Il premio Nobel è felice per la grande partecipazione dei cittadini: seguiamo la stessa strada per scegliere il candidato a Palazzo Marino
«Primarie per il sindaco di Milano, mi candido anch’io»
di r.g.
«Una bella giornata. Non so chi vincerà, non so chi sarà il candidato premier, ma mi ha fatto molto piacere stare in fila con centinaia di persone per votare alle primarie. È una bella lezione: ogni volta che il popolo di centrosinistra viene chiamato, risponde. Fa sempre la sua parte, sarebbe ora di starlo a sentire con maggiore attenzione».
Il premio Nobel Dario Fo ha votato ieri alle primarie in una sezione di Porta Romana, centro di Milano. Ha incontrato moltissima gente. È stata un’esperienza così positiva che Fo vorrebbe le primarie anche per scegliere il candidato nella corsa a sindaco di Milano. «Mi candido anch’io» annuncia in questa intervista all’Unità.
Dario, com’è andata?
«Benissimo. Non mi aspettavo tanta gente nella mia zona che è tradizionalmente molto tiepida. Invece c’è stata un’altissima affluenza, a tutte le ore. Questa partecipazione di popolo mi ha impressionato. È come se gli elettori di centrosinistra avessero voluto dire: “Eccoci, siamo qui. Contate ancora su di noi”. È stato bello vedere giovani e anziani in coda, attendere con pazienza, aiutare nel lavoro di compilazione, partecipare serenamente a questa prova che, ricordiamolo, era qualche cosa di misterioso per la politica italiana».
Perchè tanta gente?
«Perchè la gente è incazzata e farebbe qualsiasi cosa per mandare a casa Berlusconi. Non se ne può più, dopo più di quattro anni di questo governo. Penso che la nuova legge elettorale, una specie di truffa che la solita banda si è costruita in casa per evitare disastri eccessivi al prossimo voto, abbia spinto i cittadini ad andare ai seggi, anche quelli che forse non ne avevamo molta voglia o erano scettici sulle primarie. È stata una specie di molla. Direi che l’entusiasmo e la partecipazione del popolo hanno avuto la meglio anche sul cinismo dei professionisti della politica e su certi analisti dei grandi giornali che la sanno sempre più lunga degli altri ma non ci prendono mai».
Romano Prodi potrà essere finalmente riconosciuto come il leader di tutta l’opposizione o ci saranno ancora i soliti giochini?
«Speriamo. Non sappiamo ancora come sono i risultati finali, ma anche questo voto potrebbe finalmente chiarire la questione della leadership del centrosinistra. Ormai dovremmo parlare solo di proposte, di programmi di governo, di cose da fare per rimettere in piedi questo Paese. La questione del leader è importante, ma dopo la partecipazione di ieri mi viene da dire che la priorità è dare risposte coerenti alle attese di milioni di persone».
Cosa chiede, secondo te, la gente che è andata in massa a votare alle primarie?
«Primo: vuole mandare a casa questa destra impresentabile e arrogante. Ma c’è qualche cosa di più. La gente che in questi anni si è battuta con coraggio contro Berlusconi - i girotondi, i pacifisti, i lavoratori - chiede ai partiti del centrosinistra di stare uniti e di ascoltare. I partiti devono ascoltare molto quello che dice la gente».
Ti piacciono le primarie? È un bel sistema per scegliere un candidato?
«Sì. Mi sembra una buona strada: da mettere a punto, da perfezionare, da rivedere, ma trovo giusto far esprimere democraticamente gli elettori di centrosinistra quando bisogna decidere qualche cosa di importante. Anzi, sai che cosa ti dico?»
Che cosa?
«Che dobbiamo fare le primarie anche per scegliere il candidato del centrosinistra a sindaco di Milano. È giusto che sia così. Dobbiamo partire subito, prendere al volo questa lezione. Mi voglio candidare anch’io, posso aiutare a mobilitare e far discutere la nostra gente attorno a un progetto per riprenderci la città. A Milano si può combattere una bella battaglia per cacciare la destra. Vincere qui avrebbe un significato enorme: dopo la Lega e Albertini, dopo Berlusconi, la vittoria del centrosinistra sarebbe una ventata di aria fresca».
Sai cosa dice Mastella?
«No, cosa dice?»
Che le primarie sono state truccate...
«Ma dai, davvero? Come si fa a dire queste scemenze dopo una giornata così trasparente, di democrazia, di partecipazione popolare. Mastella è abituato a cambiare squadra e magari ha deciso un altro giro di valzer proprio in coincidenza con le primarie. Ma ho l’impressione che questa volta abbia sbagliato i tempi».
Due nuovi potenziali ospiti per il salotto di OMB...
Però Fo ha due degli stessi problemi che aveva Veronesi: è vecchio, e non ha esperienza politica.
veronesi no e dario fo si'?
e perche'?
.mau. : che cosa sarebbe l'esperienza politica?
Le differenze sono proprio tante: tra le altre, Dario Fo vi pare abbia un qualche interesse economico conflittuale? Inoltre, si candida per le primarie, anziche' ricevere un'investitura dall'altro
L'esperienza politica(assieme all'età) è stata indicata tra i punti per cui Veronesi non avrebbe dovuto potere essere il candidato del centrosinistra alle prossime comunali.
Intendiamoci: per quanto mi riguarda era più che sufficiente se ai tempi avessero scritto "Veronesi non può essere il candidato perché non è organico al centrosinistra, e perché i suoi interessi sarebbero in conflitto con il suo lavoro come sindaco". Però sono stati messi anche degli altri punti, e adesso non li si può cancellare così, solo perché Fo si è candidato.
andrei piano a dire che dario fo non ha esperienza politica.
è uno che fa politica da una buona quarantina d'anni almeno. e la fa nel modo più alto: con il teatro e con la partecipazioni a diversi decenni di lotte.
gli manca - forse - l'abitudine e la capacità di muoversi nel mondo viscido del politicume italiota, e questo potrebbe essere un problema vero.
come anche l'età, naturalmente.
HCE
Come dice suu, intanto Dario si candida, non è piazzato da un potente ex-colluso con Craxi a Fassino, che a sua volta lo piazza a Mirabelli, che a sua volta lo piazza ai milanesi. Qui c'è un uomo di cultura che con la sua partecipazione - immagino senza velleità di vittoria - si unisce alla richiesta di primarie, aggiungendo valore e fantasia. Come sempre, Fo si conferma un uomo davanti al quale ci si alza in piedi rispettosi, che reciti o che faccia politica.
mi perplime che uno così colto e così anti viscido ne abbia voglia: la carica è penossima da portare, sospetto. vedi l'onesto penati, la fatica che non fa quell'uomo ogni giorno. Mac hi gliela fa fare, dico' ( non che non sia felice ehe)
Nemmeno in un giorno cosi' bello potete smettere di dire sciocchezze? Veronesi non è stato calato dall'alto ma ha espresso la disponibilità (poi ritirata) a candidarsi. Inoltre avrebbe fatto le primarie assieme a tutti gli altri candidati.
La candidatura di Dario Fo (ammesso che rimanga in campo: ho i miei dubbi) è una bellissima notizia. Darebbe smalto alla competizione. Diciamo che tra i tre fino ad ora disponibili io certamente voterei per lui.
Non è che uno per contribuire al dibattito o dire la sua deve per forza candidarsi in una gara, il cui scopo ultime rimane comunque metterla nel sacco agli altri. A me non spaventa la competizione, ma far passare tutto per una competizione di persone mi sembra un errore.
Sentiamo un po' di idee su che volto si vorrebbe dare alla città.
ciao
Marco, dai, ma com'è possibile? TU bazzichi la politica, IO ne sono un osservatore totalmente esterno, ma IO devo dire a te che Giuliano Amato ha dichiarato di aver lavorato "tre anni" per concretizzare la candidatura Veronesi e che dopo la prima frase possibilista dell'oncologo Fassino è piombato a Milano e ha detto testualmente ai dirigenti "il candidato è Veronesi"? Se questo non è "calare dall'alto", allora non lo è neppure l'immacolata concezione.
Io non credo nell'Immacolata Concezione. Dev'essere per questo che mi limito ad osservare i fatti.
1) Veronesi dichiara che ci sta pensando (lo ha convinto Amato? che male c'è?)
2) Tutti i DS dicono "occasione da non perdere"
2bis) tra questi Fassino (a Milano per la Festa nazionale, non "precipitato") dice "è la scelta migliore".
3) i DS di Milano (nonostante la presa di posizione di Fassino) dicono che TUTTI i candidati (quindi anche Veronesi) devono sottoporsi alle primarie.
caro marco campione, ma quando mai i ds hanno detto che tutti i candidati devono sottoporsi a primarie?
balle
Marco, smettila di raccontare farloccate o comincio a citare tutte le dichiarazioni contro le primarie dei maggiorenti. Come cazzio i fascisti, così non ho scrupoli a cazziare i "nostri". La tua descrizione dei fatti è una distorsione della realtà. Se lo sai, evita di raccontare balle, se non lo sai (come presumo, visto che ti ritengo persona sincera) informati.
Le primarie sono state descritte fin dall'inizio come una iattura dalla dirigenza milanese, che fino all'altroieri era ancora impegnatissima per evitarle. Ora non possono più fermare la valanga e abbozzano, ma che i DS di Milano siano sempre stati fautori delle primarie raccontalo ad altri, ma non qua.
Alberto, scusa credo che i DS di Milano sappiano difendersi da soli e perciò potrei anche astenermi. Però tu non puoi dire cose non vere con l'aria di chi possiede la verità rivelata. Io vado al Cantiere (a differenza di te, lo so, ma questo non ti scusa) e ho sentito più volte con le mie orecchie sia Cerami che Majorino dire in pubblico che, in presenza di più candidati, si sarebbe scelto attraverso le primarie. C'era un sacco di gente a sentire, come me. C'erano anche diverse persone che credo vicine alle tue idee, chiedilo a loro se credi. Vedi che allora non puoi dire che "fino all'altroieri erano ancora impegnatissimi per evitarle".... Ti prego di essere più attento.
Dai, Zinna, evita l'ironia paternalista di serie B, siamo tutti vaccinati e uno che mi dice invita a "stare attento" mi viene da mandarlo a quel paese. Evito perché dopo il film che ho appena visto ho esaurito le energie, ma ammetto che tu proprio lo tiri.
Vabbè.
La frase che citi (la più usata) è un esempio dell'ipocrisia dilagante nella politica di professione. Mi meraviglio che tu non arrivi a decodificarla, ma lo faccio, vuole dire più o meno: "stiamo cercando un accordo sulla spartizione delle poltrone per trovare un nome condiviso tar noi, se non riusciremo a metterci d'accordo, faremo le primarie tra i rispettivi candidati". Comunque la giri, arrivano da palazzo.
Ma non solo: la frase di Fassino ai maggiorenti locali "Il candidato per Milano è Veronesi" è riferita da fonte attendibile (che il segreto professionale mi autorizza a tenere riservata), così come un'altra di Pier Majorino che non ricordo letteralmente (mi costa una telefonata per confermarla), ma aveva a che fare con un suo malessere a sentir parlare di primarie. Eccetera.
Che i bravi diessini - dopo la magra veronesi e i 4,3 milioni - abbiano cambiato idea, è un gran bene per tutti. Abbiamo tre candidati, due dei quali non sono espressione di partito. Tra breve verrà "invitato" Penati a presentarsi e lui (o un suo clone, a secondo degli accordi con Rutelli che di Penati disse a Fassino "non se ne parla neanche") accetterà generosamente.
Ma va bene così, l'importante è prendere Milano. Ma con Corritore e Fo in giunta (veramente io sogno Corritore sindaco e Fo assessore alla cultura e spettacolo) sarà già aria pura.
Quel che non va bene è che un apprendista stregone (quale immagino tu sia), pure un po' troppo saccente rispetto agli standard europei, venga qui a tentare di spacciare fischi per fiaschi, questo è spiacevole almeno quanto il film di cui sopra.
anch'io, da osservatore attento ma non presentissimo
(ma poi dov'è che si è presenti alla scena politica milanese, comprando al repubblica?) ho sempre avuto sta fortissima impressione che i ds milanesi le primarie gli davano un gran fastidio.
Secondo me la candidatura di Penati, che tra l'altro secondo me in provincia sta facendo delle gran figure di merda (varie tangenziali, spot a manetta con nomi degli assessori), sarebbe una ennesima figuraccia (abbandonare un incarico, casini per nuove elezioni, palese povertà sulla scena di personale politco)
Ma che si candidino mirabello o majorino!
Antonio, rileggendo il thread noto di aver trascurato la tua osservazione, che apre un argomento interessante.
Non vedo le primarie come "gara per metterlo nel sacco agli altri", ma come confronto di idee, programmi e personalità di fronte alla collettività. In questo senso, trovo che una candidatura possa avere significato indipendentemente dalle ipotesi di vittoria (anche se ci sta che Dario vince pure, amato com'è), per valutare il consenso sulle idee.
Non solo: le primarie possono diventare anche un sistema efficace per costituire una squadra di programma, campagna e governo che si affianchi al candidato scelto dai cittadini.
si...perchè Castelli e Calderoli hanno "esperienza politica"? Cioè...ok che sono dall'altra barricata e sono due cialtroni da premio Oscar, ma purtroppo sono pure due ministri, e legiferano con grave danno al paese! Quindi, se siffatti elementi hanno avuto accesso al PArlamento, credo che solo la cultura del buon vecchio FO basti da sola a farne un politico di prim'ordine.
p.s. Per Giorgia: complimenti per il 110 e lode, ma tutta la spocchia e la poca eleganza che ostenti non aiutano certo la figura professionale che vanti di essere.
io già me lo vedo: è forte, ma vuole anche mandare tutte le auto di Milano avanti a olio di colza. Il problema è che per tale nobile proposito dovresti coltivare a colza tutta la Germania? E gliel'han fatto osservare e lui ha detto: "Fantastico, no?" :-) Ed era meno vecchio. :-)))
Carolina
Dario Fo candidato sindaco di Milano ? cambierei subito residenza per andarlo a votare. Di esperienza politica ne ha da vendere a tutti. E poi finalmente direbbe e farebbe qualcosa di sinistra a Milano. Quando sento D'Alema parlare (soprattutto di storia, con la recente condanna della fucilazione di Mussolini) mi viene da piangere.