Chi è riuscito ad arrivare in fondo a "Non si muore tutte le mattine" di Vinicio Capossela, avrà meno difficoltà ad affrontare
questo romanzo di Pierfrancesco Majorino, "politico a tempo pieno a Milano" in prestito alla letteratura. La lettura, cominciata per curiosità visto il ruolo politico dell'autore, è proseguita per l'interesse che questa storia di vita raccontata da un carcerato che si pensa innocente sa suscitare. Il libro è a tratti sconcertante, ma poi, raggiunta la fine, l'idea costruita pagina dopo pagina si sfalda e la curiosità costringe a rimettere in discussione la prima impressione sulla reale condizione del protagonista.
Frasi e racconti mostrano allora due piani di interpretazione: uno immediato e uno nascosto. Servono pazienza e curiosità per ricominciare daccapo, ma l'impegno è ben ripagato: tratti apparentemente bislacchi acquistano significato, varie le ambiguità si manifestano come strumenti per celare una realtà diversa da quella immediatamente percepibile, le frequenti forzature della prosa acquistano un senso preciso.
Che dire? Questa via di mezzo tra un romanzo e un puzzle ha varie qualità, prima tra tutte quella di indurre a usare i cervello. I 12 euro del prezzo di copertina non sono l'unico esborso per il lettore, a cui Pier richiede anche una notevole dose di partecipazione e applicazione prima di svelargli (e comunque mai del tutto) l'arcano che si cela nelle pagine.
C'è il desiderio espresso dall'autore di non essere semplicemente letto e riposto su uno scaffale, ma
«riletto, citato, smontato e ricomposto», proprio come fa il Capellone con La Nausea di Sartre. In effetti c'è molto da scoprire: per esempio tra una riga e l'altra noi abbiamo intravisto anche
Michele Marziani, accompagnato quasi clandestinamente in carcere da Rashid, compagno di cella del protagonista. Non solo: dopo un paio di letture acquista significato perfino il criptico commento di Giuseppe Genna sul risvolto di copertina, che resta comunque l'elemento meno riuscito del libro. A Pier va invece un complimento sincero.