Se dico "regista" mi vengono in mente nomi tipo: Kubrick, Scott, Rhomer, Truffaut, Bergman...
Idem con la parola "scrittore". Non riesco ad associarla a personaggi tipo la Tamaro, il Nove o il Baricco. Sono limitato, lo so.
Il telespettatore non deve pensare. Guardare un balletto o perfino una partita di calcio e' gia' pensare. Invece le trasmissioni sportive che vanno per la maggiore, il calcio non lo mostrano: semplicemente c'e' qualcuno che gurada la partita e la commenta, oppure qualcuno che quarda il replay e dice se c'era il rigore.
Del resto le TV commerciale (e la RAI che si confronta sullo stesso terreno), dipendono fortemente dalla raccolta pubblicitaria e molta televisione sembra fatta SOLO per facilitare la divulgazione di pubblicita'.
Mi spiego: se fai televisione in qualche modo impegnativa, il cervello dei telespettatori sara' un po' scocciato quando arriva lo stacco che parla del nuovo dentifricio o della auto di turno ultima generazione.
Invece, se il programma TV non implica uso del cervello e tutto e' filtrato (dal commentatore calcistico, dalla faccia delle "cape" dei ballerini, ecc.) ecco che allora lo stacco pubblicitario e' immediatamente assimilato, perche' "in sintonia" con il programma.
Quindi, direi che e' una scelta ben precisa di fare televisione
Perfettamente daccordo con Aleph. I registi bravi stanno a casa. Gli scrittori bravi? Idem.
Retorica? Esperienza diretta. Purtroppo.
Perfettamente daccordo con entrambi.
C'è da aggiungere che i registi artisticamente validi, per i motivi suddetti, stanno a casa...e gli scrittori bravi? Idem.
La penso così per esperienza diretta.