pero' il prefetto la faccia da milanese ce l' ha tutta!! :)
Ora serve una scommessa: faranno le primarie blindate, emarginando i candidati indipendenti, o le elimineranno del tutto?
Una fonte autorevole vicina ai DS mi riferisce che la sinistra del partito sta facendo fuoco e fiamme. In effetti qui si mette in pista uno che quanto a sinistra è a destra di Veronesi e D'Alema.
Ferrante credo sia una brava persona, ma può non essere la persona giusta. per ripetere lo schema Prodi ci vuole un Prodi e Ferrante non è un Prodi.
Ma non capisco, le primarie si fanno o no?
Se si fanno, che si candidi chi vuole e ciascuno candidi il suo pupillo: Veronesi, Corritore Ferrante, Fo, Qui Quo Qua e Paperoga. Poi si vota e si decide.
Se invece le primarie non si fanno, allora è giusto criticare Ferrante et similia.
Ma si fanno?
O no?
Voterò alle primarie per qualunque candidato che mi dia l'idea di poter battere Ferrante. Se vincerà Ferrante non lo voterò, perché non mi va di avere come sindaco un signore che ha fatto prima il poliziotto e poi il prefetto. E se invece della Moratti ci sarà Sangalli, come si legge da più parti, se presenterà progetto e squadra decenti, finisce che voto Sangalli.
PS non ho rapporti di parentela
sono stupefatto. non ci volevo credere.
Se per vincere un'elezione dobbiamo candidare un prefetto, siamo proprio messi male. Va bene la rincorsa al centro, ma mi sa che siamo andati un po' oltre ...
Ma insomma, prima o poi vi si troverà un candidato che vi va bene? Tutti quelli che hanno delle realistiche chance di vincere li bocciate senza scampo...
Io non sono nè pro nè contro Ferrante, aspetto di sentirlo parlare. Ma non sopporto la sinistra che sa solo dire di no perchè sogna il candidato ideale. Il candidato ideale è appunto ideale, cioè vive nel mondo delle idee. Questo, piaccia o no, è il mondo reale.
E comunque dire di no a Ferrante perchè viene dalla polizia è grottesco: siamo ancora ai tempi delle campagne contro Calabresi? Siamo ancora alla polizia che, in quanto garante dell'ordine, è per questo automaticamente di destra?
Che tristezza
io sono per Paperoga. :-)
Carolina
Ormai le elezioni, e le primarie stanno lì a dimostrarlo, sono diventate un fenomeno da baraccone. Non vanno più di moda i programmi per governare uno Stato, una Regione o un paesone. Adesso noi spendiamo facce, schiavi della televisione, dei ruoli sociali (su qualche manuale c'è scritto che un Prefetto sa governare meglio di un attore o di un operaio?). Torniamo sempre più indietro negli anni e non ce ne rendiamo conto. Siamo l'Italia degli avvocati, degli imbonitori televisivi, dei politici che si fingono scrittori e dei giornalisti schiavi o di quelli che, per fare una comparsata in televisione, si dimettono da parlamentari dopo aver ricevuto migliaia di voti. Mi dispiace per voi milanesi ma io sto messo peggio (sono di Latina)
Raccontaci di Latina, Graziano, per favore. Prima che, esauriti i dibattiti sul fatto che Cofferati sia di sinistra o di destra, non ci ritroviamo con le gabelle ai valichi regionali.
Carolina
La frase seguente non è mia ma mi rappresenta totalmente: " non mi sento raprresentato da nessuno, in compenso mi sento preso per i fondelli da tutti". Grazie anticipate a chi mi darà del qualunquista, ma dopo 40 anni che sento, nella sostanza, gli stessi discorsi...
Vorrei dire a Lele che siamo in molti consapevoli del fatto che il candidato ideale non esiste. ma qui si è cercato ilpeggiore, sempre e comunque, in una disperata rincorsa al centro che fa crollare ogni entusiasmo nei cittadini. Questo signor prefetto non piacerà ai giovani perché è vecchio, non ai ricchi perché non fa parte della loro società, non ai poveri perché è prefetto, non ai radicali perché è stato poliziotto, forse non agli incerti perché non si sa cosa farà. Quello che si legge dalla conferenza stampa è un'accozzaglia di luoghi comuni. Povera la mia Milano, con tante belle teste, giovani, brillanti, valide, si riduce a candidare un burocrate sessantenne di Lecce. Meglio la Letizia allora.
Partiti: dimostrate tutta la vostra incapacità. Andate via. Cambiate mestiere, Cambiate anche aria. Siete delle inutili sanguisughe. Siete usurpatori. Vi approfittate dei cittadini che non hanno tempo ed energia per prendervi a calci nel culo. Via. Sparite. Punto.
Questa candidatura mi convince che forse era megli Veronesi. Almeno non ha passato metà della sua vita tra commissariati e prefetture.
Ho sentito parlare Ferrante. Un candidato a favore del meticciato :-D
Beh, se non dovessero fare le primarie sarebbe uno scandalo...ma io comunque piuttosto che votare per lui non voto (e sarebbe la prima volta in vita mia...)
cazzo un successone per il prefetto... speriamo che i milanesi extra OMB siano un po' meno drastici
la foto mi sembra quella del Corriere, davvero impietosa. Sono uguali. Saraqnno uguali nelle politiche.
Margherita > Non ci sarà un Prodi2 la vendetta, perché non ci sarà una messe di cittadini a votare Ferrante alle primarie. Voteremo Dario Fo che vincerà le primarie, poi perderà le elezioni. Allora forse questi portaborse penseranno a cambiar mestiere. No, sono troppo ottimista. Perderemo le elezioni e ci terremo i portaborse a vita.
e a treviso chi candideranno? riesumano scelba? il prefetto mori? erode? il gauleiter frank?
Elena, aspettiamo e vediamo.
Vecchio: non ha 60 anni, Fo ne ha 80
Ricchi: chi se ne frega, tanto sono sempre meno i ricchi
Poveri e radicali: non è che uno che è stato poliziotto debba essere stato sempre dalla parte dei ricchi, la polizia ha fatto tanti errori in passato e tanti na fa probabilmente ma è dalla parte di tutti
Incerti: cacchio, mancano 5 mesi alle elezioni, avrà poi tempo di dire cosa farà, no? Se lo devo giudicare da prefetto, qui a milano ha sempre messo i bastoni tra le ruote alla destra e alle sue manie di strapotere, dall'accoglienza agli immigrati alla vertenza Scala alla mediazione sull'Atm
Quanto alle teste giovani e brillanti a Milano, io non ne vedo mezza, nella classe dirigente, non dico al potere ma nella classe dirigente in generale. Si facciano avanti, se ci sono.
E in generale, ripeto, se non ci si opponesse a tutti subito non sarebbe male. Facciamolo parlare, prima di dire bravo o pirla, così come bisognava lasciar parlare Veronesi della Milano che aveva in mente. Invece ci si è aggrappati a due stronzate (stronzate ripeto) che aveva detto su Formigoni e Storace per massacrarlo, fino a farlo ritirare.
E alla fin fine il candidato ideale è solo uno: quello che vince. Il resto è poesia. Mentre la politica è prosa
lele, fermo restante il fatto che ti amo
(qualche post fa)
non riesco a capire cosa c'entri un prefetto con l'amministrazione politica di una città grande, notevole, importante nel nostro piccolo rattrappito continente come milano.
io non ci abito, e quindi di solito evito di intervenire perchè non ho il polso della vita locale e perchè in senso stretto non mi posso intromettere
(ma in senso lato hai voglia, sì che mi intrometto: è milano, mica ventotene)
comecazzoèsaltata fuori l'idea di un prefetto?
ottima persona, dabbene, pulita, onesta (?). ok.
basta?
no. quella dovrebbe essere la base. o è forse l'implicito riconoscimento che bisogna ripartire dagli spazzini per fare pulito un cortile?
per quello bastano una decina di mani e buona volontà. (moltiplica per x)
un sindaco alternativo ai gozzovigliatori passati (passandi) non dovrebbe essere un catone, ma un uomo con un progetto, un'idea, che ridia fiducia alla mole di depressi di cui oggi è composta l'itaglia, e milano ci rientra perfettamente (graziano di latina ne sa qualcosa).
un ex prefetto è in grado? spero, se vincerà.
temo invece che le sue ovvie rigidità di base e di formazione non lo rendano in grado di reagire con prontezza e intelligenza di cuore alle svolte impreviste della realtà.
al momento, in assenza di proposte migliori e a me ignote, sceglierei un vecchio guitto come fo.
Rotafì, credo che questo "lele" non sia quel "lele", ma un altro "lele".
Non conosco Ferrante e magari è un pirla, ma magari invece tolti i panni del poliziotto (come ha già fatto nonostante non fosse costretto, non so se sia stato sottolineato) è capace di un discorso politico che sappia cogliere le diversità e faccia fare un passo avanti. Finora, che io sappia, non ha ancora espresso le sue idee, pensavo che le primarie - per cui in teoria era stata fatta una gran battaglia su questo sito - servissero al confronto tra candidati diversi.
Ma certo su questo blog i giudizi "a prescindere" si sprecano.
Premetto che di questi sarcasmi ne ho sinceramente pieni i coglioni. Io in questa città ci devo vivere assieme alla mia famiglia. E se guardo alle condizioni da canna del gas a cui è ridotta, tutto posso aspettarmi dagli stramaledetti partiti, tranne qualcosa di sensato. A loro farmi cambiare idea, visto che gli apgo lo stipendio. Ma veniamo al merito.
Anche io "pensavo che le primarie", ma in realtà non è così. Le primarie come le intende l'oligarchia politica cittadina sono uno strumento di propaganda e consenso. Perché il trucco del candidato unico dei due maggiori partiti le svuota di ogni valore di cessione di quote di potere ai cittadini. Quello che sta succedendo oggi a Milano è il noto "inciucio", che non muore mai perché è il cibo con cui una classe politica decadente e decaduta si mantiene in vita.
Con un tasso di sfiducia nei loro confronti che supera il 75% a Milano, i "rappresentanti che rappresentano solo se stessi" hanno bisogno di organizzare eventi di stampo nazional-popolare (mi vien da dire di ben peggio, ma evito per non scatenare altre polemiche) per poter dare un senso alle proprie azioni.
Detto questo: immagino che Ferrante sia una brava persona. Soprattutto è esente dal diluvio di conflitti d'interesse e relazioni inquietanti che rendevano scandalosa la scelta di Umberto Veronesi. Ma non è questo il punto. L'opposizione è al metodo con cui viene presentato, una riedizione della partitocrazia imbellettata alla bell'è meglio con primarie-farsa. Bsta sfogliare i quotidiani per accorgersene: per quelli controllati dal centro sinistra le primarie si faranno su un unico candidato.
Siamo a Ceausescu, si appropriano di tutto. Esempio: martedì ci sarà prodi a "incontrare cittadini", un evento promosso da una ventina di presunte associazioni politiche e culturali di cittadini. Sono tutte - tranne due o tre - dirette emanazioni di questo o quel politicio, ovvero di questa o quella corrente dei DS o della Margherita. Ma le spacciano per roba di cittadini.
Sono tecnice bulgare che gridano vendetta. A questa roba - non alla persona Ferrante, ma a chi l'ha convinto a prestarsi a questa operetta di bassa lega - mi oppongo come posso, con tutti gli strumenti di cui dispongo, assieme a tanti milanesi che non non sono più disposti a mettere il loro futuro in mani poco incapaci e molto rapaci. Siamo al punto in cui persone sinceramente democratiche arrivano a pensare "meglio Sangalli o la Moratti, almeno sappiamo con chi si ha a che fare". Non se ne può davvero più.
Io continuo a sostenere Paperoga, in fondo non è molto più virtuale di quelli che si fanno propaganda non presentandosi ai dibattiti. Se qualcun altro è d'accordo si fa pure la lista, qui s'en fout, Milano per Paperoga, o almeno per un po' di umiltà da parte dei politici :-)
Carolina
mi e' venuto in mente che vi ha detto bene, perche' dopo il farmacista ed il maresciallo di solito si va dal prete e poi dal beccamorto.
Quando ho letto su Google il link sponsorizzato a questo blog "Milano merita molto di più, un poliziotto di Lecce.." etc ho clikkato per capire chi ci fosse dietro queste parole sprezzanti, significative in quanto espressione di puro pregiudizio, e alquanto leghiste. Sinceramente non l'ho capito, e neppure se gli scriventi sono milanesi e se hanno mai partecipato alle vicende di cui lascio sotto nota e che mi pare parlino più dei vari paperoga e qui quo qua a cui si accenna sopra. A meno che i milanesi, dopo l'amministratore di condominio,non si meritino proprio loro e finiscano di distruggere mica... paperopoli, ma proprio Milano. La mia nonna diceva "chi è causa del suo mal pianga...."
stroligut
p.s. Ho conosciuto Ferrante in una vicenda molto concreta dove verde e campi di calcio di una parrocchia e di un quartiere erano minacciati dalla costruzione di due caserme della GdF in via Padova: è stato eccezionale, autorevole, ha colto in pieno il senso del valore sociale di quell'insediamento, con capacità di dialogo e di far dialogare. Infine, per rispondere al titolo del blog: per la candidatura a sindaco di Milano è necessario possedere puro sangue alla milanese?
«I cittadini che abitano nelle case popolari hanno perfettamente ragione a protestare. Ma la strada migliore per evitare le occupazioni abusive è l’assegnazione degli alloggi vuoti». Il prefetto Bruno Ferrante è costretto a intervenire di nuovo. Dopo dodici tentativi di occupazione in meno di dieci giorni, al Giambellino i cittadini si sono improvvisati vigilantes: hanno organizzato ronde e presidi per evitare nuove intrusioni abusive. ( marzo 2004 )
1 aprile 2005 - È tornato a riunirsi questa mattina a Milano il Consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala. All'ordine del giorno c'era la relazione del Prefetto di Milano, Bruno Ferrante, che è stato incaricato di svolgere una funzione di mediazione tra le parti, con l'obiettivo di ricomporre una crisi dalle profonde radici che sta tenendo col fiato sospeso i melomani di tutto il mondo.
da un'intervista:
Dottor Ferrante, quali sono le ragioni che hanno portato la Prefettura di Milano a credere in un progetto come l’Osservatorio sulla sicurezza nell’area della Martesana, tentativo di affrontare a largo raggio il tema della “sicurezza”?
La sicurezza, a mio avviso, va vista e affrontata con un approccio diverso da quello tradizionale, chiuso patrimonio degli addetti ai lavori, vale a dire delle Forze dell’ordine, dei prefetti e dei questori. Si deve pensare ed attuare una sicurezza “aperta” alla società, alle sue varie componenti e a tutte le istituzioni. La sicurezza non può essere solo quella che il prefetto ed il questore immaginano, né questi possono fornire soluzioni unicamente sulla base delle loro percezioni, della lettura e contedell’analisi dei dati di cui dispongono. Viceversa noi abbiamo voluto coinvolgere tutte le istituzioni interessate. In questo quadro le amministrazioni comunali hanno un ruolo fondamentale, perché hanno responsabilità diretta nel governo del territorio, hanno conoscenza delle esigenze e dei problemi. Sono loro gli interlocutori fondamentali delle Forze dell’ordine. Ma bisogna aprirsi in maniera ancora più vasta, far avvertire il tema sicurezza come un problema di tutti, affrontarlo in maniera condivisa. Quando noi chiediamo la collaborazione dei singoli cittadini non chiediamo loro di diventare delatori delle Forze dell’ordine. Chiediamo un contributo essenziale attraverso i loro comportamenti: rispettando le regole danno un grande contributo ad elevare la sicurezza delle città. Sono necessari una maggiore partecipazione e impegno civile. Non bisogna isolarsi nelle proprie case, è necessario essere presenti nella società, conquistare gli spazi pubblici. Bisogna ragionare insieme, costruire un nuovo modo di vivere le strade, le piazze, i quartieri per dimostrare – anche ai criminali – che esiste una sorta di alleanza tra tutte le energie buone, soprattutto dei cittadini.
La militarizzazione del territorio non finisce per favorire il sentimento di paura?
Personalmente sono contrario a qualsiasi intervento di militarizzazione del territorio. Non è attraverso una maggiore presenza di poliziotti e carabinieri che arriviamo alla città sicura. Non è mai accaduto né accadrà mai.
«L'esperienza della Rinnovata non può e non deve essere dispersa. Ci impegneremo ad aiutare la scuola»: con queste parole il prefetto Bruno Ferrante ha voluto rassicurare, ieri pomeriggio, genitori e maestre della Rinnovata Pizzigoni, l'elementare
5 - EMERGENZA CASA: POSITIVA LA PROPOSTA DEL PREFETTO
04 dic 2003 - L'iniziativa del prefetto di Milano Bruno Ferrante, volta a sensibilizzare le istituzioni, l'imprenditoria, la finanza e i settori del volontariato ad interventi di accoglienza in favore degli immigrati, ha dato adito a molte reazioni politiche.
Da parte sua il prefetto Bruno Ferrante ha invitato a non rincorrere “utopie” affrontando i problemi concreti - dalla casa, all’accoglienza, alla formazione che non possono essere delegati solo al volontariato ma coinvolgere le istituzioni. Si tratta infatti di un fenomeno complesso e globale che richiede politiche condivise anche a livello europeo. (2003)
….Davvero poco per Ferrante, che aveva chiesto ai privati di investire, mettendo a disposizione aree dismesse per dare una casa a quegli immigrati regolari che vivono in condizioni disumane. Ferrante prendeva atto che la storia è lì, a insegnare che «gli sgomberi effettuati con la forza pubblica non risolvono il problema delle occupazioni abusive, ma si limitano a spostarlo».(2003)
Il centrosinistra a Palazzo Marino ha chiesto
l'intervento del prefetto, perché convochi un tavolo di confronto tra le istituzioni. E Ferrante ha convocato l'assessore comunale all'Educazione Bruno Simini per trovare una mediazione, per capire cosa succederà la prossima settimana, quando i bambini dovrebbero rientrare a scuola.(2005)
Cara Stroligut, due osservazioni:
1) il link su Google ha un chiaro punto di domanda che attribuisce alla frase un valore totalmente diverso da quello che tu hai colto.
2) il dissenso non è sulla persona, è sul metodo con cui i partiti si sono consociati per imporre ai cittadini una candidatura in grado (secondo loro, ma non è detta l'ultima parola) di schiacciare qualunque avversari alle primarie.
Insomma, la tua polemica è del tutto fuori bersaglio.