un mio fratello "di Blog" (almeno!!! :-))) napoletano direbbe prima di tutto: "Questa Lega è una vergogna". Su Pocket Coffy credo si discuteràpiù serenamente dopo la campagna elettorale, comunque, a parte la questione delle deleghe, è vero sia che quella non è solidarietà, sia che molti che son tutti i giorni nei media nella realtà bolognese o non ci sono o contano come il due di picche.
Carolina
Purtroppo in questo caso il ragionamento di Cofferati non fa una piega...io mi sono trasferita da un anno da Milano a Bologna e devo dire che ho trovato veramente una realtà desolante...
IO ho trovato sconcertante quello che ha detto della Chiesa.
Alcuni esponenti della Chiesa hanno fatto dichiarazioni alla stampa di carità, e solidarietà, criticando Cofferati e poi in pratica non hanno fatto niente!
Maria José, quello che ha detto della Chiesa è quello che ti dicono moltissimi bolognesi. E' quello che ti dico io quando li vedo a parlare in tv di Bologna entrando nel vivo della campagna elettorale. Circa i posti letto non posti letto, quello Cofferati lo saprà da sindaco penso.
Carolina
il vecchio modello-Emilia del bel vivere, la buona collaborazione fra comunisti e cattolici, la sicurezza che è un tema della destra e perciò non esiste, esiste solo la solidarietà.
Io credo che sia questo il punto principale del discorso di Cofferati. E' un fatto che sul tema della legalità la sinistra non ha delegato, ma ha messo la testa sotto la sabbia. Finge che sia un problema che non esiste. Invece in un paese anarchico come quello italiana, il problema del rispetto della legge dovrebbe essere un problema prioritario, per poi intevenire con la solidarietà Abbiamo per anni tollerato occupazione di case popolari ignorando che l'occupato priva di un diritto un'altra persona, e CI (mi ci metto anche io) siamo schierati dalla parte degli occupanti, perchè è la società che crea i pressupposti per un atto di violenza.Uh, quanti discorsi sulla società che favorisce questi atti, ed intanto chi aveva fatto anni di graduatoria si vedeva fregata la casa da un tanghero e dai suoi soci, e tutti a dire che era giusto, perchè la casa è un diritto. Cos' un diritto in modo astratto, senza chiarire di chi. E nel momento in cui si cerca di discutere sul fatto se sia opportuno o meno una riflessione su questi comportamenti, scattano le accuse di fascismo, qualunquismo, ecc ecc. E attenzione, non è solo una questione di Bologna o di qualche altra città, ma è un discorso che interessa tutta l'Italia. Sappiamo, tutti lo sappiamo, che in certe città ci sono dei luoghi, delle piazze, dove non è possibile avvicinarsi, ricordo anni fa Piazza Vetra a Milano, oggi ignoro come sia la situazione in quel luogo. Ma che male aveva fatto chi aveva una casa in quella zona per non poter uscire di casa? Liberare quegli inquilini dalla malavita e dallo spaccio, è stata o no una cosa positiva se è sttao fatto? Non so, forse Cofferati può anche sbagliare qualche mossa, ma il sentiero imboccato è quello giusto. La difesa a senso unico degli atti violenti, giustificandoli come carenze della società, creano delle vittime innocenti di questa violenza. A questi chi li difende? E' la società che si morde la cosa, creando quindi la legge del più forte?
Etabeta, concordo su molte cose, però secondo me bisogna distinguere.
Ci sono i livelli di responsabilità. Altri tangheri sono quelli che occupano gli studentati per esempio.
Ma non sono tangheri qualsiasi, anche quando sono stranieri in difficoltà.
Ovvero, i veri tangheri sono quelli che gestiscono il giro. E sono pure in posti elevati. E ti assicuro che sono potenti, e violenti quando li si contesta (non guardano in faccia nemmeno esponenti del mondo universitario autorevoli e impegnati, lo so da fonti affidabilissime).
Altrimenti con una qualsiasi albertinata la cosa era risolta (veramente non lo è da secoli prima di Albertini).
Quando per esempio sgomberi legittimi, con chiara attribuzione dei diritti e delle loro violazioni, si possono fare e non vengono fatti tu che cosa pensi?
Che alla fine forse il pugno di ferro bisognerebbe farlo su un'altra legalità, quella di chi è al potere e comunque quella della cornice in cui poi si pensa che si svolgano le questioni delle e fra le persone.
Almeno io la penso così.
Carolina
PS ora Piazza Vetra è molto meglio, si sa che Albertini è un buon giardiniere :-)
Quando per esempio sgomberi legittimi, con chiara attribuzione dei diritti e delle loro violazioni, si possono fare e non vengono fatti tu che cosa pensi?
Ma cosa vuoi che ne pensi? Se lo sgombero è fatto per concedere dei diritti a chi ne è stato privato in modo violento è una cosa positiva, non farlo è una cosa negativa. Punto.
Vedi, c'è una malattia a sinistra, il benaltrismo. Consiste nell'affermare che i problemi sono altri, che il punto è un altro, ecc ecc. Non sono un utopico che sogna di vivere nella società perfetta, è che mi sono stufato di prendere le posizioni del più forte, del più violento. Di quello che si piazza da qualche parte e urla: Risolvete il mio problema. Questo è un atteggiamento che non porta da nessuna parte. Non sopporto lo squadrismo, da qualsiasi parte venga. Ecco perchè ho apprezzato molto Cofferati che sta cercando di aprire una breccia su questo punto:-))
certo che è negativo. Ma ti è mai capitato di chiederti non se esista altro, ma perché una data azione non venga compiuta? A me negli ultimi dieci anni spessissimo :-)
Da me trovi più apprezzamenti che critiche su Cofferati, e quanto meno il fatto che sia un nulla - sperando di non trovarmi ancora "benaltrista" ai tuoi occhi - rispetto a tutto ciò che la devolution potrebbe causare.
Detto questo, è legittimo ragionare anche sil Cofferati il più possibile minimizzato, isolato dalla campagna elettorale e anche stimato, certamente come fai tu, ma anche come fanno almeno certe persone impegnate nel sociale (lascerei proprio perdere la Chiesa nel caso specifico se non per qualche realtà locale molto ben determinata). E c'è da discutere. Non penso infatti che se parliamo di persone serie ci sia alcuno che difende gli squadristi, o che disapprova la legalità.
Carolina
Il problema non è discutere tra persone serie, e su questo sono d'accordo, ma il problema è che dietro le persone serie poi si accoda di tutto. Ti faccio un esempio. Sono abbastanza avanti con gli anni per ricordare la battaglia del 6 politico all'università. (faccio io il benaltrista). Era portata avanti da gente che sapeva il fatto suo, con una solida base culturale , persone che non avrebbero avuto bisogno del 6 politico per superare gli esami, portavano avanti una questione di principio che vista da un punto di vista puramente teorico, è corretta. Il problema è sorto con i " tangheri" che sono arrivati dietro, che hanno confuso quella che era una lotta impostata correttamente con un arrembaggio agli esami. Quindi dietro il più nobile dei motivi si può nascondere sempre qualcosa che poi inficia tutto. Dare un tetto a chi non l'ha, è una enunciazione di principio bellissima, ma poi a chi lo togli sto tetto per darlo a qualcuno. Non per questo sono per il "law and order" a tutti i costi. So bene che senza la lotta non ci sarebbero state conquiste sociali, ma sono le lotte dei furbi che mi fanno incavolare. Il mio problema è che spesso, dietro le grandi lotte alla fine ho visto gli imboscati, quelli che aspettano l'attimo propizio. E se scendo in questo discorso mi addentro in un ginepraio grosso come una casa. Quando una forza politica (parlo del vecchio PCI) ha le proprie basi in una ipotetica rivoluzione, è difficile fare poi un discorso di rispetto delle regole. Ed è tutta qui la sfida di Cofferati, riuscire a coniugare due posizioni molto divergenti fra di loro, il soddisfacimento dei diritti negati nel rispetto delle regole. E non è uno scherzo, ma da qualche parte si deve cominciare.
:-) da me c'era un bravissimo prof. di filosofia che era ancora molto ligio a quelle battaglie, infatti se si era impreparati/stronzi diceva sempre: "Lei meriterebbe 5,4,3,2, anche inclassificabile, ma le do 6 politico affinché lei non possa sedersi per un altro anno a gratis sui banchi della scuola dello Stato" :-))) il tutto aggravato a seconda dell'estrazione sociale dell'alunno che, se veniva identificato come un "marmocchio della borghesia", nemmeno redento da un minimo di frequentazione della sinistra, subiva una requisitoria ben peggiore - beccandosi 6, bien sur, ma magari piangendo come una fontana per due mesi e mezzo per il ritratto impietoso fattogli davanti a tutti :-)))
Circa il tetto sopra la testa, oltre alle occupazioni, un problema da eliminare prioritariamente secondo me sono le speculazioni che arrivano a creare tensioni immani, che possono anche sfociare in tali atti. Mi spiego: se uno ha una casa da 200 mila euro, per esempio, bella e in zona valevole, e vuole affittarla per 1000 euro al mese, non ci riesce. Perché per quella cifra la gente fa un mutuo. O si adatta a prendere sui 750 euro con tutto il bene che vuole alla propria casa, o ci mette dentro l'inverosimile - per l'appunto coloro che poi sfruttano business di clandestini o anche veri e propri reati sotto qualunque latitudine - o la casa rimane sfitta. Se moltiplichi quell'uno, e le sue scelte, per tutti gli abitanti di una grande città (la statistica italiana vuole che almeno il 70% abbia una casa in proprietà), ti trovi rapidamente una situazione insostenibile.
Dopo chiaro, esiste anche l'intervento del tipo che mi descrivi tu, pragmatico, per cominciare da qualche parte, ed entro certi termini lo condivido. Tuttavia, non senza almeno un approccio a questi fenomeni socioeconomici che sono alla base, altrimenti non mi pare che l'operazione abbia senso. E a me, sia detto per inciso, può pure fare un po' incazzare, soprattutto quando il proprietario, o colui che ripristina l'ordine in campagna elettorale (il riferimento è molto più a Milano che non a Bologna), non è quello che si suda il mutuo per il bilocale ma per esempio un ente pubblico che spende e spande in cose assai discutibili e specula pure lui.
Carolina