Hai centrato il problema, Alberto.
Mi chiedo se davvero questi maggiorenti abbiano una autentica cultura di sinistra alle spalle, poiché sembrano il frutto di una campagna di formazione berlusconiana.
O forse semplicemente dalemiana, in realtà
La sinistra non deve ragionare sull'emergenza. Se no con tutte le migliori intenzioni del caso ci si riduce ai metodi della destra, per quanto di segno opposto. Non è vero che tutto sta a correre in aiuto ai poveretti di via Lecco, bisogna avere un'idea di cosa genera queste situazione e come si può intervenire, o alla successiva ci si ritroverà da capo. Questo è fare politica per me.
Cito l'appello dell'Arci di presa di posizione che inquadra la questione - anche perché loro sono tra quelli che sanno di cosa si parla, quando si parla di immigrazione:
http://www.socialpress.it/breve.php3?id_breve=1027
ciao
Antonio, non potrei essere più d'accordo. Il problema è che *questa* sinistra ragiona solo sulla repressione. Se Ferrante (Mirabelli non conta, lui ripete quello che dicono gli altri) avesse premesso la necessità di interrogarsi sulle cause, di individuare soluzioni al contingente e parallelamente di riflettere su come tutelare la legalità senza ledere il diritto a una vita dignitosa di queste persone, il discorso sarebbe andato anche bene.
Il problema è che in questo momento l'ex-prefetto e i suoi "echi a nastro" si concentrano sul tema della "legalità" sperando di far breccia nel cuore della destra milanese, che vede di buon occhio un governo della città terzista (quindi più "politico", meno decisionista, più accessibile alle pressioni e al maneggio del governo Albertini).
la sinistra con le emergenze è sempre andata a nozze dal dopoguerra in poi.
cito violante e caselli giusto per fare due nomi.