«Accusiamolo pure, ma fu meglio di Hitler»
di LUCIANO CANFORA
Come ebbi a dichiarare mesi fa al Foglio di Giuliano Ferrara, io apprezzo in Stalin uno dei co-fondatori, insieme con Truman, dello Stato di Israele, la cui nascita poté darsi all'Onu grazie a quella intesa. Apprezzo anche in Stalin il fornitore di armi — tramite la Cecoslovacchia — allo Stato di Israele quando Israele fu aggredito nel 1948 dai Regni legati alla Gran Bretagna (Egitto di Faruk e Giordania). Il capovolgimento di quella politica coincise con la aberrante campagna lanciata da Stalin contro Tito e i cosiddetti titoisti nelle neonate repubbliche popolari.
Mi accadde di parlare ampiamente di Stalin su questo giornale in almeno due occasioni: quando il
Corriere riprese la prefazione al mio volume Pensare la rivoluzione russa (Teti) e nel febbraio 2003, quando un po' tutti i quotidiani si occuparono del cinquantenario della morte di Stalin. In entrambi i casi la discussione si sviluppò. Ricordo un ottimo intervento di Sergio Romano a proposito della mia prefazione al volumetto ora ricordato.
Santo Mazzarino — uno dei maggiori storici italiani — usava accostare Stalin a Giustiniano (Pericle c'entra poco) per essere stati entrambi grandi costruttori, grandi despoti e grandi intolleranti. Le semplificazioni non sono sempre benefiche ma possono rendere l'idea.
La cosa non buona è a mio avviso che spesso si rinunci, tuttora, a parlare di Stalin con lucida mente, come invece si fa ormai per Robespierre o per altri «sanguinari» assertori della «rivoluzione». Si scatta in piedi invece di soppesare il pro e il contro.
Peraltro, se Time proclamò Stalin nel 1944 «uomo dell'anno» una qualche ragione ci ha da essere. Se l'antifascismo europeo gli ha tributato negli anni del pericolo nazifascista schiette parole di apprezzamento e di riconoscimento, ci ha da essere una qualche ragione. Ciò che invece da parte di alcuni si desidera cocciutamente è che si assimili l'opera di Stalin a quella unicamente nefasta e distruttiva di Hitler. Del resto non sarà un caso che il nazismo abbia portato il mondo alla guerra e alla catastrofe e l'Urss no. Alla fine si è dissolta, non ha trascinato gli avversari e il mondo nel baratro.
Stalin ebbe come linea di condotta di tenersi fuori dai conflitti: fino alla cecità di non prestare fede agli avvertimenti che gli giungevano da più parti nel giugno '41.
La gestione del potere in Urss: non potrò in poche righe sintetizzare i risultati che negli scorsi decenni hanno fornito tanti studiosi. Dirò soltanto che, essendo questa discussione sorta a margine di un libro sul cammino e le forme della democrazia in Europa (sia all'Est che all'Ovest mi raccomandò Jacques Le Goff), le questioni sono due: a) quali modelli di «potere popolare» (democrazia appunto) siano scaturiti dalla rivoluzione del 1917; b) quale effettiva prassi sia stata invece instaurata in Urss e nei Paesi satelliti. Parlare del primo punto io credo sia legittimo (basti pensare agli studi di diritto costituzionale intorno alle codificazioni in Urss).
Doveroso è al tempo stesso comparare questi testi e quegli sforzi con le dure lezioni della realtà e con la prassi effettiva. Scrivevo nel mio libro sulla democrazia (p. 301 dell'edizione italiana) che «nell'ultimo tempo del governo di Stalin furono poste le premesse per la rovina del sistema». E infatti quella che era stata, fin dalla rottura con Trockij e la messa fuori legge dell'opposizione interna al Pcus, una guerra civile ininterrotta condotta con ferocia e senza esclusione di colpi, dopo la vittoria del 1945 avrebbe dovuto esaurirsi o attenuarsi. Averne perpetuato gli strumenti fu rovinoso. Su questo concetto di guerra civile riferito all'intera vicenda che va dal 1927 alla vigilia della guerra mondiale mi piace ricordare le pagine di Feuchtwanger (Mosca, 1937), lo scrittore ebreo esule poi in Usa e lì morto.
Quanto detto sin qui ha un solo presupposto: che si discorra di storia. Ma per discorrere bisogna conoscere il senso delle parole. Mi diverte un po' osservare quali fraintendimenti abbia suscitato l'espressione da me adoperata «creare un mito intorno alla Polonia spartita». Qualcuno ha pensato che io dicessi che la Polonia non era stata spartita! Invece in italiano quella frase significa che un fatto (indiscutibile) viene «mitizzato», cioè occupa tutta la scena, diventa il fatto per eccellenza. Laddove esso era uno degli aspetti del patto dell'agosto '39. Gli altri aspetti erano: la volontà di distruggere prima o poi l'Urss ben radicata nella mente di Hitler (come ha documentato Kershaw nei suoi bei libri), nonché la poca volontà anglo-francese di addivenire davvero ad un patto antitedesco insieme con Stalin (lo scrive bene Churchill nel suo Da guerra a guerra). Per non parlare dell'ostilità polacca a far passare truppe sovietiche sul proprio territorio in caso di conflitto con la Germania e per non parlare della compartecipazione polacca, l'anno prima, alla spartizione della Cecoslovacchia.
E facciamo un esempio su un altro versante: Bacque ha documentato nel volume Der geplante Tod
(La morte pianificata) l'annientamento da parte Usa di centinaia di migliaia di prigionieri tedeschi. Erano tempi «ferrei» avrebbe detto Tibullo. Mettersi in cattedra a dare i voti e le patenti di democrazia, ora per allora, fa un po' sorridere.
luciano canfora continua ad essere una delle teste più lucide in circolazione.
consiglio il suo ultimo libro, "Il papiro di Dongo", che sto leggendo - oltre a quelli precedenti.
occorrera' forse spiegare il motivo di questo scritto.
il tutto nasce dalla partecipazione di Canfora alla collana (Fare l'Europa) diretta da le goff. la scelta di titoli e autori e' di grande respiro e accomuna tutte le migliori teste pensanti in circolazione. i testi della collana vengono tradotti in tutte le lingue europee da varie case editrici che si sono preventivamente accordate per questa grande opera, davvero europea.
Canfora viene invitato a partecipare e produce:
La democrazia : storia di un'ideologia / Luciano Canfora. - Roma ; Bari, Laterza, 2004. - VI, 424 p., 21 cm.
Opera davvero geniale che si concentra sulla democrazia in grecia, nell'europa post-rivoluzione francese e sui fatti di questo secolo. Erudizione e indipendenza di giudizio sono i tratti salienti che accompagnano il lettore per tutte le pagine (consigliatissima la lettura!).
Succede pero' che la casa editrice tedesca che doveva pubblicarne la traduzione tedesca s'e' rifiutata di pubblicarla per "apologia dello stalinismo" (!!!!). A quel punto s'e' aperto un dibattito in germania, italia e entro pochissimo succedera' anche in francia e inghilterra, dove le edizioni sono aramai in stampa.
ecco che ora canfora deve difendersi dall'accusa di "stalinismo" (ah, le ironie della vita!).
leggete il libro e fatevi un'idea da voi stessi. quando usci' il libro andai a una presentazione all'accademia galileana (covo di bonapartisti veneti e di intellettuali di giustizia e liberta' ;-) ) ed ebbi modo di ascoltare il dibattito, trionfalmente conclusosi con un pianoforte che suonava l'inno rivoluzionario francese.
evidentemente a qualcuno fa ancora paura...
Lo leggerò al più presto. L'intervento mi pare lucidissimo, storia pura (altra cosa sono le analisi defeliciane del tipo "ma Mussolini aveva la maggioranza degli Italiani alle sue spalle")
che palle... Olegna dove sei? :-))) non credo di aver bisogno di sapere chi batté il nazismo, dopodiché ciccia al culo, va'... continuiamo a parlare di fascismo e comunismo per i prossimi 300 anni? con il nano in testa??? auguurriiii :-)))
Carolina
Eccomi.
Ovviamente è una vergogna, diciamo che Canfora è l'Irving dello stalinismo.
In ogni caso, per questa volta, non chiederò che sia arrestato.
E in ogni caso, utilizzando il freddo distacco storiografico nel valutare pro e contro di Canfora, potremmo ad esempio permetterci di dire che Pinochet ha lasciato un'economia cilena completamente risanata..
Ma questo (e qui casca l'asino) può stare sulla stessa bilancia di milioni (Stalin) o decina di migliaia (Pinochet) mi morti e torturati?
Ci rifletta il buon Canfora, che osserva il mondo con occhi da entomologo..
"potremmo ad esempio permetterci di dire che Pinochet ha lasciato un'economia cilena completamente risanata"
questa e' propaganda neocon.
infatti la nazionalizzazione dell'industria del rame, fatta dal suo predecessore, non fu mai ritirata e ri-privatizzata.
e piu' del 30% del pil cileno viene proprio dagli introiti delle miniere di rame.
quindi il successo economico avvenne NONOSTANTE la feroce dittatura pinochetista-kissingeriana e NONOSTANTE i chicago boys abbiano introdotto il neoliberismo tranne che.... nell'industria piu' importante.
e cmq leggiti canfora prima di sparare cazzate, che faresti miglior figura
e tutto viò ovviamente senza la piccola differenza delle decine di milioni di morti sovietici che ci permettono di blaterare chi pro e chi contro il nazismo.
Altrimenti, Olegna, ti sentiresti solo.
Olegna, io mi limito solo a dire che l'Italia deve anche pensare a come uscire dal pantano di oggi e non continuare a discutere di fascismo o di comunismo. Mica dico che Pinochet era meglio o mi metto di nuovo a fare tutto il discorso. Per me, il fascismo fa schifo per tanti motivi, storici, estetici, culturali, politici, e filosofici: negazione no buono, per farla molto breve. il comunismo ha di diverso svariati punti ma principalmente per quel che mi riguarda il fatto che non avesse alla base una filosofia di negazione. Stop. Poi trovo pallosissimo andare lì a meno che non si sia storiografi a menarsela ogni santo giorno con queste diatribe. Pensiamo all'ambiente, all'economia, a che cosa si farà, non so, con le pensioni o con le primarie milanesi o con gli investimenti nell'innovazione nei prossimi giorni, mesi e anni.
Carolina
Duri a morire eh, ero sicuro che qualche sorcetto saltava fuori dalla cloaca
quindi il successo economico avvenne NONOSTANTE la feroce dittatura pinochetista-kissingeriana e NONOSTANTE i chicago boys abbiano introdotto il neoliberismo tranne che.... nell'industria piu' importante.
Arrampicata sugli specchi Tonii. E comunque anche la Germania di Hitler, rispetto a Weimar, era economicamente risanata. Il punto è che, di fronte al "male" direi assoluto dei campi, dei gulag e degli stadi, non ha senso enumerare aspetti positivi più o meno interessanti delle varie politiche fatte dai vari dittatori.
Quanto a Q, beh, mi piace pensare che ad Anzio siano sbarcati gli americani.
che ci hanno messo 6 mesi a fare 30 km...
in un tourbillon di impicci, complotti, beghe col vaticano
hanno fatto di tutto pur di impedire l'insurrezione di Roma, pronta fin dall'ottobre del 1943.
a ole' lascia perde la storia, magari te la cavi meglio con la vanga...
Un giorno che mi viene voglia di zappare magari ti reggiungo.
Gli americano ci avranno messo anche 6 mesi a fare qualche chilometro per motivi tattici (in normandia invece hanno fatto un bello sbarcotto) ma non hanno perso dieci milioni di anime mandando all'attacco la prima fila col fucile e le altre pronte a prenderlo dai morti.
In ogni caso: quanto alla storia che i russi ci avrebbero salvato, beh, è una cazzata che può dire Cossutta al bar con qualche altro vecchietto, tra un bicchiere di rosolio e l'altro. I russi si sono alleati con Hitler per spartirsi la polonia e poi -attaccati dal loro alleato- si sono difesi (alla fine contrattacando).
E' strano però che a + di cinquanta anni di distanza ci sia ancora gente che tenta di difendere l'autore di una macelleria senza fine.
Deve essere la fede. Nel libro della Buber che sto leggendo ad un certo punto si dice che, internati in un campo nazista, i comunisti tedeschi riconsegnati da Stalin ad Hitler continuavano a cercare di giustificare lo stesso Stalin con motivazioni sempre più assurde e fantasiose.
Tanta dedizione al proprio massacro merita sicuramente un premio ...o no?
"E' strano però che a + di cinquanta anni di distanza ci sia ancora gente che tenta di difendere l'autore di una macelleria senza fine"
sei un idiota senza fine che apre la bocca senza sapere di cosa si stia parlando.
leggiti il libro, se sei in grado, e POI di' la tua. anzi, ripeti quello che capezzone ti permette di dire.
Grande olegna!
Nonostante tutti gli scapaccioni dialettici e culturali che, quotidianemente, prende a profusione non molla mai l'osso.
L'ammiro. Io mi sarei liquefatto per molto meno.
O è che non lo capisce?
Abituato da anni ad andare contro le grandi correnti (che di volta in volta cambiano). Nessuna fatica.
Mio buon Tonii..che dire?
Quale è il tuo problema, riabilitare Stalin?
Dire che tutto quello che ha fatto è stato costretto a farlo perchè assediato dai cattivi?
Fai il bravo, va..
quindi il tuo animale totemico è il salmone?
il mio è il pesce pietra
Salmone va benissimo.
Tutto cominciò in un assemblea al liceo. Leggevano a voce alta, tipo orazione, i pensierini del libretto rosso di Tze Dong, alcuni dei quali assolutamente elementari. Chiesi dal fondo se dovevamo passare altro tempo ad ascoltare quelle cazzate..ovviamente fuggito inseguito da folla inferocita.
o'legn:
tu continui a non capire na mazza: qui nessuno riabilita stalin, e meno che mai lo fa canfora.
stai come al solito abbaiando contro la luna.
adesso comprati l'abbecedario e torna a scuola.
e se proprio ci tieni a scrivere le traslitterazioni cinesi almeno studiale: ne hai cannate 2 in 2 giorni. quasi un record da giornalista italiano.
Vorrei esordire ricordando una verità elementare: che cioè la storia la scrivono i vincitori. E poiché la lunga guerra europea e poi mondiale incominciata nel 1914 e sviluppatasi in più fasi e finita, dopo vari rivolgimenti, paci apparenti, cambi di fronte, con la sconfitta dell'Unione sovietica nel 1991, è evidente che per ora, e per lungo tempo ancora, la storia che prevarrà sarà quella scritta dai nemici dell'Unione Sovietica e quindi dell'antifascismo.
chi lo ha scritto?
in che occasione?
Luciano Canfora.
Rimini, 20 febbraio 2004.
complimenti olegna: ci fai capire che sai usare google anche tu.
e come te la cavi con la lettura dei libri?
Ogni tentativo di trovare delle attenuanti allo stalinismo è patetico e vergognoso. Siamo al livello di Hitler grande costruttore di autostrade. Canfora che pure è storico di valore rimane prigioniero di gabbie ideologiche. Merito di Stalin aver sconfitto (non da solo) il nazismo? Bene. Fosse andata diversamente si potrebbe dire che l'unico merito di Hitler sarebbe stato aver sconfitto lo stalinismo. Qui non si sta parlando di unicità della Shoah rispetto ai gulag, qui si sta parlando del giudizio dei due peggiori regimi del '900. Che non può essere che inesorabile. I comunisti hanno ben altri personaggi da difendere e cui dare attenuanti se proprio vogliono. Il giudizio su Stalin è stato dato dai sovietici stessi, quando ancora c'era il regime comunista dell'Unione Sovietica e in piena guerra fredda. Francamente non si sente il bisogno di riabilitarlo ora
Benino, grazie. Ma prima di arrivare a Canfora la lista è lunga..(in genere preferisco gli storici inglesi).
L'ultima mezzz frase, poi, è molto interessante:
dai nemici dell'Unione Sovietica e quindi dell'antifascismo.
Quindi secondo questo brillante storico l'antifascismo sarebbe l' URSS..pensiero profondo e rifinito. Proprio da storico.
e allora se vuoi rimanere ignorante cazzi tuoi (liberissimo), ma non sostenere che canfora sostenga tesi che non sostiene, o farne parodie grottesche per poi fingere di smontarle.
sei un vero radicale di sta minchia: pacifista come un ustascia e neocone a gettone. fai bene a metterti coi socialisti. stessa faccia stessa razza. ma vi allevano alle frattocchie anche voi?
'no due, 'no due, 'no due. capezzooo': a destr!
tonii :-)
il piccolo angelolegna gia' mostrava le influenze del suo animale totemico da piccoletto: invece di imparare, pontificava e, se necessario, telava. sempre all'inverso eh?
ora, pontifica e mai impara, perche' pensa di sapere il tutto ed il vero. avanza in circoli concentrici, circondato dalle sue irremovibili posizioni.
tonii ha gia' detto tutto.
il piccolo angelolegna gia' mostrava le influenze del suo animale totemico da piccoletto: invece di imparare, pontificava e, se necessario, telava. sempre all'inverso eh?
il tutto mentre voi andavate salmodiando frasi ripetitive al seguito di gran cerimonieri (quelli sì, oggi alla testa dei neocon).
Ah, li corsi e ricorsi..
Cacchio, che smarcata, Olegna! :-)))
Carolina
E' interessante scoprire oggi, nel 2005, che la vittoria di Stalingrado non sia servita a un cazzo, perchè l'esercito americano non si sarebbe trovato di fronte svariate centinaia di migliaia di crucchi liberati dal fronte russo....
Un premio al primo che mi da di stalinista adesso.......
Che attaccati dagli ex-alleati tedeschi i russi si siano difesi,mah, mi pare normale.
Vero anche che la disfatta sul fronte russo ha agevolato l'avanzata degli anglo-alleati.
Embè? Che c'entra con il giudizio sul macellaio Stalin?
Tiranni che hanno vinto guerre e battaglie ce ne sono stati in quantità, caro il mio compagno Q.; sempre tiranni restano. Se poi fanno milioni di morti si chiamano macellai.
Curioso, però, che esista ancora qualcuno che vuole riabilitare baffone. Pensavo fosse rimasto solo qualche vecchietto emiliano..
«Accusiamolo pure, ma fu meglio di Hitler»
Il calssico falso problema: è più cattivo il piranha o il barracuda?
«Accusiamolo pure, ma fu meglio di Hitler»
Il calssico falso problema: è più cattivo il piranha o il barracuda?
Il barracuda almeno si mangia, ed è pure buono :-)
Carolina