Tutti su internet a ballare il blog del candidato
di LUIGI BOLOGNINI
Sì, il dibattito sì. Il tema: Veronesi sindaco? Il luogo: come si conviene ai tempi, su internet. Per la precisione www. onemoreblog. org, sito creato e gestito da Alberto Biraghi, giornalista e titolare di uno studio di comunicazione. Sito di sinistra, dura e pura, che si sta dividendo sull´ipotesi che l´ex ministro della Salute sia il cavallo dell´Unione per Palazzo Marino. Biraghi in realtà ha le idee chiare fin dal titolo del suo commento, pubblicato giovedì 29 settembre: «I perché di un no alla candidatura Veronesi». Ma nello spazio dei commenti che da allora i visitatori del sito hanno voluto scrivere, non pochi - anche se sono la minoranza - hanno idee diverse: l´oncologo come candidato sindaco va benissimo. Un bello spaccato (in ogni senso) degli umori del centrosinistra locale.
Che fosse così si era già capito con l´iniziativa di un sito collegato, www. cambiamilano. it, che nei giorni scorsi aveva chiesto di scegliere il candidato preferito. Risultato: il più votato, Pierluigi Bersani, non era andato oltre l´8% (526 voti), poi Francesco Saverio Borrelli (5,2%), Gad Lerner (5,1%), Dario Fo e appunto Veronesi (4,7%). Il resto era sparso tra una ventina di altri nomi.
I dubbi su Veronesi sono così riassunti da Onemoreblog: i legami con l´industria farmaceutica, l´età, l´inesperienza politica, i dichiarati apprezzamenti ad Albertini e Formigoni. Altri no arrivano da un appello al Cantiere sottoscritto anche dall´eurodeputato comunista Vittorio Agnoletto, il consigliere regionale di Rifondazione Mario Agostinelli e i consiglieri comunali Giovanni Colombo (Ds) e Basilio Rizzo (Miracolo a Milano): l´operazione «rende inutile il Cantiere», «Veronesi è d´accordo con la privatizzazione della sanità», infine «è per il nucleare e gli organismi geneticamente modificati».
E da lì parte il dibattito. I no sono decisi. Qualcuno ricorre a slogan, come AndreaR: «No al gerontosindaco». Camilla annota: «L´unica cosa che ha detto è che Albertini e Formigoni hanno lavorato bene». E Corrado: «Il candidato deve essere solo un pezzo di una squadra. Molto pericoloso, poco democratico, per nulla di sinistra». Serve la politica: «Veronesi è un ottimo oncologo, ma come sindaco sarebbe fuori posto e ridicolizzerebbe chi lo ha scelto», dice Giorgio. Ma solo uno fa un altro nome. Ed è quello aleggiante in molti pensieri reconditi: «Il candidato giusto? Penati!», dice Massimilano Innocenti.
Ma i sì sono tanti. Anche quello di Piefrancesco Majorino, segretario cittadino Ds: «Se avesse un buon programma di riferimento e una squadra molto plurale potrebbe rappresentare una straordinaria chance. Non solo di vincere ma di farlo sostenendo un candidato sindaco autorevole, riconosciuto, libero, laico». Qualcuno fa il realista: «Lasciamo che Veronesi faccia da specchietto per le allodole pur di non continuare a far sedere a Palazzo Marino un seguace di Berlusconi» spiega Cino. E aggiunge Antonio: «Veronesi ci fa vincere le elezioni. È il nostro obiettivo, altrimenti divertiamoci e candidiamo Bugs Bunny». Altri argomentano: «Il candidato sindaco deve avere una visione innovativa, progettuale e aperta, condividere i valori della sinistra, avere capacità di coordinamento democratico. Ma anche essere ben conosciuto dagli elettori e saper attrarre voti in passato andati alla destra. Francamente non riesco a immaginarmi nessuno che abbia queste caratteristiche più di Veronesi» dice Paolo Zinna. Mottini scomoda i ricorsi storici: «Veronesi è un medico. Lo erano anche Bucalossi e Ferrari». E FranzMaria rincara: «Veronesi rappresenta una sfida di stile e di intelligenza che può aiutarci anche ad elaborare schemi di lettura diversa sulla città. Chiediamogli di provocarci con idee nuove e forti».
Il dibattito continua. Anche troppo. Riassume Sulu: «Mi pare che, come al solito, ci facciamo troppa guerra tra di noi e poca al nemico».