead me fanno veni' l'ansia, aphex twin me rompe i coioni, gli autreche me fanno veni' gli acufeni.
al momento ho una tracklist che inizia coi bronsky beat e finisce con wim mertens, ma passa per edgar broughton band e nicola arigliano.
perche' mi devo appiccicare un'etichetta?
goditi la tua tracklist, berja... io ne una molto differente, qual'è il problema? Non sono io ad avere insinuato dubbi sul tuo buon gusto musicale
e vabbuò, potranno non piacere i radiohead, no?
L'importante è rendersi conto che l'innovazione non è finita, e la qualità nemmeno.
ogni generazione, o almeno gli ottusi di ogni generazione, hanno sempre affermato che "non c'è più niente di nuovo" da...da quando? all'incirca dai loro 30 anni, di solito.
de gustibus (anche a me fanno venire pensieri cupi gli ultimi 3 radiohead, ma li trovo fantastici comunque), basta non crogiolarsi nella convinzione che tutto è "già sentito"...
anzi, si può anche fare, che me ne frega a me? io so che non è affatto così, e ho ottimi motivi per ascoltare nuovi dischi!
concordo pienamente oppi.
quello che mi fa davvero incazzare è la disonestà con cui alcuni sbolognano la questione, dichiarando morta la musica nel momento esatto in cui A LORO ha smesso di piacere.
Lo stesso achab, che pure apprezza molti gruppi che io stesso apprezzo, arriva a dire che fino ai Soundgarden ok, dopo di che nulla di nuovo. Certo, a lui fa comodo dire che il rock è morto 11 anni fa, perchè, diamine, Superunknown sì che era un grande album... a Berja invece di Chris Cornell non gliene po' fregà de meno, e dunque stabilisce che il rock è morto da 20 anni.
E io che dovrei dire, che è morto nel 2002 perchè l'ultimo album che mi ha davvero fatto strappare i capelli è stato Songs For The Deaf dei QOTSA? Ma che discorsi del cazzo sono?
Andando a rivangare e a fare le pulci, si scopre che nessun gruppo ha inventato niente... i Radiohead possono non piacere, ci mancherebbe, ma dicendo che non sono "nulla di nuovo", io rispondo E STI GRAN CAZZI !! i Pearl Jam erano forse qualcosa di nuovo? I Soundgarden non suonavano forse come una via di mezzo fra i Led Zeppelin e i Metallica? E i Metallica non devono qualcosa ai Black Sabbath? E gli Zeppelin non devono qualcosa a tutti i bluesmen venuti prima di loro? E questi bluesmen non devono nulla a nessuno? Ne siamo sicuri? CHI CAZZO SE NE FREGA dico io.
Ognuno ascolti ciò che crede, e si renda conto, una volta per tutte, che se un album incensato ai quattro angoli del globo non lo entusiasma particolarmente, potrebbe essere un semplicissimo e banalissimo "matter of taste"
brutto vizio questo di postulare i pensieri altrui.
io non dico che "il rock e' morto" anche perche' del rock me ne importa una beneamata mazza.
tantomeno ho interesse a sindacare sui tuoi gusti, davide, sono fatti tuoi.
una cosa non capisco, perche' sei partito disprezzando il beat italiano e poi ti risenti se altri dicono che la musica che ascolti tu e' gia' sentita?
non hanno forse gli altri lo stesso diritto al disprezzo che invochi tu?
e un po' piu' d'autocritica, che non guasta mai.
io diprezzo il beat italiano non tanto perchè fosse musica "già sentita", ma, ripeto per l'ennesima volta, perchè i pochi pezzi originali erano (a mio parere) la brutta copia del beat anglosassone, mentre la maggior parte erano cover identiche all'originale, senza nemmeno un briciolo d'inventiva da parte degli interpreti. Questo è il mio pensiero. Nient'altro.
Se uno giudica di infima qualità ciò che piace a me, non ci trovo nulla di male, lo dica, se ne può discutere... ma non se ne esca con le solite puttanate... "non hanno inventato niente", l'ho detto anch'io là sopra, certo, se mi si viene a dire che l'Equipe84 ha detto qualcosa di nuovo, non lo posso proprio accettare... ma per il resto, non è questo il criterio su cui mi baso.
Ascolto una canzone, la trovo eccezionale, e, come dice oppi, che me frega a chi assomiglia, da chi ha preso spunto, e amenità varie? Certo, è interessante conoscere corsi e ricorsi, chi ha ispirato chi... ma non è la regola aurea che consente di fare graduatorie, perchè di regole non ne esistono. Si può "copiare" con stile, o senza... si può sperimentare ottime cose, o monnezza... io dico solo questo: se scrivo "Equipe84 e soci sono pagliacci", non sarebbe stato sufficiente rispondere "Mah, io trovo i loro pezzi bellissimi, e il fatto che molti fossero cover non mi crea problemi, quindi per me sono dei grandi"?
Risposta perfetta: semplice, pulita, nulla da ridire... senza tirare in ballo il fascismo, le censure della RAI, lo ska e Van Gogh per tentare di dimostrare l'indimostrabile
e' la tua risposta, non la mia e nemmeno quella di aleph (credo), concedici per i pochi anni che ci restano da vivere (a proposito di anni ne ho 31) almeno il privilegio di poter avere un'opinione diversa dalla tua.
ok berja ma non farmi passare per quello che non sa accettare le altrui opinioni, o se così fosse, non mi pare di essere l'unico qua dentro
ragazzi ma come fate a parlare con quell'incompetente di davide.........ha dimostrato già più volte di non capirne niente di musica e oltretutto mi sembra anche un pò saccente........un saluto e W GUCCIO PER TUTTA LA VITA.......AH spiegate a davide chi è GUCCINI perchè non lo sa
rosario, che succede, non eri partito? la locomotiva è in ritardo? :D
davide adesso togliendo lo scherzo ti chiedo di non guardare i testi di guccini soltanto dal punto di vista politico(w il comunismo ah ah ah)ma da un punto di vista letterario...........ti sembrano così scarsi?risp
rosario O_O
non capisco perchè mi fai questa domanda, ho detto che Guccini è un ottimo paroliere... fra l'altro scrive pure libri, non ho nulla da ridire a riguardo. E non considero MAI il punto di vista politico quando parlo di musica (fra l'altro politicamante sto dalla stessa parte di Guccini, per cui...)
Semplicemente, quando mette le sue parole in musica, rovina tutto... questo è il mio parere. La Locomotiva, per inciso, è una delle poche sue canzoni che mi piace. La preferisco nella versione dei Modena City Ramblers cmq - oddio, le cover!!!! ;)
De andrè è mitico,De Gregori è un grande..............Guccini è semplicemente divino
Ciao!
Che divertente la vostra discussione!
Io di musica non capisco veramente nulla. Però penso: la musica è arte, e ogni artista sufficientemente saggio vi confermerà che la sua produzione (sculture, musiche, dipinti, un mimo in piazza, un pagliaccio con i palloncini) è fatta per essere interpretata, attraverso il filtro dell'emozione e cultura che si trova nella mente di chi riceve il prodotto.
Evviva la musica ed evviva le parole! Non dividiamo troppo una cosa dall'altra, ok? Immaginate un testo struggente su una bella musica allegro andante. O viceversa...