Giornata tutto sommato tranquilla. La mattina è stata consumata alternando dichiarazioni di superiorità e distacco dall’informazione mediata (i quotidiani) a frenetica vivisezione degli articoli sulla conferenza stampa di ieri. Il lavoro - cui ho partecipato da astante, quello che guarda, critica, ma non fa un cazzo, un po’ come i pensionati che parlano di nazionale di calcio - ha messo in luce alcuni aspetti caratteristici dell’informazione quotidiana cartacea nazionale.
1 - Repubblica non è un quotidiano indipendente, ma un grasso bollettino di partito (DS) di cui segue con assoluta disciplina ogni ordine (purché provenga dalla corrente maggioritaria del partito, spalmati sì, ma con discernimento). Di Corritore si deve parlare il meno possibile, ha sentenziato il fi "Gran partito", quindi Repubblica ne parla marginalmente, titola provocatoriamente, evidenzia faziosamente. Una vergogna insomma, che giudicherei nello stesso modo anche se si stesse parlando di candidati di destra. Poi c'è il Corriere, come al solito in corsa a soccorrere il più forte (Ferrante), solo che c'è una giornalista con le palle (la Soglio) che non si fa imporre le spalmate. Ne è conseguita una buona colonna su Davide, scritta bene, con una conclusione che apre importanti orizzonti.
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2 - L'Unità se ne fotte di Milano e genericamente di ciò che, nella politica nazionale, non faccia capo ai boss nazionali dei DS.
3 - Il manifesto seguirà la linea rifondarola: sostegno proforma a Dario Fo e slittamento su Ferrante (con cui i rifondaroli hanno strettissimi rapporti all'archivio) appena il Giullare si ritirasse o - alla peggio - dopo le primarie.
4 - La testata di (old)new-economy del suggestivo nome ".com" dà più importanza al sottoscritto (di cui grassetta il nome) che al candidato (il cui nome annega nel grigiore).
5 - il Riformista è un giornale che puzza, come lo avvicini al naso senti un orrendo tanfo di ragù di pesce e brillantina da poco prezzo.
6 - il quotidiano post-neweconomista ".com" nel testo ha messo in neretto il nome del sottoscritto, ma non quello del candidato.
Altro da raccontare non c'è, la giornata è stata spesa in una interminabile riunione, intervallata solo da una pedalata forsennata sulla Carbifixa e sosta al mercato di viale Papiniano per l'acquisto del pranzo da dieta (4 mele golden, peraltro squisite). Domani sarà bel altra musica.