e' noto ai piu' che segni porti jella nera.
tutti quelli con cui si e' alleato hanno avuto cali elettorali.
io concordo con ciò che dice Segni. Non è possibile governare essendo ostaggi dei propri alleati. Un governo forte, inteso come stabile, è un fattore positivo. Non credo sia un elogio a Berlusconi, quello di Segni.
Il problema non è che un governo completi a tutti i costi la propria legislatura (cosa più che legittima), il problema è il viziaccio tutto italiano di votare a ranghi compatti qualsiasi proposta di legge, compresa la più assurda, pena la rottura delle alleanze, e dunque la caduta del governo... salvo accordi miracolosi, e rari, come nel caso della salva-previti, provvidenzialmente emendata.
In realtà in una vera democrazia ogni parlamentare dovrebbe votare secondo coscienza, senza essere vincolato dall'appartenenza a quel partito o a quella coalizione.
E' notizia di pochi giorni fa la bocciatura del pacchetto anti-terrorismo proposto da Blair. Decisivo il no di buona parte dei laburisti. Ma il governo non è caduto, è una cosa normale. Qui da noi sarebbe stato il putiferio, ma anzi, una cosa del genere non sarebbe neppure possibile: qui gli accordi si fanno prima, se qualcuno non è d'accordo, si tratta sulle modifiche, e quando si vota, si sa già come andrà a finire.
E' un parlamento truccato, fatto di pianisti e tirapiedi, questo è il grosso problema.
Il problema è che quello che dici tu, Davide, non fa che confermare che col maggioritario non è migliorato proprio niente, e difenderlo ad oltranza (come fa Segni) mi sembra non aver colto il nocciolo del problema, come invece tu hai fatto.
Riguardo alla jella... in effetti mi vien da pensare che se Silvio non fosse entrato in politica, il centrodestra nel 1994 l'avrebbe guidato Segni, e forse avrebbe stravinto. Ma, appunto la jella... :-)
Davide la sconfitta di Blair ha fatto scalpore perché è la prima volta che il governo viene messo sotto ai Comuni. Ha stupito anche me leggerlo, ma insomma non è proprio come la racconti. Casomai è vero che in un sistema tripolare è accettato che una forza politica anche consistente concorra alle elezioni con la prospettiva quasi certa di non entrare in nessun esecutivo, il che è sicuramente un segno della fiducia e dell'importanza che viene data al parlamento.
io concordo con Berja, e aggiungerei che per poco poco che parli di politica e non di leggi elettorali, è a metà fra FI e AN con sprazzi di ameno non capire un lella... :-)))
Carolina