SERVELLO - Al Ministro delle comunicazioni - Premesso che:
l'ultima puntata di "Blu notte", il programma di inchiesta storico-giornalistica condotto da Carlo Lucarelli, andata in onda domenica sera su Raitre e dedicata alle violenze politiche negli anni Settanta, ha suscitato proteste in molti telespettatori per il carattere tendenzioso della ricostruzione, incompatibile con la funzione di servizio pubblico svolto dalla RAI;
ad avviso dell'interrogante la ricostruzione di diversi episodi delittuosi è apparsa faziosa e tendente a sminuire la responsabilità degli estremisti di sinistra che se ne sono resi responsabili: scandalosa l'intervista con uno degli aggressori di Sergio Ramelli da cui non risultava la volontà di nuocere gravemente alla vittima, come mistificatoria è apparsa la ricostruzione dell'aggressione che portò alla morte di Carlo Favella;
i commenti e i racconti del conduttore sono apparsi orientati politicamente ed ideologicamente: imperdonabile la giustificazione dei famigerati servizi d'ordine dell'ultrasinistra e l'aver omesso di precisare che la maggior parte delle decine e decine di sigle terroristiche degli anni Settanta erano di stampo comunista;
il programma, oltre che nelle "schede" informative, è apparso sbilanciato persino nei personaggi intervistati: sono state presentate come opinioni "oggettive" di studiosi quelle che erano in realtà niente altro che testimonianze di parte (e tale mistificazione è stata compiuta solo nel presentare gli intervistati di sinistra, non quelli di destra),
l'interrogante chiede di sapere quali iniziative si intendano prendere per accertare le cause che hanno permesso una così grave violazione delle regole del servizio pubblico e per richiamare, secondo quanto previsto dal contratto di servizio, i dirigenti della RAI alle loro responsabilità affinché la messa in onda di programmi che affrontano temi delicati della nostra storia recente non offenda più la sensibilità delle migliaia e migliaia di italiani che ne hanno subìto lutti, danni e traumi permanenti.
Link al verbale della seduta del Senato (l'interrogazione di Servello è in fondo).
Eh certo, invece quando vengono licenziati i vari biagi, luttazzi, santoro la cosa è trattata alla stregua di affari di famiglia, senza scomodare nessuno, non sia mai. Queste persone sono veramente vergognose, non trovo parole per esprimere lo sdegno che provo verso questi miserabili, che sono in realtà i principali artefici della mistificazione storica e storiografica.
boh...sto Servello l'ha sbracata alla cazzo di cane.
Ho visto la trasmissione e, oltre ad essermi piaciuta, l'ho trovata quasi bilanciata,
se proprio vogliamo ideologizzare il programma di Lucarelli...procedura a mio avviso fuori luogo.
Non conosco le idee politiche del suddetto, ma francamente poco me ne cale: è un bravo professionista e i suoi programmi sono mediamente interessanti, così come i suoi libri che ho avuto occasione di leggere.
Rilevo ogni tanto una sorta di "timidezza espositiva", quel "dico e non dico" che non so se dipenda da prudenza del nostro o dal fatto che certune sue ipotesi siano, perlappunto, solo ipotesi, vedi l'innovativa chiave di lettura che propose per la strage di Bologna, partita bene (la chiave di lettura, non la strage) per poi approdare ad un prudente nulla...
la "timidezza" di lucarelli, per sua ammissione, dipende dal fatto che BluNotte "non può permettersi di prendere querele".
Scusate ma di che parliamo? L'omino è quello della proposta che riporto integralmente dal suo sito. Per caso a Piazzale Loreto è successo qualcos'altro? Altro che giornate della memoria a questo gli ci vuole il neurochirurgo per fargli ricordare la Resistenza. Figuriamoci gli anni '70!
18-05-2005
IL SENATORE SERVELLO SU PIAZZALE LORETO: "BENE CHIAMARLO DELLA CONCORDIA. COME A PARIGI".
La proposta di mutare la denominazione di piazzale Loreto, tristemente nota per le drammatiche vicende che hanno accompagnato la conclusione della seconda guerra mondiale con la caduta della Repubblica Sociale Italiana, si inserisce in un percorso di riconciliazione nazionale.
Chiamare "Piazza della Concordia" tale luogo simbolo vuol dire anche rievocare la storia della piazza più importante di Parigi, teatro - negli anni del terrore - di un vero bagno di sangue. Migliaia furono i ghigliottinati in tale piazza, tra cui molti appartenenti alla famiglia reale. Con la caduta di Robespierre la piazza stessa cambiò denominazione, passando da "piazza della rivoluzione" a "piazza della concordia" nome definitivamente adottato a parte dal 1830. Si tratta di due vicende storiche che è possibile accomunare. In entrambi i casi infatti dall'odio politico e dalle stragi consumate tra connazionali, si è passati alla faticosa ricostruzione di una storia comune e condivisa. Romano Mussolini, interpellato in tal senso, ha manifestato il proprio avviso favorevole, così rafforzando l'importanza di una decisione che potrebbe chiudere definitivamente tale tragico capitolo.
lucarelli e' molto bravo: sa usare l'indicativo e il condizionale con maestria, e con i modi verbali determina i fatti inoppugnabili dalle ricostruzioni plausibili (a dir poco).
sara' dura per il servello (nomen omen) spuntarla.
guardatevi Viva Zapatero e poi' rottamate il tubo catodico. naturalmente anche se vince il centrosinistra, perchè non penso cambierà molto il modo di gestire la TV pubblica, cambieranno solo i colori.
Ma esiste veramente una commissione che occulta i fascicoli dei criminali nazifascisti? E mettono uno di AN a presiederla?
(Scherzo ma non troppo)
Oh, ho scritto una castronata (scil. che Servello non PRESIEDE la commissione)
Io ho visto la trasmissione.
Mi è sembrato che Lucarelli abbia cercato di dimostrare come in quel periodo si sia svolta una vera e propria guerra civile, con centinaia di morti ammazzati da ambo le parti, la maggior parte dei quali giovanissimi.
Si è sicuramente sottolineato un certo atteggiamento permissivo delle forze dell'ordine nei confronti degli estremisti di destra (ma a me sembra invevitabile, vista la storicità del fenomeno) ma si è soprattutto evidenziato l'orrore per le tante vite stroncate inutilmente.
Il tizio di cui all'interrogazione può ben prendersi una tisana che gli calmi i bollenti spiriti e gli preservi le forze per nuove e più meritorie (:-)) iniziative.