In effetti però, guardando bene e cercando con molta attenzione, magari una norma o due potrebbero anche salvarsi...
Vabbè, occhei, non più di una.
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Dai, scherzavo...
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Complimenti comunque per il "cosiddetto"...
Sta prendendo forma il "progetto di avvicinamento" della Lega al centrosinistra.
Dal momento che probabilmente la cdl prendera` una sonora legnata alle prossime elezioni, la lega cerca di attaccarsi al carro del vincitore con un po` di anticipo.
Cio` che interessa i leghisti non e` governare, ma fare le riforme che hanno sbandierato e promesso in campagna elettorale.
Se la cdl come probabile perdera` le elezioni e il referendum, addio riforme!
Allora partiamo per tempo: vediamo un po` come reagiscono quelli del centrosinistra a un avvicinamento della leganord....
il sommo capo dei legaioli lo ha detto piu` volte ai suoi: non spaventiamo la gente!
difatti non si sentono piu` discorsi forcaioli...finisce che sbattono fuori anche l'obeso padano porchezio.....
In occasione della recente visita a Genova dell'ingegnere edile attuale ministro della giustizia, durante l'incontro con i cittadini di Cornigliano contrari alla costruzione della moschea, lo stesso ha dichiarato che "...in pratica lui mica ci puo` fare nulla"....in altri tempi si sarebbe messo a saltare con i soliti legaioli...
Si guardi il centrosinistra da certi figuri....
"E’ paradossale, ma bisogna riconoscere che è toccato a un ministro leghista come Roberto Calderoli rimediare ai pericoli per l’unità nazionale del federalismo sgangherato del Titolo V dell’Ulivo."
Augusto Barbera, illustre costituzionalista, già professore nella prestigiosa cattedra di Bologna, giurista ed ex deputato Pci e Ds.
Il Giornale, 19/11/2005
L'affermazione di Barbera era contenuta in un intervista rilasciata al Sole 24 ore il 17 ottobre 2004.
Per chi fosse interessato, uno scambio di idee sull'argomento "devolution" tra P. Calderisi, M. Taradash e A. polito, con riferimento (anche) alla posizione di Barbera, è reperibile su www.siciliaradicale.it.
In argomento osservo che, dall'affermazione citata, lo stesso Castelli si aspetta la bocciatura della riforma in occasione del referendum, tanto che chiede al centrosinistra di non cancellare tutte le norme.
Anche volendo sposare la tesi di Castelli, che cioè vi siano norme "salvabili", viene da domandarsi perché abbiano voluto realizzare a tutti i costi una riforma non condivisa e alimentare (ulteriormente) un clima di scontro, con l'ovvio risultato di dover risolvere la questione con lo strumento del referendum (che permette solo di accettare o rifiutare in blocco).
Sorge il sospetto che sia solo l'ennesima operazione propagandistica senza effetti pratici, effettuata a spese dei contribuenti e invece di occuparsi di qualcosa di più serio e/o con modalità più serie...
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Preciso comunque che la litigiosità e l'attitudine allo scontro sono, secondo me, comuni in entrambi gli schieramenti; a mio parere, comunque, anche in questo campo SB si colloca primo in classifica, ad esempio con le (volutamente provocatorie) recenti corbellerie circa la falce e il martello "simbolo dello Stato sovietico" - quando invece, se incrociate, sono il simbolo del comunismo in generale, dell'unità contadini e dei lavoratori nella lotta per la difesa dei propri diritti in particolare.
Per maggiori informazioni su questo tema vedi (ad esempio) Wikipedia (in inglese) e il Partito Marxista Leninista Italiano.
non sono sicuro al 100%, penso sia comunque obbligatorio (per legge) rivolgersi al popolo con un referendum dopo cambiamenti costituzionali ingenti;ripeto che però non ne sono sicuro sicuro.
E via che si comincia con le precisazioni! (Precisazioni di carattere e di interesse generale per carità: mai "dare da mangiare" ai troll!)
Articolo 138:
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
(Dalla Costituzione della Repubblica Italiana.)
oh grazie dell'intervento,finalmente una cosa assennata!di solito non ci azzecchi nemmeno se ti sbagli,ecco un miracolo!!!
(comunque hai solo ridetto quello che io avevo scritto prima)
tu cosa sei?un behemoth,hydra...dai svela tua identità,visto che sei così simpatico e culturalmente superiore a chi non la pensa come te!
avevo postato un mio articolo che non vedo più come mai?