Premetto: non ho letto il libro.
Ho visto il film al Festival di Venezia e a me è piaciuto davvero tanto ... non saprei che dire ... non l'ho trovato per niente pesante, anzi piuttosto divertente ... vero è che il termine di paragone sono i "mattoni" che riesci a vederti in 10 giorni di festival. I film come questo per me sono boccate d 'aria ... il personaggio di Wood è volutamente ingessato e, nella vesrione originale, è divertente lo scambio di battute e di malintesi dovuti alla traduzione poco ortodossa dell'inglese da parte del giovane ucraino. Non so come abbiano lavorato i doppiatori italiani, di solito sono molto bravi, ma magari qualche sfumatura è andata perduta.
Katia
Ehm, sono d'accordo con Katia, anch'io l'ho visto alla retrospettiva di Venezia.
Hanno mantenuto le battute sull'incomprensione del politically correct, almeno?
Sì, tutta la discussione sull'uso della parola "nigger" (negro) in italiano c'era. Così come c'era anche una buona traduzione italiana dell'inglese sgangherato di Alex. Il film in complesso non mi è dispiaciuto, ma rispetto al libro è stata una delusione tremenda. E' un po' come fare il film da "La fabbrica di cioccolato" senza mai far vedere l'interno della fabbrica.
Trachimbrod, lo shtetl ucraino del nonno di Johnatan è un protagonista del libro, nel film praticamente non esiste. Oggettivamente era difficile rendere la struttura narrattiva del libro, ma un po più di creatività il regista poteva mettercela!
In più nel film molte cose restano incomprensibili. La più eclatante: perchè Alex scopre il significato della memoria attraverso il viaggio? E che senso ha quel che accade al nonno?
Bene! adesso mi leggerò il libro :)
A noi è piaciuto. Scarno essenziale e godibile come l'Ucraina in cui si svolge. Ci rendiamo conto che aver letto il libro poteva determinare una delusione. Ma un film esiste anche per se stesso. E per se stesso, in questa storia un pò visonaria, il film riesce a mettere insieme un paio di messaggi essenziali: la memoria non è acqua e si può avere un sentimento razzista in condizioni anche molto particolari. E qui non posso inoltrarmi per non rovinare il film ad altri che non l'hanno visto. Una rifflessione che abbiamo fatto dopo il film è, nella sua maniera schematica esso può dare una leggera scossa alle coscienze di quelli che non hanno ben affrontato una reale dibattito "interno" sui sentimenti antisemiti o razzisti in genere. Un piccolo aiuto da un opera tutto sommato gradevole che fa eco a qualche stile già visto (I Tennenbaum, persino Amelie e molto Kuturica), proponendone poi uno suo molto personale. Da vedere.
turco, cerco di risponderti senza rovinare il finale a chi non ha visto il film. Nel libro i personaggi ucraini sono più complessi di come appaiono nel film: c'è una ragione profonda al razzismo del nonno e del padre di Alex, ragione che la memoria riporta alla luce. Grazie anche a questo e all'amicizia che si sviluppa con Jonhatan, Alex nel libro si evolve e il finale è ben diverso...
I libro affronta in modo deciso il senso di colpa rimosso e i danni che questo provoca (in questo Haneke me lo ha ricordato molto), mentre il film in fondo banalizza il razzismo, dandone la visione che tutti ci immaginiamo.
Comunque sono d'accordo il film non è male, ma dato il materiale da cui partiva poteva essere molto di più.
Cxr , grazie , noted. Non cìè niente da fare cinema e letteratura sono arti terribilmente distanti. C'era un fantastico esempio , non ricordo di chi. L'incontro di Canossa descritto sinteticamente come " Enrico in un saio va verso Gregorio e s'inginocchia con devozione" può essere immaginato dal lettore con fantasia enorme.
Prova a metterlo in una scena di cinema e mantenere la sintesi scarna del testo.
Appena visto. Non eccezionale, ma decisamente godibile.
Che poi il romanzo sia un'altra cosa beh, raramente non succede.
Ho visto ieri sera il film,mi è piaciuto molto,la fotografia era limpida curata,i personaggi costruiti bene,la sceneggiatura fluida e divertente,il montaggio non ortodosso,le inquadrature (molti i grandangoli) davano aria alla scena e spazio ai personaggi, i paesaggi magnifici e le anguste fosse in cui si ammassavano armi e morti del passato,gli esterni cittadini tristi e abitati solo da auto e ucraini occidentalizzati. Mi è piaciuto lo scorrere dei dialoghi e la costruzione e decostruzione degli stereotipi di tutti contro tutti americano-Ebreo ucraino-ebreo città provincia.Il tempo si dilata fino a diventare circolare. non ho capito bene la storia del nonno. ma mi è piaciuto. Che c'entra il libro? i film sono altro!!
Ho visto il film ieri sera. Non avevo letto il libro.
Il film non mi e` piaciuto, era molto lento e banale. Il tema era troppo difficile per il regista. I personaggi erano cosi` caricaturali da non avere nessuna umanita`, le gag erano lente, ripetitive e ripetute, e fondamentalmente nojose (in un mondo globalizzato in cui tutti incontriamo stranieri in ogni momento, i qui-pro-quo culturali non sono niente di nuovo o di speciale. guardare una interminabile scena di cinque/dieci minuti su delle persone che non capiscono come un altro non mangi carne e glielo fanno ripetere una ventina di volte non e` divertente, e` nojoso).
Il tema era troppo difficile per il regista, e il tono a tratti goffamente caricaturale/comico che si alternava al plumbeo/funereo rendeva il film goffo e di cattivo gusto.