Non avevo idea di cosa volesse dire "campagna elettorale da dentro". Ora comincio a capirlo. Sostanzialmente è un turbinio di voci e sagome che corrono da tutte le parti, dicono la loro, fanno in parallelo la stessa cosa e non ne fanno - ugualmente in parallelo - un'altra. Tutti si emozionano, si innervosiscono, si eccitano, si incazzano e si felicitano per un nonnulla: la notizia che l'intervista è uscita senza foto anziché con, la telefonata di un semi-famoso che dichiara la sua solidarietà, il tecnico di Fastweb che combina un guaio, il caffè che si rovescia, la rete wireless che non si connette. In mezzo a tutto questo bailamme sta lui, il candidato, costantemente preso sotto braccio, coccolato, stimolato, protetto, difeso, sgridato, consigliato, come se fosse un gladiatore in attesa del suo turno nell'arena, armato di mazzetta di quotidiani e telefono cellulare. E' un'esperienza sorprendente, che vorrei condividere. Raccoglierò i diari delle mie giornate appresso a
Davide Corritore nella nuova sezione "Dentro la campagna".
Oggi è stata la prima giornata campale, quella della
conferenza stampa in diretta WebTV. Ci abbiamo sudato per giorni, chi a mettere in piedi le piattaforme, chi a riflettere sui contenuti, perché in una conferenza stampa non puoi dire tutto, il tempo è limitato e se sei un indipendente a confronto con il candidato dei partiti cara grazia se spunti 30 righe.
Dunque alle 9.30 del mattino due polli - il sottoscritto e la Glenda - se ne stavano in attesa con borse e zaini davanti alla "
location" in attesa che arrivasse Vera, che ha tardato di una mezz'ora buona (per fortuna non pioveva). Fortunatamente tutto era stato provato e riprovato, così alle 11.30 in punto abbiamo potuto cominciare tra gli sbuffi di alcuni colleghi presenti, causa un po' di comunicati spediti con un refuso nell'orario. E' stata comunque una buona occasione per fare due chiacchiere Michelino Crosti di
Radiopop (ultimo vero guerrigliero dell'informazione) e conoscere Elisabetta Soglio del
Corriere (piacere doppio: primo perché è una gran bella donna e secondo perché mi ha stretto la mano dicendo "ma... tu sei il Biraghi di One More Blog?")
La conferenza è passata rapida, un po' meno il brindisi, concluso all'ultima stilla di spumante. Soddisfazioni, complimenti, pacche sulle spalle, baci e abbracci, ma nessun riposo. Dopo un'insalata trangugiata con l'imbuto, ci siamo auto-assegnati una pigna di cose da fare. Fortunatamente la mia posizione di "webmaster" mi consente di defilarmi dal momento topico del comunicato stampa, quel pezzo di carta che serve ai giornalisti pigri per riempire le loro 20 righe e su cui ognuno - portinaio incluso - pretende di dire la sua. Girano innumerevoli versioni, tutti corrono avanti e indietro, si gridano modifiche da una stanza all'altra, il povero candidato continua a ricevere file di aggiornamento che differiscono di mezza virgola dalla versione precedente. Non manca mai il momento in cui ne circolano due o tre versioni totalmente differenti, tutte regolarmente approvate per l'invio. La cosa straordinaria però è che a un certo punto, come per magia, tutti i pezzi dell'astruso puzzle si compongono e il comunicato salta fuori perfetto e coerente. La classe non è acqua.
Per quanto mi riguarda, sto ragionando sul palinsesto della WebTV. Davide mi ha lasciato totale libertà, con l'unica richiesta di fare sempre riferimento a Milano (il che è comprensibile) e quindi, da libidinoso dei libri, ho subito pensato di invitare un giallista che adoro, Piero Colaprico. Telefonata ad Atomo Tinelli (mio personale candidato vicesindaco, sai come ci si divertirebbe, e socio di Colaprico in
Milanoir Milanuit) che non smentisce la sua fama di godereccio, invitandomi a un incontro sulla letteratura gialla di Scerbanenco organizzato alla questura centrale di Fatebenefratelli. Non riesco a sentire l'incontro causa ressa infendibile, ma mi bevo un buon bianco (mentre Atomo ne beve tre e si sfumazza tre Gauloises dopo aver religiosamente staccato il filtro) in attesa del Cola. Quando Piero esce mi tocca un altro brindisi, a cui si unisce anche Carlo Lucarelli. Comincio a vacillare. Argomento di rigore: la malavita di oggi non è più quella di una volta. Tra un bianco e l'altro riesco quasi a convincere il Colaprico a venire su MilanoPartecipa. Staremo a vedere se ci si riesce la prossima settimana.
Sfinito, concludo la giornata da Keren, abboffandomi di un per niente dietetico - ma sublime e rigenerante - zighinì eritreo, annaffiato con abbondante birra. Sento che potrei addormentarmi lì, ma non posso lasciare la
Carbifixa in mezzo alla strada. Ci salgo sopra e pedalo a lungo per la città, brillo di stanchezza e alcolici assortiti, accompagnato da immagini inattese, che mi fanno sorridere come uno scemo.