Albi e Cri sareste dovuti venire con noi a vedere la marcia dei pinguini.. Fantastico.. Da sogno.. Lascia la bocca aperta, gli okki spalancati e il cuore.. pure!
Giorgia, ma come potevamo vedere i pinguini senza Adele?
A proposito di Albanese non sono affatto d'accordo con Alberto. E' profondo nel rendere il suo personaggio, un semplicione capace di perforare il cinismo del mondo che lo circonda. Un personaggio tragico che mi ha ricordato l'Enrico IV di Pirandello: molto più consapevole di sè di quanto il mondo cosiddetto "sano di mente" lo considera. Il film è nel filone classico di Pupi Avati: delicato e poetico, ma - quasi in punta di piedi - porge un messaggio molto duro: la bontà e' una malattia mentale, opportunismo e cinismo sono doti indispensabili alla normalità della vita.
Un ottimo film italiano ( e se lo dico io!). A noi è sembrata un'elegia molto delicata dell'amore che esiste , persiste e si esprime anche se non corrisposto.
L'amore che per "esplodere" non necessita di una controparte. Quello che per respirare può diventare balsamo anche per il furbo Marcorè. Inoltre cocordo anche con Cxr. Avati è proprio un mago. Se ve lo siete perso "La via degli angeli" è pura poesia. A proposito di pinguini avete visto il video shock sui cani in Cina? Il marcio dei cinesini?
no nn l'ho visto turco!ma ho paura a kiederti d cosa si stratti x' i cinesi coi cani e coi gatti son sempre stati degli assassini e torturatori spregevoli..
Visto, visto. Me l'ha segnalato la mia fidanzata.
Che dire? Importa a qualcuno?
Fosse altrove, sarebbe sufficiente pretesto per un'atomica, immagino
Il film è dei pochi italiani degno di essere visto, se non altro per la cura. Ho trovato tutti gli attori bravi, anche la Ricciarelli.
Diversi in rete hanno rimproverato la mancanza di un episodio forte da ricordare quasi come una firma del film (penso alle botte/sesso di sideways visto che altri lo hanno citato forse per la presenza di brutti ma bravi). Sideways comunque era un film americano; proprio nella leggerezza e nel non andare sopra le righe trovo il bello dei nostri film europei/italiani.
Un rimpianto? Forse che non si sia lasciato un po’ più di spazio (la necessità di non superare le due ore?) al passaggio tra la vita miserabile a Bologna e l’opulenza campagnola del sud. No, non per trasformare il film in un road movie, ma solo per caratterizzare un passaggio importante in termini di ritmi e modi di vita. Penso alla velocità delle automobili del tempo, allo stato delle strade, ad un mare che sembra non voler mai finire che a malapena si vede, ad un appennino comunque da percorrere in parte, agli interminabili muri a secco e agli oliveti …