Mi piacerebbe chiederti in che senso le parole di Ahmadinejad per te sono "pittoresche".
Dov'è che tu ci vedi la componente estetica?
Ci credi davvero, come una vecchia signora inglese un po' stolta, che viene assalita in continuazione da reazioni emotive inadeguate?
Il punto di partenza invece è un altro: Israele esiste.
Esiste.
E' un'isola di libertà, di sicurezza e di sviluppo per qualche milione di persone - migliorabile, come tutto, ma determinata dalla storia, dal diritto, dalla comunità internazionale.
L'esistenza di Israele non è né un'opinione da discutere, né una concessione da elemosinare, Israele esiste e dentro ci vivono circa sei milioni di persone che hanno deciso liberamente di viverci e ci vivono liberi, una realtà da non sottovalutare e da rispettare.
Una realtà che puoi guardare con più o meno simpatia, come tutto, ma non più mettere in discussione.
Tu credi davvero che qualche migliaio di coloni tenessero sotto scacco e in povertà un milione e mezzo di palestinesi nella striscia?
Coloni tosti e antipatici, se vuoi, perfino aggressivi e vandalici a volte, criticabili e censurabili, ma credere seriamente che siano la causa unica o principale della miseria materiale e intellettuale nella striscia? E' un'idea che suona, questa sì, pittoresca.
Si è detto da molte parti che si sarebbe dovuto manifestare per Israele con le bandiere palestinesi comprese nella folla, si dovrebbe anche dire, oggi, che i diritti palestinesi dovrebbero essere difesi con la mappa che comprende Israele.
Lia si lamenta che non succede niente?
Intanto non è vero che non succede niente. Non succede quello che vorrebbe lei, forse perché la sua "diversa chiave di lettura", come la chiami tu, è pittoresca, colorita, folkloristica, ma rapidamente superata dalla storia e dal diritto, per fortuna: Israele esiste, è un paese libero e offre libertà.
E' anche un paese in guerra, una condizione che ti fa commettere errori e crimini: ma è veramente difficile credere che le responsabilità di una guerra siano da una parte sola. Anzi è impossibile crederlo.
Oppure pittoresco, fai tu.
palmasco: sottilizzare sulla parole su un sito come questo, che usa volutamente un linguaggio alterato e dissacrante, è un'assurdità. Beccati il pittoresco e tientelo per te. Quanto al resto, inutile che chiedi a me: mi sono limitato a riportare un'opinione diversa - discutibile come ogni idea ben argomentata - nel coro generale di costernata indignazione (perfino Calderoli).
Allora lasciati fare un'altra domanda, naturalmente in linguaggio alterato e dissacrante come si usa volutamente su un sito come questo:
quanto credi di essere credibile quando dici che "ti sei limitato a riportare un'opinione" (di altri), la risposta classica di un coglione qualsiasi che vuole sfuggire alle sue responsabilità?
Senza offesa naturalmente, io mi becco il pittoresco e tu il dissacrante, va bene? :-)
palmasco, Ahmadinejad è pittoresco e parla esattamente come ci si sarebbe aspettati.
Inutile parlare della difesa a tuttocampo di Israele, d'altronde se si sfiora israele, si rimane folgorati
Luca non so tu, ma io Israele la vedo popolata da sei milioni di persone.
Per esempio ho visto migliaia di ragazzi tra i diciotto e vent'anni in divisa, militari di leva dell'esercito che tornano a casa in licenza e si portano dietro le armi, migliaia di ragazzi che per necessità girano per strada armati e in divisa, e non ho mai visto nessuno di questi ragazzi usare le armi per violenza privata, né sono stati riportati abusi in questo senso - un comportamento direi molto singolare, molto poco comune, che merita profondo rispetto, secondo me.
Non mi aspetto affatto, quindi, di sentire ragionare su un mondo senza Israele, non ti capisco affatto quando dici che Ahmadinejad "parla come ci si sarebbe aspettati", io mi sarei aspettato che un leader parli molto diversamente, e con me credo molti altri.
Mi piacerebbe quindi sapere cosa ti aspetti tu e chi sono quelli che "se lo aspettano" con te, altrimenti cadi in una generalizzazione abbastanza vuota.
Sarebbe interessante anche comprendere chi ha sfiorato Israele, secondo te, e in che senso ne è rimasto folgorato: perché detta così come la dici, in questo contesto, l'affermazione è incomprensibile.
Dici che Ahmadinejad è pittoresco?
Immagino che per te lo sia, il peggio che ti può capitare evidentemente è che ti salti la connessione.
Gli israeliani invece saltano per aria, a qualcuno può dispiacere e preoccupare, due sentimenti che tengono il pittoresco abbastanza lontano.
Ma sarà il solito complotto semita, in fondo senza il nazismo Israele non ci sarebbe, anzi, possiamo essere ancora più radicali: senza gli ebrei forse non ci sarebbe stato il nazismo.
Ah ah!
eddai palmasco, "gli israeliani saltano per aria", la conosci anche tu l'obiezione... la questione palestinese è sempre la stessa, come sempre le stesse sono le posizioni su cui si pongono coloro che ne discutono... la tua evidentemente è a favore di Israele, ne prendiamo atto, dunque evitiamo le solite trite polemiche.
Il discorso di Lia è diverso, si chiede come mai questa manifestazione (giustissima, le dichiarazioni dell'iraniano sono follia pura) non sia stata fatta 1000 altre volte per ragioni (lei ritiene) più gravi... tutto qua sta il discorso, però se preferisci si può proseguire col giochetto sull'aggettivo 'pittoresco', è molto divertente...
Davide mi dispiace proprio, sei troppo cinico, ormai incapace di vedere coi tuoi occhi.
Intanto una conferenza che s'intitola a un mondo senza sionismo, nella quale si propone la cancellazione d'Israele non è "la questione palestinese", ma è la questione Israele, un paese e un valore che secondo me vanno difesi.
Mettersi a contestare che si sarebbe dovuto difendere i palestinesi, o i tibetani, o i curdi o i resistenti del Chapas quando finalmente si sta facendo qualcosa per almeno uno di quelli che subiscono violenze, non mi sembra il modo migliore di difendere i diritti di chi è minacciato. O no?
Al contrario sembra un ragionamento ostile.
E poi non ti accorgi, a proposito della questione palestinese, che non è affatto sempre la stessa, che è in evoluzione, lo è sempre stata, molte cose stanno cambiando principalmente all'interno della società palestinese, ed è giusto che succeda e porterà a risultati concreti.
I cambiamenti sono tanti, ma qui non parliamo di palestinesi, mettiamo a fuoco la violenza che subisce Israele - perché siamo d'accordo che ne subisce, o no?
Infine hai ragione, io ho simpatia per Israele.
Non mi hai mai impedito di difendere la causa palestinese.
E non vedo come potrebbe impedirmi, voglio dire da qui, Milano Italia, di desiderare un futuro migliore per i palestinesi e un futuro migliore per gli israeliani.
GARP! TURCO! GIORGIA! TONI_I!
aiutooo
questi ci schiacceranno tra i loro "israele si'.israele no"
Berja ke kiede soccorso??? Sogno o son desta? ;o)
Guarda mi sa ke Lia ormai sia un caso perso, Luca qui sopra lancia frasi nell'aria ke sono proprio tipike d ki apre bocca nn conoscendo ke stralci d fatti letti su qualke articolo di Leggo/Metrò/City (x ki nn fosse d Milano sono quei volantini ke qualcuno osa kiamare "giornali" distribuiti gratuitamente x le strade della città) e vuol far finta d avere una propria opinione assai ponderata e maturata col tempo.
X il resto: ma ancora bisogna spiegarvi come son andate le cose? e dai.. nn è israeliani contro palestinesi cavolo! E' TUTTI x TUTTI (e qua mi sento un po' d'Artagnan)
Appoggio palmasco ma a differenza sua credo nella buona fede d Alberto nel provocare un po' con l'opinione d Lia,a cui cmq nn credo proprio aderisca..
Come ebreo milanese, conosco diversi ebrei persiani. Sono una parte consistente degli iscritti alla Comunità
Cfr http://www.mosaico-cem.it/mostra_bollettino_com3.php?id=3D8
Qui, tra l'altro, si trova la testimonianza della signora Kopciowski che parla degli anni della loro immigrazione: http://www.morasha.it/tesi/mnta/mnta03.html
Certo nessuno ha organizzato fiaccolate e manifestazioni quando queste famiglie sono state sbattute fuori da città e paesi in cui avevano vissuto per generazioni: Tunisia, Libia, Persia, Irak ecc. ecc. Anche Egitto. E quando dico che sono stati sbattuti fuori, parlo dei più fortunati. Gli altri ci hanno lasciato la pelle (tutti ci hanno lasciato i beni), nessuno ha convocato cortei o minacciato sanzioni. Probabilmente questi ebrei, come tutti gli ebrei, vivono in un'epoca bizzarra molto più lunga rispetto a quella che suscita lo stupore di Lia e della sua ammiratrice. Eppure di Lia è curioso il silenzio. Non parla mai della vicenda degli ebrei egiziani e inoltre continua a censurare i miei interventi in proposito. Va a sapere perché. Eppure le notizie sull'Egitto dovrebbero interessare ai lettori di quel blog.
Ma io non demordo, sapete. Come il fornaio del Mulino Bianco, con la sua crostatina, riuscirò a consegnarle il regalo che ho cercato di postare (e che non ho mai visto apparire). Un intero libro. The Dispersion of Egyptian Jewry, di Joel Benin, pubblicato da quei reazionari della University of California Press e leggibile on line
http://ark.cdlib.org/ark:/13030/ft2290045n/
E lo ripeto a Lia e ai suoi ammiratori: volete che vi organizzo un appuntamento pubblico con qualcuno di quei profughi mediorientali ? Magari è la volta che tutti quanti impariamo qualcosa di più sulla meravigliosa convivenza giudeo-islamica e su come e perché è finita.
Ah, a proposito della fiaccolata davanti al consolato iraniano, qua a Milano. Come dicevo, conosco diversi ebrei persiani. So che hanno parenti nelle città di Teheran e (soprattutto) Mashad. Alla fiaccolata non ne ho visto manco uno. Forse sono stato sfortunato (d'altronde c'era tanta gente...). Sarà che loro, o i loro parenti rimasti laggiù, non gradivano la partecipazione ad una occasione, come dire, così pittoresca.
saluti.
Davide mi dispiace proprio, sei troppo cinico, ormai incapace di vedere coi tuoi occhi.
Intanto una conferenza che s'intitola a un mondo senza sionismo, nella quale si propone la cancellazione d'Israele non è "la questione palestinese", ma è la questione Israele
appunto Palmasco, sei tu che parlando di "isrealiani che saltano per aria" fai della pura demagogia, perchè sai benissimo anche tu "perchè saltano per aria", e andando in questa direzione si finisce inevitabilmente sulla questione palestinese. Intendevo semplicemente questo.
(Mettere Israele sullo stesso piano dei curdi o dei tibetani, perdonami, è abbastanza ridicolo, i curdi non hanno nè l'appoggio americano, nè l'arsenale atomico di cui dispone Israele... diciamo che Israele ha il "culo abbastanza parato" per dirla molto terra terra :D)
Poi, ripeto, massimo disprezzo per le dichiarazioni dell'iraniano, massima solidarietà per Israele, ma un po' di perplessità nei confronti di una tale mobilitazione, fra l'altro organizzata da un tizio che 20 anni fa, con la kefiah nel cuore, non perdeva occasione per grugnire contro i "criminali israeliani"
provo a rivoltare la domanda di andrea, dove stavano tutti questi eroici e strenui difensori di israele quando gli ebrei libici, egiziani, siriani, iraqeni e persiani venivano cacciati a calci nel culo?
Andrea, Pippo, Gianpippetto o come ti chiami: mi dispiace dirtelo ma io, gli interventi che non pubblico, li conservo tutti.
E visto che ciò che non pubblico sono semplicemente le minacce, gli insulti aggratis e le sempiterne pippe storicamente confuse scopiazzate da "Informazione corretta" (puntualmente fuori tema rispetto ai post sotto cui vengono spedite) vedi tu a quale categoria appartenevi quando sei stato "censurato".
Se poi hai cercato di mettermi un intero libro nei commenti, come dici, tutto ciò che posso dirti è: "Curati."
Quanto alle cose serie: è senz'altro vero che la nascita dello Stato d'Israele comportò, tra le altre cose, anche una profonda rottura tra diversi paesi arabi o musulmani e le comunità ebraiche che ci avevano vissuto tranquillamente, per secoli, in quei paesi, spesso trovando lì rifugio dopo essere sfuggiti a persecuzioni europee.
E' anche vero - e documentato - che spesso erano gli stessi servizi israeliani a organizzare attentati o provocare disordini ai danni di queste comunità ebriche per spingerle ad emigrare in Israele: visto che cianci di libri, permettimi di indicarti il link a quello di Naeim Giladi, ebreo iracheno: "Lo scandalo Ben Gurion. Come l’Haganah e il Mossad hanno eliminato degli ebrei".
Il saggio di Giladi (cito dalla presentazione) è la storia di come gli ebrei, che costituivano un quarto della popolazione di Baghdad, siano stati indotti ad abbandonare il loro paese tramite attentati e attacchi d’intensità crescente operati da cellule sioniste negli anni 1950-51.
http://www.vho.org/aaargh/fran/livres4/giladi.pdf
E leggiti anche Il Settimo milione di Tom Segev, visto che ci sei, ché magari ti chiarisci qualche idea.
Comunque sia (e lo avrò scritto migliaia di volte) stare a inseguirsi via web a colpi di citazioni storiche è ozioso e sciocco.
Esiste una versione mitologica della storia d'Israele che è quella che, in buona o in cattiva fede, citate voi sionisti sfegatati.
Ed esiste una profonda revisione di questa mitologia che, curiosamente, non citate mai.
Con questi presupposti, manca qualsiasi requisito per poterne discutere seriamente: io vi considero disonesti e/o disinformati, voi pensate lo stesso di me, entrambi viviamo sereni e chi non sa decidersi può benissimo andare a informarsi per conto proprio, ché questi non sono temi da concentrare in Bignamini a uso dei commenti di un blog.
Rimane comunque il fatto (assai degno di nota ma da voi, stranamente, eluso) che non c'è, nella storia del mondo musulmano, una storia di conflitti con gli ebrei precedente alla nascita del sionismo. Mai i musulmani hanno commesso nulla di paragonabile a ciò che è stato fatto agli ebrei in Spagna, nell'Europa dell'Est, in Germania.
Che questi stessi europei, adesso, vadano cianciando di atisemitismo musulmano è semplicemente vergognoso.
Quanto alla mia testimonianza diretta (ché il mio blog serve a raccontare quella), posso semplicemente dire che ho convissuto per due anni con gli studenti universitari della zona più calda e più islamista di tutto l'Egitto e MAI ho sentito una parola contro gli ebrei in sé.
Ne ho sentite molte, moltissime, contro Israele e contro la collezione di crimini di cui Israele si è resa protagonista in Medio Oriente dalla sua nascita in poi.
Ma, contro gli ebrei, la religione ebraica, l'ebraismo in sé, io non ho MAI sentito una sola parola.
Perché, semplicemente, il problema non è quello.
Che vi piaccia o no.
Giorgia: non ho dubbi sul fatto che le tue opinioni siano "assai ponderate e maturate col tempo".
Ora manca solo che tu le esprima in italiano: poi saranno perfette.
qualche considerazione non OT ma anche, spero, non in polemica con alcuno di voi.
- era un po' difficile essere a una manifestazione pro Israele e con quelle persone allora.
- per un mucchio di motivi, di cui so solo, senza andare a parlare di destra e di sinistra (l'antisemitismo fondamentalmente non è di destra né di sinistra), dire alcuni che trovo di comune osservabilità:
- che c'è gente anche nata in tempi postbellici, democratica sia ebrea che non ebrea che considera tuttora un'imprudenza esporsi o esporre altri come ebrei.
- figuriamoci una manifestazione pro Israele. il 3 novembre 2005, a me un ragazzino ha detto che pensava di non poter andare a cortei della pace avvolto nella bandiera israeliana, pensava che i pacifisti gli avrebbero messo le mani addosso.
- cosa che almeno il 3 era esclusa, secondo me pure in molte altre occasioni, ma dovremo dare atto che quella opinione o paura se la sarà formata in qualche modo, e dovremo pure dare risposte (la mia personale è stata, "procuramene una e in quel caso mi metteranno le mani addosso, e magari restituisco pure").
- che c'è gente che non ha né ha mai avuto di questi problemi o di questi timori, ma non la pensa tutta uguale.
- solo che per via di quanto precede un conto era, almeno un tempo, se si scazzavano fra loro, un conto è se vado già solo io a mettermi a questionare.
- alla manifestazione recente, e non solo, anche molte volte nell'esistenza quotidiana, ho visto che si può fare invece, si può questionare di tutto e di più con chiunque e fra chiunque, stando attenti, anche proprio cercando di tenere dei toni come dire, bassi, ma si può.
- sono italiana (a volte penso cittadina di bananas, a volte invece son più contenta di esserlo), comunque non australiana o americana.
- l'italianità avrebbe potuto dar ben luogo di per sé sia a esperienze diverse dal fascismo, sia a una maggior sensibilità popolare a uscite contro l'esistenza degli Stati,
- avrebbe potuto dare luogo a meno impressioni di vivere in Bananas, ma....
- di fatto proveniamo dalla storia da cui proveniamo, non abbiamo uno span of control illimitato su ciò che "combina" il resto della gente (e viceversa, di questo mi consolo) e le linee su cui si sono sviluppate le dinamiche politiche in questo paese dipendono da tante cose, di molte nature e di molte epoche e anche dal contesto internazionale in esse.
- continuo a deprecare i politici che su queste linee di divisione speculano elettoralmente, interessatamente e stoltamente, continuerò ad andare in piazza e di chi non ci viene me ne impippo, mica sono il loro consulente spirituale, politico o personal trainer.
- il contesto internazionale era probabilmente uno dei fattori per cui nasser per molti era un'ottima persona. comunque sia per gli americani un tal bin laden fu un combattente per la libertà, quindi qui non è che uno possa autoflagellarsi per le sue valutazioni.
- il contesto era quello che ha letto Lia nei libri di storia. era quello di cui si è fatto un'opinione Andrea. le valutazioni sul contesto e non solo sono di certo moltissime, esso però c'era.
- poi ci son cose come: io immagino che uno sia ebreo e ho molta voglia di parlargli di questo. ma se per esempio lo immagino per un cognome molto probabilmente sto scazzando come metodo, non dico di non poter in qualche caso comunque indovinare, solo che quel metodo potrebbe far pensare anche molto male, e non predisporre affatto al dialogo (ditemi che non avete mai fatto uno sragionamento simile in vita vostra, sapendo o no che era uno sragionamento).
- poi può essere: che io sia una persona laica, poco interessata a discutere con le persone in base a diversità reali o presunte di natura religiosa o culturale, e quindi che non se ne parli/non si manifesti;
- che io non lo sia, ma lo sia l'interlocutore; che quello sia ateo, abbia litigato con tutta la sua comunità o la sua famiglia si sia convertita al cristianesimo a qualche punto della storia, o soltanto che m'inviti a farmi gli emeriti affari miei;
- e naturalmente che invece sia lui o lei a parlarmene, e cambia un'altra volta tutto.
- questo "dov'era la gente?" è un po' strano.
- a me pare che la gente a volte sia stata nella propria esistenza, non in piazza, ma che da ciò non si possa concludere che non abbia fatto nulla contro fenomeni come l'antisemitismo o l'odio verso gli altri Paesi o il bellicismo o sa il cavolo (tanto ci si può scazzare all'infinito su una delle qualsiasi cose che ho detto, e che fra l'altro sono un infinitesimo di quelle che si potrebbero dire).
- mi sembra come certi che arrivavano in piazza Diaz e gridavano: "dov'eravate voi pacifisti nel 1938?".
- io gliel'ho spiegato, non esistevo neanche nel 1938.
- ma anche nella mia esistenza, non su cose così marchiane, di opinioni politiche sempre in quello che si pensa normalmente in democrazia e per conto mio con una certa qual coerenza sempre a sinistra ne ho cambiate parecchie.
- oggi per esempio non andrei più a manifestare per una roba tipo "le Falkland" per quanto ciò abbia infastidito - non mi pare poi troppo, ma forse allora sì - i neoliberisti.
- non ci andrei perché valuterei che una roba è una "lady di ferro", una roba un po' meno controversa la negatività di un regime fascista.
- detto questo non sono né filoinglese né antiargentina, e ci mancherebbe altro.
Non rispondetemi né per incazzarvi né per dire che siete d'accordo, proprio non m'interessa, però davvero: nonostante un progresso civile (al di là della politica politicizzata e politicante) assai notevole - oggi si può fare quasi di tutto finché e se non ti caricano con i manganelli -
continuo a registrare che non è né di destra né di sinistra pure il fatto di avvitarsi un po' su cose che una risposta ce l'avrebbero benissimo se solo pensassimo la domanda come rivolta a noi personalmente.
Carolina
giorgia, ti ringrazio per considerarmi un ignorante o, meglio, un deficiente, etimologicamente parlando.vedo di spiegarmi meglio: il tipino iraniano è un leader populista e conservatore che "deve" esprimersi come ha fatto. Il tuo alto profilo culturale ti permettarà sicuramente di comprendere la logica sottesa ad in intervento simile.
Riguardo a quanto scritto su Israele, non è altro la ripresa di un post che avevo scritto qualche tempo fa in cui chiedevo, con molta semplicità, che qualcuno spiegasse il perchè, ogni volta che si parla di Israele in dimensione critica (che come ben saprai è un'indagine filosofica che non parte dal presupposto negativo,) si rischia di essere bollati come razzisti, antisemiti e via dicendo. D'altronde la frase "se si tocca Israele si rimane folgorati" non è mia ma di alcuni miei amici ebrei che da alcuni anni, con la loro famiglia, sono tornati a vivere proprio lì.
e aggiungo: Bananas, quando la avverto, non è proprio solo una mia impressione. :-)))
Finché c'è un ragazzino ebreo del tuo stesso Paese che t'interpella come ho detto sopra, è un tuo concittadino che sospetta che tu faccia parte della parte Bananas del Paese, :-))) un qualcosa che potenzialmente si verifica o fortunatamente si disattende anche per me ogni giorno con molte persone di cui spesso non conosco fede o altro e va bene. :-)
Voglio anche una risposta politica data come si suol dire da qualche "responsabile", prima o poi, ma come episodio in sé non è manco il massimo di Bananas, tutt'altro, se n'è parlato di un problema serio di un concittadino (di due, se c'è gente così stronza da pestare gli altri pacifisti. :-)))
Ma, a parte che siamo governati dai Bananas, :-))), quelli che scelgono come epitome del nazismo Martin Schultz che è uno dei pochi tedeschi che si occupino attivamente di ristabilire la verità sulla Shoah, l'atteggiamento del mio "padano di Jenin" la dice lunga, lunghissima, fin troppo. :-)
Lo confronti con un "padano" di qui, che qui è al governo e non a - rischiare di - scazzarsi in una piazza come sempre noi di sinistra, :-) e ci pensi subito a Bananas. :-)
Io rivaluto pure "il falco" Sharon, a dirla tutta, e con me ho visto anche altri. :-)
Senti le idee che quel signore si è fatto del nostro sistema politico, e vai n'ata vòta di Bananas.
E poi sempre questa persona cercava di catalogarmi fra mille - intuivo - possibili espressioni di coglioneria umana oltre che italiota.
Del resto una persona l'aveva pure apostrofato con "sono un pacifista selettivo, io, non parlo con i nazisti", facendo una topica di quelle epocali. :-)))
Poteva essere pure del Mossad e intento a schedarmi, ma il mio primo problema rimane Bananas. :-)))
Comunque tutto ciò prova che il pacifismo è sul serio tale, almeno, e non è Bananas, perché a quanto mi risulta di cazzotti non ne sono volati, anche se in certi momenti mi aspettavo che lo sarebbero da un momento all'altro. :-)
Per farla breve, all'estero ci guardano eh? Vogliam pensarci ogni tanto? :-)))
Carolina
Come le accade molto spesso Lia mente, ed è in malafede.
I suoi famosi studenti egiziani, che qui sembrano discutere Israele soltanto nei termini astratti e impersonali del diritto internazionale, nel suo blog li racconta invece come fatalmente esposti alla tentazione di raggiungere il terrorismo armato, al punto, scrive Lia, che lei si aspetta che possano volergliene parlare - un'eventualità così concreta che lei ci scrive sopra un post...
Racconta quei fatti non per proporre soluzioni, ma soltanto per comunicare che lei non avrebbe avuto niente da rispondere per fermarli.
Il post è:
http://www.ilcircolo.net/lia/000371.php
In seguito scrive un altro post nel quale, ben prima di Ahmadinejad, si augura un mondo senza Israele (all'interno di un post che parla di una visita a Bolzano. mah).
Il post è:
a href="http://www.ilcircolo.net/lia/000664.php
In una comunità civile l'affermazione di Ahmadinejad è indifendibile, infatti è stata nettamente rifiutata da tutti - non solo in Italia -; resto molto sospettoso del fatto che Lia voglia utilizzarla per riproporre sue torbide manie.
ahia, lo chiama pure al femminile! Qualche ossessioncella potrebbe esserci. :-)
Voglio sentire Lia, però, ora.
Carolina
fuor dell'argomento Lia, poi.
Qualcun altro ha notato che per 50 anni si usava anche fra i più progressisti solo l'aggettivo "ebraico" e non la parola "ebreo"? Nel mio ambiente era così.
Si pensava che ebraico fosse un necessario, diciamo almeno diplomatico se non "nobilitante" termine, piuttosto che non "ebreo" che avrebbe potuto sapere di razzismo o creare fraintendimenti o comunque essere discriminatorio senza volerlo.
Oggi no, pure gli ebrei mi pare che vogliano essere chiamati ebrei e non "ebraici". E sono sempre progressi, magari formali diciamo così, però lo sono.
Carolina
Palmasco, santo cielo.
Guarda che la "torbida mania" non è mia: è da marzo del 2004 che mi rompi i coglioni su e giù per il web italiano. Ma te ne rendi conto???
Non so più quante volte ti sei fatto ridere dietro, per questo motivo.
Hai fatto crociate deliranti contro chiunque apprezzasse mio blog, da Pfaall a Biraghi, passando per l'appello a Sacripante affinché non pubblicasse gli articoli che mi aveva chiesto di scrivere.
C'è stata per mesi (e credo ci sia ancora) la categoria "Pisquano" a te dedicata sul blog di uno che, ti assicuro, di Medio Oriente ne sa infinitamente di più di quanto immagini e che ti considera un prodigio della Natura, quanto a scemità.
Io, di cazzate delle proporzioni delle tue, ti assicuro che ne ho lette di rado. Ma non perché tu dica chissà cosa: perché sei un trombone banale accecato da un astio personale che sfiora la paranoia e ti attaccheresti a qualsiasi cosa, pur di giustificarlo.
I link ai miei post che hai messo: ma che vada, la gente, a leggersi quei post! Figurati!
Testimoniano quanto sei vanamente pollo, i post che vorresti citare come "prove a mio carico".
E de che, poi?
Non sai manco leggere: io scrivo che i miei studenti ce l'avevano con Israele e non con gli ebrei e tu, per "smentirmi", citi i miei post in cui racconto che loro... ce l'avevano con Israele.
Ma dai?
Troppo pirla, guarda.
Io, nove volte su dieci, ti ignoro.
Sul mio blog sei stato nominato "Il blogger più pisquano del mondo" (http://www.ilcircolo.net/lia/000738.php) e, subito dopo, sei stato definitivamente dimenticato, nonostante i tuoi strepiti e le tue campagne.
E tu insisti.
E insisti.
E insisti.
Una piattola spaventosa.
Guarda, te lo confesso: io credo che il tuo problema è, appunto, che non sei molto intelligente, secondo me.
Vorresti pensare, vorresti capire e, invece, fai solo una gran confusione.
E' come quando scrivi i tuoi post dalle ambizioni letterarie: vorresti essere poetico e, invece, tutto quello che fai è oscillare tra la banalità stagna e la più esilarante delle comicità involontarie ("Che fa, Palmasco, esce dal bagno? No, Palmasco, non uscire dal bagno. Anzi, esci dal bagno, Palmasco." E così per dieci post. Ma ti prego.)
Un pollo che vorrebbe volare.
E faresti pue tenerezza, guarda, nella tua costante e intrepida esibizione di limiti, se non mi apparissi tanto astioso.
Tanto livido, tanto rabbioso.
Tanto capace di odio, tanto ossessivo.
Io, davvero, vorrei vederti di persona: ti immagino verde, oltre che a forma di pollo. Credo che tu sia una delle persne più falsamente miti e, in fondo, più inquietanti del web.
Perché secondo me sei inconsapevole, non capisci, prendi fischi per fiaschi e odi a vuoto per motivi che conosci solo tu e che, fondamentalmente, ti sei inventato.
Potrebbe essere l'identikit di un grigio serial killer, te ne rendi conto?
Ed io ho la sfiga di avere questa piattola, questo trombone banale ma tenacissimo, quest'odiatore ossessivo, il portatore di tanto identikit, costantemente attaccato ai maroni.
Da marzo del 2004.
Nn so come sia stato possibile.
Non so cosa ho fatto di male per meritarmelo, né quando.
Il peccato più grave che io abbia commesso negli ultimi anni è stato uccidere degli scarrafoni in Egitto: probabilmente uno di loro si è reincarnato in te e, da allora, mi perseguita.
E allora, senti: io direi che un anno e 9 mesi di persecuzione non è una pena da poco.
Mettici pure le attenuanti generiche, queste cose qua: quando finisce, 'sta condanna?
Quando, quando ti mi schioderai dai maroni, Palmasco?
Essantocielo.
Lia, Palmasco, vedetevela fra di voi.
Però Israele è maschile.
Non per sionismo sciovinismo o complotti internazionali, ma perché è un fatto culturale. Che cosa ne so io che ci sia un termine come "cosmogonico", o "apoteosi", o "silloge"? Spontaneamente nulla, ma culturalmente è così e questi termini li devo conoscere correttamente, anche per decidere se mi piacciono o meno.
Carolina
carine, le fonti di Lia.
Vediamo un po' cosa si trova sul sito http://www.vho.org/
Cito dalla parte italiana
(http://www.vho.org/aaargh/ital/ital.html)
-Il diario di Anna Frank: una frode
-Ne sono morti davvero sei milioni ?
-La segretezza della piscina di Auschwitz portata alla luce
-Treblinka (a cura di Robert Faurisson).
Insomma, come dice anche Google, VHO è un sito negazionista (Web site of German denier Germar Rudolf. Contains thousands of denial texts,
including entire books and journals) Azz, guarda qui: Gli Arabi sotto l'attaco dei sionisti e dei cristiano-sionisti. Effettivamente, si tratta di una fonte molto affidabile per conoscere "come gli ebrei, che costituivano un quarto della popolazione di Baghdad, siano stati indotti ad abbandonare il loro paese tramite attentati e attacchi d’intensità crescente operati da cellule sioniste negli anni 1950-51".
Lia, permettimi di ripetere la domanda: vuoi che organizzo un incontro pubblico con dei profughi mediorientali ? Non sei curiosa di sentire la loro testimonianza sull'antisemitismo arabo oggi ? Perché per conoscere meglio il sionismo occorre secondo te consultare un sito che nega la Shoah ? Sei proprio sicura (ma sicura-sicura) di non aver mai letto nulla del genere in Egitto ?
Andrea, lei ha del fegato, non c'è che dire. :-)
Lo organizzi per me, l'incontro! ;-)
Carolina