«Romano Prodi perde il pelo ma non il vizio. Da presidente della Commissione Europea ha sempre compiuto ogni sforzo per denigrare e mettere in cattiva luce a Bruxelles l’Italia ed il suo governo. Ed ora che è il leader del centro sinistra impegnato nella campagna elettorale per le politiche del prossimo anno cerca di non perdere quella cattiva abitudine utilizzando ogni possibile e compiacente sponda giornalistica estera per gettare fango sul centro destra e sull’intero paese». Questo articoletto pubblicato
sul blog di Arturo Diaconale è una dimostrazione di come i giornalisti - salvo poche eccezioni - siano ormai tutti a libro paga di Berlusconi. E' una tristezza, perché Diaconale è persona che saprebbe dire "cose di destra" con garbo e cultura, ma evidentemente per ragioni di bottega scade nel giornalismo rozzofeltriano.
A leggere l'incipit si ha la sensazione immediata che qualcosa non vada, ci si intoppa senza capire. Poi si rilegge con più attenzione e la porcheria spicca in tutto il suo splendore. Eccola qua:
mettere in cattiva luce ... l’Italia ed il suo governo
e poi, due righe dopo, ribadisce:
gettare fango sul centro destra e sull’intero paese
Romano Prodi a Bruxelles ha detto e fatto di tutto, ma mai, in nessuna circostanza, ha pronunciato una sola parola contro il proprio Paese. Anzi, ha saputo rimediare - con la sua cultura e il suo
savoir faire - ad attentati alla nostra immagine di portata devastante (si pensi solo a Silvio che definì "kapò" l'ottimo martin Schulz). Il trucco è davvero di bassa lega (e infatti è stato usato da Berlusconi in varie occasioni, tra cui la famosa
dichiarazione spontanea ai giudici di Milano per il processo SME, quando disse che i danni che l'accusa causa alla sua immagine sono danni per l'intero Paese).
Si tratta in buona sostanza di far passare come valida l'equivalenza "governo=Paese" o addirittura "centrodestra=Paese". E' un falso ideologico talemte smaccato che si fa fatica a credere che un uomo di cultura come Diaconale riesca a utilizzarlo senza vergognarsi. E' proprio vero che il berlusconismo è un'epidemia diffusa che non risparmia nessuno.